easyJet rivela il primo progetto di aeromobili ibridi


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20 Giugno 2008
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Venezia 1 febbraio 2016 – easyJet, compagnia aerea leader in Europa, ha svelato come parte di una strategia volta a ridurre l’impatto ambientale per passeggero, il progetto di un rivoluzionario sistema di alimentazione a idrogeno per i propri aeromobili, ad emissione zero, in grado di risparmiare 50.000 tonnellate di carburante e le conseguenti emissioni di CO2 ogni anno.
easyJet è impegnata a ridurre l’impatto ambientale risultante dal trasporto dei propri passeggeri, e si è posta dei nuovi obiettivi per il 2020, i quali prevedono una riduzione del 7% delle emissioni nei prossimi 5 anni, che si attestano oggi a 81,05 grammi di CO2 per passeggero/chilometro a seguito di una riduzione delle emissioni del 28% negli ultimi 15 anni.
easyJet investe nelle più recenti tecnologie, opera efficientemente e riempie la maggior parte dei posti a bordo. Ciò significa che ogni passeggero esayJet emette il 22% di CO2 in meno rispetto ad un passeggero di una compagnia aerea tradizionale, che vola con lo stesso aeromobile sulla stessa rotta.
Per il progetto dell’aereo ibrido, la Compagnia ha preso ispirazione dai lavori di alcuni studenti dell’Università di Cranfield, leader mondiale in ricerca e formazione nei settori management e tecnologia, ai quali era stato precedentemente chiesto di sviluppare – in occasione del 20esimo anniversario della compagnia aerea in novembre 2015 - un’idea di come sarà viaggiare in aereo da qui a 20 anni.
easyJet lavorerà insieme ai propri partner e fornitori per impiegare questa tecnologia innovativa molto prima, con un test preliminare già messo in calendario per quest’anno.
L’idea di un aereo ibrido si basa sull’utilizzo di una cella a idrogeno combustibile, posizionata nella stiva dell’aereo. Questo innovativo sistema ad emissione zero permette di immagazzinare energia quando l’aereo frena in fase di atterraggio e viene utilizzato per ricaricare le batterie ultraleggere del sistema (come accade per il Kinetic Energy Recovery System – KERS - utilizzato nelle auto di Formula1).
L’aeromobile può utilizzare l’energia accumulata senza il bisogno di impiegare i motori – per esempio al momento del rullaggio. Essendo le operazioni della Compagnia caratterizzate da voli brevi e frequenti, circa il 4% del consumo totale di carburante annuo viene utilizzato per le fasi di rullaggio. Gli aerei easyJet impiegano in media 20 minuti per gli spostamenti aeroportuali, vale a dire l’equivalente di circa 4 milioni di chilometri all’anno
Grazie all’ introduzione di questa nuova tecnologia, ciascun aeromobile sarebbe dotato di motori installati all’interno del carrello cha attraverso l’elettronica permetterebbero il controllo della velocità, direzione e frenata dell’aereo durante le operazioni di rullaggio. Il sistema sarebbe dunque in grado di ridurre, se non eliminare del tutto, la necessità di impiegare veicoli per allontanare gli aeromobili dai terminal prima di iniziare il rullaggio, ottenendo tempi di turnaround più efficienti ed un miglioramento della puntualita’.
L’unico prodotto di scarto del procedimento sarebbe l’acqua pulita, che potrebbe essere riutilizzata per ricaricare il sistema idrico durante il viaggio.
L’idea di aereo ibrido è stata sviluppata da Ian Davies – pluripremiato head of Engineering di easyJet– e dal suo team, combinando la filosofia easyJet con alcune delle idee proposte dagli studenti dell’Università di Cranfield.
Ian Davies, Head of Engineering easyJet ha commentato:

“In easyJet, continuiamo ad applicare le nuove tecnologie digitali ed ingegneristiche nelle varie aree del business.”

