IATA : numeri record nel 2015, rosee aspettative per il 2016


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20 Giugno 2008
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VCE-TSF
Utili record per le compagnie aeree grazie al petrolio meno caro e all’aumento del traffico
Dal nostro inviato Gianni Dragoni


GINEVRA - Affari d'oro per quasi tutte le compagnie aeree mondiali. Quest'anno sono previsti utili netti per 33 miliardi di dollari, secondo le ultime stime della Iata, l'associazione mondiale del trasporto aereo cui aderiscono circa 260 compagnie, che rappresentano l'83% del traffico mondiale. E’ l'utile complessivo più alto mai raggiunto dalle compagnie aeree, sostenuto dal forte calo del prezzo del petrolio e dall'aumento del traffico.


Nel 2016 attesi profitti ancora più alti
Le previsioni della Iata, annunciate a Ginevra dal direttore generale Tony Tyler, sono migliori di 3,7 miliardi di dollari rispetto alle stime diffuse sei mesi fa, che indicavano 29,3 miliardi di profitti. Nel 2014 gli utili netti complessivi erano 16,4 miliardi di dollari. L'anno prossimo i conti dovrebbero migliorare ulteriormente, sono previsti 36,3 miliardi di dollari di profitti aggregati a livello mondiale. Sarebbe un nuovo record, nonostante alcune criticità come l'impatto dei recenti attentati terroristici che, ha rilevato il capo economista della Iata, Brian Pearce, hanno causato rallentamenti nelle prenotazioni di voli verso l'Asia.


Nordamerica ed Europa le più redditizie
I profitti più alti provengono dalle compagnie del NordAmerica, 19,4 miliardi di dollari previsti quest'anno e 19,2 miliardi il prossimo. Segue l'Europa, con 6,9 miliardi quest'anno rispetto ai 5,8 miliardi previsti sei mesi fa. Nel 2016 le compagnie europee dovrebbero generare 8,5 miliardi di profitti netti. Nell'Asia-Pacifico sono previsti 5,8 miliardi di utili quest'anno e 6,2 miliardi l'anno prossimo. Nel Medio Oriente la Iata ha ridotto le previsioni di utili a 1,4 miliardi di dollari quest'anno, 400 milioni in meno rispetto alle stime di giugno, a causa di “alcuni conflitti nell'area”. Sono in rosso America Latina e Africa, 300 milioni di dollari di perdita prevista quest'anno in entrambi questi settori.


Alitalia. Tyler: «Non disponibile per fare l’Ad»
Non tutte le compagnie però fanno utili. Tra quelle in perdita (costante) c'è Alitalia, che quest'anno prevede una perdita netta di circa 200 milioni di euro. Il d.g. della Iata Tyler ha risposto alle domande del Sole 24 Ore su Alitalia. Ha consigli per la ricerca del nuovo amministratore delegato di Alitalia, in corso da quasi tre mesi? “Ci sono i consulenti per la ricerca del personale che fanno questo lavoro e sono molto ben pagati, io non sono tra questi. Non ho consigli da dare”. Tyler lascerà la Iata nel giugno 2016, sarebbe disponibile per guidare Alitalia? “No, non sono disponibile. Come non sono disponibile per alcun incarico di amministratore delegato di una compagnia aerea nei prossimi mesi”, ha risposto sorridendo.


Per la prima volta utili superiori al costo del capitale
“Quello che si presenta come un record è in realtà un livello normale di redditività e non eccezionale”, ha detto Tyler a proposito degli utili complessivi attesi per quest'anno. “Per la prima volta il livello dei profitti supera il costo medio del capitale, è il livello minimo di redditività che un investitore si aspetterebbe, dopo anni di distruzione di capitale. Il costo del capitale è appena sotto il 7% e le nostre aspettative - ha spiegato Tyler - sono di un ritorno sul capitale dell'8,3% quest'anno, in crescita all'8,6% nel 2016”.


Aeroporti, costi troppo elevati
L'associazione delle compagnie aeree ha criticato i costi tropo alti in molti aeroporti, accentuati dalla scarsa concorrenza in questo settore. “Gli aeroporti sono monopoli virtuali e non guidano l'efficienza”, ha detto Hemant Mistry, direttore aeroporti e carburante della Iata. Sotto accusa soprattutto i diritti aeroportuali, cioè il costo che gli scali fanno pagare alle compagnie (e quindi ai passeggeri) per l'uso delle piste, piazzole, moli e altre infrastrutture. Secondo la Iata la direttiva dell'Ue sui diritti aeroportuali non è stata attuata in maniera sufficiente, anche a causa della lobby fatta presso il Parlamento e la Commissione europea dall'Aci, l'associazione internazionale degli aeroporti. La situazione non è uguale per tutti e in tutti i paesi. Alcuni aeroporti si sono comportati meglio di altri nel consultare le compagnie per le decisioni sulle tariffe. “Londra Heathrow, Dublino e Amsterdam hanno lavorato molto bene”, ha spiegato Mistry. Tra gli aeroporti criticati dalla Iata ci sono i grandi scali italiani, in particolare Roma Fiumicino e gli scali milanesi della Sea, Malpensa e Linate.

IlSole24Ore
 
AZ rimane sempre la solita baracca, in buona compagnia di Fiumicino, criticata da IATA riguardo alle decisioni sulle tariffe. Nulla di nuovo insomma :D