Aeroporto, cavi illuminati o pista più corta per il decollo
Le proposte avanzate da SEAM e Camera di Commercio
GROSSETO - Si torna a parlare di interramento dei cavi all'aeroporto di Grosseto. E si riparte dalla lettera di due parlamentari PdL maremmani, il senatore Franco Mugnai e il deputato Monica Faenzi - indirizzata ai ministri Infrastrutture e Difesa, Altero Matteoli e Ignazio La Russa - e da due progetti alternativi per risolvere l’«intoppo» barriere.
«Come parlamentari espressione di questo territorio — si legge nella nota congiunta di Mugnai e Faenzi — sarà nostra cura favorire ulteriori occasioni di dialogo tra lo Stato maggiore dell’Aeronautica e l’Enac, perché la soluzione più praticabile occorre trovarla insieme. Non ci nascondiamo la preoccupazione per gli ostacoli esistenti, ma sappiamo anche quanto decisivo sia il rilancio dell’aerostazione civile per la crescita del turismo e del tessuto economico di Grosseto e della sua provincia».
Nella lettera inviata ai due dicasteri, i parlamentari ripercorrono le fasi salienti della vicenda, soffermandosi sull’aspetto dei cavi per l’arresto degli Eurofighter in casi di emergenza. E chiedono l’interramento delle stesse barriere. Una soluzione, però, che stando alle ultime prese di posizione dello Stato maggiore dell’aeronautica, sembra poco percorribile.
Così la SEAM sta pensando a due progetti alternativi. In realtà già proposti in passato, ma mai presi in seria considerazione perché l’interramento dei cavi sembrava possibile. «Se si vuole, una soluzione è possibile trovarla — commenta il presidente di SEAM, Renzo Alessandri —. Ma se l’interramento non più percorribile e l’Enac non dà il via libera ai voli dopo il tramonto, possiamo risolvere soltanto con soluzioni alternative: l’illuminazione delle barriere, così da essere visibili anche ai piloti civili, oppure lo spostamento all’interno delle barriere delle soglie pista. Soluzione che ridurrebbe di poche decine di metri la lunghezza della pista. Entrambi gli interventi, peraltro, sono meno costosi dell’interramento».
Infine Alessandri vuole ringraziare i due parlamentari che, come promesso in campagna elettorale, si stanno prendendo a cuore la vicenda. «Creando così una linea di continuità con il passato — conclude Alessandri — quando gli allora parlamentari, in particolare Claudio Franci devo ammettere, si sono battuti per trovare una soluzione».
E il bando europeo per individuare il vettore, dopo tre tentativi andati a vuoto?
«Ce ne sarà un quarto, ma non più per individuare il vettore. Riteniamo che a questo punto sia opportuno seguire un’altra strada — commenta il presidente della Camera di commercio, Federico Vecchioni — Quella dell’affidamento ad un tour operator che per sua natura è più interessato ad avere rapporti con la Maremma, perché organizza pacchetti turistici completi e non soltanto «Ritengo che sia ancora possibile trovare una definizione positicollegamenti tra scali. Anche se dobbiamo rimanere ligi alle rigorosissime prescrizioni europee».
Prima o dopo la risoluzione degli impedimenti tecnici?
«Ritengo che sia ancora possibile trovare una definizione positiva con i militari — prosegue Vecchioni — anche se partendo da proposte diverse dall’interramento dei cavi. Ho peraltro già chiesto un colloquio con il ministro La Russa e ritengo che in breve tempo dovrei incontrarlo. Comunque sia la parte commerciale può proseguire anche senza la immediata soluzione delle barriere. Ricordo che i charter possono ancora atterrare e decollare».
Fonte: La Nazione