Bonomi: "Ridimensionare Linate? Solo se Malpensa è hub"

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«Ridimensionare Linate? Solo se Malpensa è hub»

di Paolo Madron

Giuseppe Bonomi, 50 anni compiuti a giugno, leghista della prima ora ma soprattutto presidente di Sea, ovvero gli aeroporti di Milano, da qualche tempo è costretto a una sorta di pendolarismo da un piano industriale all'altro, in balia di quanto fanno e disfano i governi sui destini di Alitalia. Ma anche adesso che sembra essere arrivata la parola fine (Bonomi però, scalfarianamente, non sottovaluta le molte ombre che ancora pesano) la delusione è palpabile. Il piano elaborato da Banca Intesa non è tenero con Malpensa, e similmente a quello abortito di Air France, la nega l'agognato status di hub. In più, il governo non si muove e la liberalizzazione degli slot che potrebbe compensarla dall'inopinato abbandono di Alitalia resta ancora nel limbo delle buone intenzioni. Insomma, ce n'è abbastanza per avere molte cose su cui ridire.

Sul salvataggio di Alitalia siamo stati sommersi dai commenti. Manca solo il suo.
Ero concentrato sul nuovo piano industriale di Sea che abbiamo approvato in luglio. E poi le sorti di Alitalia ci interessano fino a un certo punto.

Vivete lo stesso bene senza?
Alitalia ha già diminuito dell'82% la sua presenza a Malpensa. Così abbiamo rifatto il piano industriale prevedendo una serie di opzioni di sviluppo che prescindono dal suo riposizionamento.

Eravate già stati dehubbizzati prima
Sì, e francamente l'attuale disputa di dove metteranno gli aerei, Roma, Milano o chissà dove, è stucchevole. Ciò detto se Alitalia vuol riposizionarsi su Malpensa parliamone.

Ma lei cosa pensa del piano Fenice?
Condivido quanto detto da Berlusconi che è l'unico progetto possibile. E da Passera che lo definisce serio. Magari avrei enfatizzato un po' di meno la prospettiva strategica che al momento non si vede. Questo è solo un progetto di salvataggio di Alitalia, non per il rilancio del trasporto aereo.

Sono trent'anni che in Italia si parla di rilancio del trasporto aereo. Non si poteva mica fare tutto in un colpo.
Le occasioni perse sono state due, entrambe progetti di grande rilevanza strategica: quello della poi mancata alleanza tra Alitalia e Klm. E, immodestamente, quello che abbiamo fatto noi in Sea.

Un gestore di aeroporti per mestiere può volare alto. Parla degli accordi di Sea con Lufthansa?
Certo. Sono convinto che l'Italia abbia bisogno di un hub non per entrare nelle classifiche, ma perché è il modello industriale che meglio garantisce l'accresciuta accessibilità diretta di lungo raggio di cui il Paese ha bisogno. E i tedeschi sono il vettore di riferimento giusto.

Meglio questo o il piano di Air France?
La proposta francese era ottima per Air France, buona per Alitalia, pessima per l'Italia e Malpensa. Ma poi le proposte sono inconfrontabili perché il contesto ambientale, parlo soprattutto del prezzo del petrolio, è cambiato.

Anche il piano Intesa però penalizza non poco Malpensa.
Malpensa esce penalizzata in primis dal progetto di dehubbing scelleratamente portato avanti dal vecchio gruppo dirigente di Alitalia.

Una delle due opzioni del piano Fenice prevede di mettere a Malpensa 10 voli intercontinentali, 40 internazionali e 20 domestici. Non è poi così malaccio.
Intanto bisogna vedere quale opzione passa, una decisione immagino legata al partner che si sceglierà. Comunque sono sempre meno voli di quelli che Alitalia aveva nel 2007.

Un sospetto indecente. Non è che i dissapori sulla gestione dell'Expo tra Roma e Milano hanno qualche riverbero sulle vostre sorti?
Se così fosse a Roma farebbe un gioco veramente miope. Nonché masochista.

Quanto vi è costato in termini di cifre l'abbandono di Alitalia?
Sul conto economico la previsione era di 70 milioni di euro l'anno.

