Contesto normativo a un'eventuale razionalizzazione di Linate


Questo è chiaro! Probabilmente ho posto male la domanda: supponiamo che per chiudere CIA utilizzino un rapporto che dice che nelle varie zone, alle varie ore e tutti gli altri parametri del caso, c'è tot rumore e che questo tot è troppo alto. Abbastanza alto da imporre la chiusura.
Ora supponiamo che il sindaco di Segrate o quello di S.Donato, con procedura del tutto analoga, dimostrino carte alla mano che il rumore prodotto a LIN è ben superiore aquello di CIA e chiedano a loro volta, se necessario per vie legali, la chiusura del supposto city-airport. E che nel fare questo facciano abbastanza casino da avere risonanza nazionale.
Vorrei capire se questa può essere la "scappatoia" che permette ai politici "pro-LIN" (cioè tutti), di dire che loro avrebbero tenuto aperto LIN, ma le normative antirumore che hanno costretto alla chiusura di CIA, non permettono neanche a LIN di operare nella legalità.
E a quel punto, con buona pace di tutti (Malpensa ampliato permetterebbe il ricollocamento di lavoratori e commercianti), le cose seguirebbero il loro corso naturale. E' uno scenario ipotizzabile sul piano legale?
 
La malattia nasce a Milano, la Lombardia è spezzata in due dall' Adda, perché a est si guarda anche altrove e si coltiva il proprio aeroporto, con orgogllio, ma senza fare molti soldi, perché il cliente Ryanair spende ben poco.

Non si può nemmeno sostenere che le obiezioni siano infondate: prima che si aprisse la 4a corsia dell' A4 era letteralmente impensabile per un bergamasco o un bresciano prendere un volo da MXP al mattino, ora resta un tappo dovuto all' incompleta Tangenziale nord, all' assenza della Pedemontana e di un treno per MXP da Centrale o Porta Garibaldi. Le tariffe dei taxi possono andar bene solo ad Abramovic, eccetera eccetera.

Se tutto queso era poco accettabile nel 1998 è inaccettabile nel 2009. Per fortuna negli ultimi anni qualcuno si è dato da fare, ma se saremo fortunati il problema sarà risolto solo nel 2015.

E' significativo che Garnadt abbia concluso la festa per il lancio di Lufthansa Italia dicendo non di chiudere Linate, ma di non dimenticare mai che i collegamenti vanno costantemente migliorati. Insomma crede poco che si metta mano a LIN, ma spera che con collegamenti decenti verso MXP la preferenza dei pax per LIN scenda fino ad un punto tollerabile.

Su questo ho qualche dubbio però:
1) M4 fino a Linate: tutta milano sarà a meno di 30 minuti da LIN senza code, da Duomo ci vorranno meno di 15 minuti
2) la M4 arriva fino a Pioltello, tutto l'est in treno ci arriverà con un solo cambio e la frequenza delle linee S su quella linea "peggioreranno la situazione"
3) La S9 aprirà una fermata su forlanini collegata alla M4, con un cambio da Monza ad Abbiategrasso si arriverà velocemente a Linate
4) BreBeMi: mezza lombardia est arriverà in autostrada fino a Linate
E' vero che per MXP si sta facendo qualcosa ma per il 2015 LIN sarà imbattibile.
 
Questo è chiaro! Probabilmente ho posto male la domanda: supponiamo che per chiudere CIA utilizzino un rapporto che dice che nelle varie zone, alle varie ore e tutti gli altri parametri del caso, c'è tot rumore e che questo tot è troppo alto. Abbastanza alto da imporre la chiusura.
Ora supponiamo che il sindaco di Segrate o quello di S.Donato, con procedura del tutto analoga, dimostrino carte alla mano che il rumore prodotto a LIN è ben superiore aquello di CIA e chiedano a loro volta, se necessario per vie legali, la chiusura del supposto city-airport. E che nel fare questo facciano abbastanza casino da avere risonanza nazionale.
Vorrei capire se questa può essere la "scappatoia" che permette ai politici "pro-LIN" (cioè tutti), di dire che loro avrebbero tenuto aperto LIN, ma le normative antirumore che hanno costretto alla chiusura di CIA, non permettono neanche a LIN di operare nella legalità.
E a quel punto, con buona pace di tutti (Malpensa ampliato permetterebbe il ricollocamento di lavoratori e commercianti), le cose seguirebbero il loro corso naturale. E' uno scenario ipotizzabile sul piano legale?

