"Alitalia fa litigare Air France e KLM."
Il Dossier sbarca nel cda di Air Frane-Klm ma nella riunione propedeutica all’offerta pubblica di scambio sulla compagnia di bandiera non sono mancate le turbolenze. Se il numero uno del vettore francese, Jean-Cyril Spinetta, punta dritto a chiudere l’acquisizione, lo stesso non può dirsi per i rappresentati olandesi che siedono nel consiglio della holding che controlla Air France-Klm.
Secondo indiscrezioni, i consiglieri espressione del governo di Amsterdam avrebbero imposto precisi paletti da mettere a verbale in termini di ritorni economici dell’investimento e dei rischi relativi alle pendenze di Alitalia in corso, non ultima la richiesta di risarcimento danni da parte della Sea sull’abbandono di Malpensa. Insomma, si fa ancora più arduo il percorso per chiudere l’acquisizione. Il mancato matrimonio di otto anni fa con la stessa Alitalia ancora brucia e Amsterdam continua muoversi con i piedi di piombo.
Spinetta aveva messo in conto questo tipo di resistenze ma, molto probabilmente, rispetterà lo stesso l’impegno preso con il governo italiano di presentare l’offerta entro la fine della settimana cercando di limare i contrasti sui sindacati ancora esistenti sul futuro di Az Servizi e sugli esuberi. Al momento, le uscite richieste da Parigi nella trattativa con Alitalia sarebbero concentrate soprattutto nel settore Fly dove, tra prepensionamenti, pensionamenti e contratti di solidarietà, sono in 1.100 i dipendenti pronti a fare le valigie. Altri 300 circa dovrebbe uscire nei servizi di terra mentre è ormai certo che i servizi amministrativi e informatici saranno esternalizzati.
I passi successivi prevedono l’esame del consiglio di amministrazione di Alitalia, quello dei sindacati e, infine, come chiesto dallo stesso Spinetta, anche il benestare del nuovo governo, non prima a questo punto dell’appuntamento elettorale di metà aprile. Il piano che Spinetta presenterà tra pochi giorni prevede investimenti per circa 3 miliardi di euro in 5-6 anni, il rinnovo della flotta in dieci anni e un aumento di capitale intorno a 1 miliardo di euro per rimpinguare le casse di Alitalia.
Infine lo spinoso capitolo Malpensa che, nei piani originari di Air France-Klm, dovrebbe perdere il ruolo di hub da lasciare a Fiumicino. Il fronte del Nord non molla la presa. Il cda di Alitalia “attenda ordini dal nuovo governo prima di procedere con la vendita della compagnia” ha affermato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che continua a sperare nella formazione di una cordata alternativa a quella di Air France-Klm che coinvolga più imprenditori lombardi intorno a Air One. Ma anche questa pista perde consistenza. “Noi abbiamo fatto il possibile per far conoscere il piano di Air One su Alitalia, di più non possiamo fare” ha detto l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera. Senza un’Opa alternativa a quella di Parigi è però difficile che Carlo Toto, patron di Air One, possa rientrare in gioco.
Per Air One, al momento, l’unico appuntamento certo è quello di domani con il Consiglio di Stato che si pronuncerà dopo aver accolto il ricorso sulla bocciatura del Tar del Lazio che aveva ritenuto legittima la trattativa in esclusiva tra Alitalia e Air Frane-Klm.
Lo stesso Consiglio di Stato, però, che aveva dato ragione all’imprenditore abruzzese, azzerando di fatto la vittoria di Alitalia nella della gara per Volare.
Panorama.