CAI: "Non esistono condizioni per andare avanti con trattative"


Stato
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Cordata dei dipendenti? Il mio sogno!

Primo perche' non ci sara' mai alcuna banca che dara' un soldo a dei pazzi retrogradi (i sindacati italiani).
Secondo perche' le liquidazioni, essendo fallita la compagnia, non verranno mai pagate.

Dipende sempre da cosa porti in garanzia.
I soldi delle liquidazioni "dovrebbero" essere già da un altra parte secondo le leggi vigenti.
 
ma i sindacati nn avevano chiesto alla politica di stare fuori????
Forse ora che fa un po' comodo...

ma il termine ultimo nn era mezzanotte????...ops sorry nn avevano detto ne il mese ne l'anno....:-))
 
Io in questi giorni ho maturato che più che sindrome da invidia della vecchietta del quarto piano esiste una sindrome da invidia da colleghi del settore.
Se ci fosse un CCNL per la terra (Assaeroporti potrebbe essere una base), per i piloti e gli A/V forse oggi ci sarebbe meno guerra e diatribe sia sul forum che nei palazzi delle decisioni. Si applica quello, punto e basta.

Siccome "quello" non esiste è normale che l'handling di terra genovese si scagli contro l'handling di terra di AZ e quello di EAS che ha sicuramento meno diritti si scagli contro entrambi. La mancanza di alcune regole di contorno (i CCNL di categoria) portano a queste invidie da banco di scuola elementare.

Il fatto poi che si sia colonizzati da vettori esteri che applicano contratti esteri (e fortuna loro trovano risorsa umana a poco prezzo) fomenta questa lotta di categoria e invidia reciproca.
Spero che la vertenza CAI possa concludersi e fin dal primo giorno post operazioni disegnare con tutte le compagnie che operano in Italia e i sindacati dei CCNL che rispettino la dignità umana e la tranquillità di ogni persona.
L'articolo 4 della nostra costituzione dovrebbe essere il padre di questi pensieri.
 
Oddio vipero, onestamente? Non so risponderti. Mi immagino che per cortesia si proverebbe a ricollocarmi da qualche parte, immagino... oppure probabilmente arrivederci e grazie. Devo essere onesto e dirti che non conosco i contratti e le leggi e non so dirti cosa esse prevedano in caso di fallimento. Ma se il tabacchino sotto casa fallisce e chiude la ragazza che apre tutte le mattine alle sei che fine fa? Mi sa che andiamo insieme a distribuire cv in giro...

E comunque non ho capito il senso della tua domanda...
ciao
il senso della domanda è: per tutti, tranne per i dipendenti AZ, fallimento vuol dire basta lavoro? e ricominciare a trovartene un altro?
per me è: sì.

e questo non lo trovi un privilegio?
(sono ripetitivo lo so, ma ora smetto, promesso).
 
Il bello è che in tutto ciò la colpa viene data all'attuale governo, reo di aver fatto campagna elettorale pro AF...peccato che i sindacati non sono "storicamente" alleati dell'attuale governo e che sono stati loro a non volere il piano AF...vi ricordo che AF si è alzata dal tavolo e li ha mandati a quel paese quando il precedente governo era ancora in carica (anche se in bilico, come lo era del resto da 1 anno).

Quindi finiamola di fare sempre la guerra all'attuale governo, con il precedente non si è riuscito a fare meglio (e nn sto dando la colpa a Prodi & co) .

Credete che oggi AF abbia un piano migliore di CAI , con il petrolio a 100€ ???

Scusa ma governo a o governo b... è uguale...
Hanno fatto propaganda da una parte e dall'altra. questi 2 governi si susseguono da quasi 20 anni... vogliamo dire altro?
La gente è stanca. I problemi di noi italiani, non li ha risolti nessuno.
Berlusca era su prima, Mortadella idem....potevano pensarci prima?
No! Perchè sono tutti su a fare i @@@@ loro.
Non governano per noi, ma per loro. Noi siamo quelli che gli paghiamo i conti, in sostanza è così.
Tutti! nessuno escluso.
 
Io avrei comunque una domanda in generale per tutti.
Facendo le dovute premesse:
1- non sono dipendente az
2- i privilegi che attualmente hanno in az sono stati guadagnati col tempo ed in passato alitalia è stata un colosso, un simbolo e volente o nolente ha fatto storia.
3- la politica italiana è inscindibile da alitalia perchè è evidente a tutti mi pare che sempre di politica si è trattato in tutte le scelte della compagnia...

La mia domanda è:
da dipendente az avrò il diritto di incazzarmi se mi offrono una riduzione significativa dello stipendio e un paio di benefit in meno "per salvarmi il culo" quando comunque tutti i signori che, da ogni parte politica, che da 20 anni a questa parte hanno fatto di alitalia uno schifo, continuano a guadagnare cifre da capogiro che in nessun altro stato nessuno guadagna?
Per semplificare il senso della mia domanda:
sono un venditore di frutta al mercato, mi potrò incazzare se il mio datore di lavoro mi dice che è in rosso pesante e per sopravvivere da domani mi paga la metà ma lui comunque se ne gira per il mercato in porche?
 
il senso della domanda è: per tutti, tranne per i dipendenti AZ, fallimento vuol dire basta lavoro? e ricominciare a trovartene un altro?
per me è: sì.

e questo non lo trovi un privilegio?
(sono ripetitivo lo so, ma ora smetto, promesso).

