"Cristoforo Colombo" di Genova, Merlo: "entro il 2010 privatizzato"


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goafan

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"Cristoforo Colombo" di Genova, Merlo: "entro il 2010 privatizzato"

Colombo, l'aeroporto all'asta
"Gara aperta fra una settimana"

Annunciato il bando di gara per vendere il Colombo. Ecco i privati interessati


Il porticciolo con alle spalle l'aeroporto Cristoforo ColomboI privati preparano l´atterraggio sull´aeroporto di Genova. Dopo aver messo a gara il lavoro, le banchine vecchie e nuove e le manovre ferroviarie, il "Liberalizzatore" apre il capitolo del "Colombo". «Fra una settimana - spiega il presidente dell´authority Luigi Merlo - presentiamo il bando per la scelta dell´advisor». Toccherà infatti al consulente scelto dall´authority occuparsi della vendita della quota di maggioranza assoluta dell´aeroporto di Genova nelle mani di palazzo San Giorgio, pari al sessanta per cento del capitale. Merlo risponde così immediatamente alla richiesta firmata dalle aziende dell´hi tech che Carlo Castellano ha riunito nel Dixet e coinvolto nel progetto del parco scientifico e tecnologico degli Erzelli. Il professore, poco prima, era stato perentorio nel commentare i risultati di una ricerca redatta dall´Istituto Internazionale delle Comunicazioni sui punti forza (pochi) e di debolezza (tanti) dell´aeroporto genovese.

«La privatizzazione per noi è una priorità assoluta - spiega il professore - Serve un nuovo protagonista privato che possa sostituirsi all´authority e apportare quelle strategie in grado di rilanciare lo scalo». Una posizione, quella di Castellano, sostanzialmente condivisa da tutte le imprese che hanno risposto al questionario dell´Istituto Internazionale delle Comunicazioni (circa 120) e che lo stesso Castellano illustra in Camera di Commercio con il presidente Paolo Odone, i vertici dell´authority e dell´aeroporto (Merlo e Marco Arato) e il neopresidente dei terminalisti Beppe Costa.

«Questo risveglio d´attenzione sull´aeroporto è positivo - spiega Merlo - troppo spesso, in passato, questa infrastruttura è stata sottovalutata. Pensate che oggi un soggetto come Msc (la compagnia da crociere prima cliente della Stazione Marittima n. d. r.) da sola acquista già il venti per cento di tutti i biglietti dei voli low cost. Si possono aprire spazi enormi, per il futuro». Non a caso, proprio il nome di Msc era fra quelli circolati con più insistenza per l´acquisto della quota messa in vendita dall´authority. Ma interessato all´operazione potrebbe anche essere il gruppo che fa capo all´imprenditore Pino Rasero e che sta realizzando il parco degli Erzelli (ed è già titolare della Marina dell´aeroporto). E interessi arrivano anche dall´estero, la Cassa Depositi e Prestiti francese, senza contare la possibile discesa in campo della stessa Camera di Commercio di Genova, oggi titolare del 25% delle azioni ma interessatissima a crescere.

«La cessione della nostra quota non è solo un atto dovuto e non teso a fare cassa, ma è soprattutto la condizione per il salto di qualità dell´aeroporto - aggiunge Merlo - Il bando è pronto e contiamo di concludere la privatizzazione entro la fine del 2010».

Per la valutazione entreranno in gioco tanti fattori e il recente allungamento della concessione, firmato dall´Enac, inciderà positivamente. In vendita finisce un "asset" considerato comunque molto appetibile, nonostante i risultati non brillantissimi che ancorano da anni il vecchio "Colombo" poco al di sopra del milione di passeggeri (ventesimo posto in Italia). «In questi ultimi anni abbiamo fatto dei passi importanti - spiega il presidente dell´aeroporto Marco Arato - Abbiamo ringiovanito la struttura di vertice e stiamo cercando di migliorare il servizio offerto, ma non dimentichiamo che siamo fondamentalmente un terminal per aerei che sconta criticità pesanti, come gli scarsi collegamenti con la città, il bacino d´utenza ridotto rispetto agli scali concorrenti e un minor sostegno finanziario da parte degli enti».

