Che ne sarà di AZ?


tra berlusconi e prodi, per alitalia, vi sono due enormi differenze: la prima è che il berlusca finirà col cedere alitalia ad aeroflot o ad air france (che non è ancora esclusa) "trafficando" e accordandosi direttamente coi rispettivi capi di governo (e non coi sottoposti amministratori delegati dell'azienda) facendo tutto ciò alla luce del sole (così da soddisfare il suo ego) mentre prodi cercava di vendere facendo trafficare gl'IRI boys nelle sagrestie, di nascosto, in coffessionale. la seconda differenza è che berlusca fra un pò farà saltar fuori pure emirates (e i giornali diranno che è scemo e non sa cosa vuole) così da poter negoziare al meglio con tre soggetti divertendosi a mercanteggiare (arte che a lui piace un sacco. ricrodo che caporaletti mi disse che per comprare l'elicottero lo tenne in ballo mesi e mesi perchè voleva uno sconto di 300 milioni delle vecchie lire... trecento milioni su una macchina da miliardi...) prodi non è buono di negoziare niente come non è buono neppure di comprarsi una macchina!


per il nostro mercato, per alitalia, qual'è meglio???
nessuna differenza tra i due... l'hanno sfasciata entrambi i governi e anche il governo D'Alema se vogliamo... E fino a quando Berlusconi non avrà trovato una soluzione dignitosa non potremmo dire che Prodi non è stato capace di trattare per Alitalia
 
E se tutta questa Berlusconata avesse il disegno nascosto di fondere AP-AZ, fare entrare nel capitale nuovi investitori (€) e alcune banche (€€€€) lasciando una certa quota minoritaria sia a Toto (che "uscirebbe" decorosamente di scena) sia allo Stato Italiano (che ci tranquillizza saperlo da "garante") facendo così una grande compagnia da riposizionarsi anche su MXP (per la Lega) e successivamente allearla con AF?Pensateci bene, Toto non può andare avanti da solo perchè è una giovane leva con le ali tarpate. AZ neppure, le farebbero comodo il mercato italiano e le opzioni di AP e neanche può facilmente accettare le condizioni di AF. AF punta principalmente al nostro mercato, e più ne abbiamo più gli farà gola più ci rispetterà. E' ovvio che un unico calderone di rotte aerei opzioni strutture e debiti provocherebbe forse più esuberi ma al prezzo di costruire una compagnia che abbia la supremazia pressochè assoluta del mercato interno, così da iniziare una sorta di trattativa "paritaria" con AF. Non è fantascienza malgrado penso che qualcuno di voi la riterrà tale, ma non è neanche troppo facile da attuare. Io credo che ora come ora sarebbe il massimo che potremmo sperare (e lasciate perdere Lufthansa, è più probabile che se la compri uno sceicco arabo piuttosto che i tedeschi)
 
A mio parere Berlusconi vuole solo far vedere di esser più bravo di Prodi.
Come? Non lo sa nemmeno lui, altrimenti non avrebbe tirato in ballo Aeroflot, che aveva appena comunicato ufficialmente di non essere interessata.
SB vuole che gli Italiani credano che lui abbia la bacchetta magica.

Detto questo, poco ci vuole a far meglio di Prodi e TPS, che hanno allontanato tutti i pretendenti, trovandosi poi a subire il diktat francese. Mal che vada SB tergiverserà un po' e venderà AZ ad AF, dopo aver strappato qualche concessione tanto appariscente quanto irrilevante e ovviamente sopportando per un altro po' di tempo le perdite.

Sui veri problemi per ora da SB non c' è nulla. Si parla di AZ, ma non si parla più di Malpensa (se ne ricorderà però la Lega), non c' è alcun piano per resuscitare l' hub padano, nessuno dice quali collegamenti sono irrinunciabili e da dove, come sistemare gli esuberi, che ruolo dare ad Air One, se le va data una mano dividendo il mercato italiano in due e lasciandole campo libero a Milano, con l' aiutino del ridimensionamento di Linate e magari l' invito a Lufthansa a insediarsi.

L' aviazione presenta al nuovo Governo il primo dilemma nord contro centro-sud. Il Governo Prodi ha scelto centro-sud ed è naufragato, per la Lega il gioco è facile, per SB accontentare tutti sarà impossibile. Per ora la soluzione è la solita, soldi dallo Stato e tirare a campare.
 
