Fiumicino: Alitalia nega l'imbarco a tre disabili in carrozzina?


speedbird437

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6 Novembre 2005
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Fiumicino, Alitalia lascia in pista tre disabili in carrozzina: in ritardo, imbarco negato Disavventura per un gruppo di convegnisti in viaggio da Torino a Lamezia: il primo volto atterra mezzora dopo il previsto, accesso negato alla coincidenza Un disabile sulla pista di uno scalo aereo.

ROMA - Alitalia al centro di una nuova polemica per una presunta discriminazione ai danni di tre viaggiatori disabili. Anzi cinque, di cui 3 in carrozzella e 2 ipovedenti. Ma i tre disabili motori, che arrivavano da Torino e dovevano rientrare a Lamezia Terme, sono stati addirittura lasciati in pista. Nello scalo romano, a causa di un ritardo del Torino-Fiumicino, il comandante si è rifiutato di farli salire sul Roma-Lamezia perchè erano in ritardo e l’imbarco era chiuso. E’ accaduto domenica al «Leonardo da Vinci». Lo denuncia la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish).

RITARDO PER COLPA DEL VETTORE - Protagonisti i disabili calabresi che dopo un convegno nella città della Mole, domenica pomeriggio erano partiti per tornare nella loro regione. I tre in carrozzina facevano parte di un gruppo di oltre 40 persone, tutte esponenti del mondo dell’associazionismo. A Fiumicino l’ aereo con i calabresi a bordo proveniente da Torino è atterrato con un ritardo di circa mezz’ora. Sono stati comunque trasferiti sulla pista nei pressi dell’aeromobile in partenza per Lamezia. In pista hanno atteso circa un quarto d’ora per essere imbarcati all’interno del velivolo che li avrebbe riportati in Calabria, ma la loro attesa è stata vana. Il portellone dell’aereo non si è mai aperto, il comandante si è rifiutato di farli salire perchè ormai l’imbarco era chiuso ed il volo ufficialmente già partito.

TUTTI A TERRA - Inutili le proteste con il personale di terra: al personale della compagnia tricolore è stato fatto notare che il ritardo non era stato dovuto ad una negligenza del gruppo. Inoltre, agli operatori Alitalia, è stato rimarcato più volte che nella comitiva c’erano anche 2 persone ipovedenti e tre disabili in carrozzina: in pratica 5 imbarchi prioritari segnalati per tempo agli scali aeroportuali di Torino e Roma. Le lamentele e le proteste del gruppo dei calabresi non sono servite.

DIROTTATI A TARDA SERA - Non sono stati imbarcati i disabili condotti direttamente sulla pista dagli operatori dell’assistenza, così come non hanno potuto volare neanche gli altri componenti del gruppo che avevano pagato il biglietto ed avevano già il posto assegnato sull’aereo diretto a Lamezia, ancora fermo sulla pista. Il rientro delle oltre quaranta persone esponenti del mondo sociale calabrese, è stato scaglionato dagli addetti Alitalia su diversi voli diretti a Reggio Calabria, Crotone e Lamezia, in tarda serata.

PROTESTA DEI PORTATORI DI HANDICAP - Protesta la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish): «Noi, persone con disabilità sappiamo i rischi che corriamo in ogni viaggio (capita spessissimo che le carrozzine di proprietà del disabile arrivano rotte o non arrivano), ma rivendichiamo il nostro diritto - dice Nunzia Coppedè, presidente calabrese di Fish - di viaggiare con l’aereo e chiediamo che siano rispettate le norme europee e internazionali». ] Fiumicino, Alitalia lascia in pista tre disabili
in carrozzina: in ritardo, imbarco negato
Disavventura per un gruppo di convegnisti in viaggio da Torino a Lamezia: il primo volto atterra mezzora dopo il previsto, accesso negato alla coincidenza


fonte: corriere
 
Uno legge il titolo e si incaXXa in diretta con AZ, poi legge l'articolo e si accorge che è stata una normale riprotezione per ritardo dell'a/m in arrivo, che ha coinvolto anche dei disabili.
 
Fatemi capire, 40 persone si sono presentate s/b ed il comandante non li ha fatti salire?
Dubito che sia andata effettivamente cosi'. Sarebbe interessante capire da qualche forumista che lavora a FCO.
 
Comunicazione interna

IL CASO DEI DISABILI LASCIATI A TERRA: FACCIAMO CHIAREZZA E INTERVENIAMO




Come avrete letto, domenica scorsa, 30 settembre, alcuni nostri passeggeri sono stati oggetto di un episodio molto spiacevole, che ci ha colpiti tutti profondamente.

Un gruppo di oltre 40 persone si trovava a bordo del volo AZ1422 Torino-Roma (il cui atterraggio era previsto per le ore 16:30) per prendere in coincidenza il volo AZ1167 Roma-Lamezia Terme delle 17:15 con il quale sarebbe tornato a casa. Facevano parte del gruppo anche cinque passeggeri diversamente abili (tre con sedia a rotelle e due ipovedenti). Per un errore operativo i cinque passeggeri sono stati portati in pista da un ambulift di Aeroporti di Roma sottobordo al volo AZ1167, che aveva già acceso i motori ed era pronto per la taxiway, motivo per cui era impossibile farli salire a bordo.

I media come avrete visto hanno diffuso la notizia attribuendo la responsabilità ad Alitalia.

Le cose non sono andate come sono state raccontate sui giornali, ma un fatto resta: quei passeggeri sono “nostri” passeggeri, e così noi li consideriamo, per cui ci sembra importante fare chiarezza su come sono andate le cose, riportando con oggettività la ricostruzione dei fatti, ma anche e soprattutto analizzarli e fare tutto quanto possibile perché un episodio del genere non si ripeta più. Sentirci responsabili comunque in prima persona, e come Compagnia, dell’esperienza di viaggio di chi ha scelto Alitalia, indipendentemente da chi poi eroga il servizio, è determinante per offrire sempre il meglio ai nostri clienti e sentirci orgogliosi di quello che facciamo.

Le cose sono andate così: alle 16:17 era diventato chiaro che il volo da Torino non sarebbe arrivato in tempo per permettere ai passeggeri di prendere la coincidenza per Lamezia Terme; l’HCC di Fiumicino provvedeva dunque ad inviare un messaggio ACARS al comandante del volo AZ1422 e contemporaneamente un telex al servizio di Assistenze Speciali operato da Aeroporti di Roma (più precisamente da AdR Assistance) che conteneva l’indicazione del volo su cui erano stati riprotetti i passeggeri con destinazione Lamezia Terme. Il capo cabina a quel punto ha informato i passeggeri coinvolti di recarsi presso il banco transiti in aeroporto.

Quando il volo da Torino è atterrato (17:08) AdR, non tenendo conto delle indicazioni ricevute da Alitalia, ha preso in carico i cinque passeggeri diversamente abili e li ha portati sottobordo. Il comandante del volo AZ1167 aveva già azionato il push back e acceso i motori, non era pertanto possibile interrompere la manovra se non per motivi di security.Oltre a questo grave errore AdR ha anche omesso di avvertire tempestivamente Alitalia della presenza in pista dei passeggeri suddetti (ambulift).

L’accaduto, pur se largamente dipeso da Aeroporti di Roma, non ci fa di certo sentire meno responsabili nei confronti di questi clienti che hanno subito un’esperienza così spiacevole; è per questo che vogliamo cogliere questa opportunità per correggere i nostri errori e migliorare le nostre procedure.

A partire dalla prossima settimana infatti, renderemo operativa una nuova disposizione: se la riprotezione riguarderà un passeggero diversamente abile (a prescindere che faccia parte o meno di un gruppo) l’informazione con i dettagli del nuovo volo dovrà essere fornita direttamente alla persona pur sapendo che il trasferimento e l’assistenza sono demandate da Enac a una società terza (AdR).

Inoltre oggi stesso, 4 ottobre, incontreremo AdR per contestare l’accaduto e ribadire il corretto flusso procedurale e informativo in casi come questo.
 
Direi che ora la cosa è più chiara... Certamente dire che 5 disabili sono stati rifiutati a bordo di un volo fa sempre notizia ed è sempre una scusa per attaccare il vettore in questione.
 
OK, è colpa di AdR ma siccome adesso è di moda dare in testa ad AZ, povera AZ. Naturalmente, i giornalisti non hanno alcun obbligo di verificare le notizie o anche solo di capire di cosa stanno parlando, specialmente se si parla di aviazione, dunque scrivono articoli a capocchia. In realtà, l'articolo non prende posizione, è il titolo, se ho ben capito, ad essere fuorviante (Alitalia lascia in pista...), tanto cosa conta è lo strillo, mica la sostanza dei fatti.

Io ci vedo tuttavia un aspetto positivo. Se AZ avesse creduto, o anche solo fatto finta di credere che "L’accaduto, pur se largamente dipeso da Aeroporti di Roma, non ci fa di certo sentire meno responsabili nei confronti di questi clienti che hanno subito un’esperienza così spiacevole; è per questo che vogliamo cogliere questa opportunità per correggere i nostri errori e migliorare le nostre procedure." una decina di anni fa, invece di stomacare i passeggeri - ostaggi, vittime dell'infame monopolio, adesso avrebbe sicuramente qualche passeggero in più. Meglio tardi che mai, o è davvero troppo tardi?
 
OK, è colpa di AdR ma siccome adesso è di moda dare in testa ad AZ, povera AZ. Naturalmente, i giornalisti non hanno alcun obbligo di verificare le notizie o anche solo di capire di cosa stanno parlando, specialmente se si parla di aviazione, dunque scrivono articoli a capocchia. In realtà, l'articolo non prende posizione, è il titolo, se ho ben capito, ad essere fuorviante (Alitalia lascia in pista...), tanto cosa conta è lo strillo, mica la sostanza dei fatti.

Io ci vedo tuttavia un aspetto positivo. Se AZ avesse creduto, o anche solo fatto finta di credere che "L’accaduto, pur se largamente dipeso da Aeroporti di Roma, non ci fa di certo sentire meno responsabili nei confronti di questi clienti che hanno subito un’esperienza così spiacevole; è per questo che vogliamo cogliere questa opportunità per correggere i nostri errori e migliorare le nostre procedure." una decina di anni fa, invece di stomacare i passeggeri - ostaggi, vittime dell'infame monopolio, adesso avrebbe sicuramente qualche passeggero in più. Meglio tardi che mai, o è davvero troppo tardi?

Ottimo post. Condivido in pieno. Non penso sia necessario spendere altre parole sui giornali/giornalisti (ormai anche loro hanno tagliato i budget a zero, ed ormai pubblicano la prima cosa che trovano, senza verificare e spesso con bassissima qualita', tanto l'importante e' vendere... ormai comportamenti simili agli pseudo-giornali gratuiti distribuiti in strada)

Da parte di Alitalia e' un comportamento positivo, ed un segnale di giusta attenzione al cliente, ed al cercare di fare quadrare le cose, accertare veramente le responsabilita' e migliorare il servizio evitando i disservizi in futuro (anche quelli che non dipendono da loro!). Davvero ottimo, e spero che continuino in questo processo (che osservo con piacere)!
 
Comunicazione interna

IL CASO DEI DISABILI LASCIATI A TERRA: FACCIAMO CHIAREZZA E INTERVENIAMO




Come avrete letto, domenica scorsa, 30 settembre, alcuni nostri passeggeri sono stati oggetto di un episodio molto spiacevole, che ci ha colpiti tutti profondamente.

Un gruppo di oltre 40 persone si trovava a bordo del volo AZ1422 Torino-Roma (il cui atterraggio era previsto per le ore 16:30) per prendere in coincidenza il volo AZ1167 Roma-Lamezia Terme delle 17:15 con il quale sarebbe tornato a casa. Facevano parte del gruppo anche cinque passeggeri diversamente abili (tre con sedia a rotelle e due ipovedenti). Per un errore operativo i cinque passeggeri sono stati portati in pista da un ambulift di Aeroporti di Roma sottobordo al volo AZ1167, che aveva già acceso i motori ed era pronto per la taxiway, motivo per cui era impossibile farli salire a bordo.

I media come avrete visto hanno diffuso la notizia attribuendo la responsabilità ad Alitalia.

Le cose non sono andate come sono state raccontate sui giornali, ma un fatto resta: quei passeggeri sono “nostri” passeggeri, e così noi li consideriamo, per cui ci sembra importante fare chiarezza su come sono andate le cose, riportando con oggettività la ricostruzione dei fatti, ma anche e soprattutto analizzarli e fare tutto quanto possibile perché un episodio del genere non si ripeta più. Sentirci responsabili comunque in prima persona, e come Compagnia, dell’esperienza di viaggio di chi ha scelto Alitalia, indipendentemente da chi poi eroga il servizio, è determinante per offrire sempre il meglio ai nostri clienti e sentirci orgogliosi di quello che facciamo.

Le cose sono andate così: alle 16:17 era diventato chiaro che il volo da Torino non sarebbe arrivato in tempo per permettere ai passeggeri di prendere la coincidenza per Lamezia Terme; l’HCC di Fiumicino provvedeva dunque ad inviare un messaggio ACARS al comandante del volo AZ1422 e contemporaneamente un telex al servizio di Assistenze Speciali operato da Aeroporti di Roma (più precisamente da AdR Assistance) che conteneva l’indicazione del volo su cui erano stati riprotetti i passeggeri con destinazione Lamezia Terme. Il capo cabina a quel punto ha informato i passeggeri coinvolti di recarsi presso il banco transiti in aeroporto.

