non si capisce secondo quale criterio sia superata la pista da 2,4 km visto che Riggio la ritiene tuttora l'ipotesi ideale.
Aeroporti, Rossi rassicura Pisa: fidatevi, ci saranno solo vantaggi per tutti
«L’ipotesi dei 2.400 metri a Peretola è superata. Insieme avremo il terzo polo aeroportuale del Paese»
FIRENZE. Rossi rassicura Pisa: «La Regione entro metà luglio approverà il Pit che prevede per l’aeroporto di Firenze una pista di 2mila metri. E anche l’Enac dirà sì. L’ipotesi dei 2400 metri è superata». E aggiunge, il governatore: «A Pisa consiglio di entrare nella società unica che si formerà per la gestione dei due aeroporti. Così con il suo 15-20% di quote potrà controllare e condizionare la gestione della società».
Lo sostiene il presidente della Regione Enrico Rossi nel corso di un forum con il Tirreno sulle infrastrutture, confrontandosi con il direttore Roberto Bernabò e con i giornalisti Cristiano Meoni e Mario Lancisi.
Lei ha accusato Pisa di campanilismo, ma la stessa accusa può vale anche per Firenze, non le pare?
«Il campanilismo c’è da decenni e da entrambe le parti. Il comitato tecnico che avevamo messo insieme per la holding non era d’accordo nemmeno sul colore delle matite. Ero partito con l’idea che fosse la Regione a dar vita a una società unica a guida pubblica. Di fronte all'arenarsi del progetto pubblico, si è presentato un privato disposto a fare investimenti importanti, e mi è parso opportuno non rinunciare».
Non è la stessa cosa società a guida pubblica o privata.
«Non lo è. Ma non c'è scritto da nessuna parte che debba essere pubblica. Finalmente si parlerà di servizi e non di campanili. In questa operazione ci guadagna la Toscana e ne esce bene Pisa. A Pisa il privato investe settanta milioni. L’integrazione è la forza del nostro sistema aeroportuale».
Tante grandi città europee hanno aeroporti a 70-80 chilometri. Perché dobbiamo averne due in Toscana? Perché investire denaro pubblico su Firenze quando c'è già Pisa?
«Per contare a livello nazionale e europeo occorre mettere insieme almeno 12 milioni di passeggeri. Pisa non può avere più di sette milioni di passeggeri. Ma se a questi aggiungiamo i quattro e mezzo di Firenze noi possiamo diventare il terzo polo aeroportuale d’Italia. Con brand tra l’altro di grande richiamo come la Toscana, Firenze, Pisa. Lasciando la situazione così come è oggi corriamo invece il rischio che Pisa diventi marginale e Firenze chiuda i battenti o per sopravvivere stabilisca un asse con Bologna. La separatezza rappresenta un danno per Pisa».
Lei rassicura Pisa: fidati, l’integrazione è la strada giusta. Però Enac vuole per Firenze una pista di 2400 metri e la concorrenza diventerà tale che lo scalo pisano rischia di perdere passeggeri anziché aumentarli.
«Non sarà così. Noi il primo luglio approveremo il Pit per l’aeroporto fiorentino che prevede una lunghezza di 2mila metri. Questa era e rimane la nostra posizione. E tutte le dichiarazioni e le prese di posizioni di Corporation America, che con il 51% di quote, ha la maggioranza dei due scali toscani, sono univoche nel rispetto delle previsioni urbanistiche del Pit».
Ma l’Enac parla di una pista di 2400 metri.
«Questa era una posizione di qualche mese fa. Oggi non è più sul tavolo. Si farà una pista di 2mila metri. Onestamente non comprendo la preoccupazione di Pisa che crescerà in numero di voli e di passeggeri. Così come Firenze».
forumSì, lei rassicura, però a comandare sono gli argentini.
«Io auspico che la politica torni a fare la politica e non si occupi di gestione. Noi come Regione cederemo le nostre quote residue in parte eguali ai comuni di Pisa e Firenze perché stiano dentro la società unica a discutere e impegnarsi. La Regione invece assolverà al suo ruolo. Che non è da poco: governare lo sviluppo degli aeroporti e effettuare i controlli ambientali».
Ritiene insomma di aver fatto la scelta giusta?
«Sì, abbiamo fatto una scelta storica e decisiva per lo sviluppo della Regione. Una regione manifatturiera, della ricerca e del turismo. Abbiamo adesso in un’unica holding, Pisa con voli intercontinentali e Firenze che, migliorando le condizioni attuali, può crescere».
Se ci saranno le primarie per le regionali del prossimo anno teme un effetto Pisa?
«Le primarie le ho chieste io. Se il partito vorrà farle sono pronto, altrimenti avrò più tempo da dedicare al governo. Comunque mi piacerebbe avere tempo e modo di spiegarmi con i cittadini di Pisa. Se su alcune scelte fatte ho dei dubbi questa dell'aeroporto è la cosa su cui sono maggiormente sicuro. La battaglia è andata sopra i toni. Io sono sereno».
Un’altra questione annosa è la Tirrenica. Lei aveva parlato di cantieri aperti nella primavera del 2014. Invece i cantieri restano chiusi e la Sat pretende 270 milioni per aprirli.
«Mi permetto di osservare che la marginalità della costa è anche dovuta alla assoluta mancanza di infrastrutture. La Regione ha un solo obiettivo: che l’autostrada o una strada di tipo autostradale si realizzi. Una risposta abbiamo diritto ad averla. Come mai i lavori vanno avanti nel Lazio e non nel tratto dove ci sono le più alti incidentalità nazionali? E' il governo che deve decidere. Questo è uno scandalo europeo».
Però la Sat vuole i soldi.
«Io chiamo in causa il governo. I soldi chiesti della Sat sono troppi? Li riduca. Non vuole più l’autostrada ma una strada di tipo autostradale? Ok, tiri fuori i 1600-1800 milioni che occorrono per la superstrada. L’unica cosa che noi non accettiamo è la condanna della costa ad una condizione di minorità sul piano infrastrutturale».
(a cura di Mario Lancisi)
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