Eccesso di domande per interesse su Aeroporto di Genova, gara prorogata di 10 giorni


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Tutti voglio l'aeroporto di Genova
Gara prorogata per eccesso di domande

Spostata in avanti di dieci giorni la data ultima per presentare l'offerta di acquisto dello scalo. "La proroga necessaria per fornire ulteriori precisazioni sul bando alle numerose realtà, nazionali e internazionali, che hanno manifestato interesse"


Tutti voglio l'aeroporto di Genova Gara prorogata per eccesso di domande

Tutti vogliono l'aeroporto di Genova e l'autorità portuale, che ha messo in vendita il suo sessanta per cento di capitale, fa slittare di dieci giorni i termini per la presentazione delle offerte. L'annuncio è stato dato ieri mattina da palazzo San Giorgio.

"Sono stati prorogati di dieci giorni, e quindi scadranno il 2 agosto alle 13, i termini del bando di gara per la cessione delle quote di Aeroporto di Genova di proprietà dell'Autorità Portuale di Genova", spiega la nota emessa dall'ente. "La proroga dei termini si è resa necessaria per fornire ulteriori precisazioni e chiarimenti sul bando alle numerose realtà, nazionali e internazionali, che ad oggi hanno già manifestato interesse a partecipare al bando".

La base d'asta per concorrere all'acquisto delle quote del "Cristoforo Colombo" è di trenta milioni di euro, ma il vincitore della gara dovrà farsi carico anche dagli investimenti già programmati nel piano industriale. La clausola sociale, inoltre, inserita nel bando, vincola l'acquirente al mantenimento dell'occupazione attuale per i prossimi dieci anni.

La Repubblica - Genova

CIAO
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“COLOMBO”, I GENOVESI CHIAMANO APONTE

Genova - Sarà che l’interesse suscita interesse, ma la gara per la cessione del 60% della società di gestione del “Cristoforo Colombo” rischia di rivelarsi più partecipata di quanto non immaginava la stessa Autorità portuale, socio che ha messo sul mercato la quota di controllo adempiendo a quanto previsto dalla legge. L’attenzione che lo scalo genovese sta riscuotendo a livello internazionale non ha fatto venir meno le ambizioni della cordata di imprenditori locali i cui interessi sono strettamente legati al territorio. Anzi. E così al nome di Aldo Spinelli, che della sua voglia di partecipare non fa segreto, si affianca ora quello di Giuseppe Rasero, imprenditore milanese che a Genova è tra i principali motori del Parco scientifico e tecnologico degli Erzelli.

«Rasero è il primo ad avere a cuore lo sviluppo dello scalo perché a quello è strettamente connesso il futuro della cittadella della tecnologia», rivela Spinelli. All’ombra della Lanterna, insomma, la cordata locale non si fa intimidire dai colossi stranieri che guardano al “Colombo”. Piuttosto, rilancia. Come ha dichiarato lo stesso imprenditore della logistica, la regia di questa operazione sarebbe curata dalla banca del territorio per eccellenza, vale a dire Carige. In realtà il presidente Giovanni Berneschi - che tra l’altro fa parte della giunta della Camera di commercio di Genova, che è socio al 25% con diritto di prelazione, quindi copre una posizione delicata - non ha mai confermato la notizia, anche se due settimane fa ha incontrato Spinelli proprio per parlare del bando.

Un bando che si presenta complesso a oneroso a giudizio di molti, poiché il prezzo a base d‘asta per acquisire il 60% di Aeroporto di Genova Spa è pari a 30 milioni di euro e poiché a questi i concorrenti devono aggiungere altri 43 milioni in autofinanziamento per fronteggiare il piano di sviluppo infrastrutturale disposto dall’Enac a fronte del rinnovo della concessione. Ed è proprio l’onerosità della partita che spinge gli imprenditori locali a bussare alla porta di chi, oltre a vantare business a Genova e in Liguria, possiede anche risorse tali da rendere possibile la scommessa.

Il più ambito è quel Gianluigi Aponte (foto) di Msc che a suo tempo aveva ammesso di guardare con attenzione alla privatizzazione dello scalo. Se Aponte fosse della partita, la cordata si rafforzerebbe sia in termini finanziari sia di piano industriale, poiché a vincere sarà colui che presenterà il piano industriale più qualificato ad assicurare allo scalo prospettive di crescita in termini di passeggeri. In pista resta poi il fondo F2i di Gamberale che gli imprenditori locali ambirebbero avere al fianco. «Ma quelli sono forti - ammette Spinelli - se vogliono il “Colombo” se lo comprano da soli».

