Malpensa: coordinare le istituzioni e aprire ai privati per un rilancio indispensabile
di Filippo Penati
Presidente Provincia di Milano
Fare di Malpensa un punto di accesso internazionale e intercontinentale del nostro Paese è un obiettivo ormai imprescindibile per il quale devono adoperarsi tutte le Istituzioni. Per farlo è prima di tutto necessario mettere ordine in una filiera di piccoli scali locali. Se mancherà questo coordinamento prevarranno le logiche campanilistiche e non si riuscirà a fare di questo aeroporto, aperto ormai da sette anni, l'hub dei cittadini e delle imprese di tutto il nord Italia. Ma c'è di più. Malpensa è indispensabile anche al successo del polo fieristico di Rho-Pero. Senza un grande aeroporto, infatti, quella che si può definire senza dubbio la più grande fiera del mondo rischia di non decollare, di non veder realizzate tutte le sue potenzialità. In questo senso la sua apertura deve coincidere con l'avvio di un piano di rilancio dell'hub di Malpensa. Per questo è necessario investire risorse a partire da quella che è la società di gestione del nodo di Malpensa, la SEA, una società partecipata sana, come dimostrano i numeri del suo ultimo bilancio, ma che, sono convinto, abbia bisogno di un rilancio. Un nuovo impulso che può avvenire solo se la società resta in mano pubblica. In questo scenario è necessario l'impegno di tutte le Istituzioni. La Provincia di Milano, da parte sua, manterrà il proprio 14% di quote azionarie. Certamente positivo, se confermato, è anche l'impegno della Regione Lombardia di acquistare le azioni di SEA messe in vendita dal Comune di Milano, a patto però che la Regione mantenga una sua presenza significativa nella SEA e non rinunci a svolgere un ruolo strategico nel sistema aeroportuale lombardo. Ma non solo. Per il rilancio di Malpensa, centrale per lo sviluppo di un'area vastissima, ritengo indispensabile l'entrata nella SEA degli Enti territoriali, ad esempio Varese, e delle Istituzioni delle altre regioni del nord Italia. Auspico quindi possano entrare, anche con quote non pesanti finanziariamente ma significative politicamente, Piemonte, Liguria e Veneto. Questo consentirebbe loro di avere parte rilevante nelle decisioni relative al piano di rilancio di Malpensa e di definizione del ruolo degli scali minori. Mantenere SEA in mano pubblica non esclude però la possibilità, in una fase successiva, di un'entrata dei privati, pur mantenendo la maggioranza delle azioni in mano pubblica. La partecipazione dei privati permetterebbe di apportare risorse aggiuntive indispensabili al rilancio dell'hub di Malpensa. Un rilancio che a sette anni dalla sua apertura appare più che necessario. Il bilancio di Malpensa non si può definire del tutto positivo. Con 17 milioni di passeggeri all'anno, lo scalo ha indubbiamente determinato un sensibile incremento del traffico complessivo del sistema aeroportuale milanese e lombardo. Il problema, però, è che non è riuscito ad affermarsi come hub del trasporto aereo intercontinentale. Anche perché lo sviluppo del settore cargo, con 370 mila tonnellate l'anno, è ben al di sotto delle aspettative. Il fattore che più ha penalizzato Malpensa è la crisi della compagnia di bandiera, l'Alitalia, e la sua volontà, rivelatasi perdente, di non operare scelte nette, creando di fatto un pernicioso dualismo tra lo scalo lombardo e Fiumicino, che ha indebolito entrambi. Ma non si possono sottovalutare i ritardi con i quali si stanno muovendo i progetti riguardanti le infrastrutture di collegamento stradale e ferroviario: una criticità, questa, alla quale non sono estranee responsabilità a livello regionale e locale.
