I tempi per la consegna sono scanditi da regole precise, che gli handler non rispettano quasi mai . E l´Adr se la prende con l´Enac
Fiumicino, l´odissea dei bagagli
Ritardi di oltre un´ora: centinaia le contestazioni, nessuna multa
Le attese medie vanno dai 37 ai 52 minuti ma spesso si va oltre Sanzioni fantasma
ANNA MARIA LIGUORI
Fiumicino per i bagagli è odissea continua. Lettere, proteste, accuse dei viaggiatori, storie incredibili: tre giorni fa i passeggeri hanno impiegato meno tempo in volo da Francoforte a Roma che davanti al nastro per il recupero dei propri bagagli. Assurdo. Ma non è un caso isolato. In media si rivedono le proprie valige dai 37 ai 52 minuti dopo l´arrivo. E non sempre va così bene. Negli ultimi tre mesi sono ormai centinaia lettere inviate dal gestore, la società Aeroporti di Roma, all´Enac perché intervenga sugli operatori che non rispettano la carta dei servizi. Ma non una sanzione è stata elevata. Dopo il caos dei bagagli dello scorso agosto la situazione sembra rientrata solo in parte, ci sono ancora dei momenti critici che il più delle volte mettono a dura prova la pazienza dei passeggeri.
A occuparsi dello scarico e del carico dei bagagli a Fiumicino sono gli handler, 4 operatori. C´è l´Alitalia Airport che assiste i voli del Gruppo Alitalia, delle compagnie alleate e dei clienti e copre una quota di mercato del 53 per cento a Fiumicino; poi c´è l´Eas che assiste Air One e la Star Alliance che fa capo al vettore Lufthansa con una quota del 14 per cento del mercato; e ancora la FlightCareItalia società del gruppo spagnolo Fcc che a Fiumicino gestisce circa il 30 per cento del mercato (e a Ciampino la totalità del traffico commerciale); ultima la Aviapartner che serve Iberia e altri vettori a breve percorrenza. Nella settimana tra il 10 ed il 16 dicembre Aviapartner ha avuto sull´ultimo bagaglio un´attesa media di 21 minuti, l´Alitalia Airport 20 minuti, L´Eas 20 minuti e la FligthcareItalia 25 minuti. Ma se si esce dalla media e si calcola il ritardo secondo il "minimo di scalo" che segnala i singoli ritardi, si ha che l´Aviapartner è arrivata fino a 43 minuti per la riconsegna dell´ultimo bagaglio, L´Alitalia Airport a 52 minuti, l´Eas a 37 e la FlightcareItalia a 47 minuti.
E c´è un sistema per calcolare i tempi di attesa per ritirare i bagagli e per capire il grado di efficienza dell´handler responsabile. Tra il primo e l´ultimo bagaglio c´è un minimo ed un massimo di tempo stabilito dalla carta dei servizi e un volo non è in linea quando sfora questi parametri. Ogni volta che c´è un sforatuta sulla consegna dei bagagli, il gestore scrive all´Enac una lettera di segnalazione. E da quest´anno è stato introdotto il minimo di scalo, che colpisce il singolo sforamento sul minimo e sul massimo. E da quando il "minimo di scalo" è partito sono state scritte centinaia di segnalazioni all´Enac, che dovrebbero essere sanzionate.
E se i requisiti minimi di scalo costituiscono un´indicazione del livello di servizio sul quale il passeggero può contare al di là di situazioni eccezionali è pur vero che quasi sempre qualche disservizio fa sforare i tempi di attesa. Il bagaglio ad esempio dovrebbe essere riconsegnato entro 24 minuti dall´arrivo dell´aeromobile per i voli nazionali, 42 minuti per i voli europei e 60 per quelli extraeuropei: quindi quando c´è in media una sforatura di 52 minuti si rischia di stare in aeroporto in attesa per oltre un´ora.
