Salve a tutti, amici di aviazione civile.
Come anticipato tre settimane fa, inizio con il recensire il primo aereo della lista che ho scelto:
L’ F-86 Sabre di Kirk Olsson.
Mi posiziono in pista, con il motore già acceso, pronto al decollo. Ottenuta l’autorizzazione dalla torre di Seattle Tahoma (INTL), spingo avanti la manetta. Il rumore del motore pervade l’abitacolo e resto impressionato dal realismo del sound. La crescita è progressiva, e, a differenza di numerosi modelli free-ware, non va a scatti nel salire di potenza, con ben dieci differenti altezze di suono contro le quattro che di solito sono udibili anche nei modelli più raffinati (parlo ovviamente di freeware).
Aziono i flap. Anche in questo caso l’azione è fluida e l’effetto realistico.
Nonostante sia a pieno carico di carburante, l’aereo si alza senza problema dopo due terzi della pista 34L. Ritiro i carrelli dopo il decollo ed entro in quota di circuito.
Nonostante io ritiri i flap in virata l’aereo rimane stabile, e la spinta del propulsore non manca, rimanendo costante.
Finito il ritiro dei flap, nel tratto di ritorno verso la pista, eseguo un po’ di manovre: un loop, chiuso a stento, due virate strette in cui il pilota perde la vista, e infine uno stallo, da cui l’aereo esce con qualche difficoltà, ma comunque senza eccessivi problemi e con un buon margine di altitudine: inizio manovra a quota 3000 piedi, stallo a 5200, uscita dallo stallo a quota 2300.
Riprendo il controllo e termino il circuito, giungendo in uno dei tratti della prova più impegnativi: l’atterraggio.
Allineato con la pista, estendo flap e carrelli in una sola botta, bilanciando la maggior resistenza con un 10% scarso di potenza in più, il quale si rivela sufficiente per mantenere i 160Knots.
Scendo lento, il PAPI mezzo bianco e mezzo rosso.
Arrivo in testata, e, ridotta al minimo la potenza, alzo il muso, tirando piano la cloche. Alle basse e medie velocità l’F-86 da il meglio di se, dimostrando eccellenti doti di manovrabilità e portanza.
Tocco a 120 nodi circa e tiro i freni, i quali, obbedienti, rallentano in fretta l’aereo. Apro anche gli air brake, più per fare scena che altro
Sgombero al terzo raccordo, dopo aver mancato di un soffio il secondo, più per distrazione mia che altro.
L’aereo si rivela veloce e stabile anche sui raccordi, e non minaccia nemmeno di cappottare, nonostante io non stia usando esattamente il guanto di velluto. I freni differenziali lo fanno ruotare su se stesso ad una velocità molto alta rispetto ad aerei della stessa categoria, senza tuttavia eccedere i limiti dell’irrealismo.
Rientro in testata e ri-decollo alla volta del prossimo test.
La tangenza massima fissata è di 32000 piedi circa per il vero F-86, e, con enormi sforzi riesco a toccare i 33500, ma l’aereo si rifiuta di salire di più, e tende a stallare e a perdere potenza. Giusto realismo.
Mi lancio in picchiata dalla quota e un “sollecitazioni eccessive” interrompe il mio volo alla velocità di 420 nodi circa, poco sotto la velocità del suono, confermata anche questa, la saga del realismo continua. Riavvio il volo appositamente interrotto e riparto, questa volta aziono gli air brake, che entrano in funzione con un sibilo tutto loro. L’azione è potente e sicura quanto basta per rallentare considerevolmente il caccia, senza le esagerazioni di molti aerei che arrivano a stallare a causa dei freni aerodinamici.
Azionando i carrelli e i flap sopra le velocità consigliate, questi, nel primo caso non si aprono, nel secondo hanno un’azione più lenta, ma nessuno dei due arriva a rompersi o a separarsi dal velivolo, come invece accade in simulatori come IL-2 sturmovik.