A mio parere Berlusconi vuole solo far vedere di esser più bravo di Prodi.


Detto questo, poco ci vuole a far meglio di Prodi e TPS, che hanno allontanato tutti i pretendenti, trovandosi poi a subire il diktat francese.


L' aviazione presenta al nuovo Governo il primo dilemma nord contro centro-sud. Il Governo Prodi ha scelto centro-sud ed è naufragato, per la Lega il gioco è facile, per SB accontentare tutti sarà impossibile. Per ora la soluzione è la solita, soldi dallo Stato e tirare a campare.

le elezioni ci sono state , quindi è inutile far campagna elettorale .

Dici di Prodi e TPS , scusa ma non ti viene in mente che il valore di ciò che si vuole vendere è ciò che determina il prezzo .

Se AZ perde 1,2mln al giorno dai tempi di Cimoli loro avran provato a vendere quello che rimane .
O vogliam sempre pensare , che noi siam più furbi degli altri e che riusciamo a farci pagare oro ciò che adesso vale come ferro .
10 anni fa AZ con KLM poteva formare il 2 gruppo mondiale scevro da debiti e prospettive rosee .
E non voglio ripetere chi ha rovinato tutto ciò .

Tu dai colpe a Prodi e TPS perchè fanno fatica a vendere ciò che rimane di quel rottame di compagnia che è AZ ?

ma per favore
 
chi c'era al governo quando è stata fatta fallire l'alleanza con KLM?
era solo Albertini a Milano che non chiudeva LIN o forse c'era anche qualcun altro a Roma che aveva paura per i suoi
 
non ti viene in mente che il valore di ciò che si vuole vendere è ciò che determina il prezzo
Commento inutile, non afferri il punto. L' Italia ha speso molti miliardi in AZ e ne ricaverà, se va bene, poche centinaia di milioni. Per fare soldi sarebbe bastato vendere in Borsa le azioni.

Vendere Alitalia determina il futuro dell' aviazione del Paese e quello che si vende non è tanto un azienda in coma, ma una bella fetta del mercato nazionale. In cambio non si devono ottenere soldi, ma possibiltà di sviluppo per l' Italia e per la sua aviazione. Air France ha detto che il nord Italia, in particolare Milano, avrà un misero futuro e neanche a Roma fa intravvedere gran cieli azzurri. Bisogna cercare di ottenere una minor sudditanza, o almeno una fine meno ingloriosa degli interessi milanesi, che sono costati parecchio allo schieramento sconfitto.
 
le elezioni ci sono state , quindi è inutile far campagna elettorale .

Dici di Prodi e TPS , scusa ma non ti viene in mente che il valore di ciò che si vuole vendere è ciò che determina il prezzo .

Se AZ perde 1,2mln al giorno dai tempi di Cimoli loro avran provato a vendere quello che rimane .
O vogliam sempre pensare , che noi siam più furbi degli altri e che riusciamo a farci pagare oro ciò che adesso vale come ferro .
10 anni fa AZ con KLM poteva formare il 2 gruppo mondiale scevro da debiti e prospettive rosee .
E non voglio ripetere chi ha rovinato tutto ciò .

Tu dai colpe a Prodi e TPS perchè fanno fatica a vendere ciò che rimane di quel rottame di compagnia che è AZ ?

ma per favore


10 anni fa erano dieci anni fa; l'errore è stato commesso. per non avere rogne sindacali si è impedito (guarda un pò) a mengozzi di vendere alitalia ad air france. non v'è dubbio che berlusconi, ma non solo lui, direi sopra tutto letta, ciampi, gifuni e mi fermo... ha/hanno dato una bella mano a scassare il giocattolo alitalia. così come hanno le sue belle responsabilità i milanesi con l'hub e la sua gestione (leggi sea). questo non toglie che regalare non tanto alitalia ai francesi ma il mercato italiano, la materia prima, senza avere in cambio nulla (e non si sa esattamente cos'altro v'era dietro) lo trovo poco intelligente. è il regalare, non tanto un vettore scassato che vale poco più di zero ma un mercato (e non quello della svizzera o del belgio) prendondoci per di più sul gobbo tutto il marciume e lasciando decidere a parigi tutto il resto che mi fa concludere che l'operazione era una fesseria, un calar le braghe!

