FIUMICINO, 400 SENZA LAVORO DA GENNAIO
La bomba sociale rischia di bloccare i voli
Tagli nelle società di handling (consegna bagagli). La Cub: «Anni di Cig, milioni di euro di risparmio per le aziende»
Fiumicino, 400 senza lavoro da gennaio
ROMA - Tre cambi di società in due anni, ricorso massiccio alla cassa integrazione (a carico dello Stato e quindi dei cittadini) e oggi 400 lavoratori a rischio esubero. È il ritratto sintetico di una delle maggiori società di handling, che operano all’aeroporto di Fiumicino, aziende che si occupano ad esempio del servizio bagagli. Ex Flightcare, ex Globecare, oggi la Groundcare è l’emblema perfetto della liberalizzazione selvaggia che dal 2010 ha coinvolto il settore dei servizi di terra negli scali italiani. In due parole, libero mercato che ha significato concorrenza spietata tra le handler, pronte a offrire i servizi al massimo ribasso per accaparrarsi i clienti, ovvero le compagnie aeree. Risultato: meno lavoro per tutti, società in perenne perdita e crisi delle aziende. Se offri di meno poi, da qualche parte devi tagliare, cioè sui posti di lavoro. Una bomba sociale che rischia di sfociare in nuove, dure proteste e di arrivare a bloccare i voli nelle giornate di maggiore tensione: sarebbe già in programma uno sciopero per il prossimo 8 gennaio.
Bagagli non consegnati durante uno sciopero
Bagagli non consegnati durante uno scioperoTROPPI GIOCATORI - A Fiumicino fino a tre anni fa operavano solo quattro handler, balzate in un secondo a quota sette. Caso tutto italiano, visto che negli altri aeroporti europei operano tre hanlder al massimo. Si contano al Da Vinci Alitalia handling, Aviapartner, Aviation service, le mini Ata e Consulta, e infine la ex spagnola Flightcare e Globecare. Di queste ultime, la prima fallisce nel 2011 e viene assorbita dalla seconda. Nemmeno il colosso svizzero Swissport che nel mondo si compra tutta la Flight, vuole infatti la costola italiana perché, ha detto, il settore handling nel nostro paese è senza regole. A fondere poi le due società in crisi, ci pensa la neonata Groundcare. Fine della telenovela? No perché a pochi mesi dalla fusione Ground apre il concordato preventivo (un fallimento in sospeso). In mezzo ai disastri di queste società ci sono oltre 400 lavoratori già in Cig (cassa integraziome guadagni) da 4 anni.
Carrelli dei bagagli a Fiumicino (Ansa)
Carrelli dei bagagli a Fiumicino (Ansa) ALLARME ESUBERI - «Anni di cassa integrazione, ovvero milioni di euro di risparmio per l’azienda, perdita di salario e aumento dei carichi e ritmi di lavoro per il personale e, infine, il prossimo 31 dicembre scade la cassa integrazione per 400 dipendenti», lancia l’allarme Marco Bottiglieri della Cub trasporti. Il rischio è persino peggiore. Una nuova società di handling si sta affacciando nel già caotico panorama di Fiumicino, la GH di Napoli, interessata sia ad Alitalia Handling che alla Ground, ma già al centro di vertenze occupazionali nello scalo di Venezia. «Approfittando della situazione, la Gh ha già richiesto come termine dell’acquisizione, altri 400 esuberi e tagli salariali. Il pericolo è che si arrivi all’apertura della mobilità per 850 lavoratori», denuncia il sindacato. Infatti nell’esercito degli 850 a rischio, ci sono anche 100 ex operai della Globe di Milano, pure questa fallita ad agosto.
HANLDER NEL CAOS - A certificare crisi e caos del settore hanlder, da cui dipendono efficienza/sicurezza di un aeroporto, c’è persino la «Relazione semestrale sull’andamento del processo di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti civili», firmata da Enac, Direzione nazionale aeroporti e Ministero dei Trasporti. I dati di bilancio delle società confermano che l’ attività di handling è caratterizzata da «bassi margini di profitto e spesso effettuata in perdita», situazione dovuta anche «all’intensa competizione sul prezzo delle tariffe offerte». La competizione, al ribasso, richiede quindi «una vigilanza costante sulla concreta attuazione dei principi che regolano il settore», per «prevenire eventuali effetti distorsivi della concorrenza, mediante una analisi preventiva e un continuo monitoraggio dei requisiti economico-finanziari e organizzativi dei vari soggetti imprenditoriali sottoposti alla vigilanza».
