A Iberia la Copa America del ritorno all'utile
Dal milione di euro in perdita al giorno ai primi 50 di profitto. Il direttore commerciale Marco Sansavini spiega come è stato possibile, tra tagli durissimi e focus sui valori di sempre. Passione, talento, affinità con il mondo latino americano
"Torniamo a operare rotte che solo tre anni fa erano in perdita, questo significa che il piano di ristrutturazione funziona e che la struttura di costi creata é sostenibile. Dobbiamo andare avanti, non è ancora sufficiente", così Marco Sansavini, direttore commerciale di Iberia, ex Alitalia. A margine dell’inaugurazione della rotta Madrid-Medellín-Cali, il manager fa il punto del percorso che lui accompagna dall’inizio.
Iberia nel 2012 perdeva un milione al giorno "o si trasformava o non avrebbe avuto alcun futuro", invece proprio il ’Plan de futuro’ le ha consegnato il primo utile di 50 milioni, nel 2014. "Un passo storico, tuttavia rappresenta solo l’1,2% della redditività e dobbiamo andare ancora avanti. Ma il processo funziona", osserva Sansavini senza fronzoli. La revisione dei costi é stata profonda: é stato tagliato il 25% del personale, che deve raggiungere le 15mila unità a regime; stipendi decurtati dal 7 al 14% tra personale di terra e navigante. Concessioni fatte da questi ultimi che hanno dimostrato grande attaccamento alla compagnia, ad esempio su certe rotte volano solo due piloti contro i tre degli accordi precedenti. "Nel primo trimestre di quest’anno registriamo perdite dimezzate, dai 111 milioni dell’anno scorso a 55 - continua -, un segnale positivo". Infatti, è partita la fase di investimenti sulla flotta e il rilancio della brand identity con una nuova marca e la spinta al digitale tra web e innovazione. "Abbiamo formato 8mila300 persone sui nuovi valori che sono passione, talento, affinità con il mondo latino americano", principi che sono sempre stati di Iberia, ma che da oggi vengono valorizzati attraverso servizi notevolmente migliorati e di cui i nuovi aerei di lungo raggio sono l’esempio più rappresentativo.
Flotta long haul
Rinnovati tutti gli A340 e acquisiti sedici nuovi tra A330 e A350, ai quali vanno aggiunti gli otto 330 già in servizio, Iberia esplicita che è il lungo raggio la chiave di volta del ritorno alla sostenibilità e poi al profitto. E dunque mette il suo Dna al centro dei progetti di volo: l’America Latina. Già cinque le destinazioni inaugurate: nel 2014 Santo Domingo, rotta chiusa nel 2012 perché non redditizia, e Montevideo; L’Avana nel giugno scorso e Medellín più Cali dal 3 luglio. "La Colombia diventa strategica, c’è un ottimo mix di passeggeri d’affari, uniti a coloro che viaggiano per visitare parenti e amici, più il traffico etnico. I flussi sono equilibrati in entrambe le direttrici" e il numero di viaggiatori potrebbe raddoppiare dall’anno prossimo, quando si prevede venga sospeso il visto per i Paesi Schengen.
Il Paese diventa, per la compagnia di Madrid, quello più collegato direttamente di tutta l’America Latina, in quanto serve anche Bogotà con un collegamento giornaliero. In tutto 19 città e 15 nazioni servite, mentre verso l’Europa il mercato latino americano, che rappresenta un terzo del totale, conta su 80 destinazioni. p.ba.
GV
Dal milione di euro in perdita al giorno ai primi 50 di profitto. Il direttore commerciale Marco Sansavini spiega come è stato possibile, tra tagli durissimi e focus sui valori di sempre. Passione, talento, affinità con il mondo latino americano
"Torniamo a operare rotte che solo tre anni fa erano in perdita, questo significa che il piano di ristrutturazione funziona e che la struttura di costi creata é sostenibile. Dobbiamo andare avanti, non è ancora sufficiente", così Marco Sansavini, direttore commerciale di Iberia, ex Alitalia. A margine dell’inaugurazione della rotta Madrid-Medellín-Cali, il manager fa il punto del percorso che lui accompagna dall’inizio.
Iberia nel 2012 perdeva un milione al giorno "o si trasformava o non avrebbe avuto alcun futuro", invece proprio il ’Plan de futuro’ le ha consegnato il primo utile di 50 milioni, nel 2014. "Un passo storico, tuttavia rappresenta solo l’1,2% della redditività e dobbiamo andare ancora avanti. Ma il processo funziona", osserva Sansavini senza fronzoli. La revisione dei costi é stata profonda: é stato tagliato il 25% del personale, che deve raggiungere le 15mila unità a regime; stipendi decurtati dal 7 al 14% tra personale di terra e navigante. Concessioni fatte da questi ultimi che hanno dimostrato grande attaccamento alla compagnia, ad esempio su certe rotte volano solo due piloti contro i tre degli accordi precedenti. "Nel primo trimestre di quest’anno registriamo perdite dimezzate, dai 111 milioni dell’anno scorso a 55 - continua -, un segnale positivo". Infatti, è partita la fase di investimenti sulla flotta e il rilancio della brand identity con una nuova marca e la spinta al digitale tra web e innovazione. "Abbiamo formato 8mila300 persone sui nuovi valori che sono passione, talento, affinità con il mondo latino americano", principi che sono sempre stati di Iberia, ma che da oggi vengono valorizzati attraverso servizi notevolmente migliorati e di cui i nuovi aerei di lungo raggio sono l’esempio più rappresentativo.
Flotta long haul
Rinnovati tutti gli A340 e acquisiti sedici nuovi tra A330 e A350, ai quali vanno aggiunti gli otto 330 già in servizio, Iberia esplicita che è il lungo raggio la chiave di volta del ritorno alla sostenibilità e poi al profitto. E dunque mette il suo Dna al centro dei progetti di volo: l’America Latina. Già cinque le destinazioni inaugurate: nel 2014 Santo Domingo, rotta chiusa nel 2012 perché non redditizia, e Montevideo; L’Avana nel giugno scorso e Medellín più Cali dal 3 luglio. "La Colombia diventa strategica, c’è un ottimo mix di passeggeri d’affari, uniti a coloro che viaggiano per visitare parenti e amici, più il traffico etnico. I flussi sono equilibrati in entrambe le direttrici" e il numero di viaggiatori potrebbe raddoppiare dall’anno prossimo, quando si prevede venga sospeso il visto per i Paesi Schengen.
Il Paese diventa, per la compagnia di Madrid, quello più collegato direttamente di tutta l’America Latina, in quanto serve anche Bogotà con un collegamento giornaliero. In tutto 19 città e 15 nazioni servite, mentre verso l’Europa il mercato latino americano, che rappresenta un terzo del totale, conta su 80 destinazioni. p.ba.
GV