ROMA — Gli «sceriffi del cielo» — dei quali si parlò subi to dopo l'11 settembre perché il loro impiego a bordo degli aerei sembrava fosse la condi zione minima per proteggersi dai terroristi — tornano alla ca rica con la ratifica da parte del l'Italia del trattato di Prum. Ma proprio ora che l'impiego di agenti armati confusi tra i pas seggeri sembra cosa fatta, l’Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, mette le ma ni avanti: «Vedremo. Dopo aver speso molti soldi per mon tare le porte blindate alle cabi ne dei piloti questa ulteriore misura mi sembra inutile», di ce con la consueta schiettezza il presidente dell’Enac Vito Rig gio. Il quale aggiunge: «Già non eravamo d'accordo subito dopo l'11 settembre perché usare un'arma all’interno di un aereo è un’operazione estre ma ». E se invece anche l’Italia dovesse adottare questa misu ra su alcuni voli ritenuti a ri schio? «In ogni caso la certifica zione di sicurezza alle compa gnie la dovrà dare l’Enac, altri menti non se ne farà niente», taglia corto Riggio.
Dopo il voto della Camera, per la ratifica dell’accordo di Prum per la cooperazione di polizia (Germania, Spagna, Francia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Italia) manca solo un piccolo passag gio tecnico al Senato. Il ddl di ratifica — che ha fatto parlare di sé soprattutto per il prelievo coatto del Dna anche ai non in dagati messi in relazione con la scena di un delitto — na*sconde all’articolo 21 i tempi con cui potrà essere messo in piedi anche in Italia un servi zio di «sceriffi del cielo»: entro 60 giorni, infatti, le competen ti autorità nazionali propongo no la stipula di un accordo se parato ai sensi dell’articolo 17 del Trattato.
La norma condivisa dagli 8 paesi non obbliga a far volare i Marshall armati (come avvie ne sui voli della El Al, su alcu ne linee Usa e, ora, sembra an che sui vettori pachistani) ma per la prima volta chiarisce le regole di comportamento: per esempio, «all’uscita dell’aero mobile le armi (senza colpo in canna e con il caricatore sfila to) e le munizioni devono esse re inserite in contenitori di pla stica trasparenti muniti di sigil lo di sicurezza...».
Il Trattato, tuttavia, non chiarisce gli standard di adde stramento che dovranno esse re raggiunti per evitare che un intervento armato a bordo de gli sceriffi provochi più danni di quelli eventualmente causa ti da un dirottamento. E poi c’è la questione economica, insi ste Riggio: «Servono agenti particolarmente addestrati per svolgere questo compito. I co sti dell’operazione, che dovran no essere sostenuti dalla com pagnie, incideranno certamen te sul prezzo dei biglietti». Su questo l’Alitalia non ha espres so una posizione ufficiale
Fonte Corriere della Sera
Dopo il voto della Camera, per la ratifica dell’accordo di Prum per la cooperazione di polizia (Germania, Spagna, Francia, Austria, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Italia) manca solo un piccolo passag gio tecnico al Senato. Il ddl di ratifica — che ha fatto parlare di sé soprattutto per il prelievo coatto del Dna anche ai non in dagati messi in relazione con la scena di un delitto — na*sconde all’articolo 21 i tempi con cui potrà essere messo in piedi anche in Italia un servi zio di «sceriffi del cielo»: entro 60 giorni, infatti, le competen ti autorità nazionali propongo no la stipula di un accordo se parato ai sensi dell’articolo 17 del Trattato.
La norma condivisa dagli 8 paesi non obbliga a far volare i Marshall armati (come avvie ne sui voli della El Al, su alcu ne linee Usa e, ora, sembra an che sui vettori pachistani) ma per la prima volta chiarisce le regole di comportamento: per esempio, «all’uscita dell’aero mobile le armi (senza colpo in canna e con il caricatore sfila to) e le munizioni devono esse re inserite in contenitori di pla stica trasparenti muniti di sigil lo di sicurezza...».
Il Trattato, tuttavia, non chiarisce gli standard di adde stramento che dovranno esse re raggiunti per evitare che un intervento armato a bordo de gli sceriffi provochi più danni di quelli eventualmente causa ti da un dirottamento. E poi c’è la questione economica, insi ste Riggio: «Servono agenti particolarmente addestrati per svolgere questo compito. I co sti dell’operazione, che dovran no essere sostenuti dalla com pagnie, incideranno certamen te sul prezzo dei biglietti». Su questo l’Alitalia non ha espres so una posizione ufficiale
Fonte Corriere della Sera