Si lo trovo un privilegio, ma ti ripeto che non conosco le leggi e le regolamentazioni in materia e quindi non so dirti se la tua affermazione è valida per tutti tranne che per i dipendenti az. Quindi si è un privilegio se parto dalla mia condizione personale, non so se lo è in un contesto più generale.
 
il senso della domanda è: per tutti, tranne per i dipendenti AZ, fallimento vuol dire basta lavoro? e ricominciare a trovartene un altro?
per me è: sì.

e questo non lo trovi un privilegio?
(sono ripetitivo lo so, ma ora smetto, promesso).

Capisco lo sfogo, ma uno stato che si definisca tale ha il dovere di badare all'impatto sociale di alcuni fallimenti: la chiusura della panetteria sotto casa con 3 dipendenti e quella di un'azienda con 20.000 ammetterai che sono due cose ben diverse. Gli ammortizzatori sociali esistono per questo.
Detto questo, oggi fa notizia AZ perchè è statale, perchè ha personale in mezza Italia e sta sulle balle (a torto o a ragione) a molti, ma spesso quando chiudono o entrano in crisi realtà produttive locali di certe dimensioni chi si muove per cercare alternative e mediare è il Comune, la Provincia e la Regione (a seconda dei casi).
 
Capisco lo sfogo, ma uno stato che si definisca tale ha il dovere di badare all'impatto sociale di alcuni fallimenti: la chiusura della panetteria sotto casa con 3 dipendenti e quella di un'azienda con 20.000 ammetterai che sono due cose ben diverse. Gli ammortizzatori sociali esistono per questo.
Detto questo, oggi fa notizia AZ perchè è statale, perchè ha personale in mezza Italia e sta sulle balle (a torto o a ragione) a molti, ma spesso quando chiudono o entrano in crisi realtà produttive locali di certe dimensioni chi si muove per cercare alternative e mediare è il Comune, la Provincia e la Regione (a seconda dei casi).

Se i dipendenti contrattassero con questa consapevolezza, ti darei ragione. Invece accade che con la sicurezza della mobilità si rifiutano contratti pur difficili (ma sempre lavoro sono!!!) perchè tanto c'è l'ombrello dello stato. E allora, dico, fine all'intervento dello stato a favore delle aziende in difficoltà.
 
Io avrei comunque una domanda in generale per tutti.
Facendo le dovute premesse:
1- non sono dipendente az
2- i privilegi che attualmente hanno in az sono stati guadagnati col tempo ed in passato alitalia è stata un colosso, un simbolo e volente o nolente ha fatto storia.
3- la politica italiana è inscindibile da alitalia perchè è evidente a tutti mi pare che sempre di politica si è trattato in tutte le scelte della compagnia...

La mia domanda è:
da dipendente az avrò il diritto di incazzarmi se mi offrono una riduzione significativa dello stipendio e un paio di benefit in meno "per salvarmi il culo" quando comunque tutti i signori che, da ogni parte politica, che da 20 anni a questa parte hanno fatto di alitalia uno schifo, continuano a guadagnare cifre da capogiro che in nessun altro stato nessuno guadagna?
Per semplificare il senso della mia domanda:
sono un venditore di frutta al mercato, mi potrò incazzare se il mio datore di lavoro mi dice che è in rosso pesante e per sopravvivere da domani mi paga la metà ma lui comunque se ne gira per il mercato in porche?

Hai pienamente centrato l'argomento.

(e parla uno che ieri ha garantito 3 voli, facendo cose che ASSOLUTAMENTE non dovrebbe fare, né contrattualmente, né per motivi di sicurezza)
 
Capisco lo sfogo, ma uno stato che si definisca tale ha il dovere di badare all'impatto sociale di alcuni fallimenti: la chiusura della panetteria sotto casa con 3 dipendenti e quella di un'azienda con 20.000 ammetterai che sono due cose ben diverse. Gli ammortizzatori sociali esistono per questo.
Detto questo, oggi fa notizia AZ perchè è statale, perchè ha personale in mezza Italia e sta sulle balle (a torto o a ragione) a molti, ma spesso quando chiudono o entrano in crisi realtà produttive locali di certe dimensioni chi si muove per cercare alternative e mediare è il Comune, la Provincia e la Regione (a seconda dei casi).
bene.
Allora che rimanga statale, sia equiparata al ministero dei trasporti, faccia tariffe statali e finiamola lì.
Se mi fanno volare a 10€ ed il resto ce lo mette lo stato, ci sto.
 