Il potenziamento delle vie di accesso a Malpensa
Una delle questioni da risolvere per il rilancio di Malpensa, innanzitutto come hub del nord Italia e come porta di ingresso principale del polo fieristico di Rho-Pero, è il potenziamento dell'accessibilità stradale e ferroviaria. Su questo punto, stiamo scontando ritardi e incertezze: la Provincia è pronta a fare la sua parte per gli interventi di sua competenza, così come del resto prevede il programma di governo che l'Amministrazione da me presieduta si è dato e intende onorare fino in fondo, e a fare pressione sulle altre Istituzioni, affinché mantengano i loro impegni. Quattro sono le opere di massima priorità, la cui realizzazione potrà facilitare notevolmente l'accessibilità da e per l'aeroscalo:
1) il collegamento ferroviario diretto Fiera-Malpensa;
2) il raccordo autostradale Boffalora-Malpensa per il collegamento con l'A4 Torino-Milano;
3) il completamento della linea ferroviaria Malpensa Express, con il raddoppio del tratto in territorio di Castellana (tunnel sotto il fiume Olona);
4) la connessione della stessa Malpensa Express con la stazione ferroviaria di Milano Centrale, così da consentire l'intercambio con il servizio Trenitalia e ampliare quello con la rete dei trasporti urbani e suburbani dell'Atm.
Ci sono poi opere che risultano essenziali per migliorare il traffico e la viabilità sul territorio che circonda l'aeroporto: tra queste, in particolare, la variante della Statale del Sempione. Vanno infine segnalati alcuni interventi di medio-lungo periodo, soprattutto il triplicamento della linea Fs Rho-Gallarate, che hanno una forte rilevanza per l'integrazione dell'aeroporto e della nuova fiera con le grandi reti ferroviarie regionali e internazionali.
L'integrazione territoriale, elemento imprescindibile
Altrettanto fondamentale e irrinunciabile è l'integrazione territoriale dell'aeroporto, con l'obiettivo di ottimizzare le opportunità di sviluppo dell'economia e dell'occupazione locale, sempre attenti a minimizzare, nel contempo, gli impatti ambientali negativi. In tale ottica occorre riprendere e anche riaggiustare il Piano territoriale d'area Malpensa, prestando maggiore attenzione sia all'area del Castanese (la "porta sud" dello scalo), sia alla direttrice del Sempione (da Busto a Legnano e Rho), tenendo conto soprattutto delle sinergie che si possono instaurare a 360 gradi con la Fiera.
Dal rilancio di Malpensa anche un nuovo impulso al turismo locale
Il rilancio di Malpensa deve portare con sé anche un nuovo impulso al turismo locale. Per questo la Provincia di Milano vuole dare piena attuazione alla nuova legge regionale sul turismo, puntando sulla qualità dei servizi e sull'informazione dei visitatori fin dal loro sbarco dagli aerei, sulla promozione di un'offerta turistica locale che attiri non solo gli operatori degli affari e i partecipanti ai congressi, tradizionale punto di forza dell'area milanese, ma anche i giovani e le famiglie.
Nuova forza alla vocazione internazionale di Milano
Concludendo, sarebbe imperdonabile per tutti non approfittare della grande occasione storica offerta dal nuovo polo fieristico di Rho-Pero, soltanto perché non si riesce ad aprire completamente la porta di ingresso principale, ossia l'aeroporto di Malpensa. Sarebbe come ripudiare quella vocazione internazionale che è radicata nel Dna della regione urbana milanese e suonerebbe come uno schiaffo alla volontà di ridare slancio al Sistema Milano, di far crescere e prosperare nuove attività produttive. È allora inevitabile, per dare vigore e concretezza al nostro agire, riandare con il pensiero a due grandi figure che con la loro forte personalità hanno illuminato la storia di Milano, ponendo le fondamenta per la sua grandezza nei secoli: Ambrogio e Agostino. Il primo, romano di origine germanica, ben rappresenta la dimensione europea del territorio milanese. Il secondo, intellettuale dell'Africa romana, ci ricorda la vocazione di Milano come ponte proteso verso il bacino del Mediterraneo e, più in generale, verso ciò che oggi viene definito mondo globalizzato. Sia questo, sia l'Europa attendono che noi apriamo definitivamente quella porta.
