Cieli italiani, torna il sereno


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16 Giugno 2009
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Cieli italiani, torna il sereno


Torna a splendere il sereno sul trasporto aereo in Italia. Secondo gli ultimi dati di Assaeroporti, già nel 2014 il traffico aereo ha segnato un’inversione di tendenza: +4,5% passeggeri e +5% nel cargo. Incrementi che fanno guardare con un certo ottimismo all’anno appena iniziato, soprattutto se si pensa che l’ultima crescita del traffico aereo in Italia risale al 2011.

Adesso ci sono 1,7 milioni di passeggeri in più, distribuiti su tutti gli aeroporti italiani – i top five restano Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo e Venezia – con un aumento sia dei viaggi nazionali (+2,5%) che di quelli internazionali (+5,9%), soprattutto all’interno della Unione Europea.

Sempre più low cost
A rasserenare ulteriormente il quadro c’è il fatto che nel 2014 i passeggeri internazionali (circa 92 milioni) sono stati di gran lunga superiori rispetto agli italiani (57,7 milioni). Un segnale positivo nell’anno di Expo, appuntamento a cui molte compagnie aeree guardano con interesse, prima tra tutte Ryanair. «Siamo in trattative con Malpensa per portare le nostre basse tariffe anche lì, per l’Expo. Riteniamo che darà una grande spinta a visitatori e turisti in tutto il Nord Italia», ha dichiarato pochi giorni fa Michael O’Leary, big boss del vettore irlandese. Più in generale però, nei prossimi mesi non sarà solo Malpensa al centro della sfida low cost.

Continuerà un po’ ovunque quel trend per cui ormai circa il 40% dei passeggeri che volano in, da e per l’Italia lo fanno salendo a bordo di un vettore low cost. Un fenomeno ulteriormente agevolato dal fatto che dei 37 scali identificati come rilevanti dal recente Piano aeroportuale nazionale, ben 20 ospitano una base di compagnie come Ryanair, easyJet, Vueling, Volotea, Blue Air. Basti pensare, per fare un esempio, alla lotta che ha interessato Ryanair e Vueling a Fiumicino, portando a un vero e proprio boom di rotte verso il Sud Italia; o anche a quel che è accaduto a Napoli, la cui crescita di passeggeri nel 2014 è dovuta essenzialmente al forte contributo dei vettori low cost, in particolare di easyJet. E lo spazio per una rinnovata invasione di low cost carrier (LCC) non potrà che aumentare, dopo la cancellazione di Air One da parte di Alitalia e l’apertura delle rotte su Linate voluta dal decreto Lupi.

Expo: qualcosa si muove
Si diceva delle low cost, ma la nuova Alitalia si troverà nei prossimi anni a dover fronteggiare anche altri concorrenti a cui il mercato italiano continua a fare gola. Si comincia con le tre big del vecchio continente, da Air France/KLM che ha deciso di sviluppare la sua filiale no frills Transavia, al gruppo Lufthansa, per il quale la penisola si conferma il terzo mercato a livello mondiale, dopo Germania e Usa. Risultato: per la prossima primavera-estate non mancheranno aumenti di capacità su Linate e Malpensa in vista di Expo.

Ragionamento simile anche per British Airways, che dalla primavera introduce un night stop a Malpensa, con l’obiettivo di avere coincidenze più facili con Heathrow. La sorpresa del 2015, però, promette di essere Turkish Airlines, con una rete globale sempre più estesa imperniata sull’hub di Istanbul e il suo format alto servizio/basso prezzo; in Italia, con l’apertura di Bari, il vettore è arrivato a servire addirittura 10 destinazioni dalla penisola. E poi ci sono le compagnie del Golfo, in prima fila quando si tratta di investire sul mercato tricolore. Emirates opera oltre 50 voli settimanali da tre scali italiani su Dubai, e dopo la sentenza del Consiglio di Stato continuerà a volare tra Malpensa e New York JFK. Dal canto suo, Etihad è arrivata ad acquisire il 49% del capitale dell’ex compagnia di bandiera, oltre ad aumentare i collegamenti verso il suo hub di Abu Dhabi.