REGOLE E LICENZE - La vigilanza c’è, oltre 1800 i controlli effettuati nel 2012, ma è l’applicazione delle regole che sembra latitare, soprattutto se il requisito principe per il rilascio della concessione a un handler (gestita dall’ Enac), ovvero la stabilità economica, appare vacillare in più di un’occasione. Non a caso proprio Aeroporti di Roma, si legge nella relazione, aveva già chiesto di limitare gli operatori e sub-operatori presenti a Ciampino, proprio per aver rilevato «criticità connesse alle operazioni di assistenza» ai voli: troppi soggetti insomma per uno scalo piccolo. Anche per Fiumicino è stata sottolineata la medesima criticità, ma «sono ancora in corso le relative verifiche ed accertamenti».
SETTORE IN BILICO - Groundcare non è comunque l’unica handler in crisi a Fiumicino. Tra il passaggio da Alitalia a Cai, la ex compagnia di bandiera ha messo in cassa integrazione migliaia di dipendenti, incluse fette della sua handler AZ Airport, anche nell’era dei «capitani coraggiosi». La belga Aviapartner è al momento al centro di un’inchiesta giudiziaria, dopo l’ incidente in pista dell’11 novembre 2012 costato la vita all’operaio Giorgio Monzi. Al centro dell’indagine anche il sistema-handler con i suoi tagli al costo del lavoro e quindi alla sicurezza. Difficile dire poi quanto sopravvivrà Ata, handler del gruppo Acquamarcia di Francesco Bellavista Caltagirone, indagato per presunte truffe sul progetto del vicino porto di Fiumicino. Il suo impero al momento è sul baratro finanziario.
21 dicembre 2013 Fiumicino, 400 senza lavoro da gennaio La bomba sociale rischia di bloccare i voli64 2 60 2 0
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http://roma.corriere.it/roma/notizi...li-a50fcb08-697e-11e3-95c3-b5f040bb6318.shtml
La bomba sociale rischia di bloccare i voli
Tagli nelle società di handling (consegna bagagli). La Cub: «Anni di Cig, milioni di euro di risparmio per le aziende»
Fiumicino, 400 senza lavoro da gennaio
ROMA - Tre cambi di società in due anni, ricorso massiccio alla cassa integrazione (a carico dello Stato e quindi dei cittadini) e oggi 400 lavoratori a rischio esubero. È il ritratto sintetico di una delle maggiori società di handling, che operano all’aeroporto di Fiumicino, aziende che si occupano ad esempio del servizio bagagli. Ex Flightcare, ex Globecare, oggi la Groundcare è l’emblema perfetto della liberalizzazione selvaggia che dal 2010 ha coinvolto il settore dei servizi di terra negli scali italiani. In due parole, libero mercato che ha significato concorrenza spietata tra le handler, pronte a offrire i servizi al massimo ribasso per accaparrarsi i clienti, ovvero le compagnie aeree. Risultato: meno lavoro per tutti, società in perenne perdita e crisi delle aziende. Se offri di meno poi, da qualche parte devi tagliare, cioè sui posti di lavoro. Una bomba sociale che rischia di sfociare in nuove, dure proteste e di arrivare a bloccare i voli nelle giornate di maggiore tensione: sarebbe già in programma uno sciopero per il prossimo 8 gennaio.
Bagagli non consegnati durante uno sciopero
Bagagli non consegnati durante uno scioperoTROPPI GIOCATORI - A Fiumicino fino a tre anni fa operavano solo quattro handler, balzate in un secondo a quota sette. Caso tutto italiano, visto che negli altri aeroporti europei operano tre hanlder al massimo. Si contano al Da Vinci Alitalia handling, Aviapartner, Aviation service, le mini Ata e Consulta, e infine la ex spagnola Flightcare e Globecare. Di queste ultime, la prima fallisce nel 2011 e viene assorbita dalla seconda. Nemmeno il colosso svizzero Swissport che nel mondo si compra tutta la Flight, vuole infatti la costola italiana perché, ha detto, il settore handling nel nostro paese è senza regole. A fondere poi le due società in crisi, ci pensa la neonata Groundcare. Fine della telenovela? No perché a pochi mesi dalla fusione Ground apre il concordato preventivo (un fallimento in sospeso). In mezzo ai disastri di queste società ci sono oltre 400 lavoratori già in Cig (cassa integraziome guadagni) da 4 anni.