La compenserete con la liberalizzazione dei diritti di volo?
Basta che il governo ce la conceda. È l'unica cosa che chiedo, io mica tiro per la giacchetta Passera o Colaninno per portare i voli a Malpensa.

Ma il governo, questo e quello precedente, finora nicchiano.
Noi non molliamo. Settimanalmente aggiorniamo gli accordi bilaterali tra stati su cui riteniamo necessario che il governo intervenga. Qualcosa si è mosso, anche se non c'è ancora un impegno formale.

Dicono che lei abbia apprezzato le critiche di Scalfari e Giavazzi all'operazione.
Solo per la parte che riguarda le molte incognite ancora da affrontare: dai sindacati al via libera di Bruxelles, alla possibilità di azione dei creditori, che si stanno interrogando su possibili profili di illegittimità del decreto che modifica la Marzano.

In quanto creditore Sea si starà interrogando anche lei.
Certo, ho un credito di 47 milioni di euro che presumibilmente dovrò portare a perdita, e che aggrava una posizione finanziaria già penalizzata dal dehubbing.

Pensavo foste creditori privilegiati.
Sembra che vogliano tutelare gli azionisti, non il creditore ordinario, e la cosa è paradossale. Il rischio di chi investe in azioni non è paragonabile a quello del fornitore di servizi a cui solo due mesi fa era stato detto che la nuova Alitalia avrebbe operato in regime di continuità aziendale. Se questo è essere scalfariano lo sono in pieno.

Un altro bel paradosso è che la fallita Alitalia continua ad operare nei vostri scali.
Infatti, chiederò subito un incontro con Fantozzi per definire che ne sarà del mio credito futuro. Non vorrei finire cornuto e mazziato.

I milanesi temono per i destini del loro aeroporto di riferimento, Linate.
Da anni sul tema i politici dicono tutto e il contrario di tutto. Il nostro piano industriale dice che a fronte dell'opzione hub di Malpensa siamo disponibili a riconsiderare Linate. Un'opzione che nel piano Fenice non c'è, ergo Linate non si ridimensiona.
 
Il nostro piano industriale dice che a fronte dell'opzione hub di Malpensa siamo disponibili a riconsiderare Linate. Un'opzione che nel piano Fenice non c'è, ergo Linate non si ridimensiona

Spero che il giornalista abbia capito male. Seguendo la logica di cui sopra, Bonomi ritiene AZ l'unico vettore possibile per mettere in piedi un hub a Malpensa. Annamo bene.

Peraltro, ma anche qui vale l'augurio del paragrafo precedente, rimarrebbe la logica del "solo se", dimenticando che la riduzione di Linate è una "condizione necessaria a", non una "conseguenza di".
 
Ultima modifica:
la posizione su Linate potrà sembrare assurda ai numerosi Malpensa fun del forum, ma è l'unica plausibile per chi da quell'aeroporto (il primo menzionato...) ricava quattrini certi
 
Almetano, la mia opinione è quella di un "Malpensa-abbastanza-stica" (l'accento è sulla I), ma quella che descrivi mi sembra una posizione discretamente miope, non credi?
 
Spero che il giornalista abbia capito male. Seguendo la logica di cui sopra, Bonomi ritiene AZ l'unico vettore possibile per mettere in piedi un hub a Malpensa. Annamo bene.

Peraltro, ma anche qui vale l'augurio del paragrafo precedente, rimarrebbe la logica del "solo se", dimenticando che la riduzione di Linate è una "condizione necessaria a", non una "conseguenza di".

Personalmente (e non mi annovero tra i Bonomi fans) do una chiave di lettura diversa, visto anche quanto dichiara in altra parte dell'intervista: in sostanza, lui vuole fare di Malpensa un hub, quindi o AZ diventa il carrier di riferimento, o a ridimensionare LIN non ci pensa, salvo che (è qui la mia supposizione) non vengano rivisti i bilaterali: a quel punto, ne discute con le altre compagnie e si attiene ai desiderata di queste, se la cosa gli conviene.
 
Spero che il giornalista abbia capito male. Seguendo la logica di cui sopra, Bonomi ritiene AZ l'unico vettore possibile per mettere in piedi un hub a Malpensa. Annamo bene.