ha ragiona marcogiov, berlusconi sta facendo il piazzista, sta cercando di tirare il prezzo alla bellemeglio coi francesi usando la sponda di putin con la speranza di strappar loro (che tanto l'osso mica lo mollano) condizioni meno umilianti delle precedenti o quantomeno sta cercando di rifilar loro paraculescamente un pò di marciume alitaliano che a parigi scaricavano a noi! evviva che lo sta facendo! tutto ciò che molleranno les amis rispetto a quello che portavano a casa gl'IRI boys (praticamente niente) è oro colato! strappare due consiglieri con un meccanismo di diritto di voto pesante o che so con la possibilità di mettere un veto su alcune materie (vedi flotta o network) o buttare a mare quella scellerata convenzione firmata da riggio con prato o che so altro (un mille dipendenti in più) è sicuramente meglio del portare a casa il nulla che prodi e soci avevano negoziato! alitalia non è fallita domenica-ieri, i francesi non mollano e stanno rabbiosamente decideno come riprendere a negoziare. secondo me aspetteranno che berlusconi parli con sarkozy e che poi l'intendente spinetta venga chiamato dal ministro dei trasporti su indicazione di monsieur le president de la republique (dubito che nicolas sprechi tempo per parlare con spinetta).

guarda alla fin fine la pratica l'hanno tolta dalle mani a prato-micheli-mengozzi-spinetta-tononi a tutti sti puzzoni sempre stizziti e altezzosi con tutti e su tutto. berlusconi li ha mandati in soffitta e ora se la gestiscono direttamente tra capi di stato. questo è già un successo!
 
Commento inutile, non afferri il punto. L' Italia ha speso molti miliardi in AZ e ne ricaverà, se va bene, poche centinaia di milioni. Per fare soldi sarebbe bastato vendere in Borsa le azioni.

Vendere Alitalia determina il futuro dell' aviazione del Paese e quello che si vende non è tanto un azienda in coma, ma una bella fetta del mercato nazionale. In cambio non si devono ottenere soldi, ma possibiltà di sviluppo per l' Italia e per la sua aviazione. Air France ha detto che il nord Italia, in particolare Milano, avrà un misero futuro e neanche a Roma fa intravvedere gran cieli azzurri. Bisogna cercare di ottenere una minor sudditanza, o almeno una fine meno ingloriosa degli interessi milanesi, che sono costati parecchio allo schieramento sconfitto.

quoto
 
...mettiamo il caso che alitalia trovasse un compratore, poniamo il caso che questo compratore estinguesse tutti i debiti e si occupasse di tutelare economicamente e socialmente il personale in esubero e in ultimo investisse in aeromobili nuovi e pianificazione industriale, potrebbe ritrovarsi dopo tutto questo lavoro lo stesso in una crisi finanziaria o in una posizione di non produttivita'.
...era solo per dire che nulla viene assicurato in un mercato come quello dei trasporti, dove comunque bisognera' andare a recuperare luoghi di destinazione e clientela, non lo so ma credo che la fine di questa compagnia sia segnata, non tanto nel fatto di un fallimento prossimo, quanto ad un lento ed inesorabile desiderio, non mio, di lasciarla scomparire piano piano tra il mercato e la volonta politica e industriale, credete che i concorrenti non ne sarebbero contenti?
...un saluto a tutti da jbcolory
 
Che buttino a mare la convenzione con Riggio e' una condizione irrinunciabile, ma stiamo scherzando?

Anche se miracolosamente convincessi le istituzioni lombarde e Sea a non opporsi e a rinunciare alle cause presenti e future per obbedire a SB, anche se miracolosamente la Lega non dicesse niente e non facesse mai mancare il suo voto al Senato.... le altre compagnie aeree Italiane ed Europee farebbero ricorso in tutte le sedi, con moltissime ragioni. E potrebbe esserci una sommossa, alla quale prenderei in considerazione di unirmi.

La probabilita' che le condizioni di cui sopra si verifichino sono pari a 0, a mio modo di vedere.

Se AF si accontenta del mercato di Roma (finiamola di dire centro sud, a un palermitano non gli cambia un fico secco fare hub qua o la), e se rinuncia, o la fanno rinunciare, alle altre condizioni impossibili che mi risulta siano ancora sul tavolo, come le tariffe aereoportuali ecc. ecc..... allora la cosa potrebbe avere qualche fattibilita'.