Carrelli dei bagagli a Fiumicino (Ansa)
Carrelli dei bagagli a Fiumicino (Ansa) ALLARME ESUBERI - «Anni di cassa integrazione, ovvero milioni di euro di risparmio per l’azienda, perdita di salario e aumento dei carichi e ritmi di lavoro per il personale e, infine, il prossimo 31 dicembre scade la cassa integrazione per 400 dipendenti», lancia l’allarme Marco Bottiglieri della Cub trasporti. Il rischio è persino peggiore. Una nuova società di handling si sta affacciando nel già caotico panorama di Fiumicino, la GH di Napoli, interessata sia ad Alitalia Handling che alla Ground, ma già al centro di vertenze occupazionali nello scalo di Venezia. «Approfittando della situazione, la Gh ha già richiesto come termine dell’acquisizione, altri 400 esuberi e tagli salariali. Il pericolo è che si arrivi all’apertura della mobilità per 850 lavoratori», denuncia il sindacato. Infatti nell’esercito degli 850 a rischio, ci sono anche 100 ex operai della Globe di Milano, pure questa fallita ad agosto.
HANLDER NEL CAOS - A certificare crisi e caos del settore hanlder, da cui dipendono efficienza/sicurezza di un aeroporto, c’è persino la «Relazione semestrale sull’andamento del processo di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti civili», firmata da Enac, Direzione nazionale aeroporti e Ministero dei Trasporti. I dati di bilancio delle società confermano che l’ attività di handling è caratterizzata da «bassi margini di profitto e spesso effettuata in perdita», situazione dovuta anche «all’intensa competizione sul prezzo delle tariffe offerte». La competizione, al ribasso, richiede quindi «una vigilanza costante sulla concreta attuazione dei principi che regolano il settore», per «prevenire eventuali effetti distorsivi della concorrenza, mediante una analisi preventiva e un continuo monitoraggio dei requisiti economico-finanziari e organizzativi dei vari soggetti imprenditoriali sottoposti alla vigilanza».
REGOLE E LICENZE - La vigilanza c’è, oltre 1800 i controlli effettuati nel 2012, ma è l’applicazione delle regole che sembra latitare, soprattutto se il requisito principe per il rilascio della concessione a un handler (gestita dall’ Enac), ovvero la stabilità economica, appare vacillare in più di un’occasione. Non a caso proprio Aeroporti di Roma, si legge nella relazione, aveva già chiesto di limitare gli operatori e sub-operatori presenti a Ciampino, proprio per aver rilevato «criticità connesse alle operazioni di assistenza» ai voli: troppi soggetti insomma per uno scalo piccolo. Anche per Fiumicino è stata sottolineata la medesima criticità, ma «sono ancora in corso le relative verifiche ed accertamenti».
SETTORE IN BILICO - Groundcare non è comunque l’unica handler in crisi a Fiumicino. Tra il passaggio da Alitalia a Cai, la ex compagnia di bandiera ha messo in cassa integrazione migliaia di dipendenti, incluse fette della sua handler AZ Airport, anche nell’era dei «capitani coraggiosi». La belga Aviapartner è al momento al centro di un’inchiesta giudiziaria, dopo l’ incidente in pista dell’11 novembre 2012 costato la vita all’operaio Giorgio Monzi. Al centro dell’indagine anche il sistema-handler con i suoi tagli al costo del lavoro e quindi alla sicurezza. Difficile dire poi quanto sopravvivrà Ata, handler del gruppo Acquamarcia di Francesco Bellavista Caltagirone, indagato per presunte truffe sul progetto del vicino porto di Fiumicino. Il suo impero al momento è sul baratro finanziario.
21 dicembre 2013 Fiumicino, 400 senza lavoro da gennaio La bomba sociale rischia di bloccare i voli64 2 60 2 0
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