"Capitani Coraggiosi" - Libro su AZ/CAI di Gianni Dragoni

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FlyIce

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E' uscito l'1 dicembre un libro del famoso giornalista Gianni Dragoni sulla vicenda che ha portato alla nascita della nuova Alitalia.
Ne ho già letto alcuni passaggi e la ricostruzione è molto articolata e si sofferma sul ruolo di molti protagonisti (es: Banca Intesa) e sui lioro "conflitti d'interesse".

Interessante intervista all'autore: http://www.cadoinpiedi.it/2011/12/03/il_libro_capitani_coraggiosi_-_video.html

capitani-coraggiosi-chiarel.jpg

Qui sotto una recensione tratta da "affaritaliani.it"

I venti cavalieri che hanno privatizzato l’Alitalia e i conflitti d’interesse...

Esce per Chiarelettere "Capitani coraggiosi - I venti cavalieri che hanno privatizzato l’Alitalia e affondato il Paese" di Gianni Dragoni.

Un’altra operazione all’insegna dell’immagine... e del portafogli. La storia dell’Alitalia è una fotografia molto precisa di come funziona il capitalismo italiano targato Berlusconi. “Siete dei patrioti” dice il presidente del Consiglio per motivare i venti capitani coraggiosi guidati da Roberto Colaninno e Corrado Passera. Coraggiosi forse è una parola grossa, basta osservarli da vicino come fa l’autore in questa documentata ricostruzione per capire perché hanno aderito all’invito di Berlusconi. Tutti lavorano in settori a contatto con il governo o con la politica: autostrade, aeroporti, ferrovie, costruzioni, giornali, appalti pubblici, investimenti nel settore immobiliare, sanità, assicurazioni, finanza, ciclo dei rifiuti. Acquisendo crediti verso il governo, la ricompensa è certa. Più che capitani coraggiosi, capitani molto furbi. Ai “patrioti” va la parte sana della vecchia compagnia pubblica, i debiti rimangono allo Stato e ai vecchi piccoli azionisti privati, mentre i settemila dipendenti in esubero vengono parcheggiati nella “bad company” (la vecchia società messa in liquidazione dal commissario Augusto Fantozzi) con sette anni di ammortizzatori sociali sempre pagati dallo Stato. Il pacco dono prevede anche l’esclusiva su molte rotte nazionali grazie alla fusione con Air One. La concorrenza sparisce, il monopolio dei «patrioti» viene blindato per decreto legge. Altro che «sfida imprenditoriale coi controfiocchi», come la chiama Colaninno. Eppure la nuova Alitalia oggi non va bene: il bilancio 2011 dovrebbe chiudersi in perdita con altri dipendenti in cassa integrazione, meno aerei, meno scali, Malpensa in crisi e con un patrimonio netto più che dimezzato. Niente paura però. I nostri patrioti hanno pensato a tutto. Anche a vendere la compagnia all’Air France-Klm (con il 25 per cento è già il primo azionista della compagnia) guadagnandoci ancora e accollando ai cugini altri debiti. Addio italianità, addio afflato patriottico.

L'AUTORE - Gianni Dragoni è nato a Fusignano (Ravenna) il 26 ottobre 1957 e vive a Roma, dove si è laureato in giurisprudenza all’Università La Sapienza. È inviato del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, dove lavora dal 1985. È specializzato in economia, industria, finanza, spaziando dalle grandi imprese pubbliche alle privatizzazioni, dai conflitti d’interesse ai bilanci delle squadre di calcio. Su “Il Sole 24 Ore” cura la rubrica “Pay watch”, che racconta quanto guadagnano i manager delle società quotate, e su “IL”, mensile dello stesso gruppo editoriale, cura la rubrica “Poteri deboli”, che mette in mostra il lato debole dei poteri forti. Ha scritto un altro libro insieme a Giorgio Meletti: "La paga dei padroni" (Chiarelettere 2008).
 
Questo ha ancora il dente avvelenato per non essere diventato un pezzo grosso della nuova Alitalia, come ventilato all'epoca.
 
Addirittura hanno affossato il paese .... bha
Il paese lo hanno affossato altri, che erano i "padrini" di quella operazione

Ti ricordo comunque che S&P nel giudizio con cui ha declassato il debito pubblico italiano, ha citato esplicitamente la vicenda Alitalia come fulgido esempio di come in Italia non sia favorita la libera concorrenza.
 
