GROSSETO - Linfa vitale per lo scalo civile di Grosseto. Sono circa quaranta i voli charter che atterreranno al "Baccarini" tra il 23 agosto e il 30 settembre. Un numero mai registrato prima d’ora.
«L’estate 2008 si annuncia come la stagione più positiva da diversi anni a questa parte per l’aeroporto maremmano — commenta il presidente della Camera di Commercio, Federico Vecchioni —. Ed è molto importante per la provincia, ma soprattutto per la SEAM».
Quindi è possibile mantenere in vita uno scalo civile a Grosseto anche senza risolvere il problema barriere?
«Si tratta di capire, una volta per tutte — prosegue Vecchioni — che l’aeroporto al servizio della Maremma non ha necessità di grandi numeri. Non può certo diventare Malpensa o Fiumicino. Dobbiamo quindi fare di necessità virtù, convivere con il fatto che qui abbiamo una delle basi aeree militari più importanti d’Italia, e sfruttare lo scalo al meglio. Senza voli pindarici. Del resto, ormai molti anni fa, è stato deciso di puntare sulla struttura civile. Ci sono stati investiti soldi pubblici, ritengo che sia giusto impegnarsi per utilizzarla al meglio possibile. Senza passare, a fasi alterne, dalla volontà di chiuderla a quella di farla diventare una sorta di Heathrow. I militari ci sono, hanno un compito fondamentale di difesa aerea. Condizione che per un aspetto ci tranquillizza pure, per una questione sicurezza e perché senza la parte militare sarebbe difficile mantenere una simile struttura. A settembre, comunque, ci sarà un incontro con il Governo».
Uno scalo civile per il turismo, quindi, anche se il settore mostra segni di crisi?
«Prevalentemente. Considerando che la Maremma ha questa forte vocazione — conclude Vecchioni —. Non sono invece così convinto della forte crisi turistica. Ovvio che anche qui risentiamo della mancanza di soldi degli italiani, ma pur non avendo ancora dati attendibili, da quanto ne so, non credo che questa stagione si annunci come peggiore delle altre. Certo che un territorio così vasto ha necessità di una organizzazione promozionale complessa. Difficile, ad esempio, puntare sui pacchetti a causa di un turismo variegato: ambientale, marittimo, di montagna, con una dotazione infrastrutturale, soprattutto viaria, carente».
Fonte: La Nazione
«L’estate 2008 si annuncia come la stagione più positiva da diversi anni a questa parte per l’aeroporto maremmano — commenta il presidente della Camera di Commercio, Federico Vecchioni —. Ed è molto importante per la provincia, ma soprattutto per la SEAM».
Quindi è possibile mantenere in vita uno scalo civile a Grosseto anche senza risolvere il problema barriere?
«Si tratta di capire, una volta per tutte — prosegue Vecchioni — che l’aeroporto al servizio della Maremma non ha necessità di grandi numeri. Non può certo diventare Malpensa o Fiumicino. Dobbiamo quindi fare di necessità virtù, convivere con il fatto che qui abbiamo una delle basi aeree militari più importanti d’Italia, e sfruttare lo scalo al meglio. Senza voli pindarici. Del resto, ormai molti anni fa, è stato deciso di puntare sulla struttura civile. Ci sono stati investiti soldi pubblici, ritengo che sia giusto impegnarsi per utilizzarla al meglio possibile. Senza passare, a fasi alterne, dalla volontà di chiuderla a quella di farla diventare una sorta di Heathrow. I militari ci sono, hanno un compito fondamentale di difesa aerea. Condizione che per un aspetto ci tranquillizza pure, per una questione sicurezza e perché senza la parte militare sarebbe difficile mantenere una simile struttura. A settembre, comunque, ci sarà un incontro con il Governo».
Uno scalo civile per il turismo, quindi, anche se il settore mostra segni di crisi?
«Prevalentemente. Considerando che la Maremma ha questa forte vocazione — conclude Vecchioni —. Non sono invece così convinto della forte crisi turistica. Ovvio che anche qui risentiamo della mancanza di soldi degli italiani, ma pur non avendo ancora dati attendibili, da quanto ne so, non credo che questa stagione si annunci come peggiore delle altre. Certo che un territorio così vasto ha necessità di una organizzazione promozionale complessa. Difficile, ad esempio, puntare sui pacchetti a causa di un turismo variegato: ambientale, marittimo, di montagna, con una dotazione infrastrutturale, soprattutto viaria, carente».
Fonte: La Nazione