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Guasto tecnico su un 737 della Ryanair proveniente da Londra, i piloti riescono a fermarsi in tempo sulla pista
Brivido: atterraggio a 300 all´ora
Flap bloccati, Boeing con i soli freni evita di finire in mare
Mobilitati i vigili del fuoco, lunga attesa per il volo di ritorno
PAOLO FIZZAROTTI
ATTERRAGGIO sul filo dei 300 km/h, senza flap e con lo spettro di finire in mare: il pilota è riuscito ad evitare il disastro affidandosi ai soli freni delle ruote e all´inversione di spinta dei motori. A bordo del Boeing 737/800 c´erano 145 persone provenienti da Londra, che hanno rischiato di ritrovarsi fuori pista, ma non si sono accorti di nulla; qualcuno si è solo lamentato per la brusca frenata. È andata peggio ai passeggeri che 25 minuti dopo avrebbero dovuto partire per la capitale inglese: solo alle 20.15, dopo ore di attesa nella sala d´imbarco dell´aeroporto Cristoforo Colombo, sono stati fatti salire sull´aeromobile per il decollo. L´allarme è scattato ieri alle 12.45 quando il comandante Peterson, pilota del volo FR 972 di Ryanair, partito da Londra Stansted alle 9.50 e in arrivo a Genova alle 12.55, ha cercato di abbassare i flap per iniziare la manovra di atterraggio: ma ha ottenuto solo il lampeggiare minaccioso di una spia luminosa che segnalava un´avaria all´impianto idraulico del Boeing. I flap (in termine tecnico "ipersostentatori dinamici"), pannelli mobili posti sulle ali, servono per sostenere l´aereo in planata ma vengono utilizzati dai piloti anche per rallentare il velivolo in discesa. Il pilota ha segnalato alla torre di controllo che doveva ritardare l´atterraggio per un problema tecnico, e ha continuato a provare: finché alle 13.09 ha deciso che era inutile e ha chiamato la torre di controllo chiedendo un atterraggio d´emergenza. "Ci siamo subito attivati - spiega Gabriele Campoluci, direttore operativo del Cristoforo Colombo - In pochi secondi i vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale si sono dislocati lungo la pista, con i loro mezzi speciali. Abbiamo anche avvisato il 118, specificando il tipo di emergenza e il numero di persone a bordo, in modo che fossero pronti ad inviare all´aeroporto altre ambulanze e l´automedica". Mentre anche Campoluci accorreva sulla pista, i pompieri sono usciti con tre autobotti Dragon da 10 mila litri di acqua e schiumogeno ciascuna, oltre a un mezzo di polisoccorso con elevatore: una piattaforma con scivoli che viene sollevata fino al portellone dell´aereo, permettendo ai passeggeri di abbandonare velocemente il velivolo. Un istante dopo il grosso Boeing 737/800 di ultima generazione era già sulla pista. Peterson ha ridotto la spinta fino a quanto gli concedeva la mancanza dei flap (rischiava di finire in stallo e precipitare), poi ha iniziato una planata lunga sul Colombo. L´aereo ha toccato terra a circa 300 km/h: un centinaio in più rispetto alla normale velocità di atterraggio. Appena ha sentito le ruote sull´asfalto, il comandante Peterson ha invertito la spinta dei motori ed ha azionato i freni. Una manovra d´emergenza, ma perfetta: l´aereo, sotto gli occhi attenti dei pompieri, si è fermato qualche decina di metri prima della fine della pista, con i freni surriscaldati. A quel punto, è iniziata l´odissea per i passeggeri che avrebbero dovuto partire per Londra alle 13.20. I tecnici del Colombo hanno in breve localizzato il guasto all´impianto idraulico, ma non è stato possibile ripararlo in loco. La direzione londinese di Ryanair ha quindi deciso di spedire a Genova un suo tecnico specializzato, con il pezzo di ricambio. Il tecnico è salito sul volo per Bergamo, che ha compiuto una fermata straordinaria a Genova. Alle 19.10 lo specialista è atterrato al Colombo e si è messo al lavoro: l´aereo per Londra è ripartito alle 20.30, con sette ore di ritardo
LE TESTIMONIANZE
"Una vergogna, non vogliono rimborsarci"
"SIAMO qui da 4 ore e non sappiamo ancora se ripartiremo, e quando". Fabrizio abita a Sestri Levante e si definisce un "cervello in fuga": a Londra lavora come ricercatore. E´ uno degli oltre cento passeggeri che avrebbero dovuto partire per London Stansted ieri alle 13.20: quasi tutti genovesi che lavorano e studiano nella capitale inglese, tornati in Liguria per le feste. Con lui ci sono i compagni occasionali di sventura: Ettore, di Chiavari, che sta facendo uno stage di giornalismo informatico a Londra; Luca, che fa l´agopuntore nella capitale inglese e Loren, una ragazza australiana che ha trascorso il Natale nelle Cinque Terre. "Ci hanno proposto di andare a Bergamo o Pisa a spese nostre e partire da lì - affermano - Ma gli abbiamo risposto "no, grazie". Allora abbiamo chiesto i 250 euro che spettano ai passeggeri di voli soppressi, ma ci hanno risposto che Ryanair non ha firmato quell´accordo". Hanno avuto la certezza di partire solo alle 20.15, quando è iniziato l´imbarco.
(La Repubblica - Genova)
CIAO
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