"Colombo", ipotesi nuove rotte
nel mirino Scandinavia e Medio oriente
Nuove destinazioni potrebbero cambiare il futuro dell'aeroporto di Genova: dall'est Europa alla Scandinavia passando per Nord Africa e Medio Oriente. In corso le trattative
di MASSIMO MINELLA
"Colombo", ipotesi nuove rotte nel mirino Scandinavia e Medio oriente Un decollo dall'aeroporto di Genova
Sette rotte, sette destinazioni che potrebbero cambiare davvero i destini del "Colombo", inserito nell'elenco dei primi dieci aeroporti italiani. Un premio non tanto ai suoi risultati (con 1,4 milioni di passeggeri veleggia attorno alla ventesima posizione), quanto alle sue potenzialità e ai suoi progetti già approvati dall'Enac. In particolare, a convincere il ministero dello Sviluppo Economico, l'intermodalità domestica, che vede la Lanterna unica in Italia per varietà di mezzi di trasporto (cielo, strada, ferro, mare), e la sua interconnessione con i nodi logistici europei (Genova-Rotterdam in primis).
E' a questo punto, però, che bisogna costruire un piano di sviluppo degno di questa fiducia e che possa tradurre nel concreto tutte queste potenzialità. La verifica è, ovviamente, nella capacità di crescita dell'aeroporto dal punto di vista logistico e commerciale. Non è un periodo facile, va detto, per tentare nuove strade. Ma attraverso un progetto coordinato di sostegno dello scalo, l'obiettivo non è impossibile da centrare. A una condizione molto chiara, però. Che il territorio, declinato in tutte le sue rappresentazioni (enti pubblici, economici, commerciali) sia disponibile a investire nello scalo e a sostenerne la crescita, fornendo al "Colombo" anche tutte quelle informazioni che diventano preziose, quando vengono girate al vettore che sonda la possibilità di scalare Genova.
Veniamo al punto. Con l'avvio dell'orario estivo (negli aeroporti in primavera), Genova avrà conferme importanti sul segmento che nel 2012 ha dato più soddisfazione, quello dei collegamenti internazionali. Resteranno i due voli per Londra di Ryanair e British (entrambi giornalieri), il volo per Parigi e quelli per Monaco, Barcellona, Tirana e Istanbul (che diventerà giornaliero). Le novità saranno invece rappresentate dai voli per Bruxelles (un ritorno) e per Mosca.
Non ci saranno più i collegamenti con Madrid e con Valencia, per la crisi che ha picchiato duro anche in Spagna, ma anche perché da parte della società aeroportuale di Sestri Ponente ci sarà un colpo di freno alle iniziative commerciali che, se non sostenute economicamente dagli enti locali, rischiano di tradursi in negativo nel conto economico. Il fulcro del ragionamento è proprio questo. Da solo, il "Colombo" non può andare da alcuna parte, deve gestire al meglio la società, così da presentare agli azionisti conti in ordine, ma non può certo avventurarsi in solitaria in iniziative di promozione commerciale.
Se invece quel sostegno di cui beneficiano altri scali concorrenti dovesse arrivare, per Genova si aprirebbero opportunità interessanti. Quali? Da subito potrebbe ad esempio partire un collegamento con Bucarest, Romania, molto interessata a intensificare i rapporti con la capitale marittima del Mediterraneo. Ottime chance anche per un volo per il Marocco (Casablanca e Marrakech) che ha il "cielo aperto", mentre la Tunisia dovrebbe entrare in un meccanismo di rotte bilaterali, per altro perseguibili.
Le due grosse opportunità, invece, sono rappresentate dalla Scandinavia e dal Medio Oriente. Qui siamo già un passo in avanti rispetto alle ipotesi. Da qualche giorno, sia i vertici della Norweegian. com, società low cost della Norwegian Airlines, che quelli della Etihad di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, hanno sui loro tavoli il "dossier" Genova. Il business plan scandinavo ipotizza tre differenti collegamenti per Oslo, Copenaghen e Stoccolma. Con Etihad, ma anche con Emirates, si potrebbero studiare collegamenti Genova-Medio Oriente, per raggiungere poi l'Estremo Oriente.
A questo punto bisogna però presentare alle compagnie un piano industriale che indichi chiaramente anche il sostegno del territorio, disponibile ad assumersi precisi impegni e a fornire ogni informazione utile. Da questo punto di vista, ad esempio, l'aiuto che può arrivare dagli enti economici è prezioso. Chi rappresenta le aziende è in grado di valutare, numeri alla mano, il reale interesse per l'area geografica in esame. Un censimento di questo tipo, al momento, manca. E in assenza di questi dati i vettori si rivolgono altrove. Forse sarebbe l'ora di invertire la rotta.