Sullo sfondo la teorica vigilanza dell´Enac, l´ente nazionale dell´aviazione civile che deve coordinare un ingranaggio delicatissimo un puzzle in cui tutti i pezzi devono incastrarsi alla perfezione. E se questo non funziona, come le cronache mostrano, il meccanismo finisce nel caos. Per quanto riguarda lo smistamento bagagli in partenza per ovviare alla carenza dell´unico nastro trasportatore in funzione, Adr ha deliberato la costruzione di un secondo sistema di smistamento che troverà posto nel palazzo attualmente occupato da Alitalia Cargo. E per alleggerire il nastro trasportatore e rendere più snello il lavoro al terminal C, dal primo maggio prossimo sarà operativo un nuovo terminal il cosiddetto T5, nel quale saranno concentrati tutti i passeggeri delle compagnie americane dirette negli Usa. Un terminal dal quale in un anno passeranno oltre un milione di passeggeri.
L´INTERVISTA
Vito Riggio presidente Enac: "C´è un unico nastro che dà problemi oltre i 100 mila passeggeri al giorno"
"Impianto vecchio e lavori in ritardo ma a maggio apre un nuovo terminale"
"Sicurezza? Da tre anni siamo i primi in Europa, ed è uno standard da salvare"
"Vogliamo evitare che tra qualche mese si ripeta l´emergenza dell´estate scorsa"
«Dobbiamo preparare il piano estivo degli aeroporti per questo l´incontro di oggi è molto importante». Vito Riggio presidente dell´Enac incontrerà oggi l´Adr di Fiumicino e la Sea di Milano Malpensa, che insieme rappresentano il 75 per cento del traffico aereo italiano.
Perché questo incontro?
«È per fare il punto, come d´abitudine, sulla situazione dopo le festività natalizie. Per ora il bilancio è positivo e naturalmente bisogna prepararci per l´estate».
In che senso?
«Siccome l´anno scorso abbiamo avuto un clamoroso problema a Fiumicino durante i primi tre giorni di agosto non vorremmo che la situazione si ripetesse. Allora siamo intervenuti d´urgenza. Quest´anno ci aspettiamo un enorme aumento del traffico, aumento che per quanto riguarda l´Italia sarà ancora maggiore perché alcuni voli intercontinentali vanno da Malpensa a Fiumicino».
L´anno scorso il problema maggiore sono stati i bagagli e a tutt´oggi il problema non sembra del tutto risolto...
«Questo perché Fiumicino ha un impianto bagagli ormai vecchio che avrebbe dovuto essere completamente rinnovato già l´anno scorso, ma invece sarà pronto nel 2009. E siccome l´impianto vecchio può avere degli intoppi quando raggiunge più di 100 mila passeggeri al giorno, e siccome noi prevediamo di viaggiare ad una media di 140 mila persone al giorno, bisogna fare alcune cose per ovviare tutti gli inconvenienti».
Quali cose?
«La prima è che entro maggio deve essere pronto il T5, il terminale per i voli a maggior rischio terrorismo, che avrà un proprio impianto bagagli e snellirà il traffico per i voli che vanno in paesi come Stati Uniti, Inghilterra e Israele. Secondo, già dall´anno scorso c´è una task force di 250 persone che aiutano le società che fanno handling. E c´è anche un servizio di manutenzione dell´impianto garantito in modo tale da evitare le interruzioni. In più, l´Enac rafforzerà il proprio presidio ispettivo».
Che cosa vi direte domani?
«Domani, oltre Adr e Sea, ci sarà anche l´Enav e l´Assoclearance. Abbiamo così tutti i protagonisti e faremo con loro il punto su eventuali altre misure. Contemporaneamente concordiamo con le principali compagnie su come si debbono organizzare con i loro operativi per avere meno ritardi possibili».
Qual è il suo obiettivo?
L´obiettivo dell´Enac è garantire lo sviluppo del traffico aereo in piena sicurezza. Per sicurezza intendo sia la mancanza di inconvenienti e incidenti, cosa per cui negli ultimi tre anni siamo i primi in Europa, sia il mantenimento di questo livello. Ma sicurezza significa anche puntualità e servizi di qualità. Le regole le fa l´Enac e le deve fare rispettare ma ci vuole la collaborazione e la professionalità di tutti quanti.
