L'aeroporto di Genova è lo specchio del tessuto che serve, che ormai da almeno quarant'anni è interessato da una profonda crisi economica. Il porto è cresciuto con andamenti altalenanti nel corso del tempo, sebbene in settori che alla fine generano poco - pochissimo - traffico aereo.
Andrebbe ripensata l'intera economia della regione, integrandola in modo efficiente sul territorio nell'ambito del suo bacino naturale tra Piemonte e Lombardia. Più che un aeroporto, a Genova servono strade ed autostrade degne di questo nome, ferrovie moderne e non cremagliere da Far West.
L'aver fatto scappare il polo crocieristico di Costa è stato un risultato che ancor oggi paga i suoi frutti, mentre sul piano complessivo è da anni che la politica locale produce solo aria fritta, con gran gioia dei liguri.
Sul turismo in Liguria non vale nemmeno la pena di spendere cinque minuti di tempo, essendo strutturato su un modello fermo agli anni '50, alimentato 20 giorni l'anno da piemontesi e lombardi che i liguri considerano più o meno come gli immigrati di Salvini.
Andrebbe ripensata l'intera economia della regione, integrandola in modo efficiente sul territorio nell'ambito del suo bacino naturale tra Piemonte e Lombardia. Più che un aeroporto, a Genova servono strade ed autostrade degne di questo nome, ferrovie moderne e non cremagliere da Far West.
L'aver fatto scappare il polo crocieristico di Costa è stato un risultato che ancor oggi paga i suoi frutti, mentre sul piano complessivo è da anni che la politica locale produce solo aria fritta, con gran gioia dei liguri.
Sul turismo in Liguria non vale nemmeno la pena di spendere cinque minuti di tempo, essendo strutturato su un modello fermo agli anni '50, alimentato 20 giorni l'anno da piemontesi e lombardi che i liguri considerano più o meno come gli immigrati di Salvini.