Decolla la nuova Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares


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Decolla la nuova Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares
“Voliamo per l’Italia”: ne fanno parte Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, che rappresentano piú del 50% del traffico aereo italiano di corto raggio
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Economia, Trasporti · 12 maggio 2020 - 23.04

Decolla la nuova Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares (Teleborsa) -
Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, che rappresentano piú del 50% del traffico aereo italiano di corto raggio, hanno annunciato oggi di avere formato la nuova Associazione Italiana delle Compagnie Aeree Low Fares, per rappresentare gli interessi delle compagnie aeree low cost nell’ambito delle relazioni con le autorità governative italiane e gli altri interlocutori istituzionali.

A fronte della crisi dovuta al Covid-19 – si legge nel comunicato che ne annuncia la costituzione - l’Associazione é impegnata a offrire posti di lavoro e crescita economica e a ripristinare collegamenti e flussi turistici in tutta Italia nell’immediato futuro, al fine di sostenere una rapida ripartenza dell'economia italiana.

L’Associazione nasce in sostanza con l’obiettivo ambizioso di concorrere a ripristinare la competitività del trasporto aereo italiano, assicurando a cittadini e imprese i collegamenti aerei e la costante disponibilità di accesso a tariffe aeree a basso costo.

Un vero e proprio manifesto, in cui le compagnie associate richiamano l’impegno ad applicare contratti di lavoro di diritto italiano al proprio personale di volo, i benefici dovuti alla liberalizzazione dell'aviazione negli anni '90 con tariffe sostanzialmente più basse e alla concorrenza che ha portato a triplicare il volume dei passeggeri in Italia dal 1997.

In appendice, pure senza nominare Alitalia, l’invito rivolto dalla neonata Associazione Italiana delle Compagnie Aeree Low Fares al Governo italiano a non agire su base discriminatoria, proteggendo il settore del trasporto aereo nel suo insieme e non una singola compagnia, e a sospendere l’imposta comunale sui passeggeri per consentire la ripresa del traffico, in particolare verso le regioni italiane, dopo il lockdown.

https://www.teleborsa.it/News/2020/...mpagnie-aeree-low-fares-191.html#.Xruk6i-uaBs
 
Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares, formata da sei compagnie:

- una rumena
- una inglese
- una norvegese
- una irlandese
- due spagnole
 
Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares, formata da sei compagnie:

- una rumena
- una inglese
- una norvegese
- una irlandese
- due spagnole

Ce ne sono decine di associazioni italiane di gente straniera che lavora qua, non ci vedo nulla di strano. E' normale che si mettano insieme per fare fronte comune soggetti che movimentano oltre la metà del mercato italiano.
Peraltro, è già attiva quella europea, ne hanno semplicemente creata una locale.
 
Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares, formata da sei compagnie:

- una rumena
- una inglese
- una norvegese
- una irlandese
- due spagnole

Non si chiama mica Associazione Compagnie Italiane Low Fares :)

Mi sembra naturale che, mentre il Governo valuta di ricapitalizzare con 3/3.5 MLD uno dei competitor sul mercato, gli altri tentino di fare fronte comune per fare lobbying.
 
Legittima iniziativa.

Solo fa semplicemente sorridere il nome “Voliamo per l’Italia”.

Detto da chi ha messo gli aerei al prato a metà marzo fa un certo effetto.

Sono consapevole che non prendendo contributi siano state costrette dagli eventi ed infatti non contesto assolutamente la loro scelta. Sia ben chiaro.!!!

Contesto solo il nome.

“Voliamo per i nostri azionisti” a mio modo di vedere sarebbe stato più consono.

E molti altri forumisti, difendendo quella scelta, ne avevano appunto giustificato l’azione di grounding della flotta dettata da cause di forza maggiore.

Se legittimamente si risponde agli azionisti si abbia almeno la decenza di non passare per benefattori.

Tutto qui.
 
Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares, formata da sei compagnie:

- una rumena
- una inglese
- una norvegese
- una irlandese
- due spagnole

che comunque hanno una stabile organizzazione in Italia e pagano le tasse in Italia
 
Legittima iniziativa.

Solo fa semplicemente sorridere il nome “Voliamo per l’Italia”.

Detto da chi ha messo gli aerei al prato a metà marzo fa un certo effetto.

Sono consapevole che non prendendo contributi siano state costrette dagli eventi ed infatti non contesto assolutamente la loro scelta. Sia ben chiaro.!!!

Contesto solo il nome.

“Voliamo per i nostri azionisti” a mio modo di vedere sarebbe stato più consono.

E molti altri forumisti, difendendo quella scelta, ne avevano appunto giustificato l’azione di grounding della flotta dettata da cause di forza maggiore.

Se legittimamente si risponde agli azionisti si abbia almeno la decenza di non passare per benefattori.

Tutto qui.

se avessero avuto anche loro più di 3 miliardi forse non avrebbero messo gli aerei al prato...in ogni caso hanno dovuto mettere gli aerei a terra anche perché ci sono state le chiusure delle frontiere e le travel restrictions.
 
