Decreto sviluppo: Ecco la norma Anti-Ryanair


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Non voglio alimentare la polemica. Mi dispiace però che sia stato completamente travisato il senso delle mie parole, che volevo (e vorrei) solo capire e non pretendere nè insinuare. :cry::reading:
 
Non vedo nessuno che possa guadagnarci, nè i lavoratori, nè FR, nè lo stato nè il rispetto delle norme (posto che questa norma prima non c'era).

Quanti Paesi si lasciano ricattare da un'azienda? Vabè che in Italia non sarebbe la prima volta, ma...
Cos'è, le altre compagnie aeree o tutti quelli che NON fanno i furbetti hanno scritto "IDIOTA" in fronte? Si chiarisca al più presto questo "equivoco", se così vogliamo chiamarlo.
Ci rendiamo conto che in giro, la gente, crede davvero che FR sia "coooool" perchè ti fa volare a 9eur, e sia colpa DEGLI ALTRI, brutti sporchi e cattivi, se non applicano le stesse tariffe?
E'profondamente scorretto giocare allo stesso gioco, ma con regole diverse a seconda del player.
 
Ci rendiamo conto che in giro, la gente, crede davvero che FR sia "coooool" perchè ti fa volare a 9eur, e sia colpa DEGLI ALTRI, brutti sporchi e cattivi, se non applicano le stesse tariffe?
E'profondamente scorretto giocare allo stesso gioco, ma con regole diverse a seconda del player.

Mai detto nè pensato una cosa del genere. Cerco solo di capire la manovra, cosa c'è da guadagnare. Quindi, stando a quello che dici si tratta di risistemare le cose per la concorrenza, giusto? (Oppure ho capito male? Nel caso chiedo venia).

Questa è stata la mia domanda

Provo ad usare la fantasia, non assalitemi, si fa solo per chiacchierare :).

Io ad esempio volo sempre FR, per una ragione essenziale: il prezzo. Volerei con qualsiasi altra compagnia se il prezzo di questa fosse uguale o anche solo un po' più alto.

Supponendo che ce ne siano tanti che pensano come me, supponendo anche che FR accetti passivamente questa decisione, per mantenere gli utili (cosa prioritaria in FR, come sappiamo) dovrà alzare i prezzi, per cui io -ed altri- voleremmo con altre compagnie. Come risultato si avrebbe un crollo del mercato italiano di FR, che ci perderebbe ed insieme a lei anche lo stato italiano che spera di ricavarci una bella milionata da questa manovra.

Non vedo nessuno che possa guadagnarci, nè i lavoratori, nè FR, nè lo stato nè il rispetto delle norme (posto che questa norma prima non c'era).

Queste le risposte:

Ormai volare a 10€ sembra diventato quasi un diritto solenne.
per cui dovremmo accettare il fatto di avere FR resti un evasore fiscale per far volare le persone con "quattro soldi"?!
E' prevista a breve anche la modifica costituzionale.
Purtroppo Ryanair ha creato quest'atmosfera. Basta leggere i commenti fatti sul corriere.

Capisco che magari lavorate nel settore o siete amatori e la domanda può irritare. A mia parziale scusa vi dico che non ci ho visto niente di male a tentare di capire le cose, piuttosto che prendere un partito di destra o di sinistra.
 
No?allora l'Italia può cambiare una convenzione con un altro stato e normative europee da sola?non credo proprio.

Forse non ti è chiaro il concetto che il criterio che esprime tale norma esiste in quasi tutti i paesi europei, l'Italia e' solo l'ultima ( come al solito) ad inserire nel proprio ordinamento il metodo di applicazione Monti & Co. Non hanno fatto altro che guardare come fanno gli altri
 
Scusate,
ma negli altri paesi (Francia o Germania per esempio) FR come si comporta?
ha delle regole come questa che si vuole introdurre?
Paga le tasse nel paese in cui ha le basi o in Europa fa come in Italia?
 