È giunta l’ora di testare luci e simili. I fari di atterraggio sono troppo potenti e mal direzionati: scorgo appena il profilo del raccordo e della pista, tanto che preferisco rullare e decollare senza.
Staccate le ruote da terra, metto in funzione le altre luci dell’aeromobile: stroboscopiche e posizione sono nel posto giusto e la loro intensità è ben bilanciata, mentre quelle della cabina, risultano oscurare del tutto la vista esterna, se accese di notte, e danno parecchio fastidio. La visibilità esterna è ottima anche grazie al tettuccio a bolla (Utilizzo l’abitacolo virtuale per la maggior parte del volo, in quanto trasmette un maggior realismo e sensazione del velivolo). Unica pecca dell’abitacolo, sono i pezzi di pilota che si scorgono girando la testa a destra e a sinistra: compaiono delle fette di testa che non avrebbero ragione di esistere, ma ci sono in quanto il punto di visuale è piazzato al centro del pilota in 3D.
Percorro il circuito e anche l’approach notturno si rivela facile e intuitivo. Compio quattro o cinque touch and go, e l’aereo obbedisce sempre con una certa velocità e senza vuoti di utilizzo.
Ultimo test prima di chiudere la recensione è quello con cattive condizioni atmosferiche: tempesta con vento a 20 nodi e raffiche a 40.
La visibilità esterna è molto bassa (Non per colpa dell’F-86) ma tuttavia accettabile. I fari di atterraggio che prima ho criticato, ora tornano utili, in quanto, rifrangendosi contro pioggia e nubi basse, danno un maggior senso di movimento al pilota.
Il vento al traverso della pista mi butta brutalmente da una parte all’altra. Aziono il trim, come se dovessi controbilanciare un vento di 30 nodi, e arrivo addirittura a dover spostare a destra la cloche per l’efficienza di quest’ultimo (il vento arriva da destra con un angolo di 250.
Anche in queste condizioni il sabre si rivela manovrabile e affidabile, senza vuoti di funzionamento da parte del motore o perdite di portanza.
Il touch sulla pista è secco, ma controllato, e non arriva a danneggiare i carrelli, che ben sopportano il peso dell’aereo.
Risultati:
Il sabre si manovra facilmente, come quello vero. Tutti i pezzi sono al loro posto e funzionano. Le numerose livree e texture ne fanno un modello divertente e adattabile ai gusti di ciascuno.
Robustezza ed affidabilità sono due parole chiave del modello, che resiste anche ad accelerazioni importanti, senza fare troppe smorfie.
Non patisce l’uso da parte di utenti inesperti, ma non è nemmeno così facile come si potrebbe intuire dalla recensione, e anche a piloti con un po’ di esperienza sulle spalle può dare delle soddisfazioni.
Va molto bene per piccoli voli della durata di un’ora o due al massimo, ma la giusta mancanza di un autopilota non gli consentono di stare in volo senza stancare il pilota.
Il sound è completo e accettabile in tutte le sue parti. Si installa da solo e non c’è molto lavoro da farci sopra.
Sono disponibili per questo modello un infinità di texture aggiuntive e pannelli, oltre che qualche modello fisico (i file di tipo .air) facilitato, ma in generale è un’ottima macchina per divertirsi e fare un po’ di acrobazia.
Mi auguro di essere stato esauriente in questa mia descrizione del sabre, e, se ci fossero aspetti non chiari o su cui siete in disaccordo nella recensione sono disponibile presso il mio indirizzo mail: maverikoneil@libero.it
Allego alla recensione il link per il download del file:
http://www.simviation.com/fs2004military106.htm
per gli utenti di www.Avsim.com è sufficiente selezionare fs 2004 original aircraft nella casella sottostante il motore di ricerca e digitare in quest’ultimo “F-86 sabre”
mi scuso per la mancanza delle immagini ma non ho avuto modo di inserile a causa di problemi tecnici.
prendetela come viene e mi auguro che vi piaccia ugualmente e che possa esservi utile, dalle prossime edizioni mi impegnero al massimo per fornire un servizio completo. grazie a tutti per l'attenzione.
