Aeroporto di Firenze: Renzi, Ente Cassa e i Benetton, il ribaltone che non arriva
di Massimo Vanni, da La Repubblica Firenze
Sull’aeroporto in sei anni non hanno investito un euro. Nonostante i dividendi che pure ci sono stati. Ma dal 28 aprile, quando l’assemblea dei soci si riunirà per eleggere il nuovo presidente e il nuovo amministratore delegato, saranno ancora in sella al governo di Peretola. I torinesi di Aeroporti Holding, la società con dentro Benetton che detiene circa un terzo del pacchetto azionario, avrebbero potuto finire in minoranza dopo l’ingresso dell’Ente Cassa di Risparmio. Ma continueranno ad esprimere l’Ad, anche se non sarà riconfermato l’attuale manager Fabio Battaggia. Il sindaco Matteo Renzi, che tempo fa ha incontrato proprio i vertici di Benetton, si è messo di traverso al possibile ribaltamento della maggioranza. E la «pax renziana» spinge tutti i soci alla gestione dello scalo, ora che con l’elezione di Enrico Rossi a presidente della Regione sembra aprirsi una fase decisiva per il futuro di Peretola. «Avanti tutta sulla pista parallela », ha annunciato Stella Targetti, la vicepresidente della giunta toscana designata proprio da Rossi. «Una dichiarazione che abbiamo molto apprezzato, in linea del resto con quanto pensa Rossi: sul neo presidente ci conto molto», dice non a caso il presidente di Confindustria Giovanni Gentile. Ma perche’ non riconsegnare al territorio fiorentino il governo dell’aeroporto, dopo sei anni di gestione dei torinesi? «Gli enti pubblici non intendono portare avanti questo progetto», taglia corto Michele Gremigni, il presidente dell’Ente Cassa che pure ha sborsato quasi 30 milioni di euro per acquistare il 17,5 delle azioni. Eppure i numeri ci sarebbero. Dei 13 futuri consiglieri, tre verranno espressi da chi ha la maggioranza. Dei dieci restanti, Aeroporti Holding ne nomina quattro. Mentre Ente Cassa (3 consiglieri), i soci pubblici come la Camera di Commercio e il Comune (che però detiene solo un 2 per cento) e la Sogim di Panerai (1) potrebbero insieme ribaltare tutto e mettere all’angolo i torinesi. Ma è proprio quello che non accadrà. E mentre rimbalzano le ipotesi sul nome del presidente, da Piero Antinori al presidente degli agenti di viaggio Andrea Giannetti al vicepresidente del gruppo Kme Vincenzo Manes, è sugli assetti della «governance» che fervono i colloqui. «A me più che i nomi interessano la squadra e il programma», dice Giovanni Gentile. «Dopo Pasqua presenteremo uno studio dell’Irpet che dimostra qual è il peso dello scalo per il nostro territorio. E il nostro auspicio è quello di arrivare ad una soluzione in tempi brevi di questa annosa questione», sostiene il presidente degli Industriali. «Stiamo lavorando ad un accordo fra tutti, la nostra presenza rappresenta una sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni che fino ad oggi non hanno fatto niente», dice Gremigni dell’Ente Cassa. Si sono forse investiti 30 milioni solo per sensibilizzare? «Di più non potevamo fare, il nostro intervento almeno è servito a porre l’attenzione sullo sviluppo dello scalo», aggiunge l’Ente Cassa. Il governo e la spinta del territorio saranno comunque assicurate, garantisce il presidente della Camera di Commercio Vasco Galgani: «Gli accordi prevedono che fra i tre consiglieri del listino maggioritario ci sia anche il futuro presidente, che sarà scelto dagli industriali. E alla fine i consiglieri espressi dal territorio fiorentino saranno sette su tredici». Cioè la maggioranza. Davvero sarà così? «Credo ci sia una volontà forte, gli accordi prevedono anche che gli utili della società verranno reinvestiti, non distribuiti tra i soci. E se questo non avviene siamo pronti a cambiare direzione», aggiunge Galgani. Ma perché Renzi si è adoperato per togliere Aeroporti Holding dall’angolo? Il sindaco non l’ha esplicitato. Sull’argomento Peretola l’opposizione del Pdl in consiglio comunale l’ha incalzato anche tre giorni fa, chiedendogli di dichiarare se la pista parallela fosse «solo una promessa da campagna elettorale» e se ha intenzione di «fermare l’agonia dell’aeroporto affrontando definitivamente e in modo risolutivo il problema del suo potenziamento ». Renzi ha però più volte ripetuto cosa si attende da Autostrade e Grandi Stazioni. Cioè da Benetton, che è socio di entrambe: l’impegno non ancora mantenuto del parcheggio di Scandicci a servizio della tramvia, il ridisegno delle ingressi autostradali in città e l’avvio finalmente della ristrutturazione di Santa Maria Novella. In pratica, un accordo a tutto tondo. Funzionerà?
ADF: SOCI PUBBLICI AL LAVORO SU LISTA, PER PRESIDENZA IPOTESI MANES(KME)
(ASCA) - Firenze, 6 apr - E' in programma domani la riunione dei soci pubblici di Aeroporto di Firenze che dovra' portare alla definizione della lista per il rinnovo del CdA e tra i nomi che circolano per la carica di presidente c'e' quello di Vincenzo Manes, vicepresidente di Kme.
La riunione tra Comune di Firenze (2,18%), Camera di Commercio di Firenze (14,43%) e Camera di Commercio di Prato (4,086%), in un primo momento, era stata fissata per questa mattina ma e' stata poi rinviata a domani. Il termine per la consegna delle liste e' il prossimo 13 aprile.
''Tutti i soci - spiega Carlo Longo, presidente della Camera di Commercio di Prato - hanno lo stesso obiettivo: lo sviluppo dell'aeroporto e c'e' ampio accordo sul fatto che occorra una pista che dia garanzie di operativita' migliori rispetto a quella attuale. Si tratta di concretizzare questa volonta' comune e per noi il programma e' piu' importante dei nomi del nuovo presidente e dell'amministratore delegato''.
Il nome di Manes, pero', secondo quanto risulta da indiscrezioni, sarebbe in pole position per la successione di Michele Legnaioli mentre anche l'Ad Fabio Battaggia (in quota Sagat-Benetton) e' destinato a essere sostituito.
Oltre ai tre soci pubblici e a Sagat (33,4%), soci rilevanti di AdF sono l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze (che ha rilevato il 17,5% di Meridiana e che sara' determinante per i nuovi equilibri), Mps (4,89%), Fondiaria-Sai (2,05%), Sogim (12,12%).
Per quanto riguarda Mps, il CdA di Rocca Salimbeni, secondo quanto si apprende, decidera' come presentarsi nella seduta di giovedi' prossimo ma l'orientamento e' quello di non discostarsi dalla scelta di tre anni fa, quando fu presentata una lista comune con Fonsai.
Asca
di Massimo Vanni, da La Repubblica Firenze
Sull’aeroporto in sei anni non hanno investito un euro. Nonostante i dividendi che pure ci sono stati. Ma dal 28 aprile, quando l’assemblea dei soci si riunirà per eleggere il nuovo presidente e il nuovo amministratore delegato, saranno ancora in sella al governo di Peretola. I torinesi di Aeroporti Holding, la società con dentro Benetton che detiene circa un terzo del pacchetto azionario, avrebbero potuto finire in minoranza dopo l’ingresso dell’Ente Cassa di Risparmio. Ma continueranno ad esprimere l’Ad, anche se non sarà riconfermato l’attuale manager Fabio Battaggia. Il sindaco Matteo Renzi, che tempo fa ha incontrato proprio i vertici di Benetton, si è messo di traverso al possibile ribaltamento della maggioranza. E la «pax renziana» spinge tutti i soci alla gestione dello scalo, ora che con l’elezione di Enrico Rossi a presidente della Regione sembra aprirsi una fase decisiva per il futuro di Peretola. «Avanti tutta sulla pista parallela », ha annunciato Stella Targetti, la vicepresidente della giunta toscana designata proprio da Rossi. «Una dichiarazione che abbiamo molto apprezzato, in linea del resto con quanto pensa Rossi: sul neo presidente ci conto molto», dice non a caso il presidente di Confindustria Giovanni Gentile. Ma perche’ non riconsegnare al territorio fiorentino il governo dell’aeroporto, dopo sei anni di gestione dei torinesi? «Gli enti pubblici non intendono portare avanti questo progetto», taglia corto Michele Gremigni, il presidente dell’Ente Cassa che pure ha sborsato quasi 30 milioni di euro per acquistare il 17,5 delle azioni. Eppure i numeri ci sarebbero. Dei 13 futuri consiglieri, tre verranno espressi da chi ha la maggioranza. Dei dieci restanti, Aeroporti Holding ne nomina quattro. Mentre Ente Cassa (3 consiglieri), i soci pubblici come la Camera di Commercio e il Comune (che però detiene solo un 2 per cento) e la Sogim di Panerai (1) potrebbero insieme ribaltare tutto e mettere all’angolo i torinesi. Ma è proprio quello che non accadrà. E mentre rimbalzano le ipotesi sul nome del presidente, da Piero Antinori al presidente degli agenti di viaggio Andrea Giannetti al vicepresidente del gruppo Kme Vincenzo Manes, è sugli assetti della «governance» che fervono i colloqui. «A me più che i nomi interessano la squadra e il programma», dice Giovanni Gentile. «Dopo Pasqua presenteremo uno studio dell’Irpet che dimostra qual è il peso dello scalo per il nostro territorio. E il nostro auspicio è quello di arrivare ad una soluzione in tempi brevi di questa annosa questione», sostiene il presidente degli Industriali. «Stiamo lavorando ad un accordo fra tutti, la nostra presenza rappresenta una sensibilizzazione nei confronti delle istituzioni che fino ad oggi non hanno fatto niente», dice Gremigni dell’Ente Cassa. Si sono forse investiti 30 milioni solo per sensibilizzare? «Di più non potevamo fare, il nostro intervento almeno è servito a porre l’attenzione sullo sviluppo dello scalo», aggiunge l’Ente Cassa. Il governo e la spinta del territorio saranno comunque assicurate, garantisce il presidente della Camera di Commercio Vasco Galgani: «Gli accordi prevedono che fra i tre consiglieri del listino maggioritario ci sia anche il futuro presidente, che sarà scelto dagli industriali. E alla fine i consiglieri espressi dal territorio fiorentino saranno sette su tredici». Cioè la maggioranza. Davvero sarà così? «Credo ci sia una volontà forte, gli accordi prevedono anche che gli utili della società verranno reinvestiti, non distribuiti tra i soci. E se questo non avviene siamo pronti a cambiare direzione», aggiunge Galgani. Ma perché Renzi si è adoperato per togliere Aeroporti Holding dall’angolo? Il sindaco non l’ha esplicitato. Sull’argomento Peretola l’opposizione del Pdl in consiglio comunale l’ha incalzato anche tre giorni fa, chiedendogli di dichiarare se la pista parallela fosse «solo una promessa da campagna elettorale» e se ha intenzione di «fermare l’agonia dell’aeroporto affrontando definitivamente e in modo risolutivo il problema del suo potenziamento ». Renzi ha però più volte ripetuto cosa si attende da Autostrade e Grandi Stazioni. Cioè da Benetton, che è socio di entrambe: l’impegno non ancora mantenuto del parcheggio di Scandicci a servizio della tramvia, il ridisegno delle ingressi autostradali in città e l’avvio finalmente della ristrutturazione di Santa Maria Novella. In pratica, un accordo a tutto tondo. Funzionerà?
ADF: SOCI PUBBLICI AL LAVORO SU LISTA, PER PRESIDENZA IPOTESI MANES(KME)
(ASCA) - Firenze, 6 apr - E' in programma domani la riunione dei soci pubblici di Aeroporto di Firenze che dovra' portare alla definizione della lista per il rinnovo del CdA e tra i nomi che circolano per la carica di presidente c'e' quello di Vincenzo Manes, vicepresidente di Kme.
La riunione tra Comune di Firenze (2,18%), Camera di Commercio di Firenze (14,43%) e Camera di Commercio di Prato (4,086%), in un primo momento, era stata fissata per questa mattina ma e' stata poi rinviata a domani. Il termine per la consegna delle liste e' il prossimo 13 aprile.
''Tutti i soci - spiega Carlo Longo, presidente della Camera di Commercio di Prato - hanno lo stesso obiettivo: lo sviluppo dell'aeroporto e c'e' ampio accordo sul fatto che occorra una pista che dia garanzie di operativita' migliori rispetto a quella attuale. Si tratta di concretizzare questa volonta' comune e per noi il programma e' piu' importante dei nomi del nuovo presidente e dell'amministratore delegato''.
Il nome di Manes, pero', secondo quanto risulta da indiscrezioni, sarebbe in pole position per la successione di Michele Legnaioli mentre anche l'Ad Fabio Battaggia (in quota Sagat-Benetton) e' destinato a essere sostituito.
Oltre ai tre soci pubblici e a Sagat (33,4%), soci rilevanti di AdF sono l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze (che ha rilevato il 17,5% di Meridiana e che sara' determinante per i nuovi equilibri), Mps (4,89%), Fondiaria-Sai (2,05%), Sogim (12,12%).
Per quanto riguarda Mps, il CdA di Rocca Salimbeni, secondo quanto si apprende, decidera' come presentarsi nella seduta di giovedi' prossimo ma l'orientamento e' quello di non discostarsi dalla scelta di tre anni fa, quando fu presentata una lista comune con Fonsai.
Asca