Gli utili delle compagnie aeree volano grazie al calo del petrolio


Dorico

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14 Febbraio 2010
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London/Ancona
Gli utili delle compagnie aeree volano col calo del petrolio: verso 20 miliardi di dollari

Le stime della Iata prevedono per l'anno prossimo una nuova crescita a 25 miliardi di dollari. Il margine stimato per il 2015 è di un profitto per passeggero di 7,08 dollari, contro i 6,02 dollari del 2014 e raddoppiato rispetto ai 3,38 dollari del 2013

MILANO - Il calo del petrolio e la ripresa economica mondiale, che per ora non coinvolge il Vecchio continente, danno una mano all'industria internazionale del trasporto aereo. Nel 2014, infatti, il settore dovrebbe consuntivare utili per circa 19,9 miliardi di dollari rispetto ai 18 miliardi previsti nello scorso mese di giugno. Una cifra che dovrebbe, poi, compiere un ulteriore balzo nel 2015 a 25 miliardi di dollari. E' l'outlook contenuto nel report sull'industria del trasporto aereo, pubblicato recentemente dalla Iata.

I 25 miliardi di dollari di utili netti, stimati per il 2015, rappresentano un margine del 3,2% e per passeggero il profitto è di 7,08 dollari rispetto ai 6,02 dollari del 2014 e più del doppio rispetto ai 3,38 dollari del 2013. Il ritorno sul capitale investito dovrebbe crescere a 7%, un deciso miglioramento rispetto al 6,1% previsto nel 2014. Tuttavia, si rimane ancora sotto di 0,8 punti percentuali rispetto al 7,8% del costo medio ponderato del capitale e, pertanto, sottolinea la Iata, c'è ancora della strada da fare prima di raggiungere margini sostenibili.

"L'outook del settore sta migliorando. Il recupero dell'economia globale e la caduta dei prezzi del petrolio rafforza la ripresa il prossimo anno", commenta Tony Tyler, direttore generale e ceo della Iata, per il quale un'industria più forte "è una buona notizia per tutti". "Mentre vediamo profitti netti per le compagnie di 25 miliardi di dollari, è importante ricordare che i margini sono solo al 3,2%. Le prospettive sono largamente positive ma c'è un numero di rischi nel contesto globale come instabilità politica, conflitti, e alcune economie regionali deboli. E con margini al 3,2%, i profitti rischiano di essere più facilmente colpiti in caso di peggioramento della situazione esterna".

Fonte: http://www.repubblica.it/economia/2...o_utili_compagnie_aeree-102617639/?ref=HRLV-5
 
ieri ho fatto benzina a 1,48....non solo gli utili delle compagnie crescono :cool: :cool: :cool:
 
In un centro commerciale della mia zona gpl a 54 cent, goduria!! :-)

Dalle vostre parti costa meno. A Roma e in Sudtirolo, purtroppo no. Però, bisogna pure vedere la qualità. Quando ce l'avevo, c'erano prodotti coi quali si avvertiva un sensibile calo di potenza. Riguardo la benzina, in Austria stava a 1,48 (nei self di Billa), già ai primi di ottobre.

Digressioni da consumatori a parte, ma chi segue futures, commodities, etc e trend vari, può, per favore, dire se possibile cosa c'è dietro a questo ribasso invernale e se reggerà? Senza impegno.
Ho sentito parlare di manovre geopolitiche, ma col pil cinese che comunque crescerà del 7%, la domanda dovrebbe reggere. Inoltre, se il calo fosse dovuto a eccesso di offerta, ma i produttori cosa ci guadagnano a non tagliare la produzione?
Grazie.
 
Dalle vostre parti costa meno. A Roma e in Sudtirolo, purtroppo no. Però, bisogna pure vedere la qualità. Quando ce l'avevo, c'erano prodotti coi quali si avvertiva un sensibile calo di potenza. Riguardo la benzina, in Austria stava a 1,48 (nei self di Billa), già ai primi di ottobre.

