Catullo news


Dal 'Gazzettino' online di oggi:

VERONA - Sacbo, la società che gestisce l'aeroporto "Il Caravaggio" di Bergamo Orio al Serio, fa sapere in una nota che nel prossimo mese di settembre il proprio consiglio di amministrazione «valuterà i passi necessari al fine di addivenire a un accordo con la società Catullo di Verona, in un'ottica di sviluppo organico delle attività in grado di portare reciproci vantaggi sul piano operativo e gestionale, nel rispetto dei propri azionisti e dei territori di riferimento».

Mah......:doubt:
 
Da "L'arena"

VERONA. Il Consiglio d’Amministrazione della Catullo Spa, la società di gestione degli aeroporti di Verona e Brescia, riunitosi oggi ha preso atto del parere univoco predisposto dal tavolo di esperti indipendenti, sull’entrata di un partner privato con una quota di minoranza in Catullo Spa, società con azionariato prevalentemente pubblico. Il tavolo era stato istituito, su mandato dell’assemblea, in seguito alla proposta non vincolante di Save Spa per entrare nella compagine della società. Illustrate dal presidente Paolo Arena le risultanze del lavoro dei tecnici, il consiglio d’amministrazione ha ritenuto l’esito esaustivo per essere presentato all’assemblea dei soci, cui spetta ogni decisione in merito. L’assemblea è stata convocata per il 28 ottobre prossimo.
Il consiglio d’amministrazione è stato anche informato dal presidente di aver ricevuto una proposta da parte di Sacbo spa, la società di gestione dell’aeroporto di Bergamo. Si è preso atto che la proposta non contiene alcuna indicazione circa il possibile valore economico da impegnare per l’operazione, che non prevede alcuna partnership con Catullo Spa per lo sviluppo degli aeroporti e che propone esclusivamente l’acquisto di un ramo d’azienda non corrispondente all’attuale struttura societaria con due concessioni inscindibili in capo alla Catullo Spa. Il consiglio d’amministrazione ha pertanto rilevato che la proposta non corrisponde al mandato affidato dagli azionisti al presidente e al consiglio d’amministrazione, coadiuvato dal direttore generale Bassetti, ritenendo in ogni caso non preclusa la possibilità di future collaborazioni con lo scalo orobico. La proposta sarà comunicata in assemblea.

Il Consiglio di amministrazione ha dato mandato al liquidatore di Avio Handling Srl di richiedere al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali la proroga della cassa integrazione, per un anno. La richiesta - si legge in una nota della società - è stata inoltrata tenendo anche conto delle istanze presentate da più azionisti e dalle rappresentanze sindacali. «Il Ministero - conclude la nota di Catullo Spa - valuterà se concedere la proroga. Si auspica ora che le forze politiche e le rappresentanze sindacali supportino la Società nell’ottenimento della stessa da parte del Ministero».
 
DA L'ARENA

Verona rischia di perdere l'aeroporto di Montichiari. La sentenza più temuta è arrivata: il Tar di Brescia ha accolto il ricorso della Sacbo, la società bergamasca partecipata da Sea che gestisce Orio al Serio, e ha annullato la concessione quarantennale, rilasciata con decreto ministeriale dal Governo, in capo alla Catullo per lo scalo bresciano.
Non solo: il Tar scrive anche nella sentenza che queste concessioni, secondo le normative comunitarie, vanno messe a gara europea. Un po' come si continua a dire per le società autostradali, solo che finora non s'è vista una sola gara europea nè per gli aeroporti nè per le seconde.
Un esito che già nei giorni scorsi era temuto dai vertici della Catullo perché si paventava di dover rivedere un film già visto. Già nel 2009 i bresciani di Abem avevano presentato un ricorso al Tar impugnando la convenzione che riconosceva la società Catullo come unico soggetto titolato a gestire il D'Annunzio di Montichiari e il Tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso cassando l'assegnazione diretta, salvo poi prendere torto ed essere sconfessato dal Consiglio di Stato che ribaltò il pronunciamento esprimendosi a favore di Verona.
Adesso la Catullo sarà costretta, come ha già anticipato a L'Arena ieri il presidente Paolo Arena con il sostegno dei soci, a ricorrere nuovamente al Consiglio di Stato.
Ma la vera curiosità è che questa sentenza è stata firmata dallo stesso giudice amministrativo che già la volta scorsa aveva accolto il ricorso contro la Catullo e che era stato smentito dal Consiglio di Stato. E questo a Verona generava molti timori. «Non faccio commenti, le sentenze non si commentano ma caso mai si impugnano. E noi la impugneremo. Anche perché è impossibile commentare certe cose», afferma Arena. «Non si è mai vista in Italia una gara europea per concessione aeroportuale e neppure per le autostrade». Ma ora che succede? «Per noi non cambia proprio nulla. Montichiari (per il quale la Catullo ha speso un centinaio di milioni di euro finora-ndr)continuerà a lavorare, resta aperto ovviamente e si va avanti lo stesso. Certo che questa storia sembra non avere mai fine, perché il Consiglio di Stato per bene che vada si pronuncerà fra tre o quattro mesi».
I timori per i contraccolpi di questa sentenza sono più di uno. Innanzi tutto perché arriva in una fase molto delicata della trattativa con la veneziana Save che ha proposto di entrare in società con 25 milioni per il 35%. Una trattativa che è entrata nel vivo e che sta procedendo bene, ma uno dei punti da discutere è proprio il valore del sistema aeroportuale Catullo-Montichiari che Save ha stimato in 70 milioni di euro. Adesso il valore cambierà?
L'altro aspetto molto delicato riguarda le possibilità di chiudere finalmente contratti cargo internazionali per rendere operativo lo scalo di Montichiari che per usare un eufemismo è sottoutilizzato. Dopo che è andato a monte, nello scorso autunno, l'accordo con le compagnie vietnamite si sta cercando un'altra strada. «Contratti in ballo ce ne sono per portare il cargo a Montichiari», spiega Arena. «Cercheremo di condurli in porto lo stesso».
Ma ci sono anche altre preoccupazioni, di natura più politica. Da tempo la Lombardia, con la Regione in testa seguita da Sea che gestisce Malpensa e in parte Orio al Serio, vuole portare Montichiari nel proprio sistema aeroportuale staccandolo da Verona. E il polo del Nordest con Verona assieme a Venezia è molto temuto. Le battaglie si combattono anche a colpi di Tar. M.B.
 
