I conti dell'aeroporto di Cuneo Levaldigi stanno migliorando e il
Consiglio provinciale approva (21 sì, 1 voto contrario di Lauria e 3 astensioni di Avena, Brignone e Di Giambattista) il patto parasociale con la Regione Piemonte e la Camera di Commercio con il quale si sottolinea che “l'aeroporto cuneese può rientrare nelle finalità istituzionali della Provincia, rappresentando un asse strategico per la promozione e lo sviluppo del territorio”. Gli enti manterranno, per almeno 5 anni, il controllo della società di gestione Geac. Stesso voto favorevole del Consiglio anche per la sottoscrizione dell'aumento di capitale di oltre 1 milione di euro a sostegno del piano economico finanziario della società. Questo, in sintesi, l'esito del lungo dibattito del Consiglio provinciale di lunedì 9 febbraio, introdotto dal presidente della Provincia Raffaele Costa che ha fatto riferimento ad altre società partecipate, meno dinamiche. “Credo che nessuno possa negare a questa amministrazione di essere stata coraggiosa in materia – ha
detto Costa -. Abbiamo, anche sulla scorta di orientamenti largamente condivisi in Consiglio provinciale, chiuso 6 società partecipate. Che servivano a poco, cosa che emergeva in modo inoppugnabile dai bilanci delle stesse. Altre molto probabilmente ne chiuderemo, in questi mesi che mancano alla fine del mandato: non è stato facile, perché non di rado ci sono state resistenze. Ma siamo andati avanti, nell’interesse sovrano dei contribuenti e dei cittadini. Non so, lasciatemelo dire, se esista un’altra amministrazione provinciale che ha chiuso 6 società senza aprirne neppure una, di fatto privandosi di una cinquantina abbondante di nomine dirette tra consiglieri e revisori”.
Costa ha poi illustrato la situazione dell'aeroporto di Cuneo e della società di gestione Geac. “Quando questo Consiglio provinciale ha iniziato ad occuparsene la società di gestione dell’aeroporto di Levaldigi perdeva qualcosa come 20 milioni di euro in tre anni a fronte di risultati modesti sul fronte del traffico aereo. Ricordo con precisione la responsabilità e la serietà con cui ciascuno di noi affrontò in quei momenti l’argomento. Non mancarono momenti di reale sgomento, rispetto ad una massa debitoria che era stata creata con scelte inavvedute che non voglio qui rievocare perché sono note a tutti. Situazione attuale: l’aeroporto di Levaldigi ha triplicato i dati di traffico negli ultimi tre anni sfiorando i 100.000 passeggeri. Sono ormai consolidati i collegamenti con Bucarest, Bacau e Tirana. Sono già in catalogo, presso un importante operatore turistico di livello nazionale, otto collegamenti estivi con le Baleari. E poi c’è Ryan Air”. Sul turismo invernale Costa ha ricordato gli oltre 2.000 inglesi e irlandesi “che hanno già acquistato un volo per Cuneo e arriveranno nella stragrande maggioranza dei casi sugli impianti di Limone Piemonte e del Mondolè. Altri 2.000 circa già sono arrivati e ripartiti. Non mi sembra un dato qualunque: il solo indotto, che certo non mi sento di quantificare con precisione, è di gran lunga superiore all’impegno che è richiesto in questo momento ai soci pubblici”.
Sulla continuità territoriale e il collegamento con Roma non sono mancate vicissitudini e ben due gare deserte. “Ma il bando è stato pubblicato il 22 gennaio scorso e parrebbe incontrare – ha detto Costa citando Geac - un certo interesse da parte degli operatori, anche alla luce dei nuovi parametri su cui è incardinata la gara. Piano industriale: l’aumento di capitale non è destinato a pagare debiti, bensì a rilanciare l’aeroporto anche sulla scorta di investimenti che non sarebbero senza conseguenze per il conto economico della società. In particolare, il progetto sul fotovoltaico avrebbe ricadute positive nella misura in cui consentirebbe alla società di produrre l’energia elettrica che usa(l’autoconsumo) insieme ad indubbi benefici sul lato delle entrate”. Infine, la differenza tra entrate e uscite, al netto degli ammortamenti e spese straordinarie, si aggira intorno ai 500.000 euro. “Un dato incommensurabile con quelli cui ci trovammo di fronte nel 2004 – ha aggiunto Costa -. Il Piano economico e finanziario elaborato da Geac punta ad un equilibrio già nel terzo anno e all’utile nel 2014. Va detto che, tanto nel 2006 che nel 2007 l’attuale Consiglio di amministrazione non solo ha approvato bilanci migliori di quelli previsti nel precedente piano industriale ma, per la prima volta, si è trattato di bilanci certificati e certificabili. Con la Regione e la Camera di Commercio siamo impegnati per essere a fianco del Consiglio di Amministrazione che ci fornirà un monitoraggio costante, come peraltro ha fatto in questi anni. E’ avviato un percorso, che potrà ragionevolmente essere anticipato rispetto alle previsioni del piano di rilancio, per individuare un partner industriale e finanziario: esperienze di altri aeroporti, in tutto e per tutto simili al nostro, dimostrano che questa non solo è una strada giusta ma potrebbe, in prospettiva,
rappresentare una svolta decisiva”.
