Ecco l'articolo dal Messaggero on line:
Fiumicino/ Il Boeing AirOne era arrivato da Alghero e doveva decollare per Torino
Un trolley nel motore: esplode una turbina
di GIULIO MANCINI
Tutto era pronto per accogliere i passeggeri a bordo e decollare alla volta di Torino. All’accensione dei motori del Boeing 734, però, l’inquietante imprevisto: una delle turbine è esplosa in un boato sputando rottami sulla pista. Qualcuno aveva tentato di manometterla inserendo un trolley nella bocca del jet.
Sabotaggio. E’ questa l’ipotesi d’indagine sulla quale sta lavorando la squadra di Polizia giudiziaria della Polaria di Fiumicino dopo l’episodio avvenuto nel pomeriggio di Pasquetta in una delle piazzole di sosta del “Leonardo da Vinci”. Ufficialmente il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Civitavecchia, competente per territorio, è intitolato “interruzione di volo” a carico di autori ignoti. Ma l’evidenza dei fatti rende inequivocabile l’intenzionalità del gesto.
Questa la cronaca. Manca una decina di minuti alle ore 17 di lunedì di Pasquetta. Il Boeing 734 dell’AirOne in procinto di assumere la sigla AP6350 per affrontare il volo verso Torino è stato preparato dal personale della società di handling “Eas”, di proprietà della stessa AirOne, e dagli addetti di rampa. Il velivolo, capace di accogliere 131 passeggeri, era fermo in piazzola dalle 15,20 del giorno prima, da quando cioè era arrivato da Alghero. Volo tranquillo, quello. Senza inconvenienti tali da essere segnalati dal comandante nel registro di bordo. Lunedì pomeriggio, nel salire in cabina, pilota e assistenti di volo trovano, come da prassi, tutte le porte sigillate, segno di garanzia che nessuno, dopo il personale di rampa, ha potuto mettere piede all’interno del velivolo.
Al quadro dei comandi i controlli strumentali informano il responsabile del volo che tutto è a posto. I motori possono essere accesi per essere scaldati e per avvicinare l’aereo al finger del molo A dietro al quale i passeggeri attendono di imbarcarsi. E’ a quel punto che scatta la “anomalia”. Un motore produce un boato sinistro. E dalla turbina schizzano fuori dei rottami. A colpo d’occhio il comandante intuisce subito che non si tratta di rottura del motore: non c’è olio schizzato dalla turbina bensì qualcosa che somiglia a rami, ad arbusti. Viene chiamata la polizia.
Sul posto arriva la Scientifica e una pattuglia della Giudiziaria della Polaria. Ad un più attento esame, ciò che ha sputato il motore sembra piuttosto ciò che resta un trolley: una valigia con le rotelle e intelaiatura in alluminio. Verrà sequestrato il tutto e verrà persino posto sotto ispezione anche il motore dell’aereo. L’equipaggio, invece, sarà ascoltato a verbale.
Bocche cucite sull’episodio. Non trapelano dettagli. La Procura della Repubblica presso il tribunale di Civitavecchia ha avviato un’inchiesta e sulla vicenda è atteso anche un intervento dell’Enac, Ente nazionale dell’aviazione civile. Non sarebbero isolati casi riferibili a tentativi di sabotaggio avvenuti negli ultimi mesi sulle rampe dello scalo internazionale di Fiumicino.
Nonostante l’imprevisto la AirOne, vittima del disservizio, è riuscita a reperire tempestivamente un velivolo sostitutivo per imbarcare i passeggeri in attesa di decollare alla volta di Torino. Fonti della compagnia preferiscono non commentare l’episodio «sul quale sarà la magistratura a fare luce» ma, piuttosto, si evidenzia che «non è mai stata messa in pericolo la sicurezza del volo». Gli esperti, infatti, evidenziano che un oggetto posizionato all’interno della turbina sarebbe stato espulso, com’è poi accaduto, all’accensione del motore. E ciò rimarca l’obiettivo degli ignoti autori del gesto: quello di dare un segnale alla compagnia o di danneggiarla, senza mettere a rischio l’incolumità dei passeggeri.
giulio.mancini@ilmessaggero.it