Che l'iniziativa sia legittima e magari opportuna per difendere i propri interessi (soprattutto nel prossimo futuro) è ovvio.

Sembrerebbe, a prima vista, un'associazione italiana di vettori non italiani che operano in Italia costituita con lo scopo di difendere gli interessi dei vettori non italiani.

Tuttavia vorrei capire... non ci sono compagnie LC italiane? Ci sono ma non sono state invitate ad aderire? Ci sono e sono state invitate ma non hanno voluto aderire?



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Evidenziavo il fatto che in questa associazione italiana non vi siano aziende italiane (per il semplice fatto che non ne esistono). Per il resto, buon lavoro.
 
Ci son molti ITALIANI che lavorano per queste compagnie. Non tutti hanno la fortuna di lavorare per az. Trovo corretto che anche per queste compagnie (per i lavoratori intendo) che si faccia qualche cosa. Piccolo esempio: aereoporti minori con solo az chiuderebbero subito. (Non parlo solo per piloti o assistenti di volo ma anche per chi lavora in aeroporto grazie anche a queste compagnie).
 
Giustamente provano a fare attività lobbystica per difendere i propri interessi visto che a questo giro le richieste dei manager pubblici che guideranno la compagnia pubblica non cercano giri di parole per esprimere quello che pensano delle low fare (che poi a mio parere ormai rappresenta solo il modo di comporre la tariffa in quanto poi i prezzi li fanno in base alla concorrenza sulle rotte) e se il governo non è stupido questa volta farà di tutto per accontentare le richieste ricevute. E immagino che arriveranno contratti di servizio anche per Neos e Luke/Blue Panorama.
 
Ne esistono in ogni settore e servono a fare lobbying , non ci vedo nulla di strano.

Più interessante è la tempistica che, come le continue dichiarazioni di Mr. Ryanair, dimostra che probabilmente molto cambierà dell’industria aeronautica da 2020...
 
Giustamente provano a fare attività lobbystica per difendere i propri interessi visto che a questo giro le richieste dei manager pubblici che guideranno la compagnia pubblica non cercano giri di parole per esprimere quello che pensano delle low fare (che poi a mio parere ormai rappresenta solo il modo di comporre la tariffa in quanto poi i prezzi li fanno in base alla concorrenza sulle rotte) e se il governo non è stupido questa volta farà di tutto per accontentare le richieste ricevute. E immagino che arriveranno contratti di servizio anche per Neos e Luke/Blue Panorama.

Concordo, secondo me l’arrivo subito dopo la presentazione di Zeni d ieri (Con tutti i numeri dati dai costi per un vettore italiano alle sovvenzioni alle low cost ) non è un caso.
 
Non si chiama mica Associazione Compagnie Italiane Low Fares :)

Mi sembra naturale che, mentre il Governo valuta di ricapitalizzare con 3/3.5 MLD uno dei competitor sul mercato, gli altri tentino di fare fronte comune per fare lobbying.

Non sono i 3Miliardi che spaventano (che come detto più volte qui sul forum potrebbero essere tranquillamente buttati nel cesso come fatto fin’ora), ma la chiara richiesta degli amministratori di AZ di cambiare le regole del gioco per eliminare le asimmetrie proprie del sistema Italiano.
 
se avessero avuto anche loro più di 3 miliardi forse non avrebbero messo gli aerei al prato...in ogni caso hanno dovuto mettere gli aerei a terra anche perché ci sono state le chiusure delle frontiere e le travel restrictions.

Penso aver ben spiegato che non contesto questa scelta.


Io trovavo fuori luogo il motto “Voliamo per l’Italia.

Ma chiedere di leggere bene il senso di un ragionamento sembra essere esercizio più complicato del rispondere senza pregiudizio.

P.S. Gli aerei li hanno parcheggiati quando i prenotati crollavano. Ed una delle compagnie di questo “club” ha dichiarato che ripartirà tra 12 mesi senza sapere se e per quanto le restrizioni dureranno.

Ripeto: la scelta è legittima. Il motto è una comica.
 
Penso aver ben spiegato che non contesto questa scelta.


Io trovavo fuori luogo il motto “Voliamo per l’Italia.

Ma chiedere di leggere bene il senso di un ragionamento sembra essere esercizio più complicato del rispondere senza pregiudizio.

P.S. Gli aerei li hanno parcheggiati quando i prenotati crollavano. Ed una delle compagnie di questo “club” ha dichiarato che ripartirà tra 12 mesi senza sapere se e per quanto le restrizioni dureranno.

Ripeto: la scelta è legittima. Il motto è una comica.