ipotizzabilissimo anche perchè già accaduto:

La giunta: ignorato il limite di 65 decibel, ora basta. La protesta degli abitanti: rispettare le regole
Troppo rumore, denunciato Linate
In tre mesi voli quadruplicati. Il Comune di San Giuliano: vanno ridotti


SANGIULIANO MILANESE - A « sparare » su Linate con la « contraerea » a colpi di carte bollate erano stati all' inizio Segrate e San Donato. Adesso anche San Giuliano Milanese ha depositato un esposto denuncia in Procura per chiedere la sospensione dei contestatissimi decolli a sud. Lo annuncia il sindaco, Marco Toni, che spiega come « ormai da settimane assistiamo ad una crescita esponenziale dell' uso della pista 18 per i velivoli in partenza. Siamo passati da meno di 30 decolli del mese di gennaio, ai 118 del mese di marzo, e ad aprile e maggio la situazione è ulteriormente peggiorata. Negli ultimi giorni, poi, sono state decine le telefonate di protesta dei residenti » . Tanto da spingere l' amministrazione comunale a presentare formale denuncia. « C' è una sentenza del Tribunale di Milano che impone all' aeroporto - prosegue Toni - di adottare tutti gli accorgimenti necessari a rispettare il limite dei 65 decibel per il rumore causato dal sorvolo aereo. Invece di rispettare l' ordinanza, oltre a dover subire gli effetti acustici degli atterraggi, ci ritroviamo tra i 30 e i 40 apparecchi in più sulla testa, per di più in fase di decollo e quindi con un sensibile aumento della rumorosità » . Nei giorni scorsi si era anche tenuto un incontro tra sindaci e direzione aeroportuale. In discussione, l' avvio dell' attesa sperimentazione per le nuove rotte proposte da cinque dei sei comuni interessati ( Milano, Pioltello, Peschiera Borromeo, San Donato Milanese e San Giuliano Milanese) e il tentativo di trovare un accordo con Segrate, l' unico ancora scettico nei confronti del progetto. « Si è parlato anche delle rotte sud - dice Toni - e sulla carta ci sono state date rassicurazioni, ma nei fatti abbiamo assistito ad un peggioramento » . Adesso l' esposto denuncia « perché si ripristini la situazione precedente, quando i decolli verso sud erano un' eccezione causata solo da condizioni metereologiche avverse » . Una richiesta che ha trovato anche il sostegno di Segrate, comune che due anni fa, tra molte polemiche, aveva chiesto l' inversione delle rotte di decollo: « Una proposta accantonata - dice oggi il sindaco, Adriano Alessandrini - . Non vogliamo certo scaricare il problema sugli altri comuni » .

Sanaldi Barbara

'Sea paghi per i rumori di Linate'
Repubblica — 21 luglio 2008 pagina 4 sezione: MILANO

Tocca a Sea risolvere il problema dell' inquinamento acustico provocato dai voli che ogni giorno partono da Linate e passano sulle teste dei residenti dell' hinterland a est di Milano. Dopo il ricorso di 36 cittadini residenti a Redecesio - la frazione di Segrate che subisce i danni più gravi dal sorvolo degli aerei - presentato nel 2007 contro ministero dei Trasporti ed Enac, dopo un piano alternativo di rotte sperimentato per nove mesi senza risultati, ora sono proprio ministero ed Enac a chiamare in giudizio Sea e chiedere che sia la società di gestione degli scali milanesi a risolvere il problema dell' inquinamento. Il tribunale ha accolto la richiesta lo scorso 11 marzo e pochi giorni fa, il 9 luglio, la società di gestione degli scali meneghini è comparsa in udienza per la prima volta. Il merito dei problemi sarà discusso nella prossima tappa del procedimento, a settembre, ma le ragioni per cui Roma ha chiamato in causa Sea è emersa chiara nelle parole con cui l' Avvocatura di Stato ha chiesto la sua comparsa nel procedimento: la sperimentazione delle nuove rotte, dallo scorso settembre fino a oggi, è fallita. Il livello di urbanizzazione dell' hinterland è tale che è quasi impossibile trovare percorsi alternativi per i voli Ora - dicono da ministero ed Enac - tocca a Sea «adottare, per la sopra indicata frazione, il piano di abbattimento e contenimento del rumore prodotto dalle attività aeroportuali».[/U] [/U]E in più chiedono di essere sollevati dal pagamento di «qualsiasi somma, anche a titolo di spese giudiziali». Una presa di posizione netta che viene salutata con favore dai cittadini di Redecesio, i quali nel 2007 si sono rivolti alla magistratura. Un procedimento da cui è nata la sperimentazione di questi mesi, con una spalmatura di rotte sui comuni dell' hinterland. «Già a marzo il ministero ha ammesso che la sperimentazione era fallita - spiega l' avvocato Veronica Dini, legale dei cittadini di Segrate - I valori d' inquinamento a Redecesio era rimasti uguali, negli altri comuni erano aumentati». E nell' udienza di marzo il ministero ha detto esplicitamente che solo Sea poteva risolvere il problema. «Significa - spiega ancora l' avvocato Dini - ridurre il volume di voli portando Linate a essere un vero city airport o realizzando un piano di delocalizzazione com' è avvenuto a Malpensa». Una delegazione di residenti di Redecesio si è recata per questo a Ferno, comune in provincia di Bergamo e poco distante da Malpensa, dove Sea ha portato avanti un piano di trasferimenti per allontanare i residenti dall' hub varesino. «E lì - dice Mario Nadin, portavoce del comitato di cittadini di Redecesio - i livelli d' inquinamento erano inferiori ai nostri. A Ferno c' erano 60 decibel, a Segrate ce ne sono 67,3». E con la sperimentazione per Nadin e gli altri residenti «si è passati da quattro a 48 voli al giorno sopra le nostre case». Sarà nelle prossime settimane, prima ancora dell' udienza di settembre, che Sea dovrà dire quali interventi intende prendere per ridurre l' inquinamento acustico. «Chiediamo un tavolo di concertazione tra tutte le istituzioni coinvolte e i rappresentanti dei residenti - dice Nadin - La situazione di oggi è grave. Ma la nostra grande preoccupazione è per i 30 milioni di viaggiatori che dovrebbero arrivare in città per l' Expo. Non vogliamo che passino tutti sopra le nostre case». - SANDRO DE RICCARDIS


....considera poi che non mi risulta che Linate abbia adottato una v.i.a.(valutazione di impatto ambientale)......e comunque la rigiri , per questo otivo, su Linate il traffico non lo puoi più aumentare ....
 
Su questo ho qualche dubbio però:
1) M4 fino a Linate: tutta milano sarà a meno di 30 minuti da LIN senza code, da Duomo ci vorranno meno di 15 minuti
2) la M4 arriva fino a Pioltello, tutto l'est in treno ci arriverà con un solo cambio e la frequenza delle linee S su quella linea "peggioreranno la situazione"
3) La S9 aprirà una fermata su forlanini collegata alla M4, con un cambio da Monza ad Abbiategrasso si arriverà velocemente a Linate
4) BreBeMi: mezza lombardia est arriverà in autostrada fino a Linate
E' vero che per MXP si sta facendo qualcosa ma per il 2015 LIN sarà imbattibile.
Nel 2015 sarà imbattibile se efettivamente la metrò ci arriverà, al momento non è stata neanche finanziata la progettazione !!!

In un futuro remoto LIN sarà più un interscambio Brebemi-metrò che un aeroporto passeggeri.
 
@ belumosi ...e la cosa sembra essere nota da un bel pò di tempo ..segue stralcio di interrogazione parlamentare:


TRASPORTI E NAVIGAZIONE
Interrogazioni a risposta scritta:

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Pag. 34922

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CENTO. - Al Ministro dei trasporti e della navigazione, al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del 10 agosto 1988 entrato in vigore il 1o settembre 1988, sancisce le opere da sottoporre a Via, tra cui ineccepibilmente rientra anche il caso di Linate; il ministero dell'ambiente ai sensi dell'articolo 6 comma 6 della legge 8 luglio 1986, n. 349 vigila sulla osservanza delle eventuali prescrizioni contenute nella pronuncia di compatibilità ambientale;
l'aeroporto di Milano Linate è stato costruito a circa 5 chilometri dal centro di Milano ed oggi è praticamente tutt'uno con l'agglomerato urbano dell'hinterland milanese, il che comporta l'impossibilità di ulteriori espansioni aeroportuali; con decreto 25 ottobre 1998, n. 46T, noto come decreto Burlando, una parte del traffico è stata trasferita da Linate a Malpensa. Lo stesso decreto prevedeva che a Linate dovesse rimanere solo la navetta Roma-Milano pari a circa 80 movimenti giornalieri;
il successivo decreto Bersani «integrava e modificava» il precedente «Burlando» consentendo allo scalo di Linate di passare dai previsti 80 agli attuali 220 movimenti giornalieri;
tale modifica è stata apportata senza eseguire la preventiva valutazione di impatto ambientale;
uno studio redatto da un comitato di cittadini, è stato consegnato personalmente in data 8 marzo 2000 al direttore generale del ministero dell'ambiente, denominato: valutazione dell'inquinamento acustico, atmosferico e dei problemi di sicurezza nell'intorno aeroportuale di Milano Linate»; il sottosegretario onorevole Valerio Calzolaio il 31 maggio 2000 lanciava l'allarme ambientale per Linate lamentando che ben oltre 20.000 cittadini sono sottoposti a rumore da traffico aereo compreso tra i 60 ed i 75 dB;
l'Enac con nota del 14 marzo 2000 riconosceva la gravità della situazione a Linate;
uno studio recentemente commissionato dalla Comunità europea, getta le basi per una richiesta addotta da undici compagnie estere che vorrebbe portare Linate dai 350 ai 400 movimenti giornalieri;
il 24 novembre 2000 è stato presentato alla Procura della Repubblica di Milano un esposto-denuncia contro il Ministro Bordon per il reato di rifiuto di atti di ufficio -: se il ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti e se questi corrispondano al vero così riportati;
quali siano i motivi che hanno portato alla determinazione del numero di movimenti giornalieri per l'aeroporto di Linate è stata effettuata senza la necessaria valutazione di impatto ambientale e in base a quali criteri di analisi si stia prendendo in considerazione un ulteriore ampliamento della capacità dello stesso aeroporto.
(4-32853)

STAJANO. - Al Ministro dei trasporti e della navigazione, al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che:
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 377 del 10 agosto 1988 entrato in vigore il 1o settembre 1988, sancisce le opere da sottoporre alla Via, tra cui ineccepibilmente rientra anche il caso di Linate;
il ministero dell'ambiente ai sensi dell'articolo 6, comma 6, della legge 8 luglio



