FLR:sondaggio rileva che il 79% delle aziende fiorentine dice si alla pista parallela


ANDREFLR

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15 Marzo 2008
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FIRENZE.
Aeroporto, le aziende scelgono LA NAZIONE
Sì alla pista e ai legami con Pisa
L'indagine della Swg evidenzia che il 66 per cento è insoddisfatto di Peretola, il 79 per cento vuole lo scalo più lungo, il 62 rapporti con 'Galileo'
Aeroporto Firenze, 25 giugno - L’aeroporto? Una priorità per lo sviluppo delle imprese, visto che almeno l’86 per cento del campione intervistato a Firenze ritiene che la crescita della nostra economia sia limitata dall’attuale situazione dei collegamenti e delle infrastrutture; e il 23 per cento sottolinea che il guaio peggiore, quello a cui portare rimedio nel minor tempo possibile, è proprio lo stato dei collegamenti aerei.
A sondare le opinioni delle imprese fiorentine è stata la Swg che, su commissione dell’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, sta svolgendo una serie di ricerche sulle priorità di sviluppo nelle aree metropolitane italiane. Per l’area fiorentina, il sindaco, nonchè presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, ha dato come tema di riferimento quello dell’aeroporto. Nove le domande rivolte a un campione di cento aziende che hanno fotografato una fondamentale situazione di non gradimento del ruolo fin qui svolto dall’«Amerigo Vespucci». Addirittura l’86 per cento degli intervistati dichiara, senza peli sulla lingua, che lo sviluppo della sua impresa è limitata dal sistema delle infrastrutture. E tornando a bomba sul trasporto aereo il 66 per cento è insoddisfatto dei collegamenti aerei offerti in questo momento dallo scalo fiorentino.
Netta, di conseguenza, anche la richiesta di intervento: il 70 per cento chiede il potenziamento del Vespucci per consentire il traffico di voli diretti internazionali e solo il 23 per cento ritiene che, invece, l’aeroporto andrebbe ridimensionato per limitarne l’impatto sulla città. Stesso equilibrio fra chi è al corrente del dibattito che da tempo è in corso in città (più o meno una ventina d’anni) sull’allungamento dell’attuale o sulla costruzione di una nuova pista: al 72 per cento di informati corrisponde il 28 per cento di intervistati che ha dichiarato di non essere al corrente dell’annosa querelle. Informati sulla polemica istituzional-economico-politica o no, in ogni caso il 79 per cento degli imprenditori è d’accordo per rifare la pista e solo il 18 per cento preferirebbe lasciare tutto così com’è. Peccato che a tanta deteminazione corrisponda una vaghezza di informazione sulla proprietà dell’aeroporto stesso. C’è infatti un 34 per cento di imprenditori che è convinto che dovrebbero essere gli enti pubblici (Comune, Provincia e Regione) a sostenere i costi dell’ampliamento della pista, un 16 per cento che immagina un intervento limitato ai soli privati e un 44 per cento, infine, che parla di cofinanziamento fra enti pubblici e soggetti privati.
Evidentemente nemmeno il mondo delle imprese è ben informato sulla privatizzazione del Vespucci, avvenuta ormai qualche anno fa, e non ne sa molto sulla composizione societaria che lo guida. L’ultima domanda non poteva non riguardare la possibilità di potenziare i collegamenti fra l’aeroporto di Firenze e quello di Pisa. Quesito abbastanza vago: "Alcuni sostengono che per potenziare i collegamenti aerei di Firenze basterebbe creare un maggior raccordo tra l’aeroporto di Peretola e quello di Pisa. Lei con questa opinione è: del tutto d’accordo (30%), abbastanza d’accordo (32%); poco d’accordo (19%); per nulla d’accordo (14%)". Unica risposta ai quesiti, però, che sembra confermare in pieno le tesi sia del Comune di Firenze che della Regione, entrambe convinte che il potenziamento dei collegamenti fra Firenze e Pisa potrebbe essere la chiave di volta per il decollo del famoso sistema aeroportuale toscano. Posizione che è palesemente contraddittoria con molte delle dichiarazioni ufficiali delle categorie economiche: Industriali in testa, ma anche Confcommercio, per non parlare della Camera di Commercio. Tutte più volte scese in campo per sostenere la necessità di sviluppare l’aeroporto di Peretola considerato il collegamento privilegiato con il resto del mondo. Una curiosità: la prima domanda rivolta agli imprenditori è stata: "Qual è l’intervento strategico prioritario per affrontare una nuova stagione di sviluppo?" Due, in questo caso, le risposte consentite. Bene, il 13 per cento ha indicato il "potenziamento delle infrastrutture", ma il 17 per cento ha risposto: "rendere più efficiente la pubblica amministrazione". Anci e Palazzo Vecchio hanno un altro tema su cui riflettere.
 
direi che che il comune ha poco da riflettere ma AGIRE !!! inoltre oggi sulla cronaca locaLE C'E ' anche il futuro parco metropolitano che guarda caso comprende lo Stadio incastonato alla fine della pista! Ummmm.....sara' mai che questi hanno gia' il progetto della pista parallela!?
 
ho letto anche io l'articolo sul corriere fiorentino.. e la cosa piacevole era che coloro che si stanno interessando del nuovo stadio hanno affermato che per realizzarlo c'è necessità di spostare la pista parallela all'autostrada ... Addirittura hanno detto che in tre anni circa dovrebbe essere studiato il nuovo progetto per la nuova pista e realizzata e solo dopo potrebbero essere avviati i lavori per il nuovo stadio... Mi consola anche il fatto che se le cose stanno davvero così qualcuno, non tanto per interesse verso la struttura aeroportuale, ma forte di motivazioni sportive, voglia cercare di accelerare il processo... SPERIAMO !!!!!!
 
Chi i soldi li fa col lavoro comprende l'importanza delle infrastrutture. Chi i soldi li mangia comodamente seduto in una poltrona di pelle umana comprende l'importanza del populismo e pensa solo ad aizzare. Ormai la scusa dell'impatto ambientale (le auto, invece, sono ecologiche e sostenibili per Firenze), del rumore (come sono silenziose le auto e gli autobus), delle papere nel parchetto da difendere (ma accanto c'è una discarica) sono diventati utili canti per raccogliere voti facili e ingenui.