Mai detto nè pensato una cosa del genere. Cerco solo di capire la manovra, cosa c'è da guadagnare. Quindi, stando a quello che dici si tratta di risistemare le cose per la concorrenza, giusto? (Oppure ho capito male? Nel caso chiedo venia).

In realtà non ti stavo accusando, ci mancherebbe, era una considerazione. La situazione attuale è grottesca, ed è diffuso il pensiero secondo cui, per magia, con Ryanair si può volare a cifre stracciate. Possibile che sia merito dei gratta e vinci e dei panini venduti a bordo?
Come è oggettivamente possibile far concorrenza ad un vettore che non versa le tasse in Italia (se io, dipendente, lavoro in una base italiana), come fanno gli altri, e che riesce a spillare un mare di contributi regionali? (beh, di questo non gliene si può fare una colpa, buon per loro)
Non sarebbe meglio giocare tutti con le stesse regole?
Magari, come detto da MOL, non si arriverà a nessuna soluzione, e si continuerà così.
 
In realtà non ti stavo accusando, ci mancherebbe, era una considerazione.

Grazie intanto ;) Ho scritto e mi sono arrivati 4-5 sberleffi senza motivazione, mi sono sentito cerebroleso per un momento. Per fortuna so ancora pensare (anche se non benissimo). :):):)

Come è oggettivamente possibile far concorrenza ad un vettore che non versa le tasse in Italia
Non sarebbe meglio giocare tutti con le stesse regole?

Mi trovi d'accordo. Però se è per questo anche Google, per dire, è in Irlanda. Ugualmente impossibile competere. E non solo perchè sta in Irlanda.

In realtà non si tratta di giocare tutti con le stesse regole, visto che ne è stata (sarebbe stata) creata una ad hoc per Ryanair, vuoi per colmare un vuoto/ambiguità legislativa, vuoi per ricavare qualche centinaio di milioni (almeno così hanno annunciato).
 
Grazie intanto ;) Ho scritto e mi sono arrivati 4-5 sberleffi senza motivazione, mi sono sentito cerebroleso per un momento. Per fortuna so ancora pensare (anche se non benissimo). :):):)




Mi trovi d'accordo. Però se è per questo anche Google, per dire, è in Irlanda. Ugualmente impossibile competere. E non solo perchè sta in Irlanda.

In realtà non si tratta di giocare tutti con le stesse regole, visto che ne è stata (sarebbe stata) creata una ad hoc per Ryanair, vuoi per colmare un vuoto/ambiguità legislativa, vuoi per ricavare qualche centinaio di milioni (almeno così hanno annunciato).

Ad hoc perchè (almeno credo, ma non mi risulta esistano altre grosse compagnie lc con sede in IE) gli altri vettori low cost, vedi U2, non si comportano allo stesso modo. Quindi diventa una regola ad... aziendam, proprio perchè sarebbe l'unica compagnia aerea interessata.

Mi pare che anche Apple faccia giochetti a-la-Google, ed infatti c'è un contenzioso aperto con l'IRS.
Si faccia una tassazione unica in UE, o quant altro, non ho le competenze per proporre idee in materia ma, diamine, si faccia qualcosa. Che i contributi di un dipendente che lavora in Italia vengano versati in Irlanda è, a mio parere, folle.
 
Si faccia una tassazione unica in UE, o quant altro,

Stra-d'accordo!!! :)


Che i contributi di un dipendente che lavora in Italia vengano versati in Irlanda è, a mio parere, folle.

Su questo non sono (ancora) d'accordo: mi pare di aver capito che si tratta solo di INPS. Io stesso ho lavorato in Spagna (vivendo proprio nella penisola iberica) pagato da una azienda tedesca. Se in futuro mi spostassi in territorio germanico quei contributi sarebbero lì ad aspettarmi. Messo da parte un attimo il discorso Ryanair, non vedo positiva questa chiusura a livello europeo per quanto riguarda tasse e copertura socio-sanitaria.
 