(anna maria liguori)
(La Repubblica - Roma)
CIAO
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Fiumicino, l´odissea dei bagagli
Ritardi di oltre un´ora: centinaia le contestazioni, nessuna multa
Le attese medie vanno dai 37 ai 52 minuti ma spesso si va oltre Sanzioni fantasma
ANNA MARIA LIGUORI
Fiumicino per i bagagli è odissea continua. Lettere, proteste, accuse dei viaggiatori, storie incredibili: tre giorni fa i passeggeri hanno impiegato meno tempo in volo da Francoforte a Roma che davanti al nastro per il recupero dei propri bagagli. Assurdo. Ma non è un caso isolato. In media si rivedono le proprie valige dai 37 ai 52 minuti dopo l´arrivo. E non sempre va così bene. Negli ultimi tre mesi sono ormai centinaia lettere inviate dal gestore, la società Aeroporti di Roma, all´Enac perché intervenga sugli operatori che non rispettano la carta dei servizi. Ma non una sanzione è stata elevata. Dopo il caos dei bagagli dello scorso agosto la situazione sembra rientrata solo in parte, ci sono ancora dei momenti critici che il più delle volte mettono a dura prova la pazienza dei passeggeri.
A occuparsi dello scarico e del carico dei bagagli a Fiumicino sono gli handler, 4 operatori. C´è l´Alitalia Airport che assiste i voli del Gruppo Alitalia, delle compagnie alleate e dei clienti e copre una quota di mercato del 53 per cento a Fiumicino; poi c´è l´Eas che assiste Air One e la Star Alliance che fa capo al vettore Lufthansa con una quota del 14 per cento del mercato; e ancora la FlightCareItalia società del gruppo spagnolo Fcc che a Fiumicino gestisce circa il 30 per cento del mercato (e a Ciampino la totalità del traffico commerciale); ultima la Aviapartner che serve Iberia e altri vettori a breve percorrenza. Nella settimana tra il 10 ed il 16 dicembre Aviapartner ha avuto sull´ultimo bagaglio un´attesa media di 21 minuti, l´Alitalia Airport 20 minuti, L´Eas 20 minuti e la FligthcareItalia 25 minuti. Ma se si esce dalla media e si calcola il ritardo secondo il "minimo di scalo" che segnala i singoli ritardi, si ha che l´Aviapartner è arrivata fino a 43 minuti per la riconsegna dell´ultimo bagaglio, L´Alitalia Airport a 52 minuti, l´Eas a 37 e la FlightcareItalia a 47 minuti.
E c´è un sistema per calcolare i tempi di attesa per ritirare i bagagli e per capire il grado di efficienza dell´handler responsabile. Tra il primo e l´ultimo bagaglio c´è un minimo ed un massimo di tempo stabilito dalla carta dei servizi e un volo non è in linea quando sfora questi parametri. Ogni volta che c´è un sforatuta sulla consegna dei bagagli, il gestore scrive all´Enac una lettera di segnalazione. E da quest´anno è stato introdotto il minimo di scalo, che colpisce il singolo sforamento sul minimo e sul massimo. E da quando il "minimo di scalo" è partito sono state scritte centinaia di segnalazioni all´Enac, che dovrebbero essere sanzionate.
E se i requisiti minimi di scalo costituiscono un´indicazione del livello di servizio sul quale il passeggero può contare al di là di situazioni eccezionali è pur vero che quasi sempre qualche disservizio fa sforare i tempi di attesa. Il bagaglio ad esempio dovrebbe essere riconsegnato entro 24 minuti dall´arrivo dell´aeromobile per i voli nazionali, 42 minuti per i voli europei e 60 per quelli extraeuropei: quindi quando c´è in media una sforatura di 52 minuti si rischia di stare in aeroporto in attesa per oltre un´ora.