I giochi restano aperti. L’attenzione degli stranieri stimola gli imprenditori locali a muoversi in fretta per cercare nuove alleanze. Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse è stato prorogato dal 22 luglio al 2 agosto. La Camera di commercio ha il diritto di prelazione, deciderà se esercitarlo o no solo a gara aggiudicata.

GILDA FERRARI
IL SECOLO XIX


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AEROPORTI:GENOVA; CESSIONE QUOTE, 6 MANIFESTAZIONI INTERESSE
OGGI ALLE 13 IL TERMINE ULTIMO. MERLO, SMENTITI I DUBBI SU BANDO
GENOVA
(ANSA) - GENOVA, 2 AGO - Sono sei le manifestazioni di interesse all'acquisizione del 60% delle quote dell'aeroporto di Genova pervenute all'Autorità portuale di Genova entro le 13 di oggi, termine ultimo per la loro presentazione. "Sono soddisfatto del grande interesse che è stato manifestato in questa prima fase - afferma il Presidente dell'Autorità Portuale di Genova, Luigi Merlo -. Siamo solo all'inizio di una procedura complessa e che terminerà tra qualche mese, ma credo ci siano tutte le premesse per arrivare a una soluzione che porti ad uno sviluppo rilevante dell'aeroporto, del turismo e dell'occupazione". "Vedremo - aggiunge - se le manifestazioni di interesse si tradurranno in altrettante offerte, ma certo è che si possa sin d'ora affermare che tutti quelli che manifestano dubbi sul possibile interesse sono stati smentiti, e che il fatto che il bando sia stato oggetto di valutazioni e interesse da diversi soggetti anche internazionali è una implicita conferma di quanto in tutto il mondo si creda nelle potenzialità di sviluppo e crescita di Genova". Le prossime tappe per l'acquisizione delle quote sono la partenza delle lettere d'invito entro il 12 agosto, la data room dal 5 settembre al 21 ottobre, infine, il 15 novembre scadrà il termine per le offerte.(ANSA).
 
Gamberale: "alla città darò un grande scalo"

Genova - «Abbiamo idee precise: trasformare Genova nel più importante hub del Mediterraneo del Nord». Nel giorno in cui scade il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse all’acquisizione del 60% del “Colombo”, Vito Gamberale annuncia l’interesse «ambizioso» del fondo per le infrastrutture italiane da lui guidato. «F2i parteciperà, forte del know how che ha ereditato a Napoli Capodichino dagli inglesi della Baa» e lo farà per essere «un socio stabile, di lungo periodo». Stamani si conoscerà il numero, forse anche il nome, di chi ha deciso di “vedere le carte” della società di cui l’Autorità portuale cede sul mercato la quota di controllo. F2i - fondo istituzionale partecipato da banche, fondazioni e Cassa depositi e prestiti - dopo avere studiato il bando ha deciso di muovere il primo passo. Prima di partecipare alla gara, presentando l’offerta vincolante, Gamberale e il suo team si addentreranno nella due diligence di Aeroporto di Genova. Questo per dire che non è certo che l’attuale padrone di casa di Capodichino decida di fare il bis, dopo avere acquistato l’anno scorso il 65% di Gesac da Ferrovial (ex Baa). Le premesse, però, sembrano esserci. «Partecipiamo alle opportunità che maturano sul mercato – spiega al Secolo XIX Vito Gamberale - anche se in Italia i processi di privatizzazione hanno una loro lentezza». A Napoli F2i ha acquistato il 65% di Gesac da Ferrovial, gruppo che a sua volta aveva inglobato Baa, uno dei maggiori operatori aeroportuali europei, lo stesso che oltre dieci anni fa salvò Capodichino dal fallimento e ne fece uno scalo da 5 milioni di passeggeri l’anno.

