GESAC: Masterplan da rivedere


Nel Cilento ? ahahahah , facciamo la pista tra due montagne...o forse sul mare....ma per piacere quando parlate almeno abbiate buon senso!
 
Oggi come oggi Grazzanise non serve a niente. E Pollio - sia pure con cautela - lo dice CHIARAMENTE.
Capodichino NON è congestionato in alcun modo; stante assenza di base low cost, situazione CAI, realizzazione TAV, generale crisi del trasporto aereo mondiale ed (ancor di più) italiano non è ipotizzabile alcuna crescita tumultuosa, almeno nel breve periodo. Anzi, come Pollio dice alludendo alle low cost, la Gesac si dovrà dar molto da fare per evitare che il calo di quest'anno (stiamo parlando di un 10% in meno) rimanga qualcosa di episodico.
Dato che Capodichino non verrà assolutamente chiuso nel breve-medio termine (e ci mancherebbe pure con gli investimenti che la Gesac sta facendo) aprire Grazzanise sarebbe un immane spreco di denaro pubblico ed andrebbe a ricreare nell'area di Napoli una situazione (in scala 1:10) simile a quella milanese.
Quanto agli altri problemi di Capodichino (che con i lavori in corso sta diventando un gioiellino: ci sono margini di miglioramento - ad esempio per gli arrivi/riconsegna bagagli, ma appunto i lavori continuano) sinceramente io non vedo come si possa dire che è difficile da raggiungere: e Grazzanise allora???? E che è più vicino??? Quanto poi al sorvolo da parte degli aerei della città è una situazione comune a tantissimi altri aeroporti e forse si potrebbe migliorare qualcosa con un minimo allungamento della pista...
 
Quanto poi al sorvolo da parte degli aerei della città è una situazione comune a tantissimi altri aeroporti e forse si potrebbe migliorare qualcosa con un minimo allungamento della pista...
.. si magari spiando Capodimonte ... o interrando i vari centri commerciali ed abitazioni attorno..

Capodichino NON è congestionato in alcun modo; stante assenza di base low cost, situazione CAI, realizzazione TAV, generale crisi del trasporto aereo mondiale ed (ancor di più) italiano non è ipotizzabile alcuna crescita tumultuosa, almeno nel breve periodo
.. ma la costruzione di un nuovo aeroporto non è mai fatta considerando il traffico attuale.. ma quello futuro.. in 5 - 6 anni il trend negativo sparirà ... e si ricomincerà ad avere più traffico...
Non dimentichiamoici che fino allo scorso anno le cifre di crescita del traffico di NAP erano positive e di due cifre...
 
Si parla di un allungamento di 2-300 metri e basterebbe spostare il piccolo e vecchio Carrefour di Casoria. Comunque è un ipotesi.
Traffico futuro? Benissimo. Ma in questo caso parliamo di futuro remoto...
Se la saturazione - SENZA INTERVENTI AGGIUNTIVI/CORRETTIVI - di Capodichino è a 10,5 milioni di pax ed il 2008 si è chiuso a 5,6 (e quest'anno chissà se s'arriva a 5...), andrebbe ipotizzata una crescita costante (e sostenuta - vada per il 10% annuo) almeno per dieci anni...a partire poi dai 5/6 anni in cui finirà il trend negativo?
Ripeto, crescita sostenuta e costante.
Il trasporto aereo è in crisi e lo sarà con ogni probabilità ancora nei prossimi 2-3 anni; in Italia è in crisi ancor di più. La TAV incombe. Nuove compagnie italiane all'orizzonte non se ne vedono (e forse meno male). CAI vabbè lasciamo stare: ha risorse a malapena solo per FCO.
Ora Capodichino negli ultimi dieci anni (2000-2009) ha registrato incrementi sensibili solo 4 volte: 2000 (+13%), 2003 (+11%), 2006 (+11%), 2007 (+13%). I lievi incrementi del 2002 (+3%) e del 2004 (+1%) di fatto furono un recupero di quanto perso l'anno precedente (2001 -3%), nel primo caso, mentre nel secondo l'incremento andò vanificato l'anno successivo (2005 - 1%). L'anno scorso (2008) si è chiuso con un -2%.
Quindi più che una crescita costante e sostenuta possiamo parlare di un certo trend positivo nell'arco di un decennio (dai 4.136.000 pax del 2000 si è arrivati ai circa 5 milioni del 2009). Vogliamo pure ipotizzare che il prossimo decennio andrà meravigliosamente (quando già le previsioni per il 2010-11 non sono positive) e che si raddoppierà il tasso di crescita? Allora avremo con ogni probabilità un 7 milioni di pax nel 2020!!!
Ricordo che la struttura ATTUALE può arrivare a 10 milioni e passa...
L'unica LCC oggi come oggi che potrebbe poi movimentare un flusso rilevante provocando un aumento immediato di pax è Ryanair, ma - anche se Pollio parla di low cost - non credo che la si vedrà a NAP. Piuttosto andrà a Salerno se allungano la pista e - pur generando nuovo traffico - eroderà pax a Capodichino.
 
