Riporto in evidenza il thread per un confronto interessante: il Sole 24 Ore di oggi ha intervistato Di Paola sugli stessi argomenti di mscaglia, con esito ben diverso. Link all'articolo:
http://www.rassegnastampacrp.com/rassegna.aspx?id=95499
Dal pezzo di mscaglia vien fuori che i bandi milionari per finanziare a pioggia vettori come Myair sono una rivoluzione copernicana, che ha già mostrato incontestabilmente il suo successo; sembra quasi che siano scemi i gestori aeroportuali di tutta Europa, che ricorrono invece alla trattativa privata con le compagnie aeree migliori. Il motivo è aver dato briglia sciolta all'intervistato, senza adombrare il pur minimo dubbio: non si coglie la differenza tra un articolo così e il copia-incolla da un comunicato stampa dell'intervistato.
Invece Caprino pone a Di Paola domande scomode, smontando suoi slogan che, in prima battuta, aveva provato a spacciare per buoni. Lo si vede dalle risposte evasive al limite dell'incomprensibile, tipiche sue quando è messo alle strette o non sa di cosa si sta parlando. Un lettore non esperto di aviazione ma attento, ricava almeno 4 criticità di cui Di Paola è corresponsabile e, assai peggio, non ha saputo dar conto in modo convincente.
1) L'handling AdP per i voli exAP non è affatto al sicuro, perché quella di Cai è una scelta temporanea dovuta alla non completa fusione delle realtà AZ e AP, ma in futurò farà a meno dell'handling altrui.
2) Gli aerei Myair non hanno certo viaggiato pieni, e ci sono state diverse destinazioni soppresse.
3) Che i passeggeri di Myair siano principalmente aggiuntivi a quelli tradizionali non è un merito da sbandierare ai quattro venti, bensì una pecca legata al suo pessimo servizio.
4) Che i bandi coi soldi a pioggia di Pantalone siano la panacea di tutti i mali poteva andar bene 20 anni fa, oggi suona grottesco.
Siccome mscaglia dice che le nostre critiche hanno scarsa concretezza, sia come conoscenza del giornalismo sia più in generale sull'aviazione, ecco un esempio che fa vedere il contrario. Il pezzo di Caprino mostra che essere giornalisti non implica necessariamente lisciare il pelo all'intervistato di turno, senza chieder conto in maniera educata ma ferma di sparate che stridono coi dati di realtà. Non è casuale che Caprino non cerchi la confidenza del management AdP, né consideri Aviazione Civile una banda di utopisti.