Disguido distribuzione bagagli a FCO: vorrei capire meglio


http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-8955.htm

1 - ALICAOS: MATTEOLI VOLA OLTRE LA DECENZA: ASSOLVE SABELLI-COLANINNO E ROMPE LE OSSA A VITO RIGGIO DELL'ENAC CHE AVEVA DENUNCIATO LO SCANDALO DI FIUMICINO
Un vincitore e uno sconfitto. È questo il risultato emerso dopo la riunione di ieri al ministero dei Trasporti per i disservizi di Aeroporti di Roma, la società che ha rovinato le vacanze a migliaia di turisti ed è stata sommersa dalle polemiche.

Davanti al ministro Altero Matteoli, titolare del dicastero e sindaco di Orbetello, si sono seduti i big dell'Alitalia Colaninno-Sabelli, il massiccio Fabrizio Palenzona, e i due rappresentanti dell'Enac, Vito Riggio e Alessio Quaranta che hanno denunciato la situazione scandalosa di Fiumicino.

Gli sconfitti sono loro, il presidente Vito Riggio e il suo giovane direttore generale che occupa la poltrona dal giugno scorso.

Come se nulla fosse successo sono stati clamorosamente sconfessati e l'ineffabile ministro di cui resta vivo il ricordo della gaffe alla Convention del Partito delle Libertà, ha dichiarato che non esistono i presupposti per revocare le licenze alle due società (Alitalia Handling e Flight Care) che devono provvedere alla restituzione dei bagagli per conto di Alitalia.

Se al tavolo ci fossero stati i sindacati (stranamente esclusi dalla riunione) l'esito sarebbe stato diverso, e si sarebbe capito qualcosa di più sulle ragioni che hanno fatto diventare Fiumicino il buco nero degli aeroporti europei.

Il governo evidentemente non vuole scandali e soprattutto vuole tamponare l'emorragia di notizie che continuano a girare sull'Alitalia dei patrioti italiani. Tra questi coraggiosi imprenditori c'è Gilberto Benetton, l'azionista di controllo di Aeroporti di Roma che è entrato nella cordata di Corradino Passera.

La linea morbida di Matteoli va oltre la decenza e spinge alcuni giornali a scrivere che ieri il ministro-sindaco di Orbetello ha "promosso" Benetton.

Chi esce con le ossa rotte è Vito Riggio, il siciliano di Barrafranca (provincia di Enna), che ha avuto l'ardire di minacciare la revoca delle licenze. Forse a Palazzo Chigi dove con solerzia si stanno rivedendo i peli del potere, qualcuno si è ricordato delle parole che il presidente dell'Enac pronunciò quando nel '94 si ritirò dalla politica dopo l'esperienza con i referendari di Mario Segni.

In quell'occasione Riggio, amico di Sergio D'Antoni ed ex-democristiano, si prese il vezzo di sbeffeggiare Berlusconi dicendo: "l'Italia si sveglia nella Seconda Repubblica con un partito-azienda". E nonostante sette anni dopo avesse cambiato idea fino a diventare nel 2003 presidente dell'Enac, sembra non aver capito il nuovo corso che deve aiutare l'Alitalia a tutti i costi.

Intanto arriva la conferma della notizia anticipata ieri da Dagospia che mercoledì prossimo i francesi di AirFrance terranno a Parigi un summit per discutere sul futuro di Alitalia e sul disastro che minaccia l'efficienza dell'hub di Fiumicino. È probabile che in questa occasione venga sotterrata l'idea di creare una compagnia low cost perché proprio ieri Dave Clarke, il manager che dirige la flotta di Virgin, ha comunicato ai vertici della Magliana che preferisce stare alla larga dal caos di Alitalia.
 
Ultima modifica: