E Ryanair minaccia di dire addio all'Italia


vi è un riferimento normativo europeo chiaro (lo definirei un decalogo) oltre ad una sentenza, sempre europea, altrettanto inequivocabile, per ciò che concerne i finanziamenti pubblici ad aeroporti e vettori aerei. ove, quindi, l'obiettivo perseguito dal ministro bianchi fosse quello di procedere ad un riequilibrio nella catene del valore del settore navigando sulla rotta dirigistica (classificazione degli aeroporti su base quantitativa piuttosto che limitazione agli accessi alle pubbliche sovvenzioni) ahimè si andrà a scontrare inevitabilmente con la normativa europea; scontro dove ne uscirebbe perdente lo stato (cioè lui).
come spesso accade in italia si va da un estremo all'altro e il trasporto aereo non è stato esente da questa pratica si è infatti passati da una situazione di monopolio (solo alitalia e con pochi aeroporti) al far west selvaggio (mille vettori, mille sovvenzioni, mille aeroporti). non dimentichiamoci che i vettori aerei oggi si trovano a competere in un mercato maturo (c'è ben poco di nuovo da inventare) liberalizzato dove, appunto essendo maturo, il drive del prodotto lo fa prevalentemente il prezzo del tkt; vettori che però acquistano i loro prodotti e servizi in mercati che sono o monopolistici o oligopolistici e ove c'è libero mercato ci pensano i cartelli tra imprese a blindare tutto. direi, quindi, che un'intervento di riequilibrio sarebbe auspicabile ma questo non deve avvenire sulla tratta dirigistica, libertà di business per tutti nel rispetto delle regole! come fare ciò? basta applicare le fonti europee. per gli aeroporti vi è un atto d'indirizzo del 2001 della commissione europea che classifica in quattro marco gruppi gl'aeroporti:
- grandi oltre i 10 milioni di pax,
- medio grandi tra i 5 e i 10 milioni,
- medio piccoli tra il milione e i 5 milioni,
- piccoli sotto il milione,
possono essere finanziati con soldi pubblici a fondo perduto solo quelli sotto al milione di pax mentre quelli medio piccoli possono essere finanziati solo a condizione che si possa dimostrare che l'investimento segue i lineamenti di un'investimento privato. fine. per altri non ci possono essere finanziamenti pubblici ma solo ricorso al mercato privato. sarebbe sufficiente applicare questo indirizzo all'interno di un piano nazionale degli aeroporti (piano ammesso dall'UE); lo stato finanzierà gli aeroporti x e y tutti gl'altri liberi di fare quello che vogliono (si trovano i soldi da soli) purchè ottengano le certificazioni richieste.
per i vettori di linea (l'europa ha ormai superato la classificazione low cost e full cost. classifica solo tra linea, charter e cargo) i finanziamenti di start up possono avvenire solo a condizione che questi abbiano contenuti d'investimento di natura privata; se a quest'indirizzo poi si aggiungesse la sentenza di charleroi si otterrebbe un pacchetto completo di regolamentazione anche sulle sovvenzioni ai vettori... sovvenzioni ammesse per tutti a condizioni che ci sia il rispetto delle regole dell'atto d'indirizzo e della sentenza.
 
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basta applicare le fonti europee. per gli aeroporti vi è un atto d'indirizzo del 2001 della commissione europea che classifica in quattro marco gruppi gl'aeroporti:
- grandi oltre i 10 milioni di pax,
- medio grandi tra i 5 e i 10 milioni,
- medio piccoli tra il milione e i 5 milioni,
- piccoli sotto il milione,
possono essere finanziati con soldi pubblici a fondo perduto solo quelli sotto al milione di pax mentre quelli medio piccoli possono essere finanziati solo a condizione che si possa dimostrare che l'investimento segue i lineamenti di un'investimento privato. fine. per altri non ci possono essere finanziamenti pubblici ma solo ricorso al mercato privato.
Molto interessante. Visto che alcune realtà Italiane agiscono in contrasto con questa direttiva, la loro messa in riga è solo questione di tempo, oppure si può solo confidare in atteggiamenti delatori analoghi a quello di ATA verso Sea Handling?

Marco
 
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Molto interessante. Visto che alcune realtà Italiane agiscono in contrasto con questa direttiva, la loro messa in riga è solo questione di tempo, oppure si può solo confidare in atteggiamenti delatori analoghi a quello di ATA verso Sea Handling?

Marco

marco abbi pazienza ma non ho capito la domanda
 
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marco abbi pazienza ma non ho capito la domanda
Ci riprovo :D

Non mi pare che tutti gli aeroporti italiani rispettino scrupolosamente l'atto di indirizzo comunitario che citavi: mi chiedevo quindi se qualcuno a Bruxelles vorrà vederci chiaro prima o poi, oppure se di fatto per aprire un'istruttoria ci vuole qualcuno che "faccia la spia" (come è successo in un caso diverso ma analogo quale quello di Sea Handling).

Marco
 
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marco abbi pazienza ma non ho capito la domanda
Ci riprovo :D

Non mi pare che tutti gli aeroporti italiani rispettino scrupolosamente l'atto di indirizzo comunitario che citavi: mi chiedevo quindi se qualcuno a Bruxelles vorrà vederci chiaro prima o poi, oppure se di fatto per aprire un'istruttoria ci vuole qualcuno che "faccia la spia" (come è successo in un caso diverso ma analogo quale quello di Sea Handling).

Marco

m'ò ho capito... bruxelles prima o poi vorrà mettre il naso su tutto ad oggi, però, è affaccendata in tutt'altre faccende di portata più grande. questo atteggiamento è, comunque la riprova che il sistema effettivamente è un pò "monco", direi un pò troppo tartassante verso i vettori (meglio se ex di bandiera) e più blando con i gestori. se alitalia (o una compagnia aerea) si ri-finanzia automaticamente parte l'istruttoria, sea è andata avanti gl'hanni a girare soldi tra la holding e la handling e nessuno ha mosso un dito! hanno dovuto fare la spia a bruxelles per far avviare la macchina!
 
Bruxelles probabilmente non smetterà mai di frugare nelle cose economiche europee, così da un lato non verrà permesso ai furbetti di prevalere, ma d'altro canto non impediranno a chi lavora più tenacemente, con più scaltrezza e più soldi, di approfittarne e aspettare, agire quando è più conveniente, per far sì che il giocattolo economico europeo si rompa da sé... e mangiarsi i pezzetti rimasti, Alitalia compresa... [:301]

Chissà se avrò ragione, ci vorranno anni, forse, chi vivrà vedrà! [:306]

Marco;)