Manifestazione degli assistenti di volo
Al grido "La cordata siamo noi. Dignità e rispetto", un gruppo di oltre cento assistenti di volo dalle 17,30 sta manifestando all'interno del Terminal della partenze internazionali. Hostess e stewards, scortati da polizia e carabinieri, si sono fermati davanti ai banchi del check in, urlando, saltando e battendo a più riprese le mani, pronunciando slogan di protesta. Gli assistenti di volo, invitano inoltre la categoria a "stare a terra".

repubblica.it
 
Les pilotes d'Alitalia





demandent la reconnaissance de leur apport spécifique à l'industrie du transport aérien

Alitalia fait les frais d’une bataille politique en Italie.
Les journaux et les médias italiens ont été amenés à croire, et à faire croire, que les problèmes d’Alitalia sont dus aux conditions de travail et de salaires des employés notamment des pilotes, alors qu’ils résultent d’années de choix managériaux hasardeux. En conséquence, l’association des pilotes d’Alitalia est contrainte de défendre leurs principes et leurs droits d’être représentés par leurs pairs.
Actuellement, il semblerait qu’il y ait en Italie une convergence d’intérêts entre l’entreprise et les syndicats confédérés, qui a pour but de mener à un contrat unique avec l’ensemble des salariés d’Alitalia, qu’ils soient pilotes, personnels navigants commerciaux ou personnels au sol. La raison invoquée est de simplifier le dialogue social. Toutefois, il est peu probable que cela soit l’objectif réel. Aucun autre pays civilisé n’utilise de système aussi réducteur dans une industrie de pointe concernée par la sécurité.
Les personnels navigants, qui assument la plus grande part des responsabilités et des risques associés, ne sauraient être représentés de manière adéquate par un modèle aussi simpliste. Celui-ci est contraire au modèle qui prévaut à travers l’Europe et dans tous les autres pays industrialisés qui voit des pilotes représenter des pilotes. Un tel choix réducteur impacterait inévitablement le dialogue social ; il pourrait même avoir des conséquences négatives sur la sécurité aérienne pour laquelle les pilotes sont la dernière ligne de défense.
ANPAC, reconnue en Italie et de par le monde comme l’organisation professionnelle de référence pour les pilotes basés dans la Péninsule, ne peut accepter un contrat unique pour les pilotes d’Alitalia.

L’ECA, qui représente plus de 38.000 navigants techniques de 34 pays européens, soutient l’ANPAC et demande aux institutionnels, aux compagnies aériennes et aux syndicats italiens de reconnaître et d’encourager le capital professionnel et humain de ces pilotes, nécessaire au futur et au développement d’Alitalia, et par-dessus tout à la sécurité des passagers
Le SNPL ne peut que s’associer à cette démarche fondée sur le droit de chaque pilote à être représenté par ses pairs, seuls à même de comprendre les enjeux, les contraintes et les spécificités du métier de pilote de ligne. Les pilotes français tiennent par la présente à assurer les pilotes italiens de leur soutien à voir aboutir leurs justes revendications.
 
Ebbasta con il qualunquismo politico-elettorale....
Certo, se guardiamo AZ, hai ragione. Nessuno ha risolto bene la situazione negli anni passati.
Ma ora eravamo ad un passo da una soluzione....

Mi scuso se ho infilato dentro la politica...sorry! lungi da me
Ma la realtà dei fatti è, che nessuno vuole accollarsi responsabilità.
Di questo datemene atto.
I sindacati vanno via , per salvarsi da un linciaggio, gli industriali fanno il gioco che compete a loro.... i piloti aprono una contrattazione parallela...e tutte le solite discussioni e frasi fatte del caso...
 
notizia televideo 15.24
Sacconi:la parola ora passa a sindacati
15.24 "Solo una posizione comune dei sindacati potrebbe sbloccare la
situazione".Lo ha detto il ministro del Welfare dopo un incontro con i
confederali e l'Ugl, dopo la rottura delle trattative sull' Alitalia. "La
mobilità non dipende da noi. Comunque io e Matteoli abbiamo accolto l'invito
dei sindacati ad adoperarci per evitare un atto unilaterale così da dare modo
ai sindacati di incontrarsi e formulare una proposta". E nel pomeriggio si
svolgerà una riunione intersindacale alla presenza di tutte le nove sigle
coimvolte.
 
Va beh, l'imprenditore, se potesse, non li pagherebbe nemmeno i dipendenti.

Se fossi un'moderatore dopo una frase del genere spariresti per un po dal forum....
L'ideologia è peggio del cancro.....

Innanzitutto complimenti per la tolleranza verso le opinioni altrui. In particolare il temine sparire è di una violenza insopportabile.

Credo ti sia qualificato da solo

E' chiaro che quell'affermazione è un paradosso/eccesso, io non ho niente con gli imprenditori o l'impresa, soltanto credo non si possa vedere il mondo solo da quel punto di vista. Non sono vittima di alcuna ideologia (anche se mi pare che tu lo sia, al contrario).

Cosa è giusto o sbagliato per un imprenditore può esserlo o non esserlo per gli altri.

Si parlava di investire sul "benessere del personale", che ritengo essere un obiettivo strategico per un'azienda.
 
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