Comiso, indagine della Procura di Ragusa sull´aeroporto mai aperto


Sal73x

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18 Settembre 2008
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Manchester, UK / Ragusa, IT
Ragusa: non è stato un lavoro di routine ma un controllo voluto dalla Procura
Controlli a 360°sul Magliocco. La Finanza visita anche uffici Soaco e assessorato regionale
Indagini partite dal procuratore Carmelo Petralia e coordinate dal colonnello Francesco Fallica. Trenta milioni di euro e ritardi di 2 anni rispetto ai tempi previsti


Non un vero e proprio blitz ma neanche "routine". Chiamiomolo controllo a tutto tondo sul "Magliocco". E non solo a Comiso, ma anche presso la sede della Soaco di Catania e dell’assessorato regionale. Indagini partite direttamente dalla Procura della Repubblica di Ragusa e coordinate dal colonnello della Guardia di Finanza Francesco Fallica (nella foto). L’input l´ha dato il procuratore capo della Repubblica Carmelo Petralia ed è diretto al «ritardo» del decollo.

Due anni passati inutilmente, per quale motivo? La Finanza sta cercando di capire perché lo scalo è ancora fermo e se è possibile dare un’accelerata ai lavori che verrebbero a costare qualcosa come 30 milioni di euro e che da 2 anni sono fermi. Perché?

Ieri mattina le «fiamme gialle» si sono presentate negli uffici del Comune per prelevare tutta la documentazione di competenza dell’ente locale. Altri finanzieri hanno visitato la sede della Soaco a Catania e altri ancora sono andati all’assessorato regionale di Palermo. E’ prevista una visita anche presso la sede del ministero. Insomma, si vuole individuare dove sta il «collo di bottiglia» che non fa andare avanti i lavori speditamente e soprattutto se vi siano posizioni rilevanti che causano i ritardi e che potrebbero essere perseguite penalmente.

http://corrierediragusa.it/articoli...che-uffici-soaco-e-assessorato-regionale.html
 
Comiso, indagine sull´aeroporto mai aperto
Lo scalo venne inaugurato nel 2007. Ma non è ancora entrato in funzione


Blitz della Finanza che sequestra la documentazione sull´appalto. Il nodo dei servizi

ALESSANDRA ZINITI
«Se ognuno non farà la sua parte fino in fondo, dall´aeroporto di Comiso non decollerà nessun aereo, neanche entro l´anno prossimo». Il presidente dell´Enac, Vito Riggio, parlava così l´anno scorso ai primi annunci della polemica sulle certificazioni di sicurezza necessarie allo scalo per diventare operativo. Quello che fu una base Nato e che dovrebbe diventare il quarto aeroporto siciliano, infatti, è ancora un´incompiuta. Nonostante nel 2007 sia stato inaugurato in pompa magna alla presenza di Massimo D´Alema, allora ministro degli Esteri. Il nodo che blocca tutto è proprio quello sui servizi di sicurezza: a carico di chi sono i costi dei vigili del fuoco e dei controllori di volo, normalmente pagati dallo Stato, dato che l´aeroporto di Comiso è considerato privato?
Nodo ancora da sciogliere e, nel frattempo, a Comiso, invece delle certificazioni è arrivata la Guardia di finanza che, su delega della Procura di Ragusa, si è presentata in municipio per acquisire i documenti sulla realizzazione dell´aeroporto, dal 2002 ad oggi: dall´acquisizione dell´area dell´ex base missilistica al bando di gara pubblico per la sua riconversione in aeroporto civile, dall´assegnazione dei lavori alla cessione di parte di quote del Comune, fino all´andamento dei lavori.
«Si è trattato di controlli di routine. Una visita improntata alla massima cortesia e, per quanto ci riguarda, disponibilità», ha cercato di minimizzare il sindaco Giuseppe Alfano. Ma gli inquirenti spiegano altro, parlano di un´inchiesta aperta sulle cause che ritardano l´apertura dell´aeroporto Magliocco e non escludono «condotte penalmente apprezzabili».
Agli investigatori della Guardia di finanza, i magistrati della Procura di Ragusa hanno chiesto tutti i documenti utili per ricostruire i vari passaggi amministrativi. E, oltre che al Comune di Ragusa, hanno ordinato l´acquisizione di atti anche alla Regione siciliana e nelle società interessate alla costruzione e alla gestione dell´aeroporto, la So. a. co Spa, la Sac Società Aeroporto di Catania e l´Intersac Holding Spa per esaminare le concessioni, gli atti della gara di appalto, gli affidamenti dei lavori, i capitolati, l´effettivo controllo dei tempi e delle modalità di realizzazione dell´opera. Nel mirino degli investigatori anche l´analisi della gestione e dell´impiego dei cospicui finanziamenti nazionali ed europei erogati.
Gli uomini della Guardia di finanza hanno anche effettuato un sopralluogo all´aeroporto dove i lavori sembrano ormai agli sgoccioli. Ma a bloccare l´apertura dello scalo, fissata originariamente per dicembre 2007, non è un problema di lavori, quanto appunto la trattativa con l´Enav per il servizio di assistenza al volo che, secondo una normativa controversa, per Comiso dovrebbe essere a carico della società di gestione, essendo considerato aeroporto privato. E la trattativa con il ministero dei Trasporti per inserire l´aeroporto nelle competenze dell´Enav, nonostante il proprietario sia un ente territoriale, non è ancora andata a buon fine.
Lo scalo fu inaugurato in pompa magna il primo maggio 2007 dall´allora ministro degli esteri Massimo D´Alema arrivato a bordo del primo volo atterrato sulla pista dell´ex base missilistica. In quell´occasione, l´aeroporto fu intitolato a Pio La Torre, l´ex segretario del Pci siciliano assassinato dalla mafia 25 anni fa che della protesta pacifista contro i missili Cruise ospitati nella ex base Nato fece uno dei suoi cavalli di battaglia. Un anno dopo, l´aeroporto era ancora chiuso e il nuovo sindaco Alfano di An decideva, tra le polemiche, di cambiare il nome e ripristinare l´originaria intitolazione a Vincenzo Magliocco. Ora la nuova tappa di questa storia infinita con l´apertura dell´inchiesta giudiziaria.

La Repubblica - Palermo

CIAO
_goa
 
Questo e' sperpero di danaro pubblico...e sono soldi vostri fatti amministrare dai Vostri amministratiori politici.
se non vi incazzate voi...
MF
 
Questo e' sperpero di danaro pubblico...e sono soldi vostri fatti amministrare dai Vostri amministratiori politici.
se non vi incazzate voi...
MF

Hai ragione, e ti assicuro che di gente incazzata "nel ragusano" ce ne parecchia,
so di tante lettere ed email che sono state inviate a Procura, Prefetto ed altri,
la cosa triste e' che ci sono voluti due anni per finalmente vedere muovere qualcosa.

Sara' un aeroporto "privato" (il comune resta sempre ente territoriale italiano),
ma i fondi sono stati elargiti con lo scopo di finanziare un opera di pubblica utilita'.

La cosa ancor piu' triste e' che sembra che la consegna della struttura, dal comune all'ente gestore,
sia slittata un'ennesima volta, era prevista per gennaio 2010, ed ora si parla di aprile.....
 
come sempre le ns istituzioni arrivano quando i buoi sono ormai fuggiti dalla stalla....magari anche con un bel bottino!!! Mi auguro venga presto fatta luce su qs vicenda che ha dell assurdo e che dimostra ancora una volta come le lobby politico economiche mafiose dettino legge in qs paese!