La Regione Piemonte, per fare un esempio, ha da poco messo a disposizione 9 milioni di euro per potenziare i voli low cost diretti a Torino. Genova si sta mettendo sulla strada giusta e ha bussato alla porta di RayanAir con poco meno di quattro per indurre il colosso del low cost a scommettere sulla Lanterna, posizionando qui due "macchine" in grado di assicurare sedici nuovi collegamenti. Probabilmente l´operazione non si concluderà, ma solo per la scarsa fiducia nel bacino d´utenza. Si riuscirà invece a indurre RayanAir ad aumentare il numero di collegamenti da Genova. E sarà già un buon risultato.
(30 ottobre 2009)

La Repubblica - Genova

CIAO
_goa
 
Finchè non metteranno i due people mover per le due stazioni di Sestri Ponente e Cornigliano il bacino non aumenterà ! Ieri sera verso le dieci una signora proveniente da Roma mi ha chiesto se si fermava agli arrivi il Volabus [uno dei tanti difetti dell'aeroporto] e questo purtroppo passava dopo 30 minuti ! Se l'è fatta a piedi ! Però con la gente che c'è in giro e il buio...speriamo che non le sia successo niente !
 
Tutti i retroscena del futuro aeroporto

«No, questo non lo posso dichiarare». A rispondere è Paolo Odone, il numero uno di quella Camera di commercio genovese che detiene il 25% del pacchetto azionario di Aeroporto di Genova Spa, società che nel giro di sei mesi dovrebbe aprire ai privati. Dovrebbe. In realtà nessuno è in grado di stabilire come andrà a finire la vicenda, per adesso. La domanda era: «Presidente, mi dichiara che quando l’Autorità portuale metterà sul mercato le proprie azioni il socio Camera di commercio non acquisterà mai una quota tale da porta l’ente ad avere il controllo di Aeroporto di Genova Spa?». «No, questo non lo posso dichiarare», dice Odone. Parole che schiudono una delle principali incognite della (apparentemente) imminente privatizzazione della società di gestione. I due soci locali, entrambi pubblici, si preparano ad affrontare una battaglia. Nessuno, per ora, è in grado di dire se il combattimento li vedrà alleati sul medesimo fronte oppure antagonisti su due fronti opposti. La legge dice che l’Autorità portuale, il socio che controlla il 60% delle azioni di Aeroporto di Genova Spa, deve mettere sul mercato le quote. Il presidente di palazzo San Giorgio, Luigi Merlo, non fa una piega. Anzi annuncia che la procedura è «a buon punto». «Entro dieci giorni bandiamo la gara per la scelta dell’advisor», spiega riferendosi alla banca d’affari che sarà incaricata di stabilire il valore della società e il bando per la vendita vera e propria delle azioni.

«Stimiamo - chiarisce ancora Merlo - di essere in grado di bandire la gara per la privatizzazione a febbraio 2010». Al grande giorno mancano almeno quattro mesi, ma di apertura ai privati in città (e non solo) si parla da quando Merlo è sbarcato alla presidenza dell’Authority. A parole tutti la vogliono, la privatizzazione: dall’Autorità portuale alla Camera di commercio, dalle aziende locali alla stessa Aeroporto di Genova Spa. «L’ingresso in società - sostengono Merlo e Odone - di un socio di mestiere, magari di livello internazionale e capace di fare investimenti importanti, rappresenta un’opportunità di crescita per lo scalo genovese». In molti pensano che più che «un’»opportunità l’arrivo di un socio robusto e capace rappresenti «l’»opportunità, forse l’ultima, di rilancio di un’infrastruttura strategica sì per il territorio, ma assai debole nel servizio offerto. €Tutti d’accordo, dunque. Eppure l’incertezza aleggia e la risposta ambigua della Camera di commercio offre motivo di preoccupazione per chi la privatizzazione la vuole «davvero, con l’ingresso di soci privati, e non per finta». Se l’ente camerale esercitasse l’opzione di acquisto per salire dal 25% al 51% il controllo di Aeroporto di Genova Spa resterebbe in mano pubblica. «Non ho detto questo. - replica Odone - Dico semplicemente che ora come ora non posso dichiarare nulla perché il tema deve ancora essere trattato dalla giunta camerale». Affermazione che trova conferma nelle parole del past president degli Industriali genovesi Marco Bisagno: «Non abbiamo ancora parlato della privatizzazione. Ci siamo limitati ad affermare che l’aeroporto è un’infrastruttura strategica e che la società dovrà essere valorizzata».

Tutti d’accordo in giunta, fino a questo punto. Ma nell’esecutivo dell’ente camerale siedono ambasciatori di mondi (e interessi) economici diversi, dal presidente di banca Carige Giovanni Berneschi all’armatore Alcide Rosina. Odone sottolinea «gli ottimi rapporti» che lo legano all’Autorità portuale: «Stiamo per affrontare, in assoluta concordìa, un processo importante. E le manifestazioni di interesse dei privati non mancano». In passato, quando il socio di minoranza Aeroporti di Roma Spa sembrava volesse cedere la quota, l’ente camerale genovese non aveva fatto mistero del suo interesse. L’interesse potrebbe rinnovarsi, più forte di prima, e allora addio alla privatizzazione. «Una situazione completamente diversa. - chiarisce Odone - Allora eravamo interessati alla quota di Adr perché, nel caso avesse ceduto, Autorità portuale e Camera di commercio avrebbero potuto restare in società al 60-40%. La privatizzazione apre invece a nuove opportunità». Qualche privato alla finestra c’è, a cominciare da Msc. Merlo è cauto: «L’Autorità è pronta a cedere il 60% ma non mi stupirei se, arrivati al dunque, qualcuno contestasse la privatizzazione». La gara per la cessione delle quote cadrà infatti a febbraio, due mesi prima delle elezioni regionali. Bisagno la mano sul fuoco non ce la mette: «Di privatizzazione si parla da anni, sono curioso di vedere se questa volta ci arriviamo davvero».