“Il concept di aereo ibrido che presentiamo oggi rappresenta sia uno sguardo al futuro che una sfida ai nostri partner e fornitori, perché continuino a lavorare per ridurre le nostre emissioni di CO2.“

“Si tratta anche di una bella dimostrazione dei benefici che derivano dalla nostra collaborazione strategica con l’Università di Cranfield”.


Il Dott. Craig Lawson, docente dell’Università di Cranfield, ha aggiunto:

Siamo entusiasti di lavorare a questa collaborazione con easyJet, e dalla possibilità di esplorare i vari modi in cui possiamo creare innovazione insieme.”

“Cranfield è un’università specializzata in programmi di formazione post-laurea e nel fornire ai suoi studenti un’educazione e opportunità di ricerca avanzate e con applicazioni pratiche. Siamo conosciuti a livello internazionale per la nostra capacità di rispondere alle necessità di aziende, governi e della società in generale.”

“I nostri studenti hanno proposto alcune idee stimolanti sulla loro visione dell’industria aeronautica nel 2035, con il concorso The Future of Flight, presentando soluzioni ambientali, miglioramenti operativi ed idee per migliorare l’esperienza di consumo e non vediamo l’ora di sviluppare questo progetto ulteriormente.”

easyJet e l’Università di Cranfield hanno firmato una partnership strategica di 3 anni, al fine di condividere innovazioni e know-how.

Come parte delle attività per la celebrazione dei 20 anni di easyJet, agli studenti dell’Università di Cranfield è stato chiesto di competere in 4 categorie: design della cabina, design dell’aeromobile, esperienza in aeroporto ed esperienza di volo.

Una giuria composta da easyJet e membri dell’Università di Cranfield ha valutato una serie di proposte pioneristiche da parte degli studenti di Aerospace. Alcune di queste includono: ali dinamiche capaci di cambiare forma in volo, una vernice super efficiente per ridurre l’attrito in volo e, in cabina, sedili leggeri in fibra di carbonio con incorporato telefono wireless e pannelli di ricarica per tablet.

easyJet opera con una flotta di oltre 240 Airbus A319 e A320, con un’età media di 6 anni. La Compagnia inizierà a ricevere le consegne di aeromobili A320neo a partire da giugno 2017, ed i nuovi aerei consumeranno dal 13% al 15% meno carburante rispetto a quelli che andranno a sostituire.


video disponibile qui : https://fileshare-emea.bm.com/dl/tHO8X89jOF
 
Ma EasyJet investirebbe comunque se questo nuovo sistema di alimentazione diminuisse solo le emissioni di CO2, eliminando il fattore "carburante risparmiato"?
 
Non è solo questione di carburante, è anche manutenzione (APU & Motori), costi di handling (Ground Power & PushBack), e puntualità (non dipendenza dagli equipaggiamenti di terra)
L'unica pecca che vedo, è la possibilità di generare aria condizionata
 
in termini di safety a terra vedo un po' di criticità circa il KERS (ricordo il rpimo anno in F1 tanti meccanici che prendevano la scossa) e sulla "stabilità" generale dell'idrogeno; in termini di manutenzione quanto possa essere un sistema simile soggetto a rottura rispetto ad APU. avevo già letto in passato della possibilità di dotare gli aerei di motori elettrici al main gear per power back e taxi. diciamo che se i sistemi arrivassero sul campo ad un buon livello di affidabilità la vedo come una cosa molto buona.
 
I sistemi di taxi elettrico, sicuramente sarebbero una cosa molto buona. Più che per problemi di affidabilità (sarebbero comunque loro stessi una ridondanza) al momento c'è un problema di PESO che non li rende convenienti.
Con un eventuale sistema ad idrogeno, si potrebbe utilizzare la corrente per molte altre cose oltre al solo rullaggio, rendendo il peso un problema secondario
Sicuramente questa tecnologia (e soprattutto la sua certificazione) sono ancora lontane, ma ricordiamoci che l'APU che diamo ora per scontata su qualsiasi liner, era un tempo un accessorio secondario e che non ci si immaginava nemmeno di portarsela dietro