«Ci presentiamo forti del know how inglese di Baa, di cui la Gesac è erede. Baa è il maggior livello di competenza aeroportuale sviluppata negli ultimi 20-30 anni in Europa. Con Baa Napoli è passata da 65 a 100 tratte. So che Genova ha l’obiettivo di muoversi in questa direzione, di bucare in tempi relativamente brevi i 2 milioni di passeggeri». È su questa linea che F2i intende muoversi: «Parteciperemo direttamente, trasferendo la nostra conoscenza del settore sul Colombo. Non come potrebbe fare un operatore straniero, che parteciperebbe più da consulente che non da proprietario». Rispetto ai 30 milioni di euro richiesti come base d’asta per l’acquisto, Gamberale taglia corto: «Di prezzo è prematuro parlare, sarà la due diligence a confermare o meno quella valutazione». Di investimenti e progetti industriali, invece, l’ingegnere parla volentieri. «Abbiamo idee precise: trasformare lo scalo nel più importante hub del Mediterraneo del Nord, sviluppando il traffico, non solo per i residenti. Le potenzialità e le sinergie offerte dal turismo su una zona così importante come l’arco ligure sono enormi. La vostra costiera non ha nulla a che invidiare alla Costa Azzurra e alla Provenza. Lo scalo può e deve diventare un aeroporto fortemente turistico, raccordandosi con tutti i maggiori operatori del settore». «Non siamo un proprietario mordi e fuggi. F2i si pone come azionista stabile, di lungo periodo – aggiunge – Siamo intenzionati a raccordarci con il socio Camera di commercio, con le istituzioni e con gli operatori economici del territorio. Genova può raggiungere i 2 milioni di passeggeri in breve tempo, le potenzialità ci sono tutte. Partecipiamo con ambizione e con l’intenzione di dare a questo scalo la soddisfazione che merita». Non il prezzo, né il deficit infrastrutturale dello scalo vengono visti come un limite: «C’è un progetto metropolitano in evoluzione e anche con Società autostrade si è trovato l’accordo per l’adeguamento autostradale. Certo, il Terzo valico che arriverà sarà determinante anche per l’aeroporto».

GILDA FERRARI
Il Secolo XIX


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Da http://shippingonline.ilsecoloxix.it/p/porti_e_logistica/2011/11/05/AOf5tgKB-aereoporto_imbocca_colombo.shtml

05 novembre 2011
aereoporto genova
colombo, adr imbocca l’uscita

Genova - Sul palcoscenico del “Cristoforo Colombo” Aeroporti di Roma esce di scena. La decisione è presa, lo confermano fonti della società. I tempi sono ancora da definire ma, secondo indiscrezioni, potrebbero accavallarsi con la privatizzazione dello scalo in corso. Dopo averci pensato più volte in passato, Adr ha dunque deciso di cedere la propria quota del 15% detenuta in Aeroporto di Genova Spa adesso. Pare non sia un caso. Secondo indiscrezioni, infatti, la società controllata da Gemina che gestisce gli scali romani di Fiumicino e Ciampino starebbe valutando le eventuali opportunità, e soprattutto la fattibilità tecnica, di una cessione contestuale alla vendita in corso del pacchetto di controllo (60%) da parte dell’Autorità portuale. Per il momento si tratta solo di un’ipotesi, che però è allo studio e che non si esclude possa prendere corpo.

Al momento la gara per la vendita sul mercato del 60% in mano all’Authority è nel vivo della data room. Cinque dei sei soggetti che avevano manifestato interesse - il fondo di Vito Gamberale F2i, la compagnia turca Limak Yatirim, il francesi di Vinci, gli argentini Eurnekian e un fondo di investimento americano - sono stati ammessi alla consultazione di bilanci e documenti societari. Nell’ambiente circola ottimismo: molti osservatori sono convinti che la quasi totalità delle manifestazioni di interesse si trasformeranno in offerte tecniche vincolanti. Il termine di presentazione delle offerte è stato prorogato al 19 dicembre e questo significa che l’esito della gara, cioè il nome dell’eventuale vincitore, arriverà dopo Natale. In questo contesto, Adr ha deciso di rompere gli indugi e di provare a realizzare un’idea più volte accarezzata in passato. Stavolta i tempi sarebbero maturi.

Insieme alla Camera di commercio di Genova (25%), Adr è uno dei due soci di minoranza con diritto di prelazione che, in qualche modo, rappresentano una minaccia per il futuro nuovo padrone di casa. Ma mentre il presidente della Camera di commercio, Paolo Odone, ha più volte spiegato che l’ente non intende «contrapporsi» all’arrivo di un soggetto industriale qualificato bensì, eventualmente, solo «salvaguardare» la società da pretendenti non qualificati; Adr non si è mai pronunciata sulla prelazione. La ragione ora è chiara. La società presieduta da Fabrizio Palenzona giudica non più strategica la partecipazione su Genova a fronte della privatizzazione e intende liberarsene, ammesso che sia tecnicamente possibile, proprio sfruttando la privatizzazione del 60%. In un contesto economico-finanziario particolarmente difficile, infatti, la rivoluzione in corso al “Colombo” potrebbe aiutare Aeroporti di Roma a piazzare una quota di per sé con scarso appeal. E il primo interessato a un secondo giro di shopping potrebbe essere proprio chi corre per il 60%. Sempre che la Camera di commercio non decida di acquisire 15% di Adr per salire a un 40%, una quota utile a essere meno marginale nel futuro assetto societario.