E anche Qatar Airways non è stata alla finestra, introducendo un aeromobile come l’A330 da Fiumicino, Malpensa e Venezia, e il Boeing 787 Dreamliner su quattro frequenze operate da Roma; in tutto, si tratta di 35 voli settimanali verso Doha. Mentre Oman Air ha aumentato le frequenze da Malpensa per Muscat, portandole a 6 settimanali.

Ancora molto da decidere, invece, per le compagnie cinesi e del Far East, che pure avranno il compito di trasportare almeno una parte del milione di turisti asiatici attesi a Milano per Expo. Per il momento, le prime mosse sono di Cathay Pacific, che dall’inizio di gennaio ha introdotto il B777-300ER anche sulla rotta Roma–Hong Kong, dopo averlo già fatto da Malpensa. Il collegamento, da giugno, passerà inoltre da 4 a 7 volte alla settimana. Ma non è tutto, perché in vista di Expo, anche Korean Air si è organizzata, e dal 25 febbraio separa in due distinti collegamenti il volo Seoul-Milano-Roma-Seoul. Infine, la Cina: in seguito all’accordo con il governo italiano, alcune compagnie cinesi sono autorizzate a effettuare voli in Italia, e anche se per il momento non c’è ancora niente di certo; si dice che China Eastern sia pronta ad aggiungere la rotta Milano-Shanghai a quella già servita su Roma, mentre Hainan potrebbe volare da Chongqing a Roma, e Air China portare a 7 le attuali 5 frequenze settimanali per Milano.

Il futuro di Alitalia
«Da un vettore nazionale forte ha da guadagnare tutto il Paese», si sente ripetere tra gli addetti ai lavori. E nel 2015 questo mantra potrebbe avverarsi anche in Italia, con la partnership tra Alitalia e Etihad. Cosa aspettarsi? Per il momento, non c’è dubbio che Hogan e soci siano riusciti ad assicurarsi un mercato importante, offrendo ai viaggiatori leisure e business l’opportunità di volare verso le Americhe via Roma, e verso l’Estremo Oriente e l’Australia utilizzando l’hub di Abu Dhabi.

L’utile della compagnia dovrebbe essere raggiunto solo nel 2017 (dopo che dal 2008 si sono accumulate perdite per oltre 1,6 miliardi) attraverso un piano strategico che da qui a tre anni dovrebbe vedere l’arrivo di sette aeromobili di lungo raggio da utilizzare sulle cinque nuove rotte che da Roma verranno introdotte nell’arco dei prossimi quattro anni: San Francisco, Mexico City, Santiago del Cile, Pechino e Seoul, cui si aggiungerà un incremento di frequenze per New York, Chicago, Rio de Janeiro e Abu Dhabi.

Da Malpensa, invece, i voli a lungo raggio saranno più che raddoppiati, raggiungendo i 25 voli a settimana entro il 2018, con novità come il collegamento giornaliero per Abu Dhabi, quattro voli alla settimana per Shanghai e nuovi voli su Tokyo. All’interno del network ridisegnato ci saranno più rotte verso l’hub di Etihad, con voli quotidiani da Venezia, Milano, Bologna e Catania, e voli aggiuntivi da Roma. Di fronte a questi obiettivi, è già arrivata la replica di O’Leary, che dopo aver ribadito che la compagnia irlandese detiene ormai il primato sui cieli italiani (23,2 milioni di passeggeri), si è detto certo che la nuova Alitalia sia destinata a fare la stessa fine di ariberlin, altra controllata di Etihad: più concentrata sul lungo raggio, penalizzando i voli nazionali ed europei.


fonte: L'AgenziaDiViaggi