Sullo sfondo la teorica vigilanza dell´Enac, l´ente nazionale dell´aviazione civile che deve coordinare un ingranaggio delicatissimo un puzzle in cui tutti i pezzi devono incastrarsi alla perfezione. E se questo non funziona, come le cronache mostrano, il meccanismo finisce nel caos. Per quanto riguarda lo smistamento bagagli in partenza per ovviare alla carenza dell´unico nastro trasportatore in funzione, Adr ha deliberato la costruzione di un secondo sistema di smistamento che troverà posto nel palazzo attualmente occupato da Alitalia Cargo. E per alleggerire il nastro trasportatore e rendere più snello il lavoro al terminal C, dal primo maggio prossimo sarà operativo un nuovo terminal il cosiddetto T5, nel quale saranno concentrati tutti i passeggeri delle compagnie americane dirette negli Usa. Un terminal dal quale in un anno passeranno oltre un milione di passeggeri.
L´INTERVISTA
Vito Riggio presidente Enac: "C´è un unico nastro che dà problemi oltre i 100 mila passeggeri al giorno"
"Impianto vecchio e lavori in ritardo ma a maggio apre un nuovo terminale"
"Sicurezza? Da tre anni siamo i primi in Europa, ed è uno standard da salvare"
"Vogliamo evitare che tra qualche mese si ripeta l´emergenza dell´estate scorsa"
«Dobbiamo preparare il piano estivo degli aeroporti per questo l´incontro di oggi è molto importante». Vito Riggio presidente dell´Enac incontrerà oggi l´Adr di Fiumicino e la Sea di Milano Malpensa, che insieme rappresentano il 75 per cento del traffico aereo italiano.
Perché questo incontro?
«È per fare il punto, come d´abitudine, sulla situazione dopo le festività natalizie. Per ora il bilancio è positivo e naturalmente bisogna prepararci per l´estate».
In che senso?
«Siccome l´anno scorso abbiamo avuto un clamoroso problema a Fiumicino durante i primi tre giorni di agosto non vorremmo che la situazione si ripetesse. Allora siamo intervenuti d´urgenza. Quest´anno ci aspettiamo un enorme aumento del traffico, aumento che per quanto riguarda l´Italia sarà ancora maggiore perché alcuni voli intercontinentali vanno da Malpensa a Fiumicino».
L´anno scorso il problema maggiore sono stati i bagagli e a tutt´oggi il problema non sembra del tutto risolto...
«Questo perché Fiumicino ha un impianto bagagli ormai vecchio che avrebbe dovuto essere completamente rinnovato già l´anno scorso, ma invece sarà pronto nel 2009. E siccome l´impianto vecchio può avere degli intoppi quando raggiunge più di 100 mila passeggeri al giorno, e siccome noi prevediamo di viaggiare ad una media di 140 mila persone al giorno, bisogna fare alcune cose per ovviare tutti gli inconvenienti».
Quali cose?
«La prima è che entro maggio deve essere pronto il T5, il terminale per i voli a maggior rischio terrorismo, che avrà un proprio impianto bagagli e snellirà il traffico per i voli che vanno in paesi come Stati Uniti, Inghilterra e Israele. Secondo, già dall´anno scorso c´è una task force di 250 persone che aiutano le società che fanno handling. E c´è anche un servizio di manutenzione dell´impianto garantito in modo tale da evitare le interruzioni. In più, l´Enac rafforzerà il proprio presidio ispettivo».
Che cosa vi direte domani?
«Domani, oltre Adr e Sea, ci sarà anche l´Enav e l´Assoclearance. Abbiamo così tutti i protagonisti e faremo con loro il punto su eventuali altre misure. Contemporaneamente concordiamo con le principali compagnie su come si debbono organizzare con i loro operativi per avere meno ritardi possibili».
Qual è il suo obiettivo?
L´obiettivo dell´Enac è garantire lo sviluppo del traffico aereo in piena sicurezza. Per sicurezza intendo sia la mancanza di inconvenienti e incidenti, cosa per cui negli ultimi tre anni siamo i primi in Europa, sia il mantenimento di questo livello. Ma sicurezza significa anche puntualità e servizi di qualità. Le regole le fa l´Enac e le deve fare rispettare ma ci vuole la collaborazione e la professionalità di tutti quanti.
(anna maria liguori)
(La Repubblica - Roma)
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