Come si riempie prima un aereo?


gabibbo

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1 Settembre 2006
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Questo è un articolo apparso su "il Post"

La voce amplificata e gracchiante che segue il ding-dong di rito avvisa i passeggeri che stanno per iniziare le procedure di imbarco: prima toccherebbe a uno sparuto gruppo di privilegiati, poi a baraonda a tutti gli altri, ma speso la baraonda si crea già col primo gruppo. Qualcuno sgomita, altri dimenano le ruotine dei trolley, c’è sempre chi non ha ancora tirato fuori il documento, mentre altri ancora attendono seduti e pacifici con l’aria di chi la sa lunga e che ancora molto tempo dovrà passare: una scena che si ripete ogni giorno in migliaia di aeroporti in tutto il mondo. Oltre a far sprecare un sacco di tempo ai passeggeri, le lente procedure di imbarco costano alle compagnie aeree centinaia di milioni di euro ogni anno soprattutto in tempi di fermo degli aerei e accordi con gli aeroporti. E da decenni si studiano meccanismi e procedure che rendano più rapide le cose: dal far salire prima i passeggeri in coda a smaltire bambini e utenti più lenti, eccetera. Ora l’astrofisico Jason Steffen di Chicago ha elaborato un nuovo sistema che potrebbe ridurre le code e i tempi per riempire gli aerei di passeggeri.
Steffen lavora a nuove soluzioni per gli aeroporti da circa tre anni. Dopo aver studiato le dinamiche principali coinvolte nel riempimento di un aereo, nel 2008 ha messo a punto un programma per computer in grado di simulare diversi scenari. Tra questi ha poi isolato i più promettenti, elaborando la sua soluzione per il problema, da poco pubblicata sulla rivista Journal of Air Transport Management, una delle più importanti nel settore della gestione logistica dei trasporti aerei.
Secondo Steffen e molti studi che lo hanno preceduto, ci sono due cose che rallentano più di tutte le procedure d’imbarco. Uno: i passeggeri si ritrovano spesso ad attendere nel corridoio dell’aereo che quelli davanti sistemino il bagaglio a mano nelle cappelliere prima di poter raggiungere il loro posto. Due: i passeggeri che hanno il posto centrale o lungo il corridoio devono spesso rialzarsi e lasciare la poltrona per far passare quelli che arrivano dopo e hanno il posto vicino al finestrino. Steffen, spiegano sull’Economist, propone di ridurre gli effetti del primo problema e di eliminare il secondo.
L’idea, che arricchisce altre proposte fatte in passato, è quella di far salire a bordo i passeggeri a seconda del loro posto: finestrino, centrale, corridoio, lato destro o sinistro. Prima vengono imbarcati quelli col posto vicino al finestrino da un lato dell’aereo, ma una fila sì e una no. Poi la stessa cosa viene fatta con i passeggeri con posto vicino al finestrino sull’altro lato dell’aereo. E poi è il turno dei passeggeri con posto al finestrino delle file che erano state saltate. L’appello viene poi ripetuto per i posti centrali e infine per quelli lungo il corridoio, chiamando sempre per primi quelli delle file più lontane e in ordine i successivi.
Questo sistema consente ai passeggeri che si sistemano di essere più distanziati nel corridoio e di sveltire quindi le operazioni di inserimento del bagaglio a mano nelle cappelliere: possono farlo tutti nello stesso momento, senza intralciarsi a vicenda. Inoltre, poiché hanno tutti lo stesso tipo di posto, non c’è il rischio che i passeggeri debbano spostarsi per consentire ad altri di infilarsi nella loro fila di posti.
Steffen ha provato il suo sistema simulando l’imbarco su un finto Boeing 757 con un singolo corridoio e 12 file di posti, tre poltrone a sinistra e tre a destra. Al test hanno partecipato 72 persone, con bagagli a mano e borse. Il sistema è stato poi confrontato con i due principalmente usati dalle compagnie aeree: quello che prevede l’imbarco di gruppi di passeggeri a seconda dei vari settori della cabina, e quello in ordine casuale.
Il sistema per gruppi si è rivelato come il più lento e ha richiesto circa sette minuti per far riempire l’aereo. La soluzione di Steffen ha richiesto la metà del tempo ed è stata la più veloce tra le tre sperimentate. Secondo i suoi calcoli, in uno scenario reale con aerei molto più grossi il dato potrebbe ulteriormente migliorare.
Le compagnie aeree hanno per ora accolto con scarso entusiasmo il lavoro di Steffen. Il suo sistema funziona bene, ma richiede una maggiore organizzazione delle file dei passeggeri al gate, quando vengono controllati i biglietti: i tempi più lunghi vengono infatti spostati lì perché i passeggeri vengono di fatto scelti uno per uno. Mettere insieme file omogenee e ordinate non è un’operazione semplice e richiede tempo. Ma secondo le stime di Steffen per ogni minuto al terminal un aereo costa 30 dollari: riducendo di sei minuti l’attesa, una compagnia aerea che gestisce 1.500 voli al giorno potrebbe risparmiare fino a 100 milioni di dollari l’anno.
 
