resta nei tuoi panni, finchè saranno puliti non preoccuparti..![]()
ci mancherebbe che devo preouccuparmi quando sono puliti.
resta nei tuoi panni, finchè saranno puliti non preoccuparti..![]()
non resteranno puliti per sempre, occhio alle secchiate che ti arriveranno![]()
non hai altri argomenti? peccato...... non mi sono sbagliato sul tuo conto![]()
ciao, e attento ai pastori e alle mucche...
Ma soprattutto a me sembra che non ci siano soluzioni al problema dei pastori. Eccezion fatta per l'obbligo di riportare in etichetta l'origine della materia prima che è fattibile, ritirare il pecorino romano è una pretesa "scarica barile". Riportare il prezzo a livello di costo non è fattibile per via delle leggi europee di settore. Ma non è fattibile anche perché il mercato dei latticini è fortemente spinto da una domanda volta al prezzo minimo possibile. Qualche anno fa il latte si trovava solo a 1,50-1,60 al litro. Oggi con la concorrenza lo troviamo sugli scaffali a 1,29 (parmalat), ma anche a 80 centesimi a litro per le marche meno conosciute (comunque parlo di latte ITALIANO). E il consumatore medio spinge per il risparmio, specialmente durante tempi di crisi. E' un cane che si morde la coda...
Non c'è soluzione. Le richieste dei pastori sono, purtroppo per loro, irricevibili. Protestare in questo modo crea un danno nel danno.
dunque, a chi tocca non s'ingrugna..... e spero che non tocchi mai a qualcuno qui sopra
se devo mettermi sempre nei panni degli altri allora non vivo più,sarò felice di mettermi nei panni dei pastori e farmi metri sotto il sole cocente,stasera a cena quando vedrò il piatto di pasta non lo mangerò solidale coi bimbi denutriti africani,non guiderò la macchina domani perchè mi metto nei panni degli Amish,dopodomani niente moka fatta col gas perchè il petrolio è motivo delle guerre,lo farò accendendo un fuoco,anzi no non posso perchè sennò contribuisco alle deforestazione....
quello che trovi sugli scaffali è latte di mucca che non ha niente a che vedere col latte di pecora che non viene venduto nei supermercati ma viene utilizzato per la produzione di formaggi e per il quale si sciopera.....meglio non confondere sono prodotti completamente diversi anche se si tratta sempre di latte ...
Di problemi, i nostri allevatori, ne hanno anche per il latte vaccino e lì c'è pure di mezzo l'Unione Europea.
Gli agricoltori in Italia sono vessati come pochi, ma si ignora la storia contadina di questo paese e dell'importanza che il settore primario ha per la nostra economia. :sconfortato:
e si in quel caso cè anche il problema delle quote latte........ma qualcuno in questo forum pretende che cambino mestiere .....altro che storia contadina .....
chi ha detto la frase che devono cambiare mestiere?
prova a dirmi qualche alternativa.....
(se autorizzate e rispettose dell'altrui libertà sono un diritto sacrosanto!).
A me hanno insegnato che la domanda si forma dall'incontro di domanda ed offerta. Io posso anche stabilire che il mio prodotto vale 100, ma se il mercato mi offre 60 ....Vorrei sottolineare che il prezzo non viene deciso dai pastori (cioè i venditori del latte) ma da chi lo acquista ad es. grandi industriali, della serie io per un litro di latte ti offro 60 centesimi se ti va bene il prezzo è questo se non ti va bene è questo lo stesso. Ora vi faccio una domanda, ma quado andate al supermercato a comprare una qualunque cosa, non solo latte, il prezzo lo fa il venditore oppure lo fate voi acquirenti? Stesso discorso vale per carne, lana ecc.....
Domanda 1: se il 30 c'e' la riunione, qual'e' la ragione dello sciopero di questi giorni?Cosa si vuole chiedere: tra le proposte che saranno avanzate il 30 agosto sul tavolo del ministero ci saranno la realizzazione di una filiera che elimini le intermediazioni e consenta il rapporto diretto con il mercato e i consumatori, interventi sulla trasparenza della filiera e sull'informazione (chissa quante volte avete acquistato un prodotto convinti che fosse Sardo e invece chissà da quale paese dell'est è arrivato), l'obbligo di indicare in etichetta l'origine della materia prima impiegata, il ritiro dal mercato del Pecorino Romano per smaltire gli stocks di prodotto, intervento che deve essere realizzato contestualmente alla sottoscrizione di un accordo pluriennale fra produttori e acquirenti.
Beh direi che in Sardegna le alternative non sono tante anzi non ce ne sono.
Stasera parto da Alghero per tornare a Roma, dovessi incontrare qualcuno di loro gli darei tutta la mia solidarietà.
la tiritera del danneggiamento a se stessi e le richieste di motivazioni da parte dei soliti personaggi...sono giunto alla conclusione che Medioman esiste davvero, ogni italiano è di un egoismo e provincialismo esasperato, anche quando è finto ricco borghese. Un quadro da commedia.