Peraltro, ma anche qui vale l'augurio del paragrafo precedente, rimarrebbe la logica del "solo se", dimenticando che la riduzione di Linate è una "condizione necessaria a", non una "conseguenza di".

Non per contraddirti, ma io ho capito completamente un'altra cosa:
L'unico vettore interessante per Bonomi è Lufthansa, con la quale sta lavorando alla costruzione dell'hub a MXP, da cui l'esigenza di rinegoziazione dei bilaterali.

Se poi AZ finisse ha LH, tanto meglio, visto che Mayrhuber ha sempre sostenuto di voler puntare su MXP. Magari ci sarà da lavorare meno sui bilaterali.

Se invece - come sembra più probabile - AZ finisse ad AF allora sì che ci sarebbero problemi perché Spinetta tornerà alla carica chiedendo di "radere al suolo" MXP e di bloccare qualsiasi rinegoziazione dei bilaterali per "deportare" il trafico su CGD lasciando qualche rotta di "contentino" ad AZ su FCO.

In quel caso - è ovvio - LIN non si toccherebbe.

In ogni caso la posizione di Bonomi (e della Moratti) mi pare chiarissima e si riflette nel nuovo piano industriale costruito proprio sull'opzione di un nuovo hub carrier dopo la dipartita di AZ e, in subordine, sull'arrangiarsi col p-2-p.
 
la posizione su Linate potrà sembrare assurda ai numerosi Malpensa fun del forum, ma è l'unica plausibile per chi da quell'aeroporto (il primo menzionato...) ricava quattrini certi

purtroppo neanche SEA ci guadagna quattrini certi
le tariffe a LIN sono più basse ceh a MXP ed il ricavato dal settore non aviation è molto maggiore a MXP.
il problema è che LIN è una grossa arma di scambio perchè con LIN aperto non ci guadagna nessuna compagnia aerea perchè è troppo piccolo, troppo limitato e ti costringe a tenere i piedi in una scarpa in più, e questo Bonomi lo sa bene.

Chiaramente se qualcuno sbaracca da Roma e fa hub a Milano Malpensa Linate si duiscute, se la nuova CAI fa la furba, quando arriva qualcuno meglio intenzionato si chiude LIn sulla faccia di CAI
 
Si dà per buono che se il partner internazionale fosse AF verrebbe riproposto il piano Prato, ma non è così: che il piano Fenice preveda due network radicalmente diversi a seconda che il partner sia AF oppure LH sa di equivoco giornalistico, simile a quello nato attorno alle 6 basi.
 
se ridimensionano linate allora dovrebbero ridimensionare anche tutti gli altri scali ad un tiro di schioppo da mxp e farlo cosi' davvero diventare hub. ma non credo si possa ormai tornare indietro.
 
Pensavo foste creditori privilegiati.
Sembra che vogliano tutelare gli azionisti, non il creditore ordinario, e la cosa è paradossale. Il rischio di chi investe in azioni non è paragonabile a quello del fornitore di servizi a cui solo due mesi fa era stato detto che la nuova Alitalia avrebbe operato in regime di continuità aziendale. Se questo è essere scalfariano lo sono in pieno.

obiettivamente e un po' brutalmente...ha ragione!
gli azionisti investono e raccolgono frutti o perdite a seconda di come l'investimento è andato e un investimento non è mai sicuro al 100%
Un fornitore di servizi invece ha fatto il suo dovere e perfino aiutato gli azionisti a portare avanti la propria missione.
Purtroppo qui ci sono di mezzo azionisti coinvolti loro malgrado ( i privati, malauguratamente inermi di fronte a queste situazioni) e vittime anche loro delle leggerezze altrui. Quindi il tutto è ancor più drammatico.
 
