Questo è chiaro! Probabilmente ho posto male la domanda: supponiamo che per chiudere CIA utilizzino un rapporto che dice che nelle varie zone, alle varie ore e tutti gli altri parametri del caso, c'è tot rumore e che questo tot è troppo alto. Abbastanza alto da imporre la chiusura.
Ora supponiamo che il sindaco di Segrate o quello di S.Donato, con procedura del tutto analoga, dimostrino carte alla mano che il rumore prodotto a LIN è ben superiore aquello di CIA e chiedano a loro volta, se necessario per vie legali, la chiusura del supposto city-airport. E che nel fare questo facciano abbastanza casino da avere risonanza nazionale.
Vorrei capire se questa può essere la "scappatoia" che permette ai politici "pro-LIN" (cioè tutti), di dire che loro avrebbero tenuto aperto LIN, ma le normative antirumore che hanno costretto alla chiusura di CIA, non permettono neanche a LIN di operare nella legalità.
E a quel punto, con buona pace di tutti (Malpensa ampliato permetterebbe il ricollocamento di lavoratori e commercianti), le cose seguirebbero il loro corso naturale. E' uno scenario ipotizzabile sul piano legale?
ipotizzabilissimo anche perchè già accaduto:
La giunta: ignorato il limite di 65 decibel, ora basta. La protesta degli abitanti: rispettare le regole
Troppo rumore, denunciato Linate
In tre mesi voli quadruplicati. Il Comune di San Giuliano: vanno ridotti
SANGIULIANO MILANESE - A « sparare » su Linate con la « contraerea » a colpi di carte bollate erano stati all' inizio Segrate e San Donato. Adesso anche San Giuliano Milanese ha depositato un esposto denuncia in Procura per chiedere la sospensione dei contestatissimi decolli a sud. Lo annuncia il sindaco, Marco Toni, che spiega come « ormai da settimane assistiamo ad una crescita esponenziale dell' uso della pista 18 per i velivoli in partenza. Siamo passati da meno di 30 decolli del mese di gennaio, ai 118 del mese di marzo, e ad aprile e maggio la situazione è ulteriormente peggiorata. Negli ultimi giorni, poi, sono state decine le telefonate di protesta dei residenti » . Tanto da spingere l' amministrazione comunale a presentare formale denuncia. «
C' è una sentenza del Tribunale di Milano che impone all' aeroporto - prosegue Toni - di adottare tutti gli accorgimenti necessari a rispettare il limite dei 65 decibel per il rumore causato dal sorvolo aereo. Invece di rispettare l' ordinanza, oltre a dover subire gli effetti acustici degli atterraggi, ci ritroviamo tra i 30 e i 40 apparecchi in più sulla testa, per di più in fase di decollo e quindi con un sensibile aumento della rumorosità » . Nei giorni scorsi si era anche tenuto un incontro tra sindaci e direzione aeroportuale. In discussione, l' avvio dell' attesa sperimentazione per le nuove rotte proposte da cinque dei sei comuni interessati ( Milano, Pioltello, Peschiera Borromeo, San Donato Milanese e San Giuliano Milanese) e il tentativo di trovare un accordo con Segrate, l' unico ancora scettico nei confronti del progetto. « Si è parlato anche delle rotte sud - dice Toni - e sulla carta ci sono state date rassicurazioni, ma nei fatti abbiamo assistito ad un peggioramento » . Adesso l' esposto denuncia « perché si ripristini la situazione precedente, quando i decolli verso sud erano un' eccezione causata solo da condizioni metereologiche avverse » . Una richiesta che ha trovato anche il sostegno di Segrate, comune che due anni fa, tra molte polemiche, aveva chiesto l' inversione delle rotte di decollo: « Una proposta accantonata - dice oggi il sindaco, Adriano Alessandrini - . Non vogliamo certo scaricare il problema sugli altri comuni » .
