Sale alle stelle la tensione con le organizzazioni dei lavoratori in vista del cda di oggi sui conti del primo trimestre, inferiori alle attese
I sindacati Alitalia: basta con Cimoli
ROMA - Alitalia ancora in difficoltà e Giancarlo Cimoli torna sulla graticola con i sindacati che ne chiedono l´uscita. L´approvazione dei conti nel primo trimestre 2006 di oggi si annuncia come un passaggio decisivo per la compagnia di bandiera e il suo presidente. Il piano di risanamento prevede che questo sia l´anno della svolta: Alitalia si aspetta un utile, anche se il 10 marzo lo stesso cda ha dovuto ammettere uno scostamento rispetto alle previsioni di budget quantificato in 80 milioni di minori entrate e una riduzione dell´ordine di 40 milioni di euro a livello di risultato operativo. Tuttavia, nonostante queste variazioni negative, la compagnia aveva confermato la possibilità di conseguire un risultato positivo nel 2006.
«Il risultato di domani (oggi ndr) ha importanza relativa dal punto di vista numerico - incalza il segretario nazionale della Filt Cgil Mauro Rossi - anche perché già il bilancio 2005 ci ha dimostrato che utilizzando le operazioni straordinarie si può far apparire il danno meno grave di quello che è in realtà. La verità è che il vertice ha perso il controllo della gestione ordinaria. È necessario un cambio di rotta». Un braccio di ferro che torna a farsi intenso dopo qualche mese di tregua (dovuto anche all´acquisizione di Volare da parte di Alitalia che ha risolto i problemi occupazionali del vettore low cost).
Le difficoltà dell´inizio del 2006 vengono attribuite dalla società agli scioperi di inizio gennaio e alla crescita del prezzo del carburante: nei giorni scorsi Cimoli ha affermato che l´esercizio avrebbe chiuso con un risultato positivo di 400 milioni di euro se il petrolio fosse rimasto sui prezzi che aveva nel 2004.
Tesi rigettata dai sindacalisti che annunciano per oggi una riunione unitaria di tutte le sigle contrarie a Cimoli (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Unione Piloti) per prendere posizione sui dati di bilancio, ma soprattutto per chiedere un incontro con il nuovo esecutivo: «Il governo si deve porre il problema se vuole o no avere una compagnia di riferimento nel settore - insiste Rossi - e se la risposta sarà positiva il rilancio industriale si fa affidandosi a manager con esperienza del settore. Bisogna cambiare Cimoli e la sua squadra». «Quello che chiediamo - dice Claudio Genovesi segretario nazionale della Fit Cisl - è soprattutto un segnale forte di discontinuità rispetto al passato. Il rilancio della compagnia non potrà mai avvenire sulla base di piani meramente finanziari che prescindano da una forte strategia industriale. Se il primo trimestre fosse negativo, avremmo purtroppo la conferma di quanto il sindacato va denunciando ormai da molti mesi».
Nei giorni scorsi da segnalare anche le rimostranze dell´Anpac, il sindacato più rappresentativo della categoria dei piloti che finora aveva sostenuto le scelte di Cimoli, mentre nel fine settimana ha criticato le «incertezze decisionali» del management. L´Anpac, in particolare, mette sotto accusa «la disastrosa gestione dell´area della produzione di Fiumicino, dove gravissime incertezze decisionali ancora mettono l´azienda a rischio di cancellare parte dell´operativo estivo, la pessima gestione di delicate aree della compagnia regionale Alitalia Express e, da ultimo, gli errori dell´area network-commerciale con tariffe sbagliate».
(La Repubblica)
CIAO
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