E non pensino di tornare a MXP. Secondo me avrebbero piu' probabilita' chiamandosi Scemochilegge Airlines.
 
10 anni fa erano dieci anni fa; l'errore è stato commesso. per non avere rogne sindacali si è impedito (guarda un pò) a mengozzi di vendere alitalia ad air france. non v'è dubbio che berlusconi, ma non solo lui, direi sopra tutto letta, ciampi, gifuni e mi fermo... ha/hanno dato una bella mano a scassare il giocattolo alitalia. così come hanno le sue belle responsabilità i milanesi con l'hub e la sua gestione (leggi sea). questo non toglie che regalare non tanto alitalia ai francesi ma il mercato italiano, la materia prima,



Regalare il mercato italiano ?
A me è sufficiente non dovermi accollare altri debiti in questi tempi di finto benessere senza soldi .
Arriva AF , prego si accomodi , e non vivremo più nel terrore di dover pagare ancora gli indebitati voli di AZ .

Poi i negoziati vadano come vadano , non interessano più di tanto .
Non è una partita a carte coperte .
In questa trattativa tutti sanno cosa l'altro ha in mano e credere di essere più furbi non aiuta a vincere un bel nulla .

Sempre che interessi vincere .

marcogiov ha detto:
In cambio non si devono ottenere soldi, ma possibiltà di sviluppo per l' Italia e per la sua aviazione

Lo sviluppo dell'Italia e della sua aviazione ha bisogno della rassicurante solidità di AF , visto il passato in questo caso è meglio volare basso .
 
Se devi averla dietro, meglio che non ci sia troppa solidita' che per me non e' rassicurante.

Non avere piu' collegamenti diretti, ma pagare pegno passando da altri, vale molti di piu' dei soldi cash.

L'interesse dell'Italia e' che tutti i migliori possano competere per offrire collegamenti dai nostri apt, non il contrario.

E per non spendere piu' soldi pubblici per AZ c'e' anche un altro modo.
 
L' Italia ha speso molti miliardi in AZ e ne ricaverà, se va bene, poche centinaia di milioni. Per fare soldi sarebbe bastato vendere in Borsa le azioni.

Vendere Alitalia determina il futuro dell' aviazione del Paese e quello che si vende non è tanto un azienda in coma, ma una bella fetta del mercato nazionale. In cambio non si devono ottenere soldi, ma possibiltà di sviluppo per l' Italia e per la sua aviazione.
Sante parole...
e parlo da mini azionista AZ (ne ho davvero poche)
non si possono fare i conti della serva in un momento così delicato
pago le tasse ma al diavolo tutto ciò che abbiamo versato ad AZ ora salviamo l'aviazione civile italiana
 