Digressioni da consumatori a parte, ma chi segue futures, commodities, etc e trend vari, può, per favore, dire se possibile cosa c'è dietro a questo ribasso invernale e se reggerà? Senza impegno.
Ho sentito parlare di manovre geopolitiche, ma col pil cinese che comunque crescerà del 7%, la domanda dovrebbe reggere. Inoltre, se il calo fosse dovuto a eccesso di offerta, ma i produttori cosa ci guadagnano a non tagliare la produzione?
Grazie.

Da quello che ho potuto capire leggendo varie testate, ci troviamo di fronte ad una mera mossa commerciale volta a scoraggiare la vendita di energia all' Europa da parte Americana.
Come tutti ormai sanno, gli USA stanno perforando il suolo con una tecnica innovativa che consente di raggiungere giagimenti molto profondi limitando le spese.
Questo sta consentendo agli americani, di raggiungere una sorta di autonomia energetica.
Non solo, ma gli americani sembrano intenzionati a vendere questa energia anche al vecchio continente, mettendo cosi a rischio le economie di diversi produttori, in primis la Russia.
Abbassare di molto il prezzo del greggio, potrebbe, al momento, scoraggiare l'investimento per la costtuzione delle linee di trasporto dagli Stati Uniti.
 
Da quello che ho potuto capire leggendo varie testate, ci troviamo di fronte ad una mera mossa commerciale volta a scoraggiare la vendita di energia all' Europa da parte Americana.
Come tutti ormai sanno, gli USA stanno perforando il suolo con una tecnica innovativa che consente di raggiungere giagimenti molto profondi limitando le spese.
Questo sta consentendo agli americani, di raggiungere una sorta di autonomia energetica.
Non solo, ma gli americani sembrano intenzionati a vendere questa energia anche al vecchio continente, mettendo cosi a rischio le economie di diversi produttori, in primis la Russia.
Abbassare di molto il prezzo del greggio, potrebbe, al momento, scoraggiare l'investimento per la costtuzione delle linee di trasporto dagli Stati Uniti.

Grazie.
Ma così non si incazzano i produttori che estraggono in maniera classica, tipo Texas?
In ogni caso, se così fosse mi sa che il ribasso dura.
 
Grazie.
Ma così non si incazzano i produttori che estraggono in maniera classica, tipo Texas?
In ogni caso, se così fosse mi sa che il ribasso dura.

Sentendo Radio 24, sono in primis gli arabi (Arabia Saudita in testa) ad inondare il mercato di greggio, il tutto per far divenire antieconomico l'estrazione di petrolio agli americani tramite il metodo dello sceile gas. In tutto questo marasma di petrolio che sta inondando il mercato ci sono nazioni che stanno soffrendo più delle altre per i mancati introiti, in primis Venezuela, Russia ed Iran. Quella messa peggio dovrebbe essere il Venezuela che da quanto si dice starebbe raschiando il fondo delle sue riserve petrolifere.
 
Sentendo Radio 24, sono in primis gli arabi (Arabia Saudita in testa) ad inondare il mercato di greggio, il tutto per far divenire antieconomico l'estrazione di petrolio agli americani tramite il metodo dello sceile gas. In tutto questo marasma di petrolio che sta inondando il mercato ci sono nazioni che stanno soffrendo più delle altre per i mancati introiti, in primis Venezuela, Russia ed Iran. Quella messa peggio dovrebbe essere il Venezuela che da quanto si dice starebbe raschiando il fondo delle sue riserve petrolifere.
Intendi shale oil, credo: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Olio_di_scisto.

Mi giunge nuova che il Venezuela stia raschiando il fondo del barile (no pun intended), più probabile che, coi prezzi del greggio a questi livelli, stia facendo un po' la fame in termini di bilancia commerciale.

DaV
 
Intendi shale oil, credo: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Olio_di_scisto.

