Come le forze dell'ordine controllano la patente digitale?
Quando un organo di controllo ferma un conducente e chiede «patente e libretto», il documento può essere mostrato in modalità digitale, cioè come patente mobile. Il libretto di circolazione, invece, deve essere ancora esibito in formato cartaceo. Il controllo, come stabilito da una circolare emessa nell'ottobre scorso, non si limita all'esibizione del documento digitale: gli agenti, proprio come succede con le patenti fisiche, interrogano le banche dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti accedendo all'anagrafe dei soggetti abilitati alla guida e questa procedura permette di verificare la titolarità della patente, ma anche eventuali provvedimenti come sospensioni o revoche, il saldo punti e se la patente è adeguata al veicolo condotto. Contemporanemanete, con scopo preventivo, viene consultata la banca dati interforze per verificare informazioni su reati, denunce, attività di indagine.
È necessario consegnare lo smartphone agli agenti?
Assolutamente no. Per effettuare il controllo in banca dati bastano nome, cognome, luogo e data di nascita del conducente. Il cittadino mostra la patente sul proprio telefonino, che rimane nelle mani del proprietario. Questa prassi è consolidata da tempo per il certificato assicurazione, che può essere mostrato anche in formato digitale. L'agente può annotare i dati visualizzati sullo smartphone (nome, cognome, data e luogo di nascita) o, se dotato di tablet di servizio, inserire i dati direttamente per l'interrogazione della banca dati. Le forze dell'ordine non hanno mai dato indicazioni di richiedere il telefonino al cittadino.
A cosa serve il QR code presente sulla patente digitale?
Sulla patente digitale è presente un QR code che, se scansionato con una telecamera normale, può indicare se la patente è valida e attiva. Tuttavia, il vero controllo di polizia si fonda su verifiche più approfondite, interrogando le banche dati, e non si limita alla scansione del QR code.