Maverik
Come anticipato tre settimane fa, inizio con il recensire il primo aereo della lista che ho scelto:
L’ F-86 Sabre di Kirk Olsson.
Mi posiziono in pista, con il motore già acceso, pronto al decollo. Ottenuta l’autorizzazione dalla torre di Seattle Tahoma (INTL), spingo avanti la manetta. Il rumore del motore pervade l’abitacolo e resto impressionato dal realismo del sound. La crescita è progressiva, e, a differenza di numerosi modelli free-ware, non va a scatti nel salire di potenza, con ben dieci differenti altezze di suono contro le quattro che di solito sono udibili anche nei modelli più raffinati (parlo ovviamente di freeware).
Aziono i flap. Anche in questo caso l’azione è fluida e l’effetto realistico.
Nonostante sia a pieno carico di carburante, l’aereo si alza senza problema dopo due terzi della pista 34L. Ritiro i carrelli dopo il decollo ed entro in quota di circuito.
Nonostante io ritiri i flap in virata l’aereo rimane stabile, e la spinta del propulsore non manca, rimanendo costante.
Finito il ritiro dei flap, nel tratto di ritorno verso la pista, eseguo un po’ di manovre: un loop, chiuso a stento, due virate strette in cui il pilota perde la vista, e infine uno stallo, da cui l’aereo esce con qualche difficoltà, ma comunque senza eccessivi problemi e con un buon margine di altitudine: inizio manovra a quota 3000 piedi, stallo a 5200, uscita dallo stallo a quota 2300.
Riprendo il controllo e termino il circuito, giungendo in uno dei tratti della prova più impegnativi: l’atterraggio.
Allineato con la pista, estendo flap e carrelli in una sola botta, bilanciando la maggior resistenza con un 10% scarso di potenza in più, il quale si rivela sufficiente per mantenere i 160Knots.
Scendo lento, il PAPI mezzo bianco e mezzo rosso.
Arrivo in testata, e, ridotta al minimo la potenza, alzo il muso, tirando piano la cloche. Alle basse e medie velocità l’F-86 da il meglio di se, dimostrando eccellenti doti di manovrabilità e portanza.
Tocco a 120 nodi circa e tiro i freni, i quali, obbedienti, rallentano in fretta l’aereo. Apro anche gli air brake, più per fare scena che altro
Sgombero al terzo raccordo, dopo aver mancato di un soffio il secondo, più per distrazione mia che altro.
L’aereo si rivela veloce e stabile anche sui raccordi, e non minaccia nemmeno di cappottare, nonostante io non stia usando esattamente il guanto di velluto. I freni differenziali lo fanno ruotare su se stesso ad una velocità molto alta rispetto ad aerei della stessa categoria, senza tuttavia eccedere i limiti dell’irrealismo.
Rientro in testata e ri-decollo alla volta del prossimo test.
La tangenza massima fissata è di 32000 piedi circa per il vero F-86, e, con enormi sforzi riesco a toccare i 33500, ma l’aereo si rifiuta di salire di più, e tende a stallare e a perdere potenza. Giusto realismo.
Mi lancio in picchiata dalla quota e un “sollecitazioni eccessive” interrompe il mio volo alla velocità di 420 nodi circa, poco sotto la velocità del suono, confermata anche questa, la saga del realismo continua. Riavvio il volo appositamente interrotto e riparto, questa volta aziono gli air brake, che entrano in funzione con un sibilo tutto loro. L’azione è potente e sicura quanto basta per rallentare considerevolmente il caccia, senza le esagerazioni di molti aerei che arrivano a stallare a causa dei freni aerodinamici.
Azionando i carrelli e i flap sopra le velocità consigliate, questi, nel primo caso non si aprono, nel secondo hanno un’azione più lenta, ma nessuno dei due arriva a rompersi o a separarsi dal velivolo, come invece accade in simulatori come IL-2 sturmovik.
È giunta l’ora di testare luci e simili. I fari di atterraggio sono troppo potenti e mal direzionati: scorgo appena il profilo del raccordo e della pista, tanto che preferisco rullare e decollare senza.