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di Filippo Penati
Presidente Provincia di Milano
Fare di Malpensa un punto di accesso internazionale e intercontinentale del nostro Paese è un obiettivo ormai imprescindibile per il quale devono adoperarsi tutte le Istituzioni. Per farlo è prima di tutto necessario mettere ordine in una filiera di piccoli scali locali. Se mancherà questo coordinamento prevarranno le logiche campanilistiche e non si riuscirà a fare di questo aeroporto, aperto ormai da sette anni, l'hub dei cittadini e delle imprese di tutto il nord Italia. Ma c'è di più. Malpensa è indispensabile anche al successo del polo fieristico di Rho-Pero. Senza un grande aeroporto, infatti, quella che si può definire senza dubbio la più grande fiera del mondo rischia di non decollare, di non veder realizzate tutte le sue potenzialità. In questo senso la sua apertura deve coincidere con l'avvio di un piano di rilancio dell'hub di Malpensa. Per questo è necessario investire risorse a partire da quella che è la società di gestione del nodo di Malpensa, la SEA, una società partecipata sana, come dimostrano i numeri del suo ultimo bilancio, ma che, sono convinto, abbia bisogno di un rilancio. Un nuovo impulso che può avvenire solo se la società resta in mano pubblica. In questo scenario è necessario l'impegno di tutte le Istituzioni. La Provincia di Milano, da parte sua, manterrà il proprio 14% di quote azionarie. Certamente positivo, se confermato, è anche l'impegno della Regione Lombardia di acquistare le azioni di SEA messe in vendita dal Comune di Milano, a patto però che la Regione mantenga una sua presenza significativa nella SEA e non rinunci a svolgere un ruolo strategico nel sistema aeroportuale lombardo. Ma non solo. Per il rilancio di Malpensa, centrale per lo sviluppo di un'area vastissima, ritengo indispensabile l'entrata nella SEA degli Enti territoriali, ad esempio Varese, e delle Istituzioni delle altre regioni del nord Italia. Auspico quindi possano entrare, anche con quote non pesanti finanziariamente ma significative politicamente, Piemonte, Liguria e Veneto. Questo consentirebbe loro di avere parte rilevante nelle decisioni relative al piano di rilancio di Malpensa e di definizione del ruolo degli scali minori. Mantenere SEA in mano pubblica non esclude però la possibilità, in una fase successiva, di un'entrata dei privati, pur mantenendo la maggioranza delle azioni in mano pubblica. La partecipazione dei privati permetterebbe di apportare risorse aggiuntive indispensabili al rilancio dell'hub di Malpensa. Un rilancio che a sette anni dalla sua apertura appare più che necessario. Il bilancio di Malpensa non si può definire del tutto positivo. Con 17 milioni di passeggeri all'anno, lo scalo ha indubbiamente determinato un sensibile incremento del traffico complessivo del sistema aeroportuale milanese e lombardo. Il problema, però, è che non è riuscito ad affermarsi come hub del trasporto aereo intercontinentale. Anche perché lo sviluppo del settore cargo, con 370 mila tonnellate l'anno, è ben al di sotto delle aspettative. Il fattore che più ha penalizzato Malpensa è la crisi della compagnia di bandiera, l'Alitalia, e la sua volontà, rivelatasi perdente, di non operare scelte nette, creando di fatto un pernicioso dualismo tra lo scalo lombardo e Fiumicino, che ha indebolito entrambi. Ma non si possono sottovalutare i ritardi con i quali si stanno muovendo i progetti riguardanti le infrastrutture di collegamento stradale e ferroviario: una criticità, questa, alla quale non sono estranee responsabilità a livello regionale e locale.