Non si parla del costo della laurea in logistica avanzata dell'imbarco di un volo per i gate agents!Una procedura del genere è troppo complicata e spiegarla ai passeggeri per interfono richiederebbe molto tempo. Secondo me l'imbarco per zone rimane il modo migliore per imbarcare un aereo.
 
Il tutto sarebbe automatizzabile, senza bisogno di lauree: stampi in automatico una bella lettera sulle carte d'imbarco e chiami la gente dicendo "imbarchiamo ora quelli con la lettera A", e così via, non sarebbe diverso da quanto si fa oggi con i gruppi, forse addirittura più semplice.
 
Sì però sarebbe confusionario immaginarsi di imbarcare la mia fidanzata che è al 13a per prima,poi io che sono al 13b dopo altri 3 gruppi...la gente vorrebbe imbarcarsi insieme e si farebbe confusione.Non dico che il sistema non funzionerebbe,dico che è il passeggero medio che non funziona! ahahhahaahh :-)
 
Ad Hong Kong su un volo AF ci "settorizzarono" tutti facendoci sistemare in 4 file A B C D a seconda del posto scelto/assegnato sull'aereo, a mia memoria ci si mise pochissimo tempo...
 
Il sistema in auge in tutto il mondo è quello della calca davanti al gate ben prima che si cominci l'imbarco: chi ha avuto occasione di viaggiare FR, U2 o con compagnie con priority boarding sa bene quanti ne vengono rimbalzati perchè non capiscono il meccanismo.
E' vero, l'ottimizzazione dei tempi riduce anche i costi: purtroppo, bisogna mettere in conto anche i costi di una improbabile scolarizzazione del passeggero medio,
 
Il sistema in auge in tutto il mondo è quello della calca davanti al gate ben prima che si cominci l'imbarco: chi ha avuto occasione di viaggiare FR, U2 o con compagnie con priority boarding sa bene quanti ne vengono rimbalzati perchè non capiscono il meccanismo.
E' vero, l'ottimizzazione dei tempi riduce anche i costi: purtroppo, bisogna mettere in conto anche i costi di una improbabile scolarizzazione del passeggero medio,

In verità lo scorso anno in 4 voli con Ryanair ho visto scene di confusione tra Priority e Non Priority e la caratteristica calca (dis)umana solo in 2 occasioni, ovvero da e per l'Italia. Negli altri 2 voli, dove non c'erano passeggeri italiani a parte noi, nessuna calca, tutti in ordine mantenendo le due file previste...
 
Emirates distribuisce (ma non sempre) col biglietto un cartoncino colorato. L'imbarco avviene a chiamata ed è moooolto più rapido e ordinato.

Discorso a se coloro che bloccano la fila perché devono sistemare 200 borse nelle cappelliere circostanti senza curarsi di chi è in attesa paziente...salvo poi sedersi nel posto sbagliato..poi una volta in volo decidono di andare al bagno durante la distribuzione dei pasti..una tragedia.
 
Giusto. Papà, mamma e bimbo, papà imbarca alle 13:00, mamma alle 13:10, bimbo...perso in aeroporto...
 
Quanti problemi per il nulla. basta volare con FR e in 15 mins si imbarca tutto il possibile, non c'è bisogno di metodi strani, va bene quello che c'è.
 
Giusto. Papà, mamma e bimbo, papà imbarca alle 13:00, mamma alle 13:10, bimbo...perso in aeroporto...

Ecco il motivo per cui anche se l'idea non e' male dal punto di vista pratico non e' fattibile.
A meno che non si faccia in modo da sistemare prima chi necessariamente deve imbarcarsi insieme il metodo "Steffen" e' difficilmente applicabile.
E chi ha delle necessita di imbarcarsi insieme in genere e' chi ha bisogno di piu' tempo,
pax presente su quasi tutti i voli e quindi ostacolo che annulla lo studio.
 
Ultima modifica:
Da a/v le uniche volte che mi è capitato di vedere la cabina seduta in pochi minuti è stato con dei subcharter in cui i passeggeri non avevano trolley a mano, solo zainetti. E' stato più facile che farli salire sul pullman !!
 
Non credo agli errori, le file sono sempre ben indicate. Chi sbaglia in genere è chi vuole fare il "furbo" ed è giusto che vada in fondo alla fila.

Ti assicuro che molti assolutamente non sapevano cosa facevano. Qualcuno voleva fare il furbo, ma molti erano visibilmente disorientati.
(stesso discorso a bordo, con il free-seating, c'erano persone che si bloccavano a leggere la carta d'imbarco sperando di trovarvi il numero di posto, e bloccando così tutta la fila...)
 
Ti assicuro che molti assolutamente non sapevano cosa facevano. Qualcuno voleva fare il furbo, ma molti erano visibilmente disorientati.
(stesso discorso a bordo, con il free-seating, c'erano persone che si bloccavano a leggere la carta d'imbarco sperando di trovarvi il numero di posto, e bloccando così tutta la fila...)
Mi hai fatto ricordare, in era pre-Ryanair, l'imbarco free seating su Alitalia: era qualcosa di spettacolare ... caos, persone disorientate, altre che insistevano a voler lo stesso il proprio posto.
Capitava quando veniva cambiato all'ultimo l'aeromobile: MD80 invece che 321 o MD80 a 141 posti invece che a 165.
 
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