Staccate le ruote da terra, metto in funzione le altre luci dell’aeromobile: stroboscopiche e posizione sono nel posto giusto e la loro intensità è ben bilanciata, mentre quelle della cabina, risultano oscurare del tutto la vista esterna, se accese di notte, e danno parecchio fastidio. La visibilità esterna è ottima anche grazie al tettuccio a bolla (Utilizzo l’abitacolo virtuale per la maggior parte del volo, in quanto trasmette un maggior realismo e sensazione del velivolo). Unica pecca dell’abitacolo, sono i pezzi di pilota che si scorgono girando la testa a destra e a sinistra: compaiono delle fette di testa che non avrebbero ragione di esistere, ma ci sono in quanto il punto di visuale è piazzato al centro del pilota in 3D.
Percorro il circuito e anche l’approach notturno si rivela facile e intuitivo. Compio quattro o cinque touch and go, e l’aereo obbedisce sempre con una certa velocità e senza vuoti di utilizzo.
Ultimo test prima di chiudere la recensione è quello con cattive condizioni atmosferiche: tempesta con vento a 20 nodi e raffiche a 40.
La visibilità esterna è molto bassa (Non per colpa dell’F-86) ma tuttavia accettabile. I fari di atterraggio che prima ho criticato, ora tornano utili, in quanto, rifrangendosi contro pioggia e nubi basse, danno un maggior senso di movimento al pilota.
Il vento al traverso della pista mi butta brutalmente da una parte all’altra. Aziono il trim, come se dovessi controbilanciare un vento di 30 nodi, e arrivo addirittura a dover spostare a destra la cloche per l’efficienza di quest’ultimo (il vento arriva da destra con un angolo di 250.
Anche in queste condizioni il sabre si rivela manovrabile e affidabile, senza vuoti di funzionamento da parte del motore o perdite di portanza.
Il touch sulla pista è secco, ma controllato, e non arriva a danneggiare i carrelli, che ben sopportano il peso dell’aereo.
Risultati:
Il sabre si manovra facilmente, come quello vero. Tutti i pezzi sono al loro posto e funzionano. Le numerose livree e texture ne fanno un modello divertente e adattabile ai gusti di ciascuno.
Robustezza ed affidabilità sono due parole chiave del modello, che resiste anche ad accelerazioni importanti, senza fare troppe smorfie.
Non patisce l’uso da parte di utenti inesperti, ma non è nemmeno così facile come si potrebbe intuire dalla recensione, e anche a piloti con un po’ di esperienza sulle spalle può dare delle soddisfazioni.
Va molto bene per piccoli voli della durata di un’ora o due al massimo, ma la giusta mancanza di un autopilota non gli consentono di stare in volo senza stancare il pilota.
Il sound è completo e accettabile in tutte le sue parti. Si installa da solo e non c’è molto lavoro da farci sopra.
Sono disponibili per questo modello un infinità di texture aggiuntive e pannelli, oltre che qualche modello fisico (i file di tipo .air) facilitato, ma in generale è un’ottima macchina per divertirsi e fare un po’ di acrobazia.
Mi auguro di essere stato esauriente in questa mia descrizione del sabre, e, se ci fossero aspetti non chiari o su cui siete in disaccordo nella recensione sono disponibile presso il mio indirizzo mail: maverikoneil@libero.it
Allego alla recensione il link per il download del file:
http://www.simviation.com/fs2004military106.htm
per gli utenti di www.Avsim.com è sufficiente selezionare fs 2004 original aircraft nella casella sottostante il motore di ricerca e digitare in quest’ultimo “F-86 sabre”
mi scuso per la mancanza delle immagini ma non ho avuto modo di inserile a causa di problemi tecnici.
prendetela come viene e mi auguro che vi piaccia ugualmente e che possa esservi utile, dalle prossime edizioni mi impegnero al massimo per fornire un servizio completo. grazie a tutti per l'attenzione.
Maverik