Sanaldi Barbara
'Sea paghi per i rumori di Linate'
Repubblica — 21 luglio 2008 pagina 4 sezione: MILANO
Tocca a Sea risolvere il problema dell' inquinamento acustico provocato dai voli che ogni giorno partono da Linate e passano sulle teste dei residenti dell' hinterland a est di Milano. Dopo il ricorso di 36 cittadini residenti a Redecesio - la frazione di Segrate che subisce i danni più gravi dal sorvolo degli aerei - presentato nel 2007 contro ministero dei Trasporti ed Enac, dopo un piano alternativo di rotte sperimentato per nove mesi senza risultati, ora sono proprio ministero ed Enac a chiamare in giudizio Sea e chiedere che sia la società di gestione degli scali milanesi a risolvere il problema dell' inquinamento.
Il tribunale ha accolto la richiesta lo scorso 11 marzo e pochi giorni fa, il 9 luglio, la società di gestione degli scali meneghini è comparsa in udienza per la prima volta. Il merito dei problemi sarà discusso nella prossima tappa del procedimento, a settembre, ma le ragioni per cui Roma ha chiamato in causa Sea è emersa chiara nelle parole con cui l' Avvocatura di Stato ha chiesto la sua comparsa nel procedimento: la sperimentazione delle nuove rotte, dallo scorso settembre fino a oggi, è fallita.
Il livello di urbanizzazione dell' hinterland è tale che è quasi impossibile trovare percorsi alternativi per i voli Ora - dicono da ministero ed Enac - tocca a Sea «adottare, per la sopra indicata frazione, il piano di abbattimento e contenimento del rumore prodotto dalle attività aeroportuali».[/U] [/U]E in più chiedono di essere sollevati dal pagamento di «qualsiasi somma, anche a titolo di spese giudiziali». Una presa di posizione netta che viene salutata con favore dai cittadini di Redecesio, i quali nel 2007 si sono rivolti alla magistratura. Un procedimento da cui è nata la sperimentazione di questi mesi, con una spalmatura di rotte sui comuni dell' hinterland. «
Già a marzo il ministero ha ammesso che la sperimentazione era fallita - spiega l' avvocato Veronica Dini, legale dei cittadini di Segrate - I valori d' inquinamento a Redecesio era rimasti uguali, negli altri comuni erano aumentati». E
nell' udienza di marzo il ministero ha detto esplicitamente che solo Sea poteva risolvere il problema. «Significa - spiega ancora l' avvocato Dini - ridurre il volume di voli portando Linate a essere un vero city airport o realizzando un piano di delocalizzazione com' è avvenuto a Malpensa». Una delegazione di residenti di Redecesio si è recata per questo a Ferno, comune in provincia di Bergamo e poco distante da Malpensa, dove Sea ha portato avanti un piano di trasferimenti per allontanare i residenti dall' hub varesino. «E lì - dice Mario Nadin, portavoce del comitato di cittadini di Redecesio - i livelli d' inquinamento erano inferiori ai nostri. A Ferno c' erano 60 decibel, a Segrate ce ne sono 67,3». E con la sperimentazione per Nadin e gli altri residenti «si è passati da quattro a 48 voli al giorno sopra le nostre case». Sarà nelle prossime settimane, prima ancora dell' udienza di settembre, che Sea dovrà dire quali interventi intende prendere per ridurre l' inquinamento acustico. «Chiediamo un tavolo di concertazione tra tutte le istituzioni coinvolte e i rappresentanti dei residenti - dice Nadin - La situazione di oggi è grave.
Ma la nostra grande preoccupazione è per i 30 milioni di viaggiatori che dovrebbero arrivare in città per l' Expo. Non vogliamo che passino tutti sopra le nostre case». - SANDRO DE RICCARDIS
....considera poi che non mi risulta che Linate abbia adottato una v.i.a.(valutazione di impatto ambientale)......e comunque la rigiri , per questo otivo, su Linate il traffico non lo puoi più aumentare ....