Un recente studio che ho letto sul Financial Time circa le low cost di lungo raggio, diceva che dopo aver considerato tutti i costi fissi e variabili e tutti i possibili risparmi e tagli sulla struttura del vettore, è ipotizzabile che il risparmio massimo che questi vettori low cost possono offrire rispetto alle tariffe attuali è misurabile nel range del 19-22%
Ciò a discapito di pitch, servizio di bordo e programmi FF.
Il maggior rischio per i vettori tradizionali da parte dei vettori low cost di lungo raggio è rappresentato dalle classi premium che questi ultimi sono costretti ad offrire per tenere alti gli yield e che possono seriamente drenare pax full Y o con J scontate.
Tuttavia i vettori tradizionali negli ultimi anni hanno praticato politiche di riduzione dei costi che hanno permesso loro di essere in parte competitivi con i vettori low cost sul corto raggio e se questo know-how fosse maggiormente applicato anche alla gestione del network e delle outstation di long range si potrebbero ottenere risparmi significativi che permettono di abbattere il range di vantaggio (19-22%) che hanno al momento i potenziali vettori low cost entranti nel mercato.
Inoltre sulle operazioni di lungo raggio sono sempre pending le questioni sui bilaterali e c'è una influenza maggiore degli eventi economici e geo-politici mondiali.
E per finire un vettore low cost è di per se un vettore p2p. Servono mercati adeguati per supportare operazioni di lungo raggio.