Cambio di gestione per l'aeroporto di Brindisi?


SKY-TRS

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3 Febbraio 2008
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Cervignano del Friuli
Brindisi, 10/03/2008

Aeroporto, Brigante (CCIAA): "cambio gestionale non risolve il problema"



Il Presidente della Camera di Commercio di Brindisi Giovanni Brigante interviene sulle polemiche in atto riguardanti il futuro dell’aeroporto del Salento.
“La Camera di Commercio di Brindisi – afferma Brigante – è ben consapevole delle difficoltà che si registrano quotidianamente nel cammino verso un’effettiva valorizzazione dello scalo aeroportuale brindisino. Non a caso, proprio questo argomento vede impegnati i tre Enti camerali del Salento su una posizione unitaria, improntata alla massima collaborazione con la Regione Puglia e con la società di gestione degli aeroporti pugliesi.
L’obiettivo è di creare le condizioni ottimali perché una maggiore offerta di collegamenti possa coincidere con una richiesta adeguata da parte del territorio salentino. In questa ottica, un utilizzo razionale delle risorse messe a disposizione (attraverso i bandi autorizzati dall’Unione Europea) delle compagnie aeree intenzionate ad utilizzare lo scalo brindisino potrà rendere tutto estremamente più agevole.
Certo, i ritardi accumulati in questi mesi, rispetto ad una tabella di marcia concordata proprio tra Aeroporti di Puglia e la compagnia che si è aggiudicata gran parte delle rotte disponibili, hanno creato non pochi motivi di preoccupazione, ma pensare di giungere ad una soluzione dei problemi limitandosi a proporre un semplice cambio gestionale dell’aeroporto del Salento mi sembra quantomeno semplicistico.
Brindisi potrà crescere – ne siamo convinti davvero in tanti – solo se continuerà a fare ‘squadra’ con il sistema aeroportuale pugliese. Diversamente andrà a collocarsi da solo in una posizione decisamente marginale rispetto alla mappa di aeroporti strategici della Penisola.
Ma noi siamo abituati a non emettere giudizi affrettati, né in un senso e né in un altro, e quindi aspettiamo gli esiti della conferenza stampa prevista per il prossimo 18 marzo proprio presso il nostro Ente camerale. In quella sede saranno presenti gli assessori regionali ai Trasporti Mario Loizzo ed al Turismo Massimo Ostillio, i presidenti delle Camere di Commercio di Brindisi, Lecce e Taranto, l’Amministratore unico di Aeroporti di Puglia Domenico Di Paola e, in rappresentanza della compagnia “Myair.com”, il vice presidente operativo Vincenzo Soddu e il direttore commerciale Lorenzo Lorenti.
Sarà l’occasione buona per capire effettivamente tempi e modalità di avvio dei nuovi voli di questo vettore in partenza dallo scalo di Brindisi. Sarà il modo migliore per ragionare seriamente, senza basarsi su semplici voci che spesso portano soggetti autorevoli del nostro territorio a trarre conclusioni affrettate”.

COMUNICATO STAMPA CCIAA BRINDISI
 
Vedrete che tra pochi giorni saranno tutti contenti ed entusiasti della gestione di Aeroporti di Puglia. Ora che annunceranno i voli per Ginevra e Parigi saranno tutti contenti.
Magari si arrivasse alla gestione separata degli scali pugliesi ma soprattutto alla privatizzazione della società di gestione.
Tutti parlano, tutti fanno la voce grossa ma nessuno arriva mai alla resa dei conti, basta un pò di dialettica e il suggerimento di qualche politico amico e tutti sono magicamente d'accordo!

Spero di sbagliarmi questa volta!
 
Citazione:Messaggio inserito da Bario

Vedrete che tra pochi giorni saranno tutti contenti ed entusiasti della gestione di Aeroporti di Puglia. Ora che annunceranno i voli per Ginevra e Parigi saranno tutti contenti.
Attenderei anche la fine della campagna elettorale...
 
io...mi aspetto che non cambia un bel niente.....nn c'e' partito in italia che abbia capito l'importanza del mercato....nessuno........lo stato serve solo all'inizio.e a far le regole...alla gestione stan i privati......
 
Citazione:Messaggio inserito da SKY-TRS

Brindisi, 10/03/2008

Aeroporto, Brigante (CCIAA): "cambio gestionale non risolve il problema"



Il Presidente della Camera di Commercio di Brindisi Giovanni Brigante interviene sulle polemiche in atto riguardanti il futuro dell’aeroporto del Salento.
“La Camera di Commercio di Brindisi – afferma Brigante – è ben consapevole delle difficoltà che si registrano quotidianamente nel cammino verso un’effettiva valorizzazione dello scalo aeroportuale brindisino. Non a caso, proprio questo argomento vede impegnati i tre Enti camerali del Salento su una posizione unitaria, improntata alla massima collaborazione con la Regione Puglia e con la società di gestione degli aeroporti pugliesi.
L’obiettivo è di creare le condizioni ottimali perché una maggiore offerta di collegamenti possa coincidere con una richiesta adeguata da parte del territorio salentino. In questa ottica, un utilizzo razionale delle risorse messe a disposizione (attraverso i bandi autorizzati dall’Unione Europea) delle compagnie aeree intenzionate ad utilizzare lo scalo brindisino potrà rendere tutto estremamente più agevole.
Certo, i ritardi accumulati in questi mesi, rispetto ad una tabella di marcia concordata proprio tra Aeroporti di Puglia e la compagnia che si è aggiudicata gran parte delle rotte disponibili, hanno creato non pochi motivi di preoccupazione, ma pensare di giungere ad una soluzione dei problemi limitandosi a proporre un semplice cambio gestionale dell’aeroporto del Salento mi sembra quantomeno semplicistico.
Brindisi potrà crescere – ne siamo convinti davvero in tanti – solo se continuerà a fare ‘squadra’ con il sistema aeroportuale pugliese. Diversamente andrà a collocarsi da solo in una posizione decisamente marginale rispetto alla mappa di aeroporti strategici della Penisola.
Ma noi siamo abituati a non emettere giudizi affrettati, né in un senso e né in un altro, e quindi aspettiamo gli esiti della conferenza stampa prevista per il prossimo 18 marzo proprio presso il nostro Ente camerale. In quella sede saranno presenti gli assessori regionali ai Trasporti Mario Loizzo ed al Turismo Massimo Ostillio, i presidenti delle Camere di Commercio di Brindisi, Lecce e Taranto, l’Amministratore unico di Aeroporti di Puglia Domenico Di Paola e, in rappresentanza della compagnia “Myair.com”, il vice presidente operativo Vincenzo Soddu e il direttore commerciale Lorenzo Lorenti.
Sarà l’occasione buona per capire effettivamente tempi e modalità di avvio dei nuovi voli di questo vettore in partenza dallo scalo di Brindisi. Sarà il modo migliore per ragionare seriamente, senza basarsi su semplici voci che spesso portano soggetti autorevoli del nostro territorio a trarre conclusioni affrettate”.

COMUNICATO STAMPA CCIAA BRINDISI

Per quanto mi riguarda, Brigante non fa testo.

Me lo sono ritrovato seduto dietro, nel bus che ci portava da BRI a BDS in seguito a dirottamento del volo AZ proveniente da FCO, alcuni giorni fa. A parte la maleducazione di parlare (anzi gridare) al cellulare con i suoi amici e segretarie, mi sono goduto la scena del suo vanto di essere amico di Di Paola con la malcapitata pulzella su cui forse voleva far colpo [8D]
Diceva un gran bene di Di Paola e ogni volta che aveva un problema con gli aerei lo chiamava per informarlo sull'accaduto. Indi... da Brigante non aspettatevi nulla di buono... Il nome è tutto un programma :D
 
Citazione:Messaggio inserito da illeorpheus

io...mi aspetto che non cambia un bel niente.....nn c'e' partito in italia che abbia capito l'importanza del mercato....nessuno........lo stato serve solo all'inizio.e a far le regole...alla gestione stan i privati......

[:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304][:304]
 
Brigante come la gran parte degli amministratori locali e' la fonte dei nostri problemi. FIno a quando la politica avra' le mani dulla gestione aeroportuale pugliese....questa regione non spicchera'....mai..ma proprio mai ....il volo........stiamo al leninismo piu' ortodosso........alla faccia del MERCATO.....
 
ragazzi siamo in campagna elettorale...tutto fa brodo per assicurasi la poltrona per sè o per i propri amici...a questo punto vado per l'ipotesi di puntare tutto su bari ma di creare una serie di collegamenti continui e frequenti con l'aeroporto di bari e la puglia...tipo una ferrovia...
 
Citazione:Messaggio inserito da Luca1985

ragazzi siamo in campagna elettorale...tutto fa brodo per assicurasi la poltrona per sè o per i propri amici...a questo punto vado per l'ipotesi di puntare tutto su bari ma di creare una serie di collegamenti continui e frequenti con l'aeroporto di bari e la puglia...tipo una ferrovia...

e si avvicina anche l'assemblea di Aeroporti di Puglia. Vedrete, il 18 presenteranno i nuovi voli da Brindisi, quelli di MyAir insieme con Franchini e Di Paola daranno la certezza assoluta che per settembre tutti i nuovi voli saranno attivi e tutti saranno felici e contenti. Le polemiche si placheranno, tutti loderanno il manager illuminato e tutto si sistemerà (anche i conti del bilancio).
Arrivata l'estate ci si dimenticherà delle promesse fatte ed un altro anno sarà passato.
 
avrei i miei dubbi sulla validita' del bilancio ADP....certe poste in bilancio...mah.....che schifo......tutti a casa....cmnq...rimane il fatto BDS quest'estate a terra...e BRI nn va di certo meglio......cmnq...spiegatemi l'utilita' di un volo BRU-BRI di Myair il giovedi' e sabato....che clientela vogliono...forse nn han capito che aldila' delle Alpi...si fa il weekend travel....parti il ven sera o sabato mattina e torni la domenica sera tardi o lun mattina presto? a pensar che siam tanti i pugliesi nelle zone vicino a Bruxelles e Lussemburgo..chi lavora per qualche societa', chi per la UE...vabbeh.....ma noi abbiam i mitici Franchini e DIPAOLA...a cui le nostre sorti non gliene puo' fregar di meno.........a loro interessa l'amicizia con il pluri indagato Soddu!
 
Citazione:Messaggio inserito da illeorpheus

avrei i miei dubbi sulla validita' del bilancio ADP....certe poste in bilancio...mah.....che schifo......tutti a casa....cmnq...rimane il fatto BDS quest'estate a terra...e BRI nn va di certo meglio......cmnq...spiegatemi l'utilita' di un volo BRU-BRI di Myair il giovedi' e sabato....che clientela vogliono...forse nn han capito che aldila' delle Alpi...si fa il weekend travel....parti il ven sera o sabato mattina e torni la domenica sera tardi o lun mattina presto? a pensar che siam tanti i pugliesi nelle zone vicino a Bruxelles e Lussemburgo..chi lavora per qualche societa', chi per la UE...vabbeh.....ma noi abbiam i mitici Franchini e DIPAOLA...a cui le nostre sorti non gliene puo' fregar di meno.........a loro interessa l'amicizia con il pluri indagato Soddu!

Da Aprile il BRI-BRU passerà a dom-lun-mer che ugualmente non serve a nulla per chi vuol partire per un we in Belgio o per chi vuol venire a passare un we in Italia. A parte poi il fatto che i belgi non sanno nemmeno dell'esistenza di questo volo e di questa compagnia aerea. Pubblicità all'estero=0.
 
Le rotte sono state aperte con l'unica logica di esistere. Il "come" e il "quando" è stato ben poco preso in considerazione come fattore rilevante e determinante.
 
Non sembra valere per la politica, almeno quella italiana e pugliese, il famoso detto che errare è umano ma perseverare diabolico. Ne sono la riprova le sciocchezze sostenute in questi giorni sul caso Alitalia e sulla SEAP, palesemente in contrasto con alcuni fatti oggettivi e indiscutibili:
1) In Europa e nel resto del mondo il mercato del trasporto aereo non è mai stato così profittevole in questo decennio come nell'anno appena chiuso. Questo significa che un normale vettore aereo, gestito come impresa, è in grado di produrre utili trasportando clienti sulle rotte che essi desiderano percorrere e che un normale gestore aeroportuale, gestito come impresa, è in grado di produrre utili servendo i vettori aerei che desiderano atterrarvi e decollarvi. Cosa c'entrino in questo mercato compagnie controllate da Stati e aeroporti gestiti da Comuni (vedi SEAP), condizionate le une e gli altri dalla politica e dalle opinioni dei partiti e dei loro leaders, è ben difficile da comprendere. Non c'entrano, infatti, e perdono (soldi o traffico). Basti pensare alle entrate minori di SEAP nei confronti degli altri gestori aeroportuali italiani...ma tanto a loro non gliene puo' fregar di meno....
2) Ci voleva un notevole impegno per arrivare a una compagnia di bandiera sull'orlo del fallimento e a un grande aeroporto in crisi in un paese che è lungo e stretto, pieno d'ostacoli naturali (Alpi, Appennini e due grandi regioni insulari), con insufficiente dotazione infrastrutturale e servizi inefficienti nei trasporti terrestri, a naturale vocazione turistica (visto che possiede la maggiore quantità di beni artistici del mondo, la migliore cucina, grandi e piccole città d'arte, una grande dotazione di coste, spiagge, laghi e montagne) e con una popolazione che è la più mobile d'Europa (grazie anche al fatto che ha vissuto grandi migrazioni interne e torna spesso e volentieri 'al paese'). Solo una gestione politica, totalmente disinteressata al mercato, di vettori e aeroporti poteva arrivare a tanto. E infatti c'è riuscita.
3) Nonostante sia ovvio che non esistono alternative al salvare il salvabile cedendo al più presto Alitalia a Air France e ritirando la politica dal mercato del trasporto aereo, dobbiamo continuare a sentir parlare di italianità e campioni nazionali. Alitalia e, in misura minore, Malpensa scontano crisi perchè la loro gestione è stata orientata dalla politica, non dal mercato e l'unica soluzione è lasciar fare al mercato, ritirando la politica.
4) All'Italia non serve un vettore che trasporti la bandiera su velivoli semideserti e con oneri a carico del contribuente; servono invece compagnie che trasportino da, per e dentro l'Italia i passeggeri che desiderano usare il mezzo aereo e che sono disponibili a sostenere i relativi costi. Che poi si tratti di compagnie nazionali che utilizzano piloti e hostess italiane meglio, ma se dovessero esser anche totalmente straniere va bene lo stesso. Assume rilevanza il fatto che servano adeguatamente l'Italia, non che siano italiane.
5) Nel 2007 i vettori low cost hanno portato in Spagna tre volte e mezza i turisti stranieri che hanno portato in Italia; i vettori tradizionali più del doppio. Non dovremmo riflettere su questi dati? Quanto Pil e quanti occupati in più avremmo ora se il mercato del trasporto aereo fosse stato più aperto e il vettore pubblico meno protetto? Sono più importanti per il nostro sistema economico 20 mila dipendenti del gruppo Alitalia, 2 teste di cavolo ammanicati con i loro amichetti furfanti ed allo stesso blasonati dai nostri scienziati di amministratori locali (ignorantissimi....) o 40 milioni di turisti stranieri in arrivo?
 
Non sembra valere per la politica, almeno quella italiana e pugliese, il famoso detto che errare è umano ma perseverare diabolico. Ne sono la riprova le sciocchezze sostenute in questi giorni sul caso Alitalia e sulla SEAP, palesemente in contrasto con alcuni fatti oggettivi e indiscutibili:
1) In Europa e nel resto del mondo il mercato del trasporto aereo non è mai stato così profittevole in questo decennio come nell'anno appena chiuso. Questo significa che un normale vettore aereo, gestito come impresa, è in grado di produrre utili trasportando clienti sulle rotte che essi desiderano percorrere e che un normale gestore aeroportuale, gestito come impresa, è in grado di produrre utili servendo i vettori aerei che desiderano atterrarvi e decollarvi. Cosa c'entrino in questo mercato compagnie controllate da Stati e aeroporti gestiti da Comuni (vedi SEAP), condizionate le une e gli altri dalla politica e dalle opinioni dei partiti e dei loro leaders, è ben difficile da comprendere. Non c'entrano, infatti, e perdono (soldi o traffico). Basti pensare alle entrate minori di SEAP nei confronti degli altri gestori aeroportuali italiani...ma tanto a loro non gliene puo' fregar di meno....
2) Ci voleva un notevole impegno per arrivare a una compagnia di bandiera sull'orlo del fallimento e a un grande aeroporto in crisi in un paese che è lungo e stretto, pieno d'ostacoli naturali (Alpi, Appennini e due grandi regioni insulari), con insufficiente dotazione infrastrutturale e servizi inefficienti nei trasporti terrestri, a naturale vocazione turistica (visto che possiede la maggiore quantità di beni artistici del mondo, la migliore cucina, grandi e piccole città d'arte, una grande dotazione di coste, spiagge, laghi e montagne) e con una popolazione che è la più mobile d'Europa (grazie anche al fatto che ha vissuto grandi migrazioni interne e torna spesso e volentieri 'al paese'). Solo una gestione politica, totalmente disinteressata al mercato, di vettori e aeroporti poteva arrivare a tanto. E infatti c'è riuscita.
3) Nonostante sia ovvio che non esistono alternative al salvare il salvabile cedendo al più presto Alitalia a Air France e ritirando la politica dal mercato del trasporto aereo, dobbiamo continuare a sentir parlare di italianità e campioni nazionali. Alitalia e, in misura minore, Malpensa scontano crisi perchè la loro gestione è stata orientata dalla politica, non dal mercato e l'unica soluzione è lasciar fare al mercato, ritirando la politica.
4) All'Italia non serve un vettore che trasporti la bandiera su velivoli semideserti e con oneri a carico del contribuente; servono invece compagnie che trasportino da, per e dentro l'Italia i passeggeri che desiderano usare il mezzo aereo e che sono disponibili a sostenere i relativi costi. Che poi si tratti di compagnie nazionali che utilizzano piloti e hostess italiane meglio, ma se dovessero esser anche totalmente straniere va bene lo stesso. Assume rilevanza il fatto che servano adeguatamente l'Italia, non che siano italiane.
5) Nel 2007 i vettori low cost hanno portato in Spagna tre volte e mezza i turisti stranieri che hanno portato in Italia; i vettori tradizionali più del doppio. Non dovremmo riflettere su questi dati? Quanto Pil e quanti occupati in più avremmo ora se il mercato del trasporto aereo fosse stato più aperto e il vettore pubblico meno protetto? Sono più importanti per il nostro sistema economico 20 mila dipendenti del gruppo Alitalia, 2 teste di cavolo ammanicati con i loro amichetti furfanti ed allo stesso blasonati dai nostri scienziati di amministratori locali (ignorantissimi....) o 40 milioni di turisti stranieri in arrivo?
 
Brindisi : Areoporto Papola .sale la polemica

La raccolta di firme per la autonomia dell’aeroporto Papola avviata dal partito dell’Italia dei valori ha avuto un gran successo. Lo affermano gli esponenti di brindisi del partito di Di pietro che ribadiscono la necessita’ di trovare una soluzione che sia utile per la citta’; Come e’ stato per il porto- affermano-lo stesso avverra’ per l’aeroporto. E non ci non fermiamo qui-continuano-perche’ chiediamo che si convochi un consiglio monotematico proprio sull’aeroporto
 
MONTINARI: "BARI-CENTRISMO? PRENDIAMOCI L'AEROPORTO"


Bari sorge proprio al centro della Puglia. A voler scherzare un po’, viene spontaneo dire che della regione ne sia il baricentro. In realtà, dietro a questo sottile gioco di parole, si nasconde un concetto piuttosto serio. Il “Bari-centrismo” in questione è quella concentrazione di finanziamenti e interessi che, puntualmente, andrebbero a convergere sul capoluogo di Regione, tagliando fuori le periferie. La parola “Bari-centrismo” corre di bocca in bocca, viene usata per le battaglie dei politici locali e soprattutto da alcuni imprenditori salentini per spiegare i motivi di uno stallo economico e di un disagio infrastrutturale che sono facce di una stessa medaglia.

Il “Bari-centrismo” è un concetto che non scende giù a Piero Montinari, presidente di Confindustria Lecce. In questi giorni è arrivato l’ennesimo smacco per quel “Grande Salento” che proprio non decolla. Che non decolla, sì: è il caso di dire. Perché il dibattito del momento nasce a seguito del ritardo di Aeroporti di Puglia nel chiudere il contratto con la compagnia aerea MyAir, dopo il bando vinto da quest’ultima per la gestione di nuove tratte da e per Brindisi. L’aeroporto che dovrebbe collegare il Salento al resto del mondo. Ma cosa c’entra, in tutto questo, il “Bari-centrismo”?

“Il problema – spiega Montinari – è nato con un bando di Aeroporti di Puglia per nuove rotte destinato ad attrarre nuove compagnie aeree. Noi contestammo subito quel bando, perché, mentre erano già definite le destinazioni, si lasciava libertà alle compagnie di scegliere fra Brindisi e Bari. Essendo quasi tutti i voli destinati a Nord della Puglia (parliamo di grandi capitali europee), noi spiegammo che a parità di contributo sicuramente quasi tutte le compagnie avrebbero scelto Bari, perché il bacino d’utenza è maggiore e soprattutto perché la percorrenza misurata in ore di volo è inferiore da Bari rispetto a Brindisi. D’altronde, se dai a 100 lire il Parigi-Bari e a 100 lire il Parigi-Brindisi, è chiaro che resta più conveniente il Parigi-Bari, perché ti consente di risparmiare su 50 minuti di volo. Secondo punto – prosegue il presidente di Confindustria -: spiegammo che avremmo dovuto ragionare in un’ottica di sistema, perché, tutto sommato l’aeroporto di Bari e quello di Brindisi distano circa un’ora di auto l’uno dall’altro. E allora, si può fare un’ora da Brindisi per andare a Bari e prendere un volo per Londra o da Bari per Brindisi e prendere un volo per Parigi”.

“Come puntualmente avevamo paventato – prosegue -, tutte le compagnie presentarono offerte solo su Bari. Eravamo all’inizio del 2007. Chiedemmo così una redistribuzione di quelle rotte: si trattava di undici tratte. Si sarebbe potuto fare, più o meno, metà da una parte e metà dall’altra. Ci fu risposto di non preoccuparci, perché sarebbe stato fatto un bando per Brindisi. Ma anche in questo caso, arrivò la nostra contestazione, perché il bando era basato su rotte residuali. E’ chiaro che se esiste già un Parigi-Bari, non può reggere un Parigi-Brindisi. Vennero individuate delle rotte, fra cui Barcellona, Cracovia, Atene. Nessuna compagnia importante partecipò. Solo MyAir, che è una piccola compagnia veneta, la quale si aggiudicò le rotte subito dopo l’estate. E a distanza di 5 mesi, ancora, Aeroporti di Puglia non è riuscita a contrattualizzare”.

- MyAir sostiene di avere pochi mezzi a disposizione…

“Lo dovevano sapere quando hanno partecipato”.

- Erano tenuti a dire quale fosse l’entità della loro flotta aerea?

“Beh, penso di sì, se non hai aerei non puoi partecipare ad un bando per dei voli, e comunque se vuoi mantenere gli impegni gli aerei si possono sempre noleggiare. La cosa grave, ripeto – sottolinea Montinari -, è che in 5 mesi Aeroporti di Puglia non è riuscita a passare dall’aggiudicazione al contratto. Quando in realtà basterebbe una settimana per fare tutto. E invece la settimana scorsa, il presidente De Paola ha spiegato che per le difficoltà di MyAir molto probabilmente non si sarebbero chiusi i contratti. A questo punto, o si passa ad una redistribuzione delle rotte di Bari e ragioniamo in un’ottica di sistema, e quindi gli aeroporti pugliesi vengono considerati come una rete, altrimenti ci rendiamo artefici del nostro destino”.