Il potenziamento delle vie di accesso a Malpensa
Una delle questioni da risolvere per il rilancio di Malpensa, innanzitutto come hub del nord Italia e come porta di ingresso principale del polo fieristico di Rho-Pero, è il potenziamento dell'accessibilità stradale e ferroviaria. Su questo punto, stiamo scontando ritardi e incertezze: la Provincia è pronta a fare la sua parte per gli interventi di sua competenza, così come del resto prevede il programma di governo che l'Amministrazione da me presieduta si è dato e intende onorare fino in fondo, e a fare pressione sulle altre Istituzioni, affinché mantengano i loro impegni. Quattro sono le opere di massima priorità, la cui realizzazione potrà facilitare notevolmente l'accessibilità da e per l'aeroscalo:
1) il collegamento ferroviario diretto Fiera-Malpensa;
2) il raccordo autostradale Boffalora-Malpensa per il collegamento con l'A4 Torino-Milano;
3) il completamento della linea ferroviaria Malpensa Express, con il raddoppio del tratto in territorio di Castellana (tunnel sotto il fiume Olona);
4) la connessione della stessa Malpensa Express con la stazione ferroviaria di Milano Centrale, così da consentire l'intercambio con il servizio Trenitalia e ampliare quello con la rete dei trasporti urbani e suburbani dell'Atm.
Ci sono poi opere che risultano essenziali per migliorare il traffico e la viabilità sul territorio che circonda l'aeroporto: tra queste, in particolare, la variante della Statale del Sempione. Vanno infine segnalati alcuni interventi di medio-lungo periodo, soprattutto il triplicamento della linea Fs Rho-Gallarate, che hanno una forte rilevanza per l'integrazione dell'aeroporto e della nuova fiera con le grandi reti ferroviarie regionali e internazionali.
L'integrazione territoriale, elemento imprescindibile
Altrettanto fondamentale e irrinunciabile è l'integrazione territoriale dell'aeroporto, con l'obiettivo di ottimizzare le opportunità di sviluppo dell'economia e dell'occupazione locale, sempre attenti a minimizzare, nel contempo, gli impatti ambientali negativi. In tale ottica occorre riprendere e anche riaggiustare il Piano territoriale d'area Malpensa, prestando maggiore attenzione sia all'area del Castanese (la "porta sud" dello scalo), sia alla direttrice del Sempione (da Busto a Legnano e Rho), tenendo conto soprattutto delle sinergie che si possono instaurare a 360 gradi con la Fiera.
Dal rilancio di Malpensa anche un nuovo impulso al turismo locale
Il rilancio di Malpensa deve portare con sé anche un nuovo impulso al turismo locale. Per questo la Provincia di Milano vuole dare piena attuazione alla nuova legge regionale sul turismo, puntando sulla qualità dei servizi e sull'informazione dei visitatori fin dal loro sbarco dagli aerei, sulla promozione di un'offerta turistica locale che attiri non solo gli operatori degli affari e i partecipanti ai congressi, tradizionale punto di forza dell'area milanese, ma anche i giovani e le famiglie.
Nuova forza alla vocazione internazionale di Milano
Concludendo, sarebbe imperdonabile per tutti non approfittare della grande occasione storica offerta dal nuovo polo fieristico di Rho-Pero, soltanto perché non si riesce ad aprire completamente la porta di ingresso principale, ossia l'aeroporto di Malpensa. Sarebbe come ripudiare quella vocazione internazionale che è radicata nel Dna della regione urbana milanese e suonerebbe come uno schiaffo alla volontà di ridare slancio al Sistema Milano, di far crescere e prosperare nuove attività produttive. È allora inevitabile, per dare vigore e concretezza al nostro agire, riandare con il pensiero a due grandi figure che con la loro forte personalità hanno illuminato la storia di Milano, ponendo le fondamenta per la sua grandezza nei secoli: Ambrogio e Agostino. Il primo, romano di origine germanica, ben rappresenta la dimensione europea del territorio milanese. Il secondo, intellettuale dell'Africa romana, ci ricorda la vocazione di Milano come ponte proteso verso il bacino del Mediterraneo e, più in generale, verso ciò che oggi viene definito mondo globalizzato. Sia questo, sia l'Europa attendono che noi apriamo definitivamente quella porta.
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