Il paese lo hanno affossato altri, che erano i "padrini" di quella operazione

Ti ricordo comunque che S&P nel giudizio con cui ha declassato il debito pubblico italiano, ha citato esplicitamente la vicenda Alitalia come fulgido esempio di come in Italia non sia favorita la libera concorrenza.

Si ma non c'entra nulla con il dire che costoro hanno affossato l'italia.
Semmai sono stati coloro che hanno reso possibile l'operazione ed è tutto un altro discorso
 
Si ma non c'entra nulla con il dire che costoro hanno affossato l'italia.
Semmai sono stati coloro che hanno reso possibile l'operazione ed è tutto un altro discorso

Forse eccessivo dire che l'hanno affondata loro, certamente, ma è un chiaro esempio di come in nome di malcelati interessi (elettorali, nel caso di specie) si sia fatta un'operazione che grava sulle tasche di tutti noi. E non solo per i costi della bad company.
"Depurando" la lettura da termini che le donano un po' di colore, sarà interessante leggere il contenuto e giudicare acriticamente gli aspetti dell'intera vicenda: ha (aveva) senso definire strategica l'italianità della compagnia aerea? Ha (aveva) senso rintracciare i patriottici eroi solo ed esclusivamente tra personaggi/aziende in mille modi legati già agli appalti pubblici? Ha (aveva) senso accorpare le due maggiori compagnie aeree italiane e bypassare le normative antitrust per rendere loro la vita più facile? Sono solo alcune domande che, personalmente, mi pongo da 3 anni.
 
Ti ricordo comunque che S&P nel giudizio con cui ha declassato il debito pubblico italiano, ha citato esplicitamente la vicenda Alitalia come fulgido esempio di come in Italia non sia favorita la libera concorrenza.

In termini di aviazione civile/commerciale nessun paese, suo esponente o agenzie di credit rating hanno il diritto a criticare a mio avviso l'Italia sulla libera concorrenza, vista la reale assenza di "libera concorrenza" in commercial aviation specialmente proveniente dall'altro lato dell'atlantico ma in generale anche da tutti i paesi in primis come UK, Germania, Francia e Spagna, tutti super protezionistici.
Quando bisogna papparsi le cose in Italia, tutti all'estero pronti a gridare allo scandalo. Quando invece e' stata l'Italia che ha provato a comprare cose all'estero, spesso gli e' stata chiusa la porta in faccia. Eviterei ipocrisie internazionali al riguardo.
 
Secondo me Dragoni ormai si è reso ridicolo per il suo astio e odio verso Alitalia. Hanno capito tutti ormai che c'è qualcosa di personale dietro e che non perde occasione per infangare la compagnia. Ha scritto articoli ovunque, interviste e ora il libro.

Salvo quando questi signori ce li ha davanti: ricordo un'intervista sul Sole mi pare, fatta direttamente a Sabelli o Colaninno non ricordo in cui stette invece molto rasino e non tirò fuori nessuna delle tremende accuse che cita sempre quando scrive e parla da solo.

mah...
 
Chiamiamola "stranezza", la scorsa settimana ho cercato il libro nelle due librerie di LIN ed in due librerie di FCO: stranamente, nessuna traccia... E dire che di libri dello stesso editore non ne mancavano!
 
Chiamiamola "stranezza", la scorsa settimana ho cercato il libro nelle due librerie di LIN ed in due librerie di FCO: stranamente, nessuna traccia... E dire che di libri dello stesso editore non ne mancavano!

Se vieni a pagarni il caffè ... trovi anche il libro ;)
 
Addirittura hanno affossato il paese .... bha


Pero' una operazione in cui, per convincere dei soggetti economici a fare un in investimento che non vogliono fare, devi dargli dei vantaggi in altri settori.... ti inquina il mercato e la trasparenza non solo dell'aviazione civile, ma anche tutti gli altri settori coinvolti... che non sono pochi.

Piuttosto che questo sarebbe stato molto meglio dare come una volta degli aiuti di stato diretti e alla luce del sole.
 
Chiamiamola "stranezza", la scorsa settimana ho cercato il libro nelle due librerie di LIN ed in due librerie di FCO: stranamente, nessuna traccia... E dire che di libri dello stesso editore non ne mancavano!
A LIN tutt'ora non è arrivato.
A FCO non so perché non ci passo da un bel po'.