Messo da parte un attimo il discorso Ryanair, non vedo positiva questa chiusura a livello europeo per quanto riguarda tasse e copertura socio-sanitaria.

Neanche io. Ma la colpa è della mancanza di una politica UE in termini di lavoro/previdenza ed economia. L'UE esiste sulla carta, ma è ancora fin troppo frammentata e, specie in tempi di crisi, gli interessi "personali" dei singoli Paesi entrano in gioco.
Ryanair lo fa solo per una politica fiscale irlandese più vantaggiosa, e, oggettivamente, ciò non fa altro che danneggiare l'Italia (perchè le aliquote italiane siano così elevate, è un tema che meriterebbe ben altri thread). Per come stanno le cose attualmente, credo sia giusto che tali contributi siano pagati nel Paese in cui il dipendente lavora.
 
E' così. Alla fine della fiera cambia poco anche per i passeggeri ryanair, si tratterebbe di prendere il primo volo low-cost fino ad una destinazione servita dalla stessa e triangolare di lì. Si passerebbe da spendere i 10 euro di FR ai 20 o 30 di U2 o VY...

Ad esempio, se FR sposta il network italiano in Ungheria dovrò prendere un volo da dove mi trovo per Budapest (magari la stessa FR lo mantiene, anche "perdendoci") e poi triangolare di li. Non prendo quasi mai voli interni italiani, ma temo in quel caso che il paradosso sarà fare (tipo) un Torino-Budapest-Bari. (il tutto come esempio)

Resta in me la curiosità per gli sviluppi della vicenda.
 
Scusate, ma da tributarista state parlando del mio campo.
Con l'internazionalizzarsi dell'economia e il progressivo crescere degli investimenti internazionali, fin dall'inizio del XX secolo si è discuso se un reddito andasse tassato nel paese di produzione oppure nel paese di percezione. Ben presto si giunse, come punto di incontro fra le due posizioni, a formulare il concetto della "stabile organizzazione", che è alla base di ogni accordo internazionale in materia tributaria, sia a livello bilaterale che in sede OCSE. Semplificando, il reddito di impresa realizzato in uno stato estero viene tassato in quel paese se l'impresa lo consegue avendo lì una soglia minima di mezzi materiali e personali, ossia tramite una "stabile organizzazione", altrimenti il reddito viene tassato nel paese di residenza dell'impresa.
Ora se il concetto di "stabile organizzazione" è teoricamente abbastanza chiaro, praticamente, per certe attività economiche, può essere difficile dare confini normativi precisi, oppure c'è la necessità di dettare norme particolari per il settore. D'altro canto un paese è libero di emettere norme che determinino obbiettivamente quando sul suo territorio vada considerata presente una stabile organizzazione di un'impresa straniera, naturalmente a patto che tali norme siano ragionevoli, non arbitrarie e collegate logicamente al principo della "stabile organizzazione" dettato dalle norme internazionali.
Mi sembra che nel caso particolare la norma sulla base aerea risponda alla necessità di stabilire, in maniera ragionevole, quando un'attività di una compagnia aerea straniera in Italia vada tassata o meno nel nostro paese, nel rispetto delle norme internazionali sulla "stabile organizzazione".
Diverso (e molto più complicato) può risultare il voler delimitare una stabile organizzazione per le attività "immateriali" sul web. Da qui la difficoltà di tassare le attività di società come ad esempio google e la tentazione di certi governi di superare il pricipio della stabile organizzazione per passare a quello della tassazione del reddito nel paese di produzione.
 
Aspetta. Se è vero ciò che dice il giornale, non è che la FR non paghi le tasse, è che le paga in Irlanda (che, l'ultima volta che ho controllato, era un paese europeo con euro). Ragion per cui il discorso è un po' più complesso rispetto a chi, ad esempio, sostiene completamente la sua azienda in un paradiso fiscale.

Per tornare alla mia domanda (=che succede se FR utilizza solo lavoratori non italiani?) immagino che, insieme ad altre aziende europee, abbia il diritto di farlo. Potrebbe assumere gli stessi irlandesi, ad esempio.

Per quanto riguarda ciò che mi dici ryanmaverick (che sicuramente sei molto più informato di me) tempo fa ne parlavo con un tuo collega su un AGP-BCN e mi disse tutto il contrario, ovvero che c'è una certa pressione da parte di molti ragazzi dell'est europeo (non meglio specificato) per lavorare in FR.

Da fonti di persone che vivono in irlanda, gli irlandesi non vogliono lavorare con FR... proprio perché sono degli sfruttatori e non rispettano i diritti dei lavoratori. Infatti a DUB quasi tutto il personale è dell'est europa...
 
Ryanair bocciata in tribunale

Ryanair bocciata in tribunale

Sul lavoro la giurisdizione è italiana
La Corte d'Appello di Roma ha stabilito che in materia di controversie sindacali tra la compagnia irlandese e i suoi dipendenti con base in Italia il giudizio tocca ai giudici del nostro paese
Lo leggo dopo
La sentenza assoggetta Ryanair alle leggi italiani sul lavoro
MILANO - La Corte d'Appello di Roma ha accolto l'appello della Fit Cisl contro Ryanair, dichiarando la giurisdizione italiana in merito alle controversie in materia sindacale, a quanto apprende l'Adnkronos. La Corte non si è invece pronunciata nel merito sulla pretesa condotta antisindacale della Ryanair, rimandando al giudice italiano di primo grado, che aveva dichiarato il difetto di giurisdizione.

La decisione della Corte d'Appello di Roma per il coordinatore nazionale del Trasporto aereo Fit Cisl, Franco Persi, "è una decisione storica". "La storicità della sentenza - spiega Persi - sta nel fatto che il giudice ha riconosciuto che un'azienda, dal momento in cui opera in Italia, ha dipendenti italiani e svolge attività sul territorio nazionale, è soggetta alle leggi di questo Paese".

"Per noi non può che essere positivo visto che avevamo già vinto in primo grado - sottolinea - Oltre a noi, credo sia soddisfatto il movimento dei lavoratori, che da questo momento in poi potranno essere tutetalati meglio". Con il provvedimento emesso oggi, il processo torna dunque al tribunale di Velletri, competente, come stabilito dai giudici della Corte d'appello di Roma, a decidere nel merito sul contenzioso tra Fit Cisl e Ryanair. Al centro della vertenza la denuncia del sindacato che contestava alla compagnia aerea low cost di violare le norme contributive e fiscali del nostro Paese utilizzando strumentalmente la sua nazionalità irlandese e il relativo regime giuridico.

fonte repubblica.it
 
Su questo non sono (ancora) d'accordo: mi pare di aver capito che si tratta solo di INPS. Io stesso ho lavorato in Spagna (vivendo proprio nella penisola iberica) pagato da una azienda tedesca. Se in futuro mi spostassi in territorio germanico quei contributi sarebbero lì ad aspettarmi. Messo da parte un attimo il discorso Ryanair, non vedo positiva questa chiusura a livello europeo per quanto riguarda tasse e copertura socio-sanitaria.
I trattati europei non è che disquisiscono sul fatto che ognuno paga le tasse dove è più conveniente, ma prevedono che le tasse si paghino dove si vive e lavora. Nel caso di dipendenti di una compagnia aerea dove sono basati, quindi chi fa base in Italia dovrebbe pagare i contributi in Italia. FR punta a dire che le norme sono controverse e gli Stati da un lato procedono nei tribunali e dall'altro vanno a precisare le norme così che non ci sia più controversia sulle interpretazioni.
 
Purtroppo Ryanair ha creato quest'atmosfera. Basta leggere i commenti fatti sul corriere.

Già dai commenti si evince che la gente se la fa addosso perchè dovrà tornare a prendere il treno, ormai per loro è normalità pagare una sciocchezza per volare su un mezzo da milioni di euro.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.