Nel 2007 superata quota 64 mila
LEVALDIGI
Con i voli per Romania e Albania (e qualche collegamento estivo), Levaldigi ha ottenuto nel 2007 il record di passeggeri: 64.135 totali, 55.973 di traffico commerciale (biglietti pagati). Nel 2006 erano 35.106 (25.154 commerciali); nel 2005 erano 18.942 (9.718); l’anno prima 46.936 (36.619); nel 2003 erano 42.865 (33.169); nel 2002 furono 18.165 (7.451); nel 2001 totale 20.000 (6.961); nel 2000 totale 16.492 (8.588 commerciali). U
n milione di euro. Un nuovo aumento di capitale per l’aeroporto. E’ la somma che i vertici dello scalo ritengono «necessaria» per affrontare le spese di gestione e dare ancora una volta ossigeno all’aeroporto, che negli anni ha «inghiottito» decine di milioni di euro. Sull’ulteriore ricapitalizzazione i soci (Regione, Provincia, Camera di commercio e i 7 Comuni principali) sono divisi. Alla «prudenza assoluta» di Raffaele Costa, presidente della Provincia (maggiore azionista), si contrappone la visione positiva di Ferruccio Dardanello, alla guida dell’ente camerale. «Ai soci era stato presentato un piano industriale che prevedeva una perdita oltre il milione - dice Dardanello -. I conti sono migliori, quindi dovremmo fare il nostro dovere. Da 7-8 milioni di euro di debiti ora ci troviamo oltre le ipotesi ottimistiche. Pensiamo a tirarci indietro? Abbiamo una struttura che il mondo ci invidia».
Costa, però, ricorda che l’ultimo aumento di capitale era stato sottoscritto dai soci con la condizione che non occorresse più «metter mano» al portafogli. «Sull’ipotesi di ricapitalizzare alcuni soci sono favorevoli, altri no. Il maggiore azionista deve riflettere - spiega -, in base a quanto detto in Consiglio. La situazione è migliorata, ma non va ancora bene. Dobbiamo valutare se ci saranno low cost. Se parlamentari e consiglieri regionali saranno in grado, in pochi mesi, di ottenere che si acceleri la procedura per i voli su Roma a tariffe agevolate. Tutto ciò fa parte della riflessione».
Il presidente dell’aeroporto, Gian Pietro Pepino: «Un milione ci consente di arrivare alla concessione ventennale, iter ben avviato. Abbiamo chiuso la pratica per la certificazione aeroportuale e di “handler”, requisiti indispensabili. Credo occorrerà un anno e mezzo. Poi sarebbe utile, come accade ora ai piccoli aeroporti, pensare a un bando di gara internazionale, per trovare un partner industriale privato». Intanto «Geac» (società di gestione dello scalo) nei progetti della Provincia dovrebbe aggregarsi con «Sitraci» e «Fingranda», altre società partecipate, per creare un unico e più snello polo della logistica e dei trasporti.
I conti
I vertici della Geac «difendono» i risultati 2007. Il margine operativo ha registrato una perdita di 583 mila euro, tra costi (2.050.000) e ricavi (1.500.000): a chiusura bilancio, con gli ammortamenti e le sopravvenienze passive, si arriverà a circa un milione. Quand’era stato illustrato il piano agli azionisti, si era ipotizzato 1.013.000 euro. Fra i costi, le voci più importanti riguardano il personale (26 persone, che con i part-time figurano come 22,4 dipendenti a tempo pieno): nel 2007 ha richiesto 808 mila euro (902 mila l’anno precedente). Fra i ricavi, 630 mila euro derivano dai voli, 50 mila dalla biglietteria. I debiti, che nel 2005 toccavano i 13 milioni, sono passati a 6 milioni al 31 dicembre 2006 e a 3,5 di fine 2007, comprensivi di un vecchio mutuo da 1.860.000, che si estinguerà nel 2010. A maggio 2007 l’ultima ricapitalizzazione aveva portato nelle casse della «Geac» 7,5 milioni. «I conti sono sostanzialmente risanati, la spesa sotto controllo - dice Pepino -. Il bilancio è stato certificato nel 2006 e lo sarà quest’anno. Poche le partite ancora sospese, soprattutto una questione ereditata con l’ufficio Iva e un rapporto da definire con Alpi Eagles. Se penso che eravamo gravati da 72 decreti ingiuntivi...».
LEVALDIGI
Con i voli per Romania e Albania (e qualche collegamento estivo), Levaldigi ha ottenuto nel 2007 il record di passeggeri: 64.135 totali, 55.973 di traffico commerciale (biglietti pagati). Nel 2006 erano 35.106 (25.154 commerciali); nel 2005 erano 18.942 (9.718); l’anno prima 46.936 (36.619); nel 2003 erano 42.865 (33.169); nel 2002 furono 18.165 (7.451); nel 2001 totale 20.000 (6.961); nel 2000 totale 16.492 (8.588 commerciali). U
n milione di euro. Un nuovo aumento di capitale per l’aeroporto. E’ la somma che i vertici dello scalo ritengono «necessaria» per affrontare le spese di gestione e dare ancora una volta ossigeno all’aeroporto, che negli anni ha «inghiottito» decine di milioni di euro. Sull’ulteriore ricapitalizzazione i soci (Regione, Provincia, Camera di commercio e i 7 Comuni principali) sono divisi. Alla «prudenza assoluta» di Raffaele Costa, presidente della Provincia (maggiore azionista), si contrappone la visione positiva di Ferruccio Dardanello, alla guida dell’ente camerale. «Ai soci era stato presentato un piano industriale che prevedeva una perdita oltre il milione - dice Dardanello -. I conti sono migliori, quindi dovremmo fare il nostro dovere. Da 7-8 milioni di euro di debiti ora ci troviamo oltre le ipotesi ottimistiche. Pensiamo a tirarci indietro? Abbiamo una struttura che il mondo ci invidia».
Costa, però, ricorda che l’ultimo aumento di capitale era stato sottoscritto dai soci con la condizione che non occorresse più «metter mano» al portafogli. «Sull’ipotesi di ricapitalizzare alcuni soci sono favorevoli, altri no. Il maggiore azionista deve riflettere - spiega -, in base a quanto detto in Consiglio. La situazione è migliorata, ma non va ancora bene. Dobbiamo valutare se ci saranno low cost. Se parlamentari e consiglieri regionali saranno in grado, in pochi mesi, di ottenere che si acceleri la procedura per i voli su Roma a tariffe agevolate. Tutto ciò fa parte della riflessione».
Il presidente dell’aeroporto, Gian Pietro Pepino: «Un milione ci consente di arrivare alla concessione ventennale, iter ben avviato. Abbiamo chiuso la pratica per la certificazione aeroportuale e di “handler”, requisiti indispensabili. Credo occorrerà un anno e mezzo. Poi sarebbe utile, come accade ora ai piccoli aeroporti, pensare a un bando di gara internazionale, per trovare un partner industriale privato». Intanto «Geac» (società di gestione dello scalo) nei progetti della Provincia dovrebbe aggregarsi con «Sitraci» e «Fingranda», altre società partecipate, per creare un unico e più snello polo della logistica e dei trasporti.
I conti
I vertici della Geac «difendono» i risultati 2007. Il margine operativo ha registrato una perdita di 583 mila euro, tra costi (2.050.000) e ricavi (1.500.000): a chiusura bilancio, con gli ammortamenti e le sopravvenienze passive, si arriverà a circa un milione. Quand’era stato illustrato il piano agli azionisti, si era ipotizzato 1.013.000 euro. Fra i costi, le voci più importanti riguardano il personale (26 persone, che con i part-time figurano come 22,4 dipendenti a tempo pieno): nel 2007 ha richiesto 808 mila euro (902 mila l’anno precedente). Fra i ricavi, 630 mila euro derivano dai voli, 50 mila dalla biglietteria. I debiti, che nel 2005 toccavano i 13 milioni, sono passati a 6 milioni al 31 dicembre 2006 e a 3,5 di fine 2007, comprensivi di un vecchio mutuo da 1.860.000, che si estinguerà nel 2010. A maggio 2007 l’ultima ricapitalizzazione aveva portato nelle casse della «Geac» 7,5 milioni. «I conti sono sostanzialmente risanati, la spesa sotto controllo - dice Pepino -. Il bilancio è stato certificato nel 2006 e lo sarà quest’anno. Poche le partite ancora sospese, soprattutto una questione ereditata con l’ufficio Iva e un rapporto da definire con Alpi Eagles. Se penso che eravamo gravati da 72 decreti ingiuntivi...».