Scusami ma se sono già in barella mi spieghi come fanno ad affrontare viaggi lunghi in treno?
Un Palermo Lourdes sarebbe da suicidio in treno.
ciao
Lucia
Il viaggio effettivamente è lungo e stressante, soprattutto per coloro che si trovano in situazioni di disabilità tali da non essere autosufficienti...Ma del resto, vengono chiamati i viaggi della speranza...chi li affronta non lo fa con lo spirito col quale ci si accinge a fare una gita...
Ad ogni modo, esistono organizzazioni che mettono a disposizione materiale e personale più o meno specializzato (volontari semplici, medici o infermieri ) allo scopo di assistere i fedeli disabili o bisognosi durante il viaggio...Sinceramente non so se ciò avvenga anche in aereo: credo comunque che i gruppi siano composti da fedeli e da un sufficiente numero di personale di assistenza, dal momento che gli assistenti di volo dovrebbero essere adibiti al normale svolgimento delle usuali mansioni di bordo.
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