Il presidente Costa ha poi ringraziato l’attuale il presidente di Geac Giampiero Pepino, il vicepresidente Guido Bonino insieme ai consiglieri Sabbatini e Marafante per il lavoro svolto, tra l’altro a titolo pressoché onorifico: il personale assomma all’equivalente di 23 unità a tempo pieno (26 complessive). L'aeroporto cresce e da pochi mesi sono presenti l’autonoleggio Hertz direttamente e l’Avis su chiamata. Altri due importanti operatori del settore, Budget ed Europecar, vorrebbero essere a loro volta a Levaldigi ma non c’è al
momento spazio. Sono stati aperti due negozi ed un terzo è stato opzionato. Un secondo bar, al lato partenze, si aggiunge al bar ristorante storico: tutti segnali positivi non solo sul lato delle entrate, ma anche rispetto ad un interesse generale da parte di operatori e aziende per la struttura. “Sarei felice – ha concluso Costa - se anche i colleghi che in passato erano più dubbiosi fossero convinti da queste argomentazioni. Ma davvero non mi capaciterei di un voto diverso da parte di chi è stato favorevole in condizioni ben più drammatiche: abbiamo una struttura che è già strategica e può diventare un volano per lo sviluppo. Ecco perché, convintamente, il mio sarà un voto favorevole”.
Targatocn.it
Consiglio provinciale approva (21 sì, 1 voto contrario di Lauria e 3 astensioni di Avena, Brignone e Di Giambattista) il patto parasociale con la Regione Piemonte e la Camera di Commercio con il quale si sottolinea che “l'aeroporto cuneese può rientrare nelle finalità istituzionali della Provincia, rappresentando un asse strategico per la promozione e lo sviluppo del territorio”. Gli enti manterranno, per almeno 5 anni, il controllo della società di gestione Geac. Stesso voto favorevole del Consiglio anche per la sottoscrizione dell'aumento di capitale di oltre 1 milione di euro a sostegno del piano economico finanziario della società. Questo, in sintesi, l'esito del lungo dibattito del Consiglio provinciale di lunedì 9 febbraio, introdotto dal presidente della Provincia Raffaele Costa che ha fatto riferimento ad altre società partecipate, meno dinamiche. “Credo che nessuno possa negare a questa amministrazione di essere stata coraggiosa in materia – ha
detto Costa -. Abbiamo, anche sulla scorta di orientamenti largamente condivisi in Consiglio provinciale, chiuso 6 società partecipate. Che servivano a poco, cosa che emergeva in modo inoppugnabile dai bilanci delle stesse. Altre molto probabilmente ne chiuderemo, in questi mesi che mancano alla fine del mandato: non è stato facile, perché non di rado ci sono state resistenze. Ma siamo andati avanti, nell’interesse sovrano dei contribuenti e dei cittadini. Non so, lasciatemelo dire, se esista un’altra amministrazione provinciale che ha chiuso 6 società senza aprirne neppure una, di fatto privandosi di una cinquantina abbondante di nomine dirette tra consiglieri e revisori”.