CATULLO SPA: ACCORDO CON LA DIFESA PER L’ACQUISIZIONE DELL’ AREA “MARGHERITA NORD”

Catullo Spa ha firmato oggi l’accordo con il Ministero della Difesa per l’acquisizione in concessione dell’area denominata “Margherita Nord”, che renderà possibile l’espansione e la riorganizzazione degli spazi aeroportuali, sfruttando a partire dal 1 luglio 2014 l’area di 50 ettari, oggi utilizzata dall’Aeronautica Militare. L’area si trova a nord ovest rispetto ai due terminal. L’accordo è stato firmato dal Presidente della Catullo Spa, Paolo Arena e dall’Amministratore Delegato di Difesa Servizi Spa, Lino Girometta in rappresentanza del Ministero della Difesa. Erano presenti alla firma, l’on. Alberto Giorgetti, promotore dell’accordo e il Direttore Generale della società scaligera Carmine Bassetti, che ha illustrato le linee di sviluppo infrastrutturale e i vantaggi in termini di potenziamento della capacità e dell’efficienza delle strutture aeroportuali, che saranno determinate dall’acquisizione dell’area.

L’espansione in un’area di 50 ettari, dove già sono disponibili 6 piazzole di sosta per gli aeromobili e relative taxiway, 9 shelter (ricoveri blindati per gli aeromobili), piazzale di parcheggio, circa 600 mq di aree uffici, e un’aviorimessa di 2500 mq, consentirà di riorganizzare in modo organico e quindi più efficiente l’area tecnico operativa e l’area destinata all’accoglienza del passeggero. Fino ad ora le aree, per carenze infrastrutturali e di spazi, non sono state omogeneamente collocate, limitando sia la capacità operativa dell’aeroporto sia la qualità di comfort e servizi ai passeggeri. Il risultato fino ad ora era di una compressione degli spazi operativi. Concentrando l’area tecnica e operativa nelle Margherita Nord si otterrà un duplice beneficio: si risolverà il problema di congestione delle aree di manovra, soprattutto nelle fasi di picco di traffico e, dato lo spostamento dell’area tecnica, si libereranno spazi pregiati che saranno destinati all’accoglienza del passeggero, a servizi ed esercizi commerciali che genereranno revenue aggiuntive per la Società. Sarà ad esempio possibile ricavare un terminal per l’aviazione generale, con stands dedicati, oltre a consentire lo sviluppo degli spazi commerciali secondo il piano di espansione dell’aeroporto (prima fase: Progetto Romeo, seconda fase: Progetto Giulietta).

Gli spazi della “Margherita Nord” saranno utilizzati da Catullo Spa a partire da 1 luglio. In una prima fase si prevede l’utilizzo dei piazzali esistenti per la sosta degli aerei e non sono richiesti investimenti per adeguamenti infrastrutturali. Nel 2016 è prevista la creazione di un nuovo parcheggio low cost (2.800 posti auto) con attività commerciali. Nel periodo 2018-2019 gli stands per la sosta degli aeromobili diventeranno 16, sarà creato il nuovo terminal di aviazione generale (TAG – 14.500 metri cubi), sarà realizzata la nuova officina (4.000 metri cubi) e una piazzola per la prova motori (2019). La prima fase, non richiedendo interventi ne’ investimenti, può essere attuata dal momento in cui l’area sarà disponibile. Gli interventi e le opere ipotizzati dal 2016 saranno dettagliati nel piano di sviluppo, corredate da relativi approfondimenti tecnico-finanziari, pur essendo parzialmente già presenti, per essere condivise con ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e assoggettate alla valutazione di compatibilità ambientale.