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Pag. 34923

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1986, n. 349, vigila sulla osservanza delle eventuali prescrizioni contenute nella pronuncia di compatibilità ambientale;
l'aeroporto di Milano Linate è stato costruito a circa 5 chilometri dal centro di Milano ed oggi è praticamente tutt'uno con l'agglomerato urbano dell'hinterland milanese, il che comporta l'impossibilità di ulteriori espansioni aeroportuali;
con decreto 25 ottobre 1998, n. 46T, noto come decreto Burlando, una parte del traffico è stata trasferita da Linate a Malpensa. Lo stesso decreto prevedeva che a Linate dovesse rimanere solo la navetta Roma-Milano pari a circa 80 movimenti giornalieri;
il successivo decreto «Bersani» integrava e modificava il precedente «Burlando», consentendo allo scalo di Linate di passare dai previsti 80 agli attuali 220 movimenti giornalieri;
tale modifica è stata apportata senza eseguire la preventiva valutazione di impatto ambientale;
uno studio redatto da un comitato di cittadini, è stato consegnato personalmente in data 8 marzo 2000 al direttore generale del ministero dell'ambiente, denominato: «Valutazione dell'inquinamento acustico,atmosferico e dei problemi di sicurezza nell'intorno aeroportuale di Milano Linate»;
il sottosegretario onorevole Valerio Calzolaio il 31 maggio 2000 lanciava l'allarme ambientale per Linate lamentando che ben oltre 20.000 cittadini sono sottoposti a rumore da traffico aereo compreso tra i 60 ed i 75 dB; l'Enac con nota del 14 marzo 2000 riconosceva la gravità della situazione a Linate; uno studio recentemente commissionato dalla Comunità europea, getta le basi per una richiesta addotta da undici compagnie estere che vorrebbe portare Linate dai 350 ai 400 movimenti giornalieri;
il 24 novembre 2000 è stato presentato alla procura della Repubblica di Milano un esposto-denuncia contro il Ministro Bordon per il reato di rifiuto di atti di ufficio -:
per quali motivi la determinazione del numero di movimenti giornalieri per l'aeroporto di Linate è stata effettuata senza la necessaria valutazione di impatto ambientale;
in base a quali criteri di analisi si stia prendendo in considerazione un ulteriore ampliamento della capacità dello stesso aeroporto.
(4-32854)
 
Delirio di Pecci...

ALITALIA: PECCI (BLUE PANORAMA), LINATE E MALPENSA POSSONO COESISTERE

RHO-PERO (MILANO) - I due aeroporti milanesi di Linate e Malpensa ''possono coesistere''. Parola di Franco Pecci, presidente di Blue Panorama, che interviene così nella querelle sul destino degli scali del capoluogo lombardo. ''Linate - ha spiegato Pecci durante la giornata di apertura della Bit - non può servire rotte di lungo raggio, mentre Malpensa e' stato costruito proprio per il lungo raggio''. Due aeroporti complementari, dunque, per Pecci, convinto che ridurre Linate alla sola navetta Milano-Roma ''farebbe arrabbiare i passeggeri meneghini''. E comunque, ha concluso il numero uno di Blue Panorama, sulla tratta Milano-Roma ''il vero concorrente di Alitalia sarà il treno''.
 
Ovvietà. Linate e da Malpensa coesistono da anni se non da decenni. Bisogna vedere a quali condizioni e con quali conseguenze. Il modello di Pecci è quello storico di due aeroporti indipendenti, a Malpensa c' era il volo per New York e a Linate quelli per Napoli e Palermo. Però già allora napoletani e palermitani volavano a New York passando da Fiumicino, non facevano certo un transfer da Linate a Malpensa in bus.
 
Delirio di Pecci...
ALITALIA: PECCI (BLUE PANORAMA), LINATE E MALPENSA POSSONO COESISTERE
Beh certo, per il modello di business di BV potrebbero aprire anche Bresso, Calcinate del Pesce, Cameri e Venegono al traffico civile che non cambierebbe nulla.