Ultima modifica:
La vicenda Alitalia non muta le scelte dei viaggiatori on line

Roma, 15 APR (Velino) - Il futuro di Alitalia e Malpensa non sposta le abitudini di viaggio degli italiani che usano Internet. Lo rivela un sondaggio condotto tra gli iscritti al sito di TripAdvisor, la piu' grande community di viaggi al mondo, secondo cui la possibile acquisizione straniera della compagnia di bandiera da parte di Air France e le conseguenze per Malpensa non avrebbero alcun impatto per l'89 per cento degli intervistati. Almeno nelle prossime vacanze previste tra fine aprile e inizio maggio. Nel dettaglio, si legge nella nota di TripAdvisor, questa mancanza di incidenza della situazione attuale di Alitalia sul modo di pianificare le proprie vacanze ha una duplice valenza: per il 57 per cento degli intervistati il possibile arrivo di Air France non avrebbe alcun impatto perche' comunque non vola mai con Alitalia, mentre per il 32 per cento l'acquisizione straniera non influenzerebbe comunque la scelta di continuare a viaggiare con la compagnia di bandiera. Solo l'11 per cento del campione di italiani intervistati ha risposto che cambiera' i suoi programmi a causa della situazione: il 5 per cento ha deciso di non viaggiare con Alitalia per i ponti di primavera mentre il 6 per cento non utilizzera' l'aereo come mezzo di trasporto per le imminenti vacanze. Stessa prevalenza del fronte del "no" per la questione Malpensa. Alla domanda se la possibile drastica riduzione dei voli avra' un impatto sul modo in cui pianificare le vacanze per i ponti primaverili, il 53 per cento degli intervistati da TripAdvisor ha risposto negativamente, specificando che non utilizza mai l'hub lombardo, mentre l'altra faccia del "no" riflette il 29 per cento degli intervistati che ha dichiarato che Malpensa rimarra' comunque lo scalo aeroportuale di riferimento. Per il 18 per cento invece il destino di Malpensa influenza sia le scelte presenti che quelle future: c'e' chi preferisce evitare Malpensa per questo prossimo ponte (4 per cento) e chi addirittura pensa di non utilizzarlo piu' in futuro, volando attraverso altri aeroporti (13 per cento), mentre solo una minima percentuale si vede costretta a non volare del tutto e utilizzare altri mezzi (1 per cento). Dopo l'automobile (30 per cento) infatti, l'aereo rimane comunque il mezzo che verra' utilizzato di piu' per i prossimi ponti primaverili, con una quota pari al 22 per cento dei viaggiatori. "Questi dati vanno considerati secondo una specifica chiave di lettura - ha commentato il portavoce di TripAdvisor in Italia Lorenzo Brufani -. L'85 per cento dei nostri intervistati utilizza regolarmente il web per pianificare i propri viaggi, chi solo per cercare informazioni (44 percento) e chi per acquistare direttamente i propri viaggi on line (41 percento)". Quindi, ha sottolineato Brufani, "questo panel rappresenta quella parte di italiani che attraverso Internet puo' allargare i propri orizzonti e ampliare cosi' il ventaglio di scelte a propria disposizione, senza venire influenzato dal destino di una singola compagnia aerea e scalo
aeroportuale". (red/sis) 15 APR 08
 
L' aviazione presenta al nuovo Governo il primo dilemma nord contro centro-sud. Il Governo Prodi ha scelto centro-sud ed è naufragato

Più precisamente, Marco: ha scelto di non scegliere, affidandosi all'interlocutore che gli appariva come più solido (e lo è), più figo da dire in pubblico, più affidabile durante le trattative (e su quest'ultimo punto preferisco tacere...).

Unitamente a questa scelta 'alla meno peggio', c'è il problema della (in?)consistenza di alternative, almeno che sia dato sapere al momento :( In una situazione del genere un paese serio e responsabile porterebbe la compagnia al commissariamento. Mi sembra però di capire che qui si tenda a vivacchiare a spese dello Stato, come si è fatto per anni, con tante finte promesse di rinnovamento della governance aziendale.
 
Quello che rimprovero al Governo uscente è di avere scacciato a priori Lufthansa. So per certo che aveva mandato avanti qualcuno al posto suo, uno dei tanti candidati della prima ora, ma poi si è ritirata perché evidentemente non era gradita. Al secondo assalto di novembre è stata ancora scoraggiata e ha dovuto rinunciare. Perché?

Ma perché l' obiettivo non è mai stato vendere Alitalia. Piuttosto si è trovato qualcuno a Parigi che desse garanzia che i risultati fossero quelli desiderati.
 