Costa ha poi illustrato la situazione dell'aeroporto di Cuneo e della società di gestione Geac. “Quando questo Consiglio provinciale ha iniziato ad occuparsene la società di gestione dell’aeroporto di Levaldigi perdeva qualcosa come 20 milioni di euro in tre anni a fronte di risultati modesti sul fronte del traffico aereo. Ricordo con precisione la responsabilità e la serietà con cui ciascuno di noi affrontò in quei momenti l’argomento. Non mancarono momenti di reale sgomento, rispetto ad una massa debitoria che era stata creata con scelte inavvedute che non voglio qui rievocare perché sono note a tutti. Situazione attuale: l’aeroporto di Levaldigi ha triplicato i dati di traffico negli ultimi tre anni sfiorando i 100.000 passeggeri. Sono ormai consolidati i collegamenti con Bucarest, Bacau e Tirana. Sono già in catalogo, presso un importante operatore turistico di livello nazionale, otto collegamenti estivi con le Baleari. E poi c’è Ryan Air”. Sul turismo invernale Costa ha ricordato gli oltre 2.000 inglesi e irlandesi “che hanno già acquistato un volo per Cuneo e arriveranno nella stragrande maggioranza dei casi sugli impianti di Limone Piemonte e del Mondolè. Altri 2.000 circa già sono arrivati e ripartiti. Non mi sembra un dato qualunque: il solo indotto, che certo non mi sento di quantificare con precisione, è di gran lunga superiore all’impegno che è richiesto in questo momento ai soci pubblici”.
Sulla continuità territoriale e il collegamento con Roma non sono mancate vicissitudini e ben due gare deserte. “Ma il bando è stato pubblicato il 22 gennaio scorso e parrebbe incontrare – ha detto Costa citando Geac - un certo interesse da parte degli operatori, anche alla luce dei nuovi parametri su cui è incardinata la gara. Piano industriale: l’aumento di capitale non è destinato a pagare debiti, bensì a rilanciare l’aeroporto anche sulla scorta di investimenti che non sarebbero senza conseguenze per il conto economico della società. In particolare, il progetto sul fotovoltaico avrebbe ricadute positive nella misura in cui consentirebbe alla società di produrre l’energia elettrica che usa(l’autoconsumo) insieme ad indubbi benefici sul lato delle entrate”. Infine, la differenza tra entrate e uscite, al netto degli ammortamenti e spese straordinarie, si aggira intorno ai 500.000 euro. “Un dato incommensurabile con quelli cui ci trovammo di fronte nel 2004 – ha aggiunto Costa -. Il Piano economico e finanziario elaborato da Geac punta ad un equilibrio già nel terzo anno e all’utile nel 2014. Va detto che, tanto nel 2006 che nel 2007 l’attuale Consiglio di amministrazione non solo ha approvato bilanci migliori di quelli previsti nel precedente piano industriale ma, per la prima volta, si è trattato di bilanci certificati e certificabili. Con la Regione e la Camera di Commercio siamo impegnati per essere a fianco del Consiglio di Amministrazione che ci fornirà un monitoraggio costante, come peraltro ha fatto in questi anni. E’ avviato un percorso, che potrà ragionevolmente essere anticipato rispetto alle previsioni del piano di rilancio, per individuare un partner industriale e finanziario: esperienze di altri aeroporti, in tutto e per tutto simili al nostro, dimostrano che questa non solo è una strada giusta ma potrebbe, in prospettiva,
rappresentare una svolta decisiva”.
Il presidente Costa ha poi ringraziato l’attuale il presidente di Geac Giampiero Pepino, il vicepresidente Guido Bonino insieme ai consiglieri Sabbatini e Marafante per il lavoro svolto, tra l’altro a titolo pressoché onorifico: il personale assomma all’equivalente di 23 unità a tempo pieno (26 complessive). L'aeroporto cresce e da pochi mesi sono presenti l’autonoleggio Hertz direttamente e l’Avis su chiamata. Altri due importanti operatori del settore, Budget ed Europecar, vorrebbero essere a loro volta a Levaldigi ma non c’è al
momento spazio. Sono stati aperti due negozi ed un terzo è stato opzionato. Un secondo bar, al lato partenze, si aggiunge al bar ristorante storico: tutti segnali positivi non solo sul lato delle entrate, ma anche rispetto ad un interesse generale da parte di operatori e aziende per la struttura. “Sarei felice – ha concluso Costa - se anche i colleghi che in passato erano più dubbiosi fossero convinti da queste argomentazioni. Ma davvero non mi capaciterei di un voto diverso da parte di chi è stato favorevole in condizioni ben più drammatiche: abbiamo una struttura che è già strategica e può diventare un volano per lo sviluppo. Ecco perché, convintamente, il mio sarà un voto favorevole”.
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