PS
Ieri sera su TG5.it c'era l'ennesima intervista a Pecci (è un binomio consolidatissimo quello tra Canale 5 e il presidente di BV !!) alla BIT, tutto ringalluzzitto da un presunto LF dell'85% sulla Tailandia della sua compagnia. Ma non si lamentava fino a un mese fa della concorrenza sleale di China Airlines che aveva fortemente penalizzato BV? Diceva 45%, hanno fatto miracoli nell'ultimo mese allora!
(minuto 27)
http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=tg5&data=2009/02/20&id=34147&from=tg5
 
Ultima modifica:
Volevo riesumare questo Thread per dimostrarvi come sia in realtà facile modificare secondo i propri desiderata la ripartizione di traffico LIN e MXP ed altro. Per farlo, sono andato semplicemente a recuperare la normativa vigente in Francia e sentite un po' che cosa dice:

Article L251-2
Modifié par Loi 2005-357 2005-04-21 art. 6 JORF 21 avril 2005 en vigueur le 22 juillet 2005

La société Aéroports de Paris est chargée d'aménager, d'exploiter et de développer les aérodromes de Paris - Charles-de-Gaulle, Paris-Orly, Paris-Le Bourget, ainsi que les aérodromes civils situés dans la région d'Ile-de-France dont la liste est fixée par décret. Elle peut exercer toute autre activité, aéroportuaire ou non, dans les conditions prévues par ses statuts.
La société Aéroports de Paris fournit sur les aérodromes mentionnés ci-dessus les services aéroportuaires adaptés aux besoins des transporteurs aériens, des autres exploitants d'aéronefs, des passagers et du public et coordonne, sur chaque aérodrome qu'elle exploite, l'action des différents intervenants.
Un cahier des charges approuvé par décret en Conseil d'Etat fixe les conditions dans lesquelles la société Aéroports de Paris assure les services publics liés à l'exploitation des aérodromes mentionnés au premier alinéa et exécute, sous l'autorité des titulaires du pouvoir de police, les missions de police administrative qui lui incombent.
Ce cahier des charges définit également les modalités :
- selon lesquelles Aéroports de Paris assure la répartition des transporteurs aériens, par des décisions constituant des actes administratifs, entre les différents aérodromes et entre les aérogares d'un même aérodrome ;


Traduzione rapida:

Codice dell’aviazione civile Francese :

Articolo L251-2
Modificato per Legge 2005-357 2005-04-21 art. 6 JORF 21 aprile 2005 in vigour il 22 luglio 2005

Alla società Aéroports de Paris viene affidato il compito di costruire, sviluppare e di esercizio degli aeroporti di Charles de Gaulle, Orly e Le Bourget, così come tutti gli altri aeroporti civili della Regione Ile de France. Può esercitare altre attività aeroportuali e non nelle condizioni previste dai suoi statuti.

La società Aéroports de Paris fornisce sugli aeroporti menzionati servizi aeroportuali adattati ai bisogni dei vettori aerei, di altri operatori, dei passeggeri e del pubblico e coordina su ogni aeroporto che gestisce l’azione di ogni soggetto.

Un documento tecnico stabilito da ADP e approvato per decreto in consiglio di Stato fissa le condizioni alle quali la società Aéroports de Paris assicura i servizi pubblici legati alla gestione degli aeroporti sopra menzionati e esegue sotto l’autorità dei titolari di potere di polizia, le varie missioni di polizia amministrativa che gli incombono.

Questo documento tecnico definisce inoltre le modalità :

·nelle quali Aéroports de Paris assicura la ripartizione dei vari vettori aerei, con decisioni che costituiscono atti amministrativi, tra i differenti aeroporti da lui gestiti ed all’interno dei vari terminal ;

In pratica, il governo francese ha semplicemente autorizzato ADP a fare quel cavolo che vuole a Parigi anzi nell'Ile de France, regione di 12.000.000 abitanti senza che nessuno in UE dica un emerita fava!!!!!!!!!! E i nostri politici sfigati lumbard ce lo dur che continuano a trincerarsi dietro l'UE? Buffoni miserabili!!!!!!
 
In pratica, il governo francese ha semplicemente autorizzato ADP a fare quel cavolo che vuole a Parigi anzi nell'Ile de France

Occhio però, trattandosi di atto amministrativo soccombe rispetto a (praticamente) qualsiasi altra norma in contrasto, nella fattispecie al regolamento CE 1008/2008.

Condivido però il giudizio sull'inadeguatezza della politica (nazionale e locale) nel gestire la vicenda.