- In parole povere: concorrenza. Ma in che modo si arriva alla competizione?

“Le istituzioni devono chiedere la sub-concessione dell’aeroporto di Brindisi. Così come la Regione ha avuto la concessione quarantennale per gli aeroporti pugliesi.

- Quali istituzioni? E di quali territori? Tutti quelle del cosiddetto “Grande Salento”?

“Come istituzioni, intendo dire: Province, sindaci, Camere di commercio. Confidustria farà la propria parte. Per ora chiamiamo in causa Lecce e Brindisi. Poi, se vuole entrare pure Taranto…

- Parte della politica locale cavalca questa idea. Specie alcuni esponenti di centrodestra, anche se è chiaro che in questo caso molto rientra in una logica di contestazione alla Giunta Vendola…

“Quello che abbiamo osservato – puntualizza Montinari - è un aspetto che va al di là dei partiti e della politica. E’ un modello di sviluppo Bari-centrico che si contrappone ad un modello di sviluppo che noi abbiamo chiamato ‘diffuso’. C’è un concentrazione di risorse e di investimenti su Bari, c’è una visione che punta ad accentrare tutto sul capoluogo di regione e che riguarda soprattutto gli imprenditori ed i cittadini. Questo è quanto avvertiamo. Forse è un fatto poco percepito su Lecce. Ma, per fare un esempio, in merito alla ripartizione dei fondi Pon e Por trasporti, il 70 per cento degli investimenti sono entrati a Bari: più di 1 miliardo e 600 su 2 miliardi e 300 milioni circa. E di questi, 850 milioni di euro solo per interrare i binari della ferrovia a San Paolo e San Giorgio. Per il territorio salentino, che i treni passino in superficie o interrati, non cambia assolutamente niente. O si risparmiano 20 minuti di tempi di percorrenza, e allora tutto ha un senso, altrimenti non riusciamo a capire quale possa essere la visione strategica. E lo stesso vale per i porti e gli aeroporti.

- I prossimi passi? Insieme a Massimo Ferrarese, di Confindustria Brindisi?

“Con Brindisi siamo in sintonia e stiamo scrivendo alle istituzioni per capire se condividono l’idea della sub-concessione dell’aeroporto brindisino. Altrimenti dovremo attendere risposte da chi di competenza. E’ chiaro che se non c’è accessibilità del territorio, se non ci sono collegamenti, tutti i discorsi di sviluppo turistico e imprenditoriale lasciano il tempo che trovano. Quando parliamo di turismo, dobbiamo ragionare in termini di ore, non di chilometri. E’ chiaro che è difficile riuscire a sviluppare un territorio, se da Milano ci metto di meno ad arrivare a Sharm-el-Sheik piuttosto che ad Otranto”.


Penso che l'idea della redistribuzione delle rotte in un'ottica di sistema sia la migliore per evitare strappi che possano far compiere passi affrettati...forse non lo sanno o la foga di attirare consensi non li fa riflettere...ma gestire un aeroporto non è cosa facile...se l'aeroporto di brindisi si staccasse in una gestione autonoma potrebbe cadere in un baratro...
 
Ciao a tutti, volevo sapere dove si svolge la raccolta di firme, affiche' l'aeroporto di Brindisi possa finalmente staccarsi da Aeroporti di Puglia. Grazie a chiunque possa fornirmi questa informazione
 
praticamente la raccolta delle firme dovrebbe proseguire nelle varie sedi del partito Italia dei valori...
in questi giorni è a Latiano(BR) la raccolta firme. Gli interessati possono aderire all’iniziativa rivolgendosi da lunedì 10 a domenica 16 marzo, presso la locale sede di Italia dei Valori sita in piazza Umberto I.


Vedremo cosa riesce a fare...