NUMERI IN ARIA
Il ministero dei Trasporti prepara il piano degli aeroporti e si appresta a dividere gli scali in nazionali, regionali e locali
Il campionato del Colombo
obiettivo, non retrocedere
Nuova pista, necessario decidere subito
MASSIMO MINELLA
Qual è il destino dell´aeroporto di Genova? Nazionale, regionale o locale? Il piano degli aeroporti che il ministero dei Trasporti sta predisponendo, secondo quanto disposto dall´atto di indirizzo per la riforma del trasporto aereo, non ammette fraintendimenti. E il ministro Alessandro Bianchi, a più riprese, ha già spiegato che la frammentarietà dei nostri scali va superata, favorendo aggregazioni. Il primo discrimine, ha spiegato lo stesso Bianchi, potrebbe essere la soglia del milione di passeggeri. Chi sta sopra è "salvo", chi sta sotto può entrare in questo ragionamento nazionale. Genova, che attorno a quella cifra veleggia da una decina d´anni, deve accelerare mettendo a punto un´accorta politica di marketing che le consenta finalmente di radicare al "Colombo" nuovi vettori. Ma l´aspetto dei numeri, nella valutazione che il ministero si prepara a fare, non è certo esaustivo. Gli aeroporti nazionali devono mostrarsi sicuri, in grado di rispettare ogni singolo parametro indicato fin dal 2003 dall´Enac, l´ente nazionale dell´aviazione civile. E qui conviene quanto prima adeguare il "Colombo" alle indicazioni dell´ente, cominciando dalla pista che l´Enac vuole lunga 3.500 metri e larga 60. Lo scarto non è dei più piccoli, visto che Genova è poco al di sotto dei 3.000 metri ed è più stretta di 15. Ma l´opera va realizzata. Insieme a un adeguamento più generale che consenta una volta per tutte di risolvere il problema del tetto aereo, ostacolo questo che limita lo sviluppo del porto (per le dimensioni delle gru di banchina e di piazzale) e la sua operatività (le navi che devono essere fermate ogni volta che un aereo atterra). Proprio il destino del "Colombo" diventa il tema sul quale questa sera discuteranno a Telenord, nella trasmissione "Tiro Incrociato" condotta da Paolo Lingua, rappresentati delle istituzioni e delle imprese. Registrata ieri, la puntata è stata particolarmente vivace, a dimostrazione di quanto interesse susciti l´argomento. «L´Affresco di Piano, che ha voluto il trasferimento dell´aeroporto in mare, muove proprio da una situazione di non conformità alle indicazioni dell´Enac e del ministero - spiega il presidente dell´autorità portuale di Genova Giovanni Novi, azionista di maggioranza del "Colombo" - Dobbiamo adeguarci e decidere insieme quale soluzione prendere: possiamo anche lasciare l´aeroporto lì dov´è e allargare fino alla diga foranea. Ma poi che succede al porto? Blocchiamo l´attività delle navi e dei terminal». E sempre sulla necessità di rimettere il "Colombo" in linea con le più recenti indicazioni ministeriali è l´intervento dell´assessore regionale ai Trasporti Luigi Merlo. «C´è una normativa dentro a cui bisogna rientrare - spiega Merlo - Ma quello dell´aeroporto è più in generale un problema molto serio, da affrontare tutti insieme. E´ un asset strategico del nostro territorio e capisco anche quando si chiede agli enti locali di intervenire finanziariamente per sostenere l´arrivo di nuove compagnie. La Regione ha iniziato con i primi duecentomila euro, ma è chiaro che questo non può bastare». Chi continua a restare contrario al trasferimento a mare è invece il presidente di Confindustria Genova Marco Bisagno. «Lo spostamento in mare non è credibile per motivi finanziari - dice in un intervento telefonico - Il progetto è bellissimo, ma i soldi non ci possono essere, bisogna essere realistici». Chiarezza sul futuro del "Colombo" arriva, sempre telefonicamente, dal presidente della Camera di Commercio di Genova Paolo Odone. La Camera, infatti, azionista al 25% del "Colombo" è al momento fuori dal consiglio. Odone non ha gradito la nomina del nuovo cda prima dell´esito del ballottaggio per la Provincia, né la decisione di comunicare l´interesse degli argentini di Corporation America con una conferenza stampa. «Ci vogliono chiarezza e trasparenza sulle operazioni legate all´aeroporto di Genova - dice - Questa è una risorsa troppo importante per la Liguria». Tranquilla, infine, sul futuro del Colombo il sindaco Marta Vincenzi. La sua carta, infatti, si chiama Renzo Piano. «A lui ho affidato l´incarico del nuovo piano regolatore generale - spiega - Sono tranquilla, ci sono i tempi per intervenire secondo quanto richiesto da Enac e ministero». (La Repubblica - Genova)
CIAO
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