Mi giunge nuova che il Venezuela stia raschiando il fondo del barile (no pun intended), più probabile che, coi prezzi del greggio a questi livelli, stia facendo un po' la fame in termini di bilancia commerciale.

DaV
Il Venezuela ha più greggio dell'Arabia Saudita. Il problema, come dici tu è che sono alla frutta: non hanno altra industria che quella petrolifera - se le risorse valgono rimangono a corto di petroldollari.
 
Sentendo Radio 24, sono in primis gli arabi (Arabia Saudita in testa) ad inondare il mercato di greggio, il tutto per far divenire antieconomico l'estrazione di petrolio agli americani tramite il metodo dello sceile gas. In tutto questo marasma di petrolio che sta inondando il mercato ci sono nazioni che stanno soffrendo più delle altre per i mancati introiti, in primis Venezuela, Russia ed Iran. Quella messa peggio dovrebbe essere il Venezuela che da quanto si dice starebbe raschiando il fondo delle sue riserve petrolifere.

Gli arabi al momento sono molto divisi e nell'OPEC non si riesce più ad avere convergenza sulle politiche da mantenere. Quindi in realtà dal medio oriente più che arrivare decisioni al ribasso per il momento arrivano non-decisioni. Nel primo quarto dell'anno prossimo vedrai che tra di loro un accordo lo trovano.
Ciò che è successo è comunque destinato a lasciare un segno forte, non sono più solo loro a decidere cosa succede in Europa.
 
C'entrerà anche il fatto che le maggiori risorse sono in Cina, ma al momento non sfruttate? In ogni caso, strano avallare tecniche controverse, poi sperticarsi in favore di ecologia e clima con la moglie con la zappa in mano come fa Obama.

http://www.geopolitica-rivista.org/...ossili-shale-gas-e-risorse-non-convenzionali/
Herzog ma che cosa stai dicendo?
Per cortesia è evidente che non sei molto ferrato in termini di conoscenza del settore energetico se continui a fare allusioni del tipo 'la grande bugia'.
Tecniche controverse....ma per favore, torniamo a parlare di aviazione.
 
Herzog ma che cosa stai dicendo?
Per cortesia è evidente che non sei molto ferrato in termini di conoscenza del settore energetico se continui a fare allusioni del tipo 'la grande bugia'.
Tecniche controverse....ma per favore, torniamo a parlare di aviazione.

Carissimo, se vuoi ribattere, liberissimo, ma attribuire " continue allusioni del tipo la grande bugia" tienitelo per te. Visto che hai quotato il mio post, ti invito cortesemente ad un ripassino del significato del termine "controverso", dato che questo ho usato in luogo di "dannoso" o "pericoloso" o "rischioso".

E visto che vivi nel luogo adatto, impara ad avere maggiore rispetto delle opinioni diverse dalle tue. Oppure, qualora ti rodesse, usa la carta vetrata.

A supporto del "controverso":
http://www.ingenio-web.it/Articolo/...CO:_la_rivoluzione_dello_shale_gas_e_oil.html

http://congresso.geologibasilicata.it/2012/atti/p.213-H.AlShukri.pdf
 
La Cina e il petrolio non ci azzecano molto, di fatti guarda dove hanno "comprato" e "invaso".
I piú grandi giacimenti di petrolio é meglio che rimangano dove sono.
 
E visto che vivi nel luogo adatto, impara ad avere maggiore rispetto delle opinioni diverse dalle tue. Oppure, qualora ti rodesse, usa la carta vetrata.
Io ho enorme rispetto per le opinioni altrui. Sei tu che continui a fare allusioni e parlare di controsensi.
Il fatto che negli USA fanno politiche energetiche composte sia da rinnovabili sia dallo sfruttamento degli enormi bacini di shale, e' un controsenso soltanto per chi piace fare chiacchiera geopolitica alla M5S.
Magari ce l'avessimo noi la politica e l'indipendenza energetica USA.