Gilda Ferrari
Il SECOLO XIX


CIAO
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A chi interessa il ventesimo scalo italiano? L´imprenditore pensa agli Erzelli, la Msc ai croceristi e Odone...
Razero, Aponte, la Camera di Commercio la privatizzazione del Colombo è già un affare
Gli azionisti della società potranno pronunciarsi dopo l´offerta finale dei privati
A Ponente potrebbe scattare l´alleanza con la Marina e il parco scientifico e tecnologico


Ma a chi interessa, a chi può interessare il diciannovesimo aeroporto italiano? A tanti. Perché la società "Aeroporto di Genova" è sana, produce utili ed è ben gestita. Poi perché ha da poco ricevuto l´allungamento della concessione e presto, con lo smarino proveniente dalla gronda, allargherà la sua pista, aumentandone gli standard di sicurezza. E, infine, perché chi riuscirà a farla fruttare, potrà avere il suo giusto ritorno economico. Non è ancora tutto. La volontà dell´authority di cedere la sua quota (la maggioranza assoluta pari al sessanta per cento del capitale) aprirà di fatto il capitale a un "socio di mestiere" che - si spera - possa portare più traffici di quelli attuali. Il punto di partenza non è esaltante. L´anno si chiuderà con un meno 8 per cento di passeggeri, a un milione e centomila unità. Da qui bisogna partire per catturare il socio forte che, nell´operazione potrebbe anche arrivare a investire una cifra attorno ai 40 milioni di euro. I nomi? Molti indizi sembrerebbero portare a Pino Razero, proprietario degli Erzelli e, ancor prima, della Marina Aeroporto di Sestri. Sempre che la cosa interessi realmente alla persona, di certo con l´aeroporto Razero salderebbe un´operazione economica di grande spessore, unica nel suo genere, particolarmente funzionale al nuovo parco scientifico e tecnologico degli Erzelli. Certo, Razero non è un "socio di mestiere", ma dopo aver acquistato la quota dell´authority potrebbe andare a caccia dei manager giusti per l´operazione-rilancio. Molto interessato all´aeroporto di Genova è oggi anche il gruppo Msc, guidato da Gianluigi Aponte. Il venti per cento dei biglietti delle compagnie low cost è oggi di croceristi Msc, la prima compagnia che scala la Marittima. La gestione diretta di uno scalo potrebbe essere un "asset" importante per Aponte. Difficile, però, fare i conti senza l´oste. E in questo caso l´oste è Paolo Odone (che è più spesso commensale), presidente della Camera di Commercio, azionista al 25% del "Colombo". Il ruolo che la Camera giocherà nella partita sarà di attesa, di valutazione delle mosse degli altri. Odone spinge per una soluzione di alto livello in grado di far decollare l´aeroporto. Ma di fronte a offerte non particolarmente esaltanti potrebbe scendere in campo, tenuto conto che l´azionista, a parità di offerta con altri concorrenti, può far valere il suo ruolo e assicurarsi tutto il piatto. E a sostenerne le mosse potrebbe essere la banca Carige, molto attenta alla partita delle infrastrutture.
(mas. m.)

La Repubblica - Genova

CIAO
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"Entro il 2010 privatizzato l'aeroporto Colombo di Genova"

Entro la fine del 2010 dovrebbe essere esaurita la privatizzazione dell'aeroporto Colombo di Genova: lo dice il presidente del porto Luigi Merlo, che detiene il 60 per cento delle quote e che per legge deve alienarle. In comitato sottoscritto un accordo con la Camera di Commercio per condividere un percorso che porti ad individuare tramite gara un advisor che quantifichi il valore delle quote e traghetti alla gara per individuare il nuovo gestore. "Se la Camera di commercio vorrà potrà esercitare il diritto di prelazione - dice Merlo - perché così prevede lo statuto e ci sarà anche una quota riservata alle istituzioni pubbliche anche se credo, lo insegnano altre esperienze, che la cosa migliore per rilanciare lo scalo sia un socio privato e di mestiere". (Primocanale)

CIAO
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