Ti informo che gli aerei sono stati messi a terra sopratutto perché, nonostante le prenotazioni fossero degne di load factor da fare invidia a talune compagnie di bandiera, allo stato di fatto non si presentava nessuno agli imbarchi. Vuoi per restrizioni di viaggio, vuoi per paura di contagio, vuoi per quel che ti pare. Fino ad un certo punto hanno volato aerei con 2 pax su 180 prenotati (che avevano pagato) poi si è deciso di non bruciare più cassa, soprattutto quando è stata data la possibilità di riscattare il biglietto pagato o postivipare il volo. Immagino che, se per motivi di mobilità minima da garantire, lo Stato/gli Stati avessero chisto di operare determinate tratte (sovvenzionandole o obbligando gli operatori), non staremmo qui a disquisire su chi si è prodigato a rimpatriare i connazionali e chi ha momentaneamente chiuso la baracca in attesa di come ci si potesse muovere.
Lodi a chi ha continuato a volare: sembra che la scelta sia caduta proprio su chi era già abituato a volare in perdita.
Purtroppo sembra che l'emergenza covid19 abbia cancellato la situazione pregressa di chi stava sul mercato solo grazie a sotterfugi chiamati "prestiti ponte" a babbo morto. Ora che il babbo è morto per covid, vai di statalizzazione.
Come scritto da qualcuno, questa associazione servirà probabilmente a difendere il business di cui fino ad ora sono state protagoniste e che, in un periodo di forte calo della domanda, le vede minacciate da provvedimenti legislativi paarecchio discutibili.
 
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Ti informo che gli aerei sono stati messi a terra sopratutto perché, nonostante le prenotazioni fossero degne di load factor da fare invidia a talune compagnie di bandiera, allo stato di fatto non si presentava nessuno agli imbarchi. Vuoi per restrizioni di viaggio, vuoi per paura di contagio, vuoi per quel che ti pare. Fino ad un certo punto hanno volato aerei con 2 pax su 180 prenotati (che avevano pagato) poi si è deciso di non bruciare più cassa, soprattutto quando è stata data la possibilità di riscattare il biglietto pagato o postivipare il volo. Immagino che, se per motivi di mobilità minima da garantire, lo Stato/gli Stati avessero chisto di operare determinate tratte (sovvenzionandole o obbligando gli operatori), non staremmo qui a disquisire su chi si è prodigato a rimpatriare i connazionali e chi ha momentaneamente chiuso la baracca in attesa di come ci si potesse muovere.
Lodi a chi ha continuato a volare: sembra che la scelta sia caduta proprio su chi era già abituato a volare in perdita.
Purtroppo sembra che l'emergenza covid19 abbia cancellato la situazione pregressa di chi stava sul mercato solo grazie a sotterfugi chiamati "prestiti ponte" a babbo morto. Ora che il babbo è morto per covid, vai di statalizzazione.
Come scritto da qualcuno, questa associazione servirà probabilmente a difendere il business di cui fino ad ora sono state protagoniste e che, in un periodo di forte calo della domanda, le vede minacciate da provvedimenti legislativi paarecchio discutibili.
m'hai tolto le parole dalla tastiera.
 
Ti informo che gli aerei sono stati messi a terra sopratutto perché, nonostante le prenotazioni fossero degne di load factor da fare invidia a talune compagnie di bandiera, allo stato di fatto non si presentava nessuno agli imbarchi. Vuoi per restrizioni di viaggio, vuoi per paura di contagio, vuoi per quel che ti pare. Fino ad un certo punto hanno volato aerei con 2 pax su 180 prenotati (che avevano pagato) poi si è deciso di non bruciare più cassa, soprattutto quando è stata data la possibilità di riscattare il biglietto pagato o postivipare il volo. Immagino che, se per motivi di mobilità minima da garantire, lo Stato/gli Stati avessero chisto di operare determinate tratte (sovvenzionandole o obbligando gli operatori), non staremmo qui a disquisire su chi si è prodigato a rimpatriare i connazionali e chi ha momentaneamente chiuso la baracca in attesa di come ci si potesse muovere.
Lodi a chi ha continuato a volare: sembra che la scelta sia caduta proprio su chi era già abituato a volare in perdita.
Purtroppo sembra che l'emergenza covid19 abbia cancellato la situazione pregressa di chi stava sul mercato solo grazie a sotterfugi chiamati "prestiti ponte" a babbo morto. Ora che il babbo è morto per covid, vai di statalizzazione.
Come scritto da qualcuno, questa associazione servirà probabilmente a difendere il business di cui fino ad ora sono state protagoniste e che, in un periodo di forte calo della domanda, le vede minacciate da provvedimenti legislativi paarecchio discutibili.

Aggiungerei pure che i dipendenti e le compagnie in questione pagano fior fior di tasse in Italia con i loro introiti e stipendi....e sono aziende in attivo per la maggior parte. Non sanguisughe.
 
Legittima iniziativa.

Solo fa semplicemente sorridere il nome “Voliamo per l’Italia”.

Detto da chi ha messo gli aerei al prato a metà marzo fa un certo effetto.

Sono consapevole che non prendendo contributi siano state costrette dagli eventi ed infatti non contesto assolutamente la loro scelta. Sia ben chiaro.!!!

Contesto solo il nome.

“Voliamo per i nostri azionisti” a mio modo di vedere sarebbe stato più consono.

E molti altri forumisti, difendendo quella scelta, ne avevano appunto giustificato l’azione di grounding della flotta dettata da cause di forza maggiore.

Se legittimamente si risponde agli azionisti si abbia almeno la decenza di non passare per benefattori.

Tutto qui.

Ma è una battuta questo post? ti rendi conto di cosa scrivi?