I sindacati contro Ryanair: “Elusi gli obblighi contributivi per milioni di euro”


marmax68

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29 Settembre 2010
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Treviso
Fonte: Il Fatto Quotidiano

"Piloti e assistenti di volo, in pianta stabile in aeroporti italiani, firmano contratti a Dublino dove la pressione fiscale sugli stipendi è bassissima. Da anni Anpav, Usb e Cisl denunciano le irregolarità. Il mese scorso contestati al vettore irlandese 12 milioni di euro di contributi"

link articolo completo: http://www.ilfattoquotidiano.it/201...si-obblighi-contributivi-milioni-euro/196192/
 
FR per gli stipendi pagati in Italia è un sostituto d'imposta o no?
 
ma il fatto quotidiano non è una testata autorevole (o almeno così si dice quando parla di altre compagnie aeree)
 
ma il fatto quotidiano non è una testata autorevole (o almeno così si dice quando parla di altre compagnie aeree)

Del contenuto dell'articolo invece che ne pensi? Io ragionerei su quello, poi può anche essere scritto su Topolino, ma guardo a quello che è riportato.
 
Del contenuto dell'articolo invece che ne pensi? Io ragionerei su quello, poi può anche essere scritto su Topolino, ma guardo a quello che è riportato.


appunto quello sarebbe una cosa normale,ma di solito quando il FQ fa articoli su altri qui non si parla del contenuto ma si discute sulla posizione editoriale della testata che deve andare contro ecc...ecc...
 
Del contenuto dell'articolo invece che ne pensi? Io ragionerei su quello, poi può anche essere scritto su Topolino, ma guardo a quello che è riportato.

Il sindacato non e' la guardia di finanza. Se c'e' un illecito ci sono gli organi preposti e dal momento che FR opera sul territorio nazionale da anni, si puo' facilmente supporre che questi ultimi siano gia' informati sulle pratiche della compagnia. Che i sindacati spostassero la loro attenzione su qualcos'altro. Considerato che negli ultimi tre anni hanno firmato pure la carta igienica nei bagni, direi che di altre cose a cui pensare ne hanno gia' abbastanza.
 
cioè che ogni tot settimane puntualmente vien fuori l'articolo sensazionalistico sulle presunte irregolarità di Ryanair, ma intanto è quasi 20 anni che operano in Italia e nessuno li ha mai sanzionati per questo.
appunto ma ciò non giustifica il fatto che sia cmq sempre tutto regolare....ormai lo dovremmo aver capito....
 
Il sindacato non e' la guardia di finanza. Se c'e' un illecito ci sono gli organi preposti e dal momento che FR opera sul territorio nazionale da anni, si puo' facilmente supporre che questi ultimi siano gia' informati sulle pratiche della compagnia. Che i sindacati spostassero la loro attenzione su qualcos'altro. Considerato che negli ultimi tre anni hanno firmato pure la carta igienica nei bagni, direi che di altre cose a cui pensare ne hanno gia' abbastanza.

Leggerei bene, e tutto, prima di scrivere...

"Un anno fa era stata la Direzione Provinciale del Lavoro di Pisa a chiedere al vettore irlandese di risarcire l’Inps per 1,2 milioni di euro. Più ingente la cifra contestata, di recente, dalla Dpl di Bergamo: qui i contributi evasi ammonterebbero a 11 milioni 860mila euro. Al personale Ryanair che opera nello scalo orobico, così come al “Galileo Galilei” di Pisa (e in tutti gli altri scali italiani), secondo gli ispettori del lavoro, non può essere applicato un contratto firmato a Dublino. Piloti e assistenti di volo, assegnati dalla compagnia di Michael O’Leary ad una base italiana, cioè la cui sede di lavoro, da contratto, risulta essere un aeroporto italiano (il personale ha l’obbligo di vivere a un’ora di distanza dall’aeroporto a cui è assegnato), devono essere dunque assoggettati ai contributi previdenziali italiani. Questo in soldoni quanto prevedono i due enti del Ministero del Lavoro."

Solo sindacalisti non mi pare proprio.
 
Questo è un fatto molto grave che continua a ripetersi senza che vengano presi provvedimenti ne dagli organi competenti ne da chi è preposto al controllo.
Non si tratta di far bene o male a firmare contratti in Irlanda dove il costo del lavoro per le aziende è notevolmente più basso, probabilmente il 75% in meno che in Italia.
Si tratta che se a Ryanair è concesso ciò allora deve essere concesso anche alle compagnie italiane la possibilità di utilizzare aziende quali la ContractAir per rifornirsi di piloti a basso costo. Visto che ciò non è possibile allora lasciare che Ryanair faccia il bello e cattivo tempo in materia contrattualistica implica delle immense distorsioni della concorrenza.
Il costo del personale per una compagnia è stratosferico e dover combattere con chi paga il personale al netto la stessa cifra, ma ha un impatto fiscale del 75% in meno è tutto dire di come funzioni questo paese.
Enac obbliga le compagnie Italiane ad avere i piloti a contratto a tempo determinato per una percentuale data di quelli a tempo indeterminato, ma non fa nulla per verificare cosa faccia Ryanair con la scusa che il COA è Irlandese.
Non regge la storia che Enac non abbia alcun poter perché, come più volte dimostrato quando ha voluto, le compagnie non adempienti agli obblighi previdenziali sono state fermate dall'Enac stessa.
 
Io penso che FR abbia fatto comodo (e si sia mossa bene!) a molti negli anni passati. Ora che la cordata di patrioti vede i nodi arrivare al pettine, e che è lampante che AZ soffre e soffrirà sempre più, probabilmente comincia a far comodo che FR sparisca e i soldi che prende dagli enti locali vengano "spostati" su qualcun'altro.
Non so se ho ragione ma credo che a breve vedremo il CCNL per i naviganti......nella stessa ottica.

Pensiero puramente personale (e nemmeno troppo elaborato!)
 
Non regge la storia che Enac non abbia alcun poter perché, come più volte dimostrato quando ha voluto, le compagnie non adempienti agli obblighi previdenziali sono state fermate dall'Enac stessa.
Scusa un po', se il COA è irlandese quali sono i poteri di ENAC per far rispettare gli obblighi previdenziali italiani? (E quali sono i poteri di ENAC per far rispettare gli obblighi previdenziali italiani? Credo che al massimo possa fare una segnalazione al ministero competente, quello del lavoro. Gli esposti di Bergamo e Pisa nei confronti di Ryanair sono venuti da lì).
 
Questo è un fatto molto grave che continua a ripetersi senza che vengano presi provvedimenti ne dagli organi competenti ne da chi è preposto al controllo.
Non si tratta di far bene o male a firmare contratti in Irlanda dove il costo del lavoro per le aziende è notevolmente più basso, probabilmente il 75% in meno che in Italia.
Si tratta che se a Ryanair è concesso ciò allora deve essere concesso anche alle compagnie italiane la possibilità di utilizzare aziende quali la ContractAir per rifornirsi di piloti a basso costo. Visto che ciò non è possibile allora lasciare che Ryanair faccia il bello e cattivo tempo in materia contrattualistica implica delle immense distorsioni della concorrenza.
Il costo del personale per una compagnia è stratosferico e dover combattere con chi paga il personale al netto la stessa cifra, ma ha un impatto fiscale del 75% in meno è tutto dire di come funzioni questo paese.
Enac obbliga le compagnie Italiane ad avere i piloti a contratto a tempo determinato per una percentuale data di quelli a tempo indeterminato, ma non fa nulla per verificare cosa faccia Ryanair con la scusa che il COA è Irlandese.
Non regge la storia che Enac non abbia alcun poter perché, come più volte dimostrato quando ha voluto, le compagnie non adempienti agli obblighi previdenziali sono state fermate dall'Enac stessa.

infatti e il sogno di tutti di passare una vita a contratti a tempo determinato....
 
Scusa un po', se il COA è irlandese quali sono i poteri di ENAC per far rispettare gli obblighi previdenziali italiani? (E quali sono i poteri di ENAC per far rispettare gli obblighi previdenziali italiani? Credo che al massimo possa fare una segnalazione al ministero competente, quello del lavoro. Gli esposti di Bergamo e Pisa nei confronti di Ryanair sono venuti da lì).

Per tutte le aziende operanti in Italia nel settore pubblico, in svariate occasioni viene chiesta la presentazione di un documento che accerta la regolarità contributiva, tale documento definito DURC deve essere rilasciato dallo stato in cui si opera. Tutte le compagnie Italiane lo presentano svariate volte nel corso dell'anno per diversi motivi. Senza il DURC non si può partecipare ai bandi pubblici ed a rigor di logica non si dovrebbe nemmeno poter accedere ai finanziamenti da parte delle camere di commercio aeroporti ecc.
Evidentemente a Ryanair non viene mai chiesto di presentare il DURC..........
 
Per tutte le aziende operanti in Italia nel settore pubblico, in svariate occasioni viene chiesta la presentazione di un documento che accerta la regolarità contributiva, tale documento definito DURC deve essere rilasciato dallo stato in cui si opera. Tutte le compagnie Italiane lo presentano svariate volte nel corso dell'anno per diversi motivi. Senza il DURC non si può partecipare ai bandi pubblici ed a rigor di logica non si dovrebbe nemmeno poter accedere ai finanziamenti da parte delle camere di commercio aeroporti ecc.
Evidentemente a Ryanair non viene mai chiesto di presentare il DURC..........

Immagino avvenga Perché loro non sono un soggetto con residenza fiscale in Italia.
 
Immagino avvenga Perché loro non sono un soggetto con residenza fiscale in Italia.

Ma è proprio questo il discorso, visto che gli è stato contestato questo dall'Inps loro ad oggi non otterrebbero il DURC e quindi non hanno titolo ad operare in Italia.
Talmente semplice e facile. NO DURC NO PARTY. Basterebbe che gli aeroporti che erogano finanziamenti fossero obbligati a chiedere il DURC a Ryanair e bye bye Italia.
 
Provo a spiegarmi meglio.
Il DURC e' un documento di attestazione della regolarità contributiva che viene richiesto alla società di diritto Italiano per operare come fornitori verso lo stato ed emanazioni di esso.

Ne caso invece di una società di diritto estero, il documento non e' richiesto, perche' non essendo soggetto fiscale italiano non ha contribuzione in Italia.

Questo pero' non significa che loro non possano operare in Italia ed intrattenere rapporti commerciali di fornitori. Sono un soggetto residente in uno stato della UE e quindi non hanno restrizioni.

Sorry per l' OT
 
Provo a spiegarmi meglio.
Il DURC e' un documento di attestazione della regolarità contributiva che viene richiesto alla società di diritto Italiano per operare come fornitori verso lo stato ed emanazioni di esso.

Ne caso invece di una società di diritto estero, il documento non e' richiesto, perche' non essendo soggetto fiscale italiano non ha contribuzione in Italia.

Questo pero' non significa che loro non possano operare in Italia ed intrattenere rapporti commerciali di fornitori. Sono un soggetto residente in uno stato della UE e quindi non hanno restrizioni.

Sorry per l' OT

Esatto. E la questione, credo, ruota intorno alla domanda che ho posto all'inizio: è FR sostituto d'imposta in Italia?
Ci sono altri casi per certi versi simili a questo, come ad esempio quello del personale italiano delle ambasciate straniere.