G8 - Inaugurazione a L'Aquila


L'ultimo di paese era ? Portogallo ?
Ma sono tutti atterrati a Pescara ?

Questa foto scattata da Pescair spero renda l' idea....
albajet.jpg
 
Buona Sera,

Bender, la destinazione del 319 l'ho ascoltata via radio mentre la Torre dettava L'ATC Clearance; e grazie alla radio che ho beccato tutti gli aerei in decollo, altrimenti mi scappavano :-))

Mi complimento con pescair per la foto, bellissima!! Mi associo a Bender per avere info sulla macchina usata per fare le foto.

Se ci fate caso nella foto si vede il nuovo elicottero di De Cecco, bello! posto il link preso in rete dove si vede da vicino: http://www.hhh.dgualdo.it/idcec/idcec-aar-001.htm

Ciaociao ragazzi
 
Ciao Chicco!

Buona Sera,

Bender, la destinazione del 319 l'ho ascoltata via radio mentre la Torre dettava L'ATC Clearance; e grazie alla radio che ho beccato tutti gli aerei in decollo, altrimenti mi scappavano :-))

Mi complimento con pescair per la foto, bellissima!! Mi associo a Bender per avere info sulla macchina usata per fare le foto.

Se ci fate caso nella foto si vede il nuovo elicottero di De Cecco, bello! posto il link preso in rete dove si vede da vicino: http://www.hhh.dgualdo.it/idcec/idcec-aar-001.htm

Ciaociao ragazzi
Non per fare sviolinate ma le tue sono + nitide,io x dare un'idea di come appariva l'APT di Pescara con tutti quei widebody ho dovuto allontanarmi sulle colline spoltoresi davanti al rist.Bellavista col sole contro del primo mattino. Comunque la macchina è una SONY DSC-H5 7.2 M.pix 12xoptical zoom acquistato 3 anni or sono a Pisa.
 
L’AQUILA - Tutti pronti a contribuire allo sviluppo dell’aeroporto del “G8”: Regione Abruzzo, Protezione Civile, Comune dell’Aquila, Enac, Enav e Aeroclub. Ieri erano tutti insieme attorno a un tavolo per parlare del “decollo” della struttura all’indomani del summit dei Grandi della Terra. L’ambizioso obiettivo è farlo diventare il quarto aeroporto di Roma, ma non in concorrenza con lo scalo di Pescara sia per target, sia per dimensioni. Il capo della Protezione civile Guido Bertolaso ha garantito il sostegno economico alla struttura. Lo stesso ha fatto il presidente della Regione Gianni Chiodi che avrebbe ribadito la disponibilità della Saga a gestire la struttura. È emersa inoltre la possibilità di apertura dello scalo a compagnie aeree low - cost che contribuirebbero a rilanciare ili turismo nelle zone interne. «Un cosa è certa - ha sottolineato il consigliere Giampaolo Arduini con delega del sindaco al potenziamento dell’aeroporto -: nessuno avrà l’esclusiva su questa struttura. Da oggi dovrà essere aperta a tutta la città». Chiaro il riferimento alle antiche “ruggini” del Comune con i vertici dell’aeroclub. Insomma, lo scalo è un modo per ricominciare anche se i problemi post sisma restano (....)
 
L’ambizioso obiettivo è farlo diventare il quarto aeroporto di Roma, ma non in concorrenza con lo scalo di Pescara sia per target, sia per dimensioni. (...) È emersa inoltre la possibilità di apertura dello scalo a compagnie aeree low - cost

Che concentrato di minch....!
 
Da Dedalonews:

16 Luglio 2009 - 5:54 am | di: G. AlegiAeronautica
Un mozzo, quattro raggi: il G8 dell'aeroporto de L'Aquila
Macché Fiumicino. Dimenticate Malpensa. Nei quattro giorni del G8 l’hub italiano è stato l’aeroporto dei Parchi di Preturo, collegato con i quattro "spokes" di Ciampino, Fiumicino, Pescara e Pratica di Mare dai quali con 146 aeromobili sono partite e arrivate 2.544 persone di 37 delegazioni. Uno sforzo moltiplicato dall’importanza dei passeggeri, a partire dai 21 capi di stato o di governo: il G8 italiano è stato quello con più delegazioni di sempre, con diretto impatto sul volume dei voli.
Sull’hub di Preturo ha operato una flotta di quattro C-27J della 46a Brigata dell’Aeronautica Militare, tre ATR 42 della Guardia di Finanza e due delle Capitanerie di Porto, cinque EH-101 della Marina Militare, tre NH-90 e due CH-47C dell’Esercito, ma anche il Falcon del 31° Stormo che ha portato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e gli elicotteri del VHX-1 dei marines sui quali ha volato Barack Obama. Stati Uniti, Cina e Libia sono stati i tre paesi che per vari motivi hanno preferito usare mezzi e procedure propri. Obama, per esempio, è arrivato a Pratica di Mare con l’Air Force One, si è spostato sull’aeroporto dell’Urbe con un Sikorsky VH-60, poi al Quirinale in auto (con una motorcade in cui i romani hanno contato ben 34 veicoli), ancora all’Urbe in auto e di qui a Preturo in elicottero. O più esattamente con una formazione di cinque elicotteri, visto che oltre al VH-60 principale ce n’era un secondo più una scorta di tre CH-47. Sbarcato Obama, a Preturo è rimasto un unico VH-60 su una piazzola propria per eventuali esigenze di evacuazione immediata, per esempio in caso di scosse pericolose. Il terremoto non c’è stato, ma il VH-60 ha riportato danni ad una pala che è stata sostituita "sul campo" dopo esservi stata portata da Pratica da uno dei CH-47. Obama, insomma, è passato vicino agli EH-101 riallestiti in configurazione VIP da AgustaWestland, senza però viaggiarci. In compenso lo hanno fatto senza problemi gli indiani ed i russi.
Tra i successi maggiori degli uomini di Giorgio Bertolaso vi è stato quello di non chiudere mai gli aeroporti "spoke" alla normale attività civile. La complessa equazione - che qualcuno aveva ritenuta non risolvibile - ha funzionato egregiamente, anche se dagli intervalli rigidi previsti si è passati ad un coordinamento fatto direttamente in rampa, in collegamento radio con gli uomini del IX Ufficio sparsi sui vari aeroporti.
L’aneddotica racconta di qualche bagaglio smarrito, dei ritardi dovuti alle foto ricordo con i VIP; persino di due cortei d’auto fusisi per errore in una sola delegazione. Ma in realtà i contrattempi tecnici sono stati in realtà quasi inesistenti, con sollievo della cellula di pianificazione che aveva studiato ogni possibile eventualità. Chi viaggiava in aereo, per esempio, aveva come riserva un elicottero e viceversa. Oltre a minimizzare il rischio del ripetersi di uno stesso guasto, questo avrebbe permesso di partire con l’elicottero anche se l’aereo si fosse reso inefficiente in mezzo alla pista, oppure di partire in aereo in caso di vento troppo forte per gli elicotteri. Cosa che è puntualmente successa a Olbia proprio nei giorni del G8, con venti di 50 nodi che avrebbero reso recarsi alla Maddalena impossibile in elicottero e molto difficile anche in nave.
L’attività si è concentrata in quattro giorni con intensità crescente. Nella notte del 7 si sono avuti i primi arrivi, anche notturni. L’8 sono giunte le delegazioni G8, seguite il 9 dagli altri paesi e dalle organizzazioni internazionali. Tutti sono comunque ripartiti il 10. Cinque giorni dopo Preturo era riaperto interamente all’aviazione civile. «Chi vuole andare a L’Aquila, può fare un piano di volo che viene accettato. Ti danno un numeretto e via», spiegano alla Protezione Civile, che in meno di due mesi ha dovuto ripianificare un evento al quale lavorava da oltre un anno. Oggi l’aero club ha riaperto ed ha riavuto palazzina e hangar. È ripresa l’attività di volo, compresa quella aliantistica, con la sola limitazione dell’altezza minima di 1.500 piedi dal suolo nel cratere terremotato. Mentre il comune de L’Aquila, proprietario del terreno, sta già parlando con la regione Abruzzo per studiare una gara per la gestione di uno scalo che in pochi giorni ha ribadito il valore strategico della sua pista di 1.400 metri. A trasformarla in aeroporto sono giunte le vie di rullaggio, i piazzali, le radioassistenze, la torre di controllo, persino la viabilità esterna: lavori già allo studio prima, ma accelerati per il G8. Prezioso anche il lavoro di ENAC ed ENAV. Quest’ultima - spiegano gli uomini della Protezione Civile - «è stata bravissima, facendo in poco tempo ciò che avrebbe richiesto sei mesi, compresa una procedura GPS.» Salvo il radar mobile dell’ENAV, tutti questi miglioramenti restano ora patrimonio dello scalo, che diventerà la base della Protezione Civile abruzzese e dovrebbe presto vedersi trasferire i Canadair CL-415 prima basati a Falconara. Se così fosse, il G8 aggiungerebbe un altro successo a quelli già conseguiti.