Si dà per buono che se il partner internazionale fosse AF verrebbe riproposto il piano Prato, ma non è così: che il piano Fenice preveda due network radicalmente diversi a seconda che il partner sia AF oppure LH sa di equivoco giornalistico, simile a quello nato attorno alle 6 basi.

poichè lo stesso scenario l'ho letto su "La Stampa" e dato che la notizia delle sei basi era palesemente scritta male... su quali basi affermi sia "certamente" un equivoco?
 
se ridimensionano linate allora dovrebbero ridimensionare anche tutti gli altri scali ad un tiro di schioppo da mxp e farlo cosi' davvero diventare hub. ma non credo si possa ormai tornare indietro.


aamilan stiamo parlando di due aereoprti in concorrenza tra loro MXP e LIN che però hanno la stessa società di gestione e hanno quasi la stessa prorprietà .
demenziale è dire poco
finchè l'aeroporto di Milano sarà considerato LIN malpensa rimarra uno dei più grossi scandali possibili e immaginabili ,aereonauticamente parlando ,di tutto il mondo

al vertice di questo infelice situazione è SEA con a capo il fiero sig Bonomi
giusto per chiarire
 
beh che siano entrambi di proprieta' SEA non ci piove. ma e' il concetto di hub che non regge se nell´arco di 400 km ci sono 6/7 aeroporti, come lo costruisci l´hub. in piu'ci mettiamo il fatto che linate porta via ossigeno a malpensa e il gioco e' fatto. mai fatta una seria programmazione sul trasporto (oltre a tante altre cose) in questo paese.
 
beh che siano entrambi di proprieta' SEA non ci piove. ma e' il concetto di hub che non regge se nell´arco di 400 km ci sono 6/7 aeroporti, come lo costruisci l´hub. in piu'ci mettiamo il fatto che linate porta via ossigeno a malpensa e il gioco e' fatto. mai fatta una seria programmazione sul trasporto (oltre a tante altre cose) in questo paese.

hub o non hub chi toglie ossigeno vitale a MXP è principalmente LIN .
Guardare in casa d'altri quando nella prorpria c'è casino aumenta solo la confusione e allontana eventuali soluzioni .

e comunque arriverà prima o poi il momento in cui con un atto di reale coercizione amministrativa lo stato obbligherà SEA e i suoi proprietari a piegare la schiena e chiudere LIN

è la ragione che vuole così .
scommettiamo ?
 
Se fosse per SEA, in pura ottica aziendale, LIN sarebbe già chiuso. Come dice Pelush non ci guadagna molto, anzi chiudendolo avrebbe risparmi.

Sul Sig. bonomi si può dire quel che si vuole, ma quel che conta è l'azionista di controllo, il Comune. Fino ad Albertini la linea era "LIN non si tocca", fece fuori Bonomi e ci mise uno yes-man come Bencini, ottimo manager molto molto ubbidiente. La Moratti al contrario ha tolto Bencini e rimesso Bonomi e oggi la linea è:
se ci saranno le condizioni per fare di MXP un hub (compagnia di riferimenti e rinegoziazione di una ventina di bialterali), LIN si ridimensiona. Altrimenti No.

Il vettore di riferimento c'è o almeno c'è embrionalmente ed è LH. Sui bilaterali però non si muove una foglia.

E' vero, Eliogabalo, che è lo Stato che può (anzi spetta proprio ad esso) ridimensionare o non ridimensionare LIN, ma qualche strumento SEA (causa) e soprattutto il Cumne in mano ce l'hanno, se sono riusciti - malauguratamente - a fare riscrivere 5 volte il decreto sullo spostamento dei voli ai tempi dell'apertura di MXP, non credi?

daniele
 
Certo che No. Nel piano industriale con opzione hub presentato a luglio, LH potrà fare davvero hubbing - se tutto va bene - dal 2013.
 
poichè lo stesso scenario l'ho letto su "La Stampa" e dato che la notizia delle sei basi era palesemente scritta male... su quali basi affermi sia "certamente" un equivoco?
"Certamente" non mi azzarderei a scriverlo per qualcosa che riguardi la CAI :D

Detto questo mi hanno raccontato dal barbiere che il network del piano Fenice è uno solo, ed è quello che (a regime) prevede TOT destinazioni internazionali e intercontinentali su FCO, e 2xTOT su MXP. Che poi un domani AF acquisisca una quota di controllo in CAI e voglia rispolverare il piano Schisano non è impossibile, ma non significa che Boston Consulting abbia proposto due network alternativi.