IL CASO| A Grazzanise (Caserta) 1 miliardo di investimenti per uno scalo da 20 milioni di passeggeri
Voli, Puglia in pericolo
Di Paola: accordo con la Campania per unico sistema aeroportuale
BARI. Non solo il futuro di Alitalia e le scelte industriali che eventualmente Air France deciderà di fare su Fiumicino piuttosto che su Malpensa. Ora c’è un’altra minaccia che incombe sullo sviluppo del sistema aeroportuale pugliese: il nuovo aeroporto campano di Grazzanise, che dovrebbe decongestinare l’aeroporto di Napoli Capodichino. Uno scalo, questo, che con gli attuali 6 milioni di passeggeri e un aumento nel 2007 del 13% rispetto al 2006 è considerato insufficiente rispetto ad un bacino di traffico potenziale che in futuro dovrebbe coinvolgere altre regioni del Sud, Lazio compreso. Per questa nuova colossale opera aeroportuale - sulla quale ci sono interessi industriali anche da parte di altri scali che mirano a fare concorrenza a quello romano di Fiumicino - sono già stati destinati fondi per oltre un miliardo di euro (905 milioni europei e nazionali e 145 provenienti dal Piano nazionale per il Mezzogiorno). Una operazione che potrebbe sconvolgere gli attuali equilil bri del settore aeroportuale delle regioni vicine, come la Puglia (che dista appena 180 chilometri) e persino i primati dell’aeroporto di Fiumicino che Air France vorrebbe trasformare nell’unico hub nazionale, escludendo Malpensa. Proprio sul controllo del traffico di Fiumicino si starebbe giocando una battaglia tra la società di gestione di Venezia (Save) e quella che gestisce lo scalo romano. La Save starebbe infatti tentando di acquisire la società di gestione degli scali campani, quindi anche del futuro scalo di Grazzanise. Così da esercitare una forte concorrenza sullo scalo di Fiumicino. Un miliardo di euro per creare il più grande polo aeroportuale del Mediterraneo con un traffico che si prevede superererà i 20 milioni di passeggeri. Per giungere a questi numeri è chiaro che il nuovo scalo dovrebbe fare concorrenza agli scali pugliesi. E la realizzazione dell’alta capacità ferroviaria tra Napoli e Bari avvicinerebbe la nostra regione sempre più alla Campania e quindi al nuovo scalo campano. Di questi temi parliamo con Domenico Di Paola, amministratore unico della società Aeroporti di Puglia.
L’investimento a Grazzanise potrebbe avere una ricaduta sul nostro sistema aeropor tuale?
È evidente che, con una capacità aeroportuale di oltre 20 milioni di passeggeri che questo scalo dovrebbe avere, influenzerà non solo la Puglia, ma tutto l’assetto del trasporto aereo nazionale e quindi anche del Mezzogiorno. Per questo motivo ho lanciato l’ipotesi di un sistema aeroportuale unico Puglia-Campania che crei un polo nel Sud, coordinato e senza distorsioni o concorrenze dannose.
Come si raggiunge questo obiettivo ?
Con una pianificazione strategica dei due sistemi trasportici e aeroportuali che coinvolgano sia la Puglia che la Campania. Per esempio, è noto che c’è una attenzione e un interesse imprenditoriale verso l’aeroporto campano da parte della società di gestione della Save di Venezia.
In che cosa consiste questo accordo ?
Questo non lo so esattamente. Quello che mi interessa è che invece vedo con favore la creazione di un sistema tra la Puglia e la Campania.
Alla base dell’accordo industriale tra la Save di Venezia e la Campania vi è assenza di competizione diretta tra i due sistemi aeroportuali, come invece esisterebbe tra gli aeroporti pugliesi e quello di Grazzanise, troppo vicini e quindi in concorrenza tra loro.
La domanda contiene la risposta. Se ci fosse una concorrenza tra questi due sistemi contigui è chiaro che ci danneggerebbe. Per questo dico che i due sistemi dovrebbero avere una pianificazione strategica comune e non in concorrenza. Se siamo concorrenti naturalmente la Puglia ha ragione a preoccuparsi di un finanziamento così importante.
Se ciò non dovesse avvenire?
È chiaro che ci troveremno con una concorrenza con la quale fare i conti.
E allora?
Da tempo ribadisco la necessità di un accordo tra le due regioni per creare un unico sistema aeroportuale interregionale.
Qual è stata la risposta?
C’è stato un breve dibattito nel quale sono intervenuti diversi soggetti politici e imprenditoriali. L’esito di questo tentativo è stato che il finanziamento per questo aeroporto va avanti al di fuori di qualsiasi programmazione interregionale.
Insomma da una parte Grazzanise, dall’altra il probabile rinvio del futuro di Alitalia. La Puglia sembra stritolata da forti interessi industriali che vengono da fuori. Cosa dobbiamo fare?
Quello che ho proposto nell’ultima assemblea di AdP: una azione articolata tra la politica e le imprese di rafforzamento del nostro sistema attraverso un intervento di tipo regolatorio e di alleanze strategiche.