La Repubblica - Genova
(03 febbraio 2013)
CIAO
_goa
nel mirino Scandinavia e Medio oriente
Nuove destinazioni potrebbero cambiare il futuro dell'aeroporto di Genova: dall'est Europa alla Scandinavia passando per Nord Africa e Medio Oriente. In corso le trattative
di MASSIMO MINELLA
"Colombo", ipotesi nuove rotte nel mirino Scandinavia e Medio oriente Un decollo dall'aeroporto di Genova
Sette rotte, sette destinazioni che potrebbero cambiare davvero i destini del "Colombo", inserito nell'elenco dei primi dieci aeroporti italiani. Un premio non tanto ai suoi risultati (con 1,4 milioni di passeggeri veleggia attorno alla ventesima posizione), quanto alle sue potenzialità e ai suoi progetti già approvati dall'Enac. In particolare, a convincere il ministero dello Sviluppo Economico, l'intermodalità domestica, che vede la Lanterna unica in Italia per varietà di mezzi di trasporto (cielo, strada, ferro, mare), e la sua interconnessione con i nodi logistici europei (Genova-Rotterdam in primis).
E' a questo punto, però, che bisogna costruire un piano di sviluppo degno di questa fiducia e che possa tradurre nel concreto tutte queste potenzialità. La verifica è, ovviamente, nella capacità di crescita dell'aeroporto dal punto di vista logistico e commerciale. Non è un periodo facile, va detto, per tentare nuove strade. Ma attraverso un progetto coordinato di sostegno dello scalo, l'obiettivo non è impossibile da centrare. A una condizione molto chiara, però. Che il territorio, declinato in tutte le sue rappresentazioni (enti pubblici, economici, commerciali) sia disponibile a investire nello scalo e a sostenerne la crescita, fornendo al "Colombo" anche tutte quelle informazioni che diventano preziose, quando vengono girate al vettore che sonda la possibilità di scalare Genova.
Veniamo al punto. Con l'avvio dell'orario estivo (negli aeroporti in primavera), Genova avrà conferme importanti sul segmento che nel 2012 ha dato più soddisfazione, quello dei collegamenti internazionali. Resteranno i due voli per Londra di Ryanair e British (entrambi giornalieri), il volo per Parigi e quelli per Monaco, Barcellona, Tirana e Istanbul (che diventerà giornaliero). Le novità saranno invece rappresentate dai voli per Bruxelles (un ritorno) e per Mosca.
Non ci saranno più i collegamenti con Madrid e con Valencia, per la crisi che ha picchiato duro anche in Spagna, ma anche perché da parte della società aeroportuale di Sestri Ponente ci sarà un colpo di freno alle iniziative commerciali che, se non sostenute economicamente dagli enti locali, rischiano di tradursi in negativo nel conto economico. Il fulcro del ragionamento è proprio questo. Da solo, il "Colombo" non può andare da alcuna parte, deve gestire al meglio la società, così da presentare agli azionisti conti in ordine, ma non può certo avventurarsi in solitaria in iniziative di promozione commerciale.
Se invece quel sostegno di cui beneficiano altri scali concorrenti dovesse arrivare, per Genova si aprirebbero opportunità interessanti. Quali? Da subito potrebbe ad esempio partire un collegamento con Bucarest, Romania, molto interessata a intensificare i rapporti con la capitale marittima del Mediterraneo. Ottime chance anche per un volo per il Marocco (Casablanca e Marrakech) che ha il "cielo aperto", mentre la Tunisia dovrebbe entrare in un meccanismo di rotte bilaterali, per altro perseguibili.
Le due grosse opportunità, invece, sono rappresentate dalla Scandinavia e dal Medio Oriente. Qui siamo già un passo in avanti rispetto alle ipotesi. Da qualche giorno, sia i vertici della Norweegian. com, società low cost della Norwegian Airlines, che quelli della Etihad di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, hanno sui loro tavoli il "dossier" Genova. Il business plan scandinavo ipotizza tre differenti collegamenti per Oslo, Copenaghen e Stoccolma. Con Etihad, ma anche con Emirates, si potrebbero studiare collegamenti Genova-Medio Oriente, per raggiungere poi l'Estremo Oriente.
A questo punto bisogna però presentare alle compagnie un piano industriale che indichi chiaramente anche il sostegno del territorio, disponibile ad assumersi precisi impegni e a fornire ogni informazione utile. Da questo punto di vista, ad esempio, l'aiuto che può arrivare dagli enti economici è prezioso. Chi rappresenta le aziende è in grado di valutare, numeri alla mano, il reale interesse per l'area geografica in esame. Un censimento di questo tipo, al momento, manca. E in assenza di questi dati i vettori si rivolgono altrove. Forse sarebbe l'ora di invertire la rotta.
La Repubblica - Genova
(03 febbraio 2013)
CIAO
_goa