il sole 24 ore

È difficile sbattere la porta in faccia ad Air France-Klm senza che lo spostamento d'aria arrivi con fastidio nei corridoi dell'Eliseo. Berlusconi ha quindi chiamato in causa Sarkozy per un'eventuale soluzione franco-italiana alla crisi di Alitalia. Sarkozy non ne è dispiaciuto. Anzi. I due ne parleranno al più presto, se non l'hanno già fatto, e ciò significa che il negoziato triangolare, fin qui condotto dalla compagnia guidata da Jean-Cyril Spinetta con il Governo e i sindacati italiani, si trasformerà presto in un quadrangolare. All'Eliseo, del resto, le competenze (e le tentazioni) di banca d'investimento non mancano, soprattutto nella persona di François Perol, vicesegretario generale della presidenza e consigliere per le politiche industriali. Lavora con Sarkozy da quando era dirigente del ministero dell'Economia, già allora una delle eminenze grigie di Bercy. Ex Rothschild, è almeno coautore del salvataggio di Alstom, della fusione tra Gaz de France e Suez, della nuova governance semplificata di Eads e della pax elettrica tra Enel ed Edf firmata al vertice bilaterale di Nizza: tutti dossier dove si incrociano finanza, economia e politica, mercato e interventismo, una mescolanza di generi che per certi versi è anche il marchio distintivo di Berlusconi e di Sarkozy.
Il curriculum di Perol è senza dubbio impressionante e la sua competenza potrebbe tornare utile per risolvere la difficilissima equazione di Alitalia, tra fremiti di italianità, il tempo che stringe e il triplice tentativo di Berlusconi di non inimicarsi il capo di Stato francese, non tradire le promesse elettorali e apparecchiare un tavolo negoziale con più pretendenti. Air France intanto tace, frastornata dai segnali ancora contrastanti in arrivo dallo scenario post-elettorale italiano, ma prende atto dei cambiamenti in corso e soprattutto del «ne parlerò con Sarkozy». Spinetta conosce assai bene (e apprezza) lo stesso Perol. Se c'è un uomo in grado di convincere il manager corso ad adattare il suo schema d'acquisto del "prendere o lasciare" alla nuova ragion politica - sempre a patto che non venga intaccata la redditività della compagnia e non vengano scontentati gli azionisti - quest'uomo è proprio il consigliere dell'Eliseo, definito da chi lo ha frequentato a Bercy «un grande pragmatico, senza una dottrina economica precisa, ma abilissimo a offrire soluzioni tecniche».
Fantapolitica? Mica tanto, visto che il Governo francese è pur sempre azionista della compagnia con il 17 per cento. Perol, inoltre, non se ne sta mai con le mani in mano. Il piano che Parigi sta studiando per un'eventuale fusione tra France Telecom e TeliaSonera, dalla quale nascerebbe il primo gruppo europeo di tlc, può essere istruttivo: ne resterebbero azionisti anche i Governi di Francia, Svezia e Finlandia, già presenti nel capitale delle due società. Un'alleanza franco-scandinava che diventa un affare di Stati.
 
Più precisamente, Marco: ha scelto di non scegliere, affidandosi all'interlocutore che gli appariva come più solido (e lo è), più figo da dire in pubblico, più affidabile durante le trattative (e su quest'ultimo punto preferisco tacere...).

Unitamente a questa scelta 'alla meno peggio', c'è il problema della (in?)consistenza di alternative, almeno che sia dato sapere al momento :( In una situazione del genere un paese serio e responsabile porterebbe la compagnia al commissariamento. Mi sembra però di capire che qui si tenda a vivacchiare a spese dello Stato, come si è fatto per anni, con tante finte promesse di rinnovamento della governance aziendale.

la soluzione seria poteva essere, e resta, quella del commissariamento e la successiva cessione ad un'alleanza globale a condizioni diverse. premesso ciò, nicola, nulla vietava che prodi e soci potessero "barare", fare i "piazzisti", i "pokeristi", insomma inventarsi o coinvolgere altri soggetti e giocare intelligentemente al rialzo. i francesi non stanno mollando la preda, la partita, stanno quindi dimostrando di essere interessati al gioco. ora si troveranno costretti a rivedere le loro condizioni.

prodi poteva giocare tra air france e lufthansa. i francesi ci avrebbero restituito pure la gioconda e un pezzo di louvre pur di non vedere alitalia nelle meni degli odiati tedeschi; ovviamente un'operazione del genere bisognava saperla montare! invece niente! come dice marcogiov hanno non solo sdegnosamente cacciato i tedeschi ma con la puzza sotto al naso hanno anche tenuto fuori dalla porta air one! non mi stupisco perchè l'operazione è stata gestita dai parrucconi con la dentiera ex IRI e loro non hanno molta fantasia, non sanno vendere, sanno solo sciroccarsi coi numeri e piantare in piedi mega strutture di governace. per vendere il bidone alitalia e incassare il più possibile bisognava (bisogna) essere dei venditori nati! appartenere alla categoria che sa far soldi vendendo l'acqua calda e non a quella abituata a farsi rifilare bidoni...
 
..tanto per essere precisi la Gioconda e' stato regolarmente comprata a Leonardo da francesco 1 di francia quindi c'e' poco da restituire....
...il problema del commissariamento , su cui son d'accordo,e' che se lo fa chi l'ha gestita fino adesso non serve a nulla ...
...e' l'emblema del paese che affonda montre nessuno decide nulla...classe dirigente italiana ormai e' un contraddizione in termini....