Quando il volo da Torino è atterrato (17:08) AdR, non tenendo conto delle indicazioni ricevute da Alitalia, ha preso in carico i cinque passeggeri diversamente abili e li ha portati sottobordo. Il comandante del volo AZ1167 aveva già azionato il push back e acceso i motori, non era pertanto possibile interrompere la manovra se non per motivi di security.Oltre a questo grave errore AdR ha anche omesso di avvertire tempestivamente Alitalia della presenza in pista dei passeggeri suddetti (ambulift).

L’accaduto, pur se largamente dipeso da Aeroporti di Roma, non ci fa di certo sentire meno responsabili nei confronti di questi clienti che hanno subito un’esperienza così spiacevole; è per questo che vogliamo cogliere questa opportunità per correggere i nostri errori e migliorare le nostre procedure.

A partire dalla prossima settimana infatti, renderemo operativa una nuova disposizione: se la riprotezione riguarderà un passeggero diversamente abile (a prescindere che faccia parte o meno di un gruppo) l’informazione con i dettagli del nuovo volo dovrà essere fornita direttamente alla persona pur sapendo che il trasferimento e l’assistenza sono demandate da Enac a una società terza (AdR).

Inoltre oggi stesso, 4 ottobre, incontreremo AdR per contestare l’accaduto e ribadire il corretto flusso procedurale e informativo in casi come questo.

stoner, grazie per aver postato questa comunicazione interna: sinceramente sono stato molto contento di leggerla! un segnale di attenzione della compagnia, senza clamore (non e' un comunicato stampa, ma una comunicazione interna), pacato, equilibrato, ma fondamentalmente giusto: parla di valori della compagnia, di attenzione al cliente, di problemi verificatisi con un contrattista, ma che alla fine fa fare brutta figura alla compagnia, e della necessita' di lavorare perche' si impari da questi problemi (e dagli errori anche degli altri) per migliorare i servizi, e diventare piu' forti. 10 e Lode!

In quanto ai comportamenti di AdR, non so cosa dire, e' problema noto che purtroppo annovera tanti figuri che andrebbero letteralmente presi a calci nel c... (per carita', non tutti, perche' c'e' anche gente per bene che ci lavora), ma i lavativi sono tanti, e soprattutto vi sono purtroppo tanti cafoni e tanti scansafatiche (che chissa' come sono stati assunti) a cui non importa un bel niente dell'immagine della compagnia ed aeroporto per cui lavorano, della compagnia aerea che porta i passeggeri, ed infine della citta' intera e del Paese che ci fanno brutta figura. E questo menefreghismo o pressappochismo (tipico peraltro della societa' Italiana, ma amplificato in alcuni ambienti) danneggia alla fine tutto il sistema.
 
Parecchi anni fa (c'era ancora l'A300) con un amico in carrozzina, avevamo un Roma-Milano a/r in giornata per andare a vedere una partita del Milan, di cui era tifoso pazzo.
In andata ritardammo molto a causa di un guasto, aspettammo a bordo dell'aereo noi e l'equipaggio, visto che eravamo saliti prima degli altri passeggeri, dopo più di un'ora salirono gli altri passeggeri, ma di nuovo a causa dello stesso guasto aspettammo altre 2 ore. A quel punto era inutile andare a Milano, visto che la partita era bella e cominciata.
Il mio amico che soffriva molto a bordo del piccolo sedile di economy, fece presente di essere stanco e di voler scendere, visto l'enorme ritardo dell'aereo che aveva reso inutile la partenza. Chiaramente mi aspettavo una rivolta da parte degli altri passeggeri e dell'equipaggio, visto che il comandante aveva comunicato che saremmo partiti di lì a poco, ma la gentilezza e collaborazione del personale fu spettacolare, per velocizzare il tutto gli assistenti di volo ed il caposcalo (dopo averci chiesto se eravamo contrari) scaricarono a braccia il mio amico sulla carrozzina e ci caricarono su un furgonato anzichè aspettare quella specie di camion-ascensore con cui ci avevano caricato, saltando credo tutte le procedure per velocizzare la cosa.
Il caposcalo ci portò poi a fare un tour dell'aeroporto e degli hangar e ci offri anche 2 voucher per il pranzo al ristorante del terminal per scusarsi della procedura anomala.
Beh.... rimasi colpito da come avevano risolto il problema di farci scendere rapidamente per consentire agli altri di partire subito e poi addirittura di come ci avevano coccolati per scusarsi, non si sa poi di cosa, visto che il caos l'avevamo creato noi!!
Magari quella era un'alitalia che ancora faceva scuola alle altre compagnie, ma non credo proprio che quella di adesso abbandoni la gente in pista come un pacco postale... soprattutto chi ha bisogno di un aiuto in più!!
Ahhhh.... la libertà di stampa è un gran diritto, ma non sempre viene usata correttamente!!
 
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