Lasciando stare la tua opinione su QSR, quello che hai detto su Grazzanise lo devo quotare e l'ho sempre pensato e detto.
 
Intanto articoli deliranti del Mattino ....

i derby della Campania/3

Pontecagnano tradita dalla pista nel deserto
Pontecagnano. L’Atr42 bianco e azzurro dell’Air Dolomite atterra puntuale. Sulla pista deserta, 12 passeggeri si avviano a piedi verso l’ingresso dell’Aeroporto di Salerno - Costa di Amalfi. Sono le immagini avvilenti di uno scalo finora al centro solo di entusiastiche speranze. Un oggetto ancora misterioso, in attesa di trasformarsi in un aeroporto nazionale e internazionale che diventi traino turistico per l’intera provincia salernitana, il Cilento, la costiera amalfitana, ma anche punto di riferimento per la vicina Basilicata. Per ora, l’aeroporto tra Pontecagnano e Bellizzi è solo un grande spiazzo d’atterraggio che ricorda ancora il preesistente campo per aerei da guerra, conquistato nel 1943 dagli inglesi nell’operazione Avalanche. Sulla pista, un piccolo aereo da turismo e un Atr in attesa. Sono solo due i voli giornalieri di andata e ritorno per Verona. Un paio di taxi sconsolati sono fermi in attesa, nel piccolo parcheggio libero una ventina di auto in sosta. All’interno, il deserto: il tabellone luminoso segnala l’unico volo in arrivo, a destra la macchinetta distributrice di merendine e bibite. Chiusi gli uffici di autonoleggio Hertz e Maggiore, un solo banco check-in funzionante. Scene di un impianto tutto da sviluppare, circondato da terre coltivate e anguste stradine d’accesso che non consentono il contemporaneo passaggio di due bus turistici. «Sull’aeroporto di Salerno c’è stata molta attenzione negli anni e poco costrutto - dice Ernesto Sica, sindaco di Pontecagnano e neo presidente della società di gestione dello scalo salernitano - Bisogna recuperare il tempo perduto, soprattutto sulle risorse, e superare vecchie politiche di contrapposizione con la Gesac e l’aeroporto di Napoli». Nell’immediato, la scommessa sono i prossimi collegamenti con Milano Malpensa a tariffe competitive. A novembre, dovrebbero partire i primi voli sperimentali dell’Air Dolomite. Ma si è coscienti che un aeroporto significa investimenti appetibili a più compagnie, collegamenti, politiche di trasporti regionali con idee chiare. L’infelice esempio di Linate e Malpensa è sotto gli occhi di tutti. In Campania, l’aggravante di trovarsi ancora in una fase di beghe dominanti e progetti fumosi. Solo belle parole. Certo, nella candidatura ad aeroporto campano alternativo a Capodichino, Pontecagnano è più avanti di Grazzanise: gli accordi con l’Enac sono firmati da tempo, anche se vincolati nel termine al risultato ottenuto sul traffico di passeggeri annuali. Accordi in bilico, quindi. Anche se sono già stanziati 50 milioni di euro per strade di accesso e collegamenti con gli svincoli autostradali. «Siamo consapevoli che potremmo ricavarne tutti dei benefici - aggiunge il sindaco Sica - Ma c’è da fare moltissimo, con tanti problemi. Ci sono espropri da pagare ancora, progetti di ampliamento della pista da realizzare, pianificazioni territoriali da approfondire». In prospettiva, Pontecagnano ha molte carte da giocare. L’aeroporto confina con una delle maggiori aree commerciali della provincia. Gli spazi occupati dai mercati all’ingrosso sono da capogiro: Carrefour, Maximall, Mondomercato, Lidl, Ilma, Euroaffari. E poi decine di altre sigle e marchi. Qualche giorno fa, è capitato da queste parti anche il re del Belgio. Ha visitato il Museo archeologico, il secondo della provincia dopo quello di Paestum, restandone incantato. Magia di una perla d’attrattiva culturale sconosciuta ai più, penalizzata dall’assenza di una strategia comune tra i diversi comuni della costa del Sele. Si va avanti a tentoni, tra gelosie e diffidenze. Poi scendi sulla litoranea, la zona dove nei fine settimana trascorrono la loro movida molti giovani salernitani. Metri e metri di cartacce, bottigliette dimenticate, buste di plastica, si alternano a stabilimenti balneari in disarmo negli scampoli di fine estate. Sette grossi locali, una miriade di bar e pub. In quest’area di oltre 500mila metri quadri, si pensa ad un esperimento nuovo: una città della notte, la prima zona tutta dedicata al by-night e al divertimento, aperta 24 ore su 24. Ma avverte il sindaco Sica, che è anche assessore alla Provincia: «Bisogna rivedere molte politiche del territorio, per rendere appetibile il litorale e i comuni a sud di Salerno. L’aeroporto è un’occasione, bisogna riqualificare tutto ciò che c’è attorno». Il solito discorso di tante zone della Campania: benedette dalla storia e dalla natura, ma circondate dal deserto. Come a Pontecagnano, dove lo sviluppo di un aeroporto preesistente è bloccato da veti in crociati. «La Regione è interessata a favorire in tutti i modi la messa a regime dell’aeroporto di Pontecagnano», sostiene il vice governatore Antonio Valiante. Un’intesa di non belligeranza con la Gesac, società però invisa al sindaco di Salerno Enzo De Luca, dovrebbe essere il prossimo passo. Poi, si vedrà.

Militare o civile? Per ora Grazzanise
resta a terra
Grazzanise. Coperte da una tettoia, le bufale pascolano tranquille come fanno da decenni. In linea d’aria, si trovano ad appena poche centinaia di metri da quello che dovrebbe diventare l’aeroporto di Grazzanise, scalo della provincia di Caserta. Per ora, si tratta solo di un libro dei sogni. A differenza di Pontecagnano, da queste parti si è ancora all’anno zero. L’unico aeroporto esistente è quello gestito dall’Aeronautica militare e porta il glorioso nome di «Francesco Baracca». All’ingresso, vigilato da carabinieri e militari, accanto al simbolo del cavallino rampante nero, si legge ben chiara la scritta «nono stormo». All’inizio qui doveva avvenire la metamorfosi: da aeroporto militare a civile. Poi, il ripensamento: la pista militare serve ancora, lo scalo civile dovrà essere costruito da zero proprio di fianco alla pista del «Francesco Baracca».. E nel frattempo all’aeroporto militare si arriva attraverso una strada davvero stretta. Più stretta di quella che si percorre per arrivare allo scalo di Pontecagnano. Qui, si è circondati da campi arati, strade poderali, sentieri. Nessuna indicazione, se non quando si arriva nel centro di Grazzanise, nessun cartello che faccia pensare all’esistenza di un aeroporto. Militare o civile che sia. Anno zero, nonostante gli annunci elettorali dei politici casertani. In realtà, l’accordo con l’Enac è stato firmato solo a luglio. Prima di due mesi fa, nessuno poteva ragionare su basi concrete di un nuovo aeroporto civile e di impegni della Gesac, ente gestore di Capodchino che prenderà in carico anche Grazzanise. Spiega il sindaco, Enrico Parente: «Per ragioni politiche, noi siamo stati sempre penalizzati rispetto a Pontecagnano. Eppure, ci sarebbe spazio per un sistema aeroportuale integrato con diverse finalità». Ma il presidente della Gesac, Mauro Pollio, ora frena sui tempi: «I piani del 2005 vanno rivisti, nessun passo indietro da parte nostra, ma non c’è stato quello sviluppo del territorio auspicato. Per Grazzanise, prima di partire vanno chiarite tante cose anche sull’integrazione con Capodichino in un periodo di crisi come l’attuale». Una gara d’appalto per 315 milioni di euro è stata bandita da poche settimane: il vincitore dovrà realizzare gli svincoli autostradali e le infrastrutture di collegamento con il nuovo aeroporto. In primo piano nel progetto, una strada a scorrimento veloce da Capua a Grazzanise per 24 chilometri da allacciare direttamente allo svincolo autostradale di Capua. Ma non tutti sono favorevoli al traffico di aerei sulla zona. Contrari sono soprattutto agricoltori e allevatori di bufale. In quest’area, che comprende anche Cancello Arnone e Santa Maria la Fossa, ci sono ben 120 allevamenti di bufale. I caseifici sono visibili ovunque: mozzarella fresca, succosa, buona. Il prodotto tipico di queste parti, storicamente principale fonte di reddito. Cosa potrebbe portare di meglio e di più un aeroporto a Grazzanise? «Un movimento di passeggeri nazionali e internazionali sarebbe un notevole salto di qualità per tutti noi - risponde il sindaco Parente - Ne ricaverebbe vantaggi l’intera provincia di Caserta, con il litorale domizio, ma anche la città di Napoli che avrebbe uno scalo alternativo di certo più vicino rispetto a quello salernitano». Nei progetti del 2005, c’era la trasformazione di Capodichino in uno scalo cittadino, con gli altri aeroporti a fare da approdo turistico e internazionale. Ma a Grazzanise ci vogliono tanti lavori di adeguamento: una pista da raddoppiare, collegamenti da creare, infrastrutture da inventare. Per ora, da queste parti arrivano solo aerei militari anche per missioni di pace all’estero. Un’area Nato interforze, dove si concluderà presto il trasferimento di 400 dipendenti civili in arrivo dagli uffici napoletani di Bagnoli. Verranno a lavorare a Grazzanise, con più spazio. Ma le ipotesi di sviluppo futuro restano legate all’aeroporto e alla politica di gestione della Gesac, che per la realizzazione dovrebbe investire un miliardo e 50 milioni. Un progetto nato per delocalizzare parte del traffico aereo internazionale da Napoli. Ma la Gesac, gestore unico dei due scali, vuole vederci chiaro nei conti e nei piani. Bussa alla politica locale e nazionale e la scadenza del 2017 sembra tornare solo un libro dei sogni. «Il nostro è un territorio che ha vissuto vessazioni incomprensibili - spiega il sindaco Parente - Ne è esempio la famosa discarica di Ferrandelle, finalmente chiusa e da bonificare. Ne abbiamo ricevuto danni. Speriamo che l’aeroporto si realizzi davvero e porti uno sviluppo che compensi scelte e sofferenze passate». In Campania, si realizzerà un sistema aeroportuale integrato: questo l’annuncio dell’assessore regionale ai Trasporti, Ennio Cascetta. Aspettative, speranze, difficoltà: tra Grazzanise e Pontecagnano il sistema integrato resta una chimera. Tra veti incrociati, gelosie e bussate a denari

Aeroporti: Salerno decolla, Caserta si ferma
l’aeroporto il filo conduttore che unisce Pontecagnano a Grazzanise. Appena 6900 abitanti, il piccolo centro della provincia casertana vive contraddizioni e contrasti sul sogno di diventare scalo internazionale di aerei. Un investimento che va oltre la piccola realtà locale, interessando tutta la Campania da anni schiacciata sull’aeroporto napoletano di Capodichino. Nei progetti futuri datati 2005, Capodichino dovrebbe diventare un city airport, Grazzanise area di smistamento internazionale per lo scalo napoletano e Pontecagnano punto di approdo per voli turistici, charter e viaggi organizzati diretti nella provincia salernitana, in Basilicata, in Calabria. Tra le due cittadine è Pontecagnano, grosso centro di 24490 abitanti attaccato a Salerno, molto più avanti: già esiste ed è in funzione un aeroporto civile, anche se tutto da sviluppare. La scommessa unisce i due centri di province differenti: se non si accavalleranno funzioni creando doppioni, gli aeroporti del futuro potrebbero convivere ed integrarsi. Ma occorrono chiare politiche di sviluppo e gelosie da archiviare. A Grazzanise, terra di redditizie produzioni casearie, si parte da zero. Pontecagnano è la vera periferia di Salerno, godendo vantaggi e limiti della sua collocazione geografica. C’è spazio in Campania per 3 aeroporti civili come in Lombardia, che evitino gli errori visti al nord? Domanda per ora senza risposta, che mette in gioco un altro pezzo di credibilità campana.
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ps
anche se sembra il contrario io non ce l'ho con salerno (o grazzanise) ma con il sistema con cui si portano avanti certe cose. qsr non è inutile, semplicemente è sfortunato, troppo vicino a napoli e contemporaneamente troppo lontano dalle zone che potrebbe servire del suo bacino oltre quello fisiologico di salerno città e provincia, uno che parte dalla basilicata e si deve fare 250km pensi che si preoccupi di farne altri 40/50 ? questo non vuol dire che salerno non deve esistere come aeroporto commerciale ma deve avere la sua giusta collocazione, e fino ad ora il cancro politico napoli-centrico ma anche locale lo ha di fatto resa una struttura che campa alla giornata

Veramente dalla Basilicata sono 100 km e non 250.
E per arrivare a NAP ne sono altri 67.

Se fanno Grazzanise si aumenta di circa 30 km.

La sfortuna di QSR è di trovarsi in una provincia dove si pensa solo alla poltrona e non a risolvere i problemi.

Io ho sempre detto che NAP+QSR possono soddisfare la domanda campana/ovest lucana e nord calabra e che la nascita di Grazzanise deve per forza prevedere la chiusura di NAP.
 
la nascita di Grazzanise deve per forza prevedere la chiusura di NAP.

Questo è il problema di fondo. Una chiusura di NAP è impensabile nel breve e medio periodo e secondo me anche nel lungo, perchè sarebbe suicida rinunciare ad un city airport.
Un traffico tale da supportare anche Grazzanise ora (e temo per molto ma molto ancora) non c'è. Nè nazionale, nè internazionale, nè low cost, nè intercontinentale (e qua mi viene da ridere...)
Se poi si vuole letteralmente buttare un miliardo di euro...(che non vedo da dove poi dovrebbe uscire...).
Insomma si parla del sesso degli angeli...