CUNEO
Oggi l’Enac - Ente nazionale aviazione civile - boccerà l’offerta dell’AirOne per il volo Cuneo-Roma. La notizia l’hanno avuta ieri tre parlamentari cuneesi che si sono presentati negli uffici romani. Enrico Costa, Teresio Delfino, Beppe Menardi. E sono usciti inviperiti. «Protesteremo con forza a tutti i livelli, chiederemo spiegazioni ufficiali all’AirOne e al ministero per trovare una soluzione seria», sbotta Teresio Delfino. Beppe Menardi: «Una vergogna. Per i tempi e i modi». Un passo indietro. Visti gli storici, disastrati conti dell’aeroporto di Levaldigi gli azionisti nella primavera 2005 decisero di smetterla con i voli Cuneo-Roma affidati a privati che pretendevano un guadagno certo anche se gli aerei erano semi-vuoti. La società di gestione Geac (Provincia, Regione, Comuni e Associazioni cuneesi) pagava i debiti. Costanti e in crescita. Venne attivata la «Continuità territoriale», una norma fatta per agevolare isole e zone più disagiate d’Italia: lo Stato appalta e paga il servizio. Un milione di euro all’anno per il volo Cuneo-Roma. Alla gara d’appalto una sola risposta, arrivata dall’AirOne che in sostanza ha proposto: «Per un milione di euro garantiamo la linea, ma con un volo al giorno e non i due richiesti». L